venerdì 16 dicembre 2011

Mezzi rigatoni alla ricotta e guanciale

E' Natale tra meno di dieci giorni, dobbiamo essere buoni, si dice!
Il mio sforzo è davvero notevole, ve l'assicuro, come sempre quando ricordo aneddoti, gesta e meraviglie di mia suocera. Eppure a volte ritornano...
Oggi torna finalmente a casa il consorte, dopo cinque giorni lavorativi nella grande metropoli, chissà come mi è venuto in mente di replicare questa ricetta che non assaggiamo da tempo, perchè col passare degli anni la cara vecchietta aveva perso l'entusiasmo per cucinare.
Forse perchè l'altra sera avevo acceso il televisore di sottofondo su La7d e Simone Rugiati confessava di non conoscere la pasta alla ricotta all'abruzzese!
Possibile mi sono chiesta, se la conosco io come può non conoscerla un cuoco così preparato?? Eppure...
Questa è stata, se ben ricordo dopo quasi 8 lustri, la prima ricetta in assoluto che mi ha cucinato mia suocera, aquilana DOC, un piatto di pasta semplicissimo ma di gran gusto.
Niente altro che cubetti di guanciale soffritti per rilasciare il loro grasso sino a diventare croccanti e corti rigatoni, in dialetto aquilano 'cannarozzetti', rivestiti da una cremina di ricotta e pepe nero.
Più l'immancabile tocco aromatico e colorato dello zafferano della Piana di Navelli.
Una delizia! è una vita che non li mangiavo e mi ha fatto piacere rispolverare questa ricetta.
Ebbene ecco qui spiegato come la faceva Donna Concetta...(il mio sforzo di essere buona per Natale l'ho fatto, ho schivato il carbone!)  :-))

-ricetta-
per 4 persone
400 g mezzi rigatoni
100 g guanciale a dadini o pancetta dolce
200 g ricotta
1 bustina di zafferano
sale, pepe nero, olio evo

Mentre cuoce la pasta in abbondante acqua salata, metto a soffriggere il guanciale in un padellino antiaderente con appena un filino d'olio evo, e lascio che diventi ben croccante.
Nella terrina di servizio, che terrò in caldo in forno, stempero con un cucchiaio di legno la ricotta con un mestolino scarso di acqua di cottura della pasta, lo zafferano e abbondante pepe nero macinato fresco, quando la pasta è al dente la verso nella terrina scolandola con un ragno, giro bene per rivestirla di formaggio e aggiungo i dadini di guanciale.
Non salate ulteriormente, il guanciale è già salato a sufficienza, la pancetta ancora di più.
Lasciamo che la ricotta ammorbidisca i sapori.
Mescolo il tutto e servo... che bontà!

Un buon Trebbiano d'Abruzzo per lavare la bocca... potrei indicarvene una mezza dozzina, a voi la scelta.

2 commenti:

SpensieMARA ha detto...

ho la ricotta comprata ieri, mi sa che ha pranzo per la mia famiglia faro' questo piatto, come ben sai Jo io non mangio latticini e quindi non posso sapere la bonta' di questa pietanza, ma mia figlia dira' sicuramente la sua.

Jo ha detto...

Ale gradirà, vedrai....
tu potresti provare con uno yogurt poco acido e la pancetta...
kiss!

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