venerdì 6 dicembre 2013

Mafaldine con seppioline e crema di peperoni gialli

Happy Friday! con oggi comincia l'ultimo ponticello dell'anno, un po' sfortunato visto che le festività cadono di sabato e domenica, domani a Milano si festeggia Sant'Ambrogio, domenica è l'Immacolata.
Diserterò, come ormai faccio da molti anni, la fiera degli Oh bej, oh bej, purtroppo non ha più nulla a che vedere con la manifestazione che attirava tutta la popolazione cittadina di qualche decennio fa. La globalizzazione ha rovinato tutto, non c'è più nulla di caratteristico, tutto è uniformato e prodotto nella PRC.
Mi tiro su di morale cucinando un primo piatto col pesce, per essere precisi le seppie sono molluschi cefalopodi, e accostate a una crema di peperone non sono niente male.
Sughetto piuttosto semplice e di veloce realizzazione, le seppie cuoceranno intanto che si stufano i peperoni prima di essere frullati.
Cosa ci si beve insieme? abbiamo provato l'accostamento con un Sauvignon prodotto in Sicilia, questi produttori emergenti cercano di produrre seguendo il gusto internazionale a scapito della tipicità, quindi gli enologi che li consigliano studiano vini che potrebbero essere fatti indifferentemente in Australia, Cile o SudAfrica. Vitigni a mio avviso maltrattati dall'uso della barrique, tutti con profumi di vaniglia e appiattiti su un gusto che non rispetta le caratteristiche organolettiche dei vitigni. Vini ruffiani, apparentemente gradevoli al palato ma che non invogliano a riempirsi nuovamente il bicchiere. Ottima cosa se si vuole bere poco... ma che non incontrano il mio gusto. Giudizio del tutto personale, quello del sommelier di casa è peggiore.
Dosi per 4


-ricetta-
350 g mafaldine integrali
400 g seppioline
2 peperoni gialli
1 peperoncino piccante
1 cipolla
1 spicchio di aglio
olio evo
sale, pepe
Pulisco e taglio a dadi i peperoni, li metto a soffriggere piano in una padella assieme alla cipolla tritata e un giro d'olio. Alzo la fiamma facendoli rosolare senza che scuriscano, li spolvero con un pizzico di sale poi, quando sono teneri li travaso in un bicchiere capiente e li frullo con la frusta a immersione, ottenendo una crema gialla e saporita.
Lavo ed elimino becco e interiora alle seppioline se non sono già pulite, poi le taglio in 3/4 parti e conservo i ciuffetti dei tentacoli.
Soffriggo uno spicchio d'aglio vestito in un buon giro d'olio assieme al peperoncino piccante pulito della maggior parte di semi e filamenti e affettato a rondelle.
Quando inizia a prendere colore lo elimino e butto le seppie e i ciuffi, le faccio saltare, le sfumo con un goccio di vino bianco poi le bagno con un goccio d'acqua, lasciandole cuocere massimo 10'.
Salo solo a fine cottura macinando anche un po' di pepe.
Lesso la pasta in abbondante acqua salata, la scolo al dente, la ributto nella pentola calda, la condisco con la crema di peperoni e con le seppie, mescolo aggiungendo un goccio di acqua di cottura per amalgamare i sapori, quindi porto in tavola.

giovedì 5 dicembre 2013

Pizza, che gusto vuoi?

Continuano le meravigliose giornate di sole, ragazzi, vi assicuro che qui lungo le rive dell'Adda è un vero spettacolo affacciarsi alla finestra, io non devo fare nemmeno quello, perchè nessuna delle mie finestre è vestita da tende, abbiamo voluto poter vedere liberamente il verde dei boschetti circostanti e l'azzurro delle acque, tanto più che nessuno può 'guardarci in casa'. Una bella differenza con la cortina impenetrabile con cui si è costretti a riparare le finestre in città. Proprio ora dal pelo dell'acqua, scaldata dai raggi del sole, evapora una sottile nuvola di vapore, sembra quello che potrebbe aleggiare da un'enorme jacuzzi. Come mai così bucolica stamattina? Cerco di pensare positivo sempre e comunque, visti gli accidenti che ci capitano manco fossimo magneti.  
Oggi ho voglia di pizza. C'è chi ama la Margherita, chi la Napoli, chi la vegetariana, con rucola, con verdure grigliate ecc. ecc.
Per tagliare la testa al toro ne ho composta una tutta vegetariana a più gusti.
Un bel quadretto cromatico, indubbiamente, e anche una festa di sapori per il palato.
Alcune verdure grigliate, fiocchi di cottage cheese, fiordilatte o parmigiano. Un tripudio colorato e salutare adagiato su una base pronta, non il massimo ma in casi di emergenza ci si accontenta.
Volete provare questo giropizza 'da casa'? fateci caso, in quelle pizzerie dove servono queste pizze miste, le prime che se ne vanno sono le margherita, le 4 formaggi e le 4 stagioni, mentre avanzano (inevitabilmente) porzioni di non ben identificate farciture con sottaceti e salumi. Che rinsecchiscono alla velocità della luce senza che nessuno se ne serva. Che tristezza quello spreco.
Già parecchi anni fa, capitando in una di queste pizzerie sulla statale tra Lecco e Como, rimasi allibita e piuttosto disgustata dalla proposta, eravamo in circa 15 persone e continuava a girare questo nastro con le 'invendute'... al che pensai, tra me e me, ma perchè togliermi il diritto di mangiare quella che più mi piace? (la tavolata era lunga e ai malcapitati seduti in fondo alla tavola arrivavano solo le NON scelte). Al limite preferisco la proposta di alcune pizzerie 'intelligenti' che offrono pizze mignon per chi ha più gusti, così ne ordini 3 differenti e soddisfi le tue passioni.
Invece, nella nostra cucina, possiamo scegliere come comporle, secondo i gusti di casa.
Qui trovate la mia proposta vegetariana.

-ricetta-
1 base pizza rettangolare
100 g spinaci o erbette lessate, strizzate e tritate
100 g caviale di melanzane
100 g di zucchine grigliate
100 g concassè di pomodoro
1/2 fiordilatte
50 g fiocchi di latte
50 g parmigiano grattugiato
olio evo

Stendo la base pronta di pizza su una placca rettangolare lasciandola sulla sua base di cartaforno.
Accendo il forno portandolo ad almeno 200°.
Divido in 4 porzioni ideali la pasta farcendo ognuna con i seguenti ingredienti: spinaci e parmigiano, zucchine e parmigiano, pomodoro e fiordilatte e melanzane con i fiocchi.
Irroro con un filino di olio evo e inforno. Lascio che cuocia per circa 20' poi estraggo la placca e porziono la pizza nei piatti.
La servo accompagnata da una buona birra, secondo me il miglior accostamento possibile. Lieviti con lieviti.
Scelgo una birra speciale, del resto sono un'appassionata di birre 'diverse'.
La Estrella Inedit Damm è prodotta a Barcelona con 2 malti diversi, orzo e grano più coriandolo, scorze d'arancia e liquirizia, birra spagnola sì ma nata da un'idea di un mastro birraio alsaziano, morbida e fruttata, intensa e mediamente alcolica. Servita in un bicchiere ampio che lasci esprimere tutti i suoi profumi.

mercoledì 4 dicembre 2013

Piccoli frutti rossi alla vodka


Ho un amico che adora la frutta sotto spirito. Ogni Natale gliene regalo una diversa.
Ho trovato al mercatino di Sant'Ambrogio, non a Milano, bensì a Merate dove si festeggia lo stesso patrono, la solita bancarella ricoperta di cesti di frutta disidratata.
Tra questi mi ha attratto un cesto ricolmo di piccoli frutti rossi, mirtilli neri e rossi, ciliegie, ribes.
Pensando a Daniele ne ho acquistati un paio di etti, sarà il regalo spiritoso di quest'anno.
Utilizzo la vodka perchè ha un gusto abbastanza neutro che, dopo qualche giorno di infusione della frutta, assume un sapore fantastico e non modifica quello dei frutti.
Questa me l'ha riportata Paola, un'amica pilota reduce da un tour aviatorio nei paesi dell'Est europeo.
Non riempite totalmente i barattoli coi frutti, fermatevi a due cm dal bordo, perchè reidratandosi si gonfiano un pochino, con queste dosi ne farete giusti due vasetti. Me ne sarebbero serviti ancora 30 g, per cui ho aggiunto un po' di uvetta sultanina.
Preparate questa conserva con qualche giorno di anticipo, regalatela o usatela come fine pasto digestivo.

-ricetta-
200 g frutti disidratati piccoli
30 g uvetta sultanina
450 ml vodka

Preparo ben puliti, lavati e asciugati, due barattoli.
Verso metà dei frutti e un po' di sultanina e copro con la vodka sino a 1 cm dal bordo.
Tappo e conservo al buio per almeno 10 giorni prima di consumarla.

martedì 3 dicembre 2013

Pasticcio di pollo e zucchine e... 300mila!

Prima di qualsiasi chiacchiera, stamattina voglio e devo assolutamente ringraziare i miei 109 lettori fissi e tutti gli altri che quotidianamente cliccano e vengono a leggere le mie ricette e le mie divagazioni. In quasi due anni e mezzo, o 30 mesi se preferite, ho raggiunto l'esorbitante numero di 300.500 visualizzazioni. Ma lo sapete che è una cifra enorme per un piccolo blog come il mio, con pochissimi (in rapporto alle visualizzazioni) lettori fissi? Vuol dire che siete molti di più ma tanti non si registrano oppure non hanno un account google.
In ogni caso vi ringrazio tutti, vi porto nel cuore per la fedeltà con cui mi seguite, ma posso ripagarvi solo con le mie ricette. Mi avete fatto un enorme regalo di Natale.
3centomilaepassavolte GRAZIE!! amici miei. 

E adesso metto da parte, soddisfazione, orgoglio e una piccola lacrimuccia di gioia e vi racconto dell'ennesimo riciclo.
Questa ricetta è nata dall'esigenza di recuperare un petto di pollo arrosto e le zucchine che aveva di contorno.
Non c'è niente di peggio di un petto di pollo avanzato, addentare qualche filo di stoppa sarebbe meglio.
Mio parere personale, detesto il petto di pollo ai ferri/arrosto. Però è peccato buttarlo e quelle strane bestiole pelose che mi allietano le giornate non sono avvezze a mangiare cibo della nostra tavola.
Che ci faccio, mi domando guardandolo piuttosto disgustata? Avevo sotto gli occhi uno stampo in silicone e da lì è partita l'idea del pasticcio.
Una frullata al tutto mescolandoci una patata bollita, un uovo e un po' di formaggio e via in forno.
Senza grassi aggiunti, uovo a parte, con mezzo petto ho preparato un secondo delicato e saporito per 4 persone.
Chiaro che, se al posto del petto avete avanzato cosce o ali, fa lo stesso.
Guardate nella foto il mixer che ho usato, è quello piccolo, non serve una gran quantità di carne, anzi meglio se abbondano le zucchine, ne bastano due già saltate.
Se vi piace, profumatelo con curry in polvere, con paprika o curcuma.
Dosi per 4

-ricetta-
mezzo petto di pollo arrostito
due zucchine cotte
1 uovo
1 patata grande bollita
50 g parmigiano grattugiato
mandorle a lamelle
spezie a piacere
pepe
Passo al mixer pollo, zucchine e patata con l'aggiunta dell'uovo e del formaggio.
Condisco il composto tritato con un po' di pepe macinato e con le spezie (ho usato un po' di paprika), verso nello stampo di silicone, completo con un po' di mandorle che gli daranno un bel croccante, e metto a cuocere in forno, già portato a 180°, per circa 20'.
Sformo su un piatto e servo il pasticcio accompagnato da fettine di pane caldo.

Mi sembra giusto brindare all'evento dei 300.000, per cui stapperemo volentieri un Rosé del Roussillon, a base di uve Syrah e Grenache Noir, prodotto da La Preceptorie, il Coume Marie. Nella zona di Maury producono vini rosé e rossi anche secchi, non solo vini dolci, sapidi e profumati di bacche rosse, molto lunghi in bocca, che io adoro. Guardate il colore intenso di questo vino, peccato non possiate percepirne profumi e aromi.

lunedì 2 dicembre 2013

Passato di zucchine con tostini di lingua senapati

Io sono una gran sbadata. Spesso cucino alcune cose che poi mi dimentico allegramente di portare in tavola. Quando oramai gli ospiti sono andati via mi ritrovo contorni e altro, nascosti nel microonde o nel forno spento.
E' successo così con le zucchine trifolate che avevo concepito di servire da contorno al bollito misto, alcuni giorni fa. Forse non ci sarebbe stato manco posto per gustarle, sta di fatto che pulendo la cucina ho trovato la pirofila dove le avevo ricoverate in attesa di riscaldarle.
E adesso?
E se ci facessi un bel passato? basta allungare il frullato con un po' di brodo... e se ci aggiungessi dei piccoli toast di pane raffermo spalmati di senape e farciti con fettine di lingua? così il tutto diventa un piatto unico, saziante e completo e non ci si pensa più.
Chiaro che se non avete lingua avanzata potete farcire i toast come più vi piace, anche con soli formaggi per restare sul vegetariano. Oppure potete usare fettine di arrosto avanzato, salumi, verdure grigliate. Liberate la fantasia, l'importante è prendere spunto.
Buon primo lunedì di dicembre, qui è ancora bel tempo, ci sono albe meravigliose, fa piuttosto freddo ma è normale. Mancano poco più di 20 giorni al Natale, siete pronti?? Io sto già studiando il menù di alcuni incontri programmati.
Dosi per 4

-ricetta-
500 g zucchine
150 g lingua lessata
2 panini del giorno prima
senape forte
500 ml brodo di carne o vegetale
olio evo
sale, pepe
Pulisco le zucchine e le taglio a mezzaluna, le metto a soffriggere in una padella con un velo d'olio, facendole stufare sino a che non sono tenere. Le salo alla fine.
Affetto i panini ricavando fettine di uguale spessore, metà delle quali vengono spalmate di senape.
Affetto la lingua e ci farcisco il pane preparando i tostini che metto a dorare su una piastra rovente appena unta d'olio.
Passo le zucchine con la frusta a immersione assieme al brodo bollente ottenendo una crema, scodello il passato nei piatti e servo coi tostini caldissimi.

domenica 1 dicembre 2013

Torta di cachi e cioccolato

Ieri mattina nevicava, poco per fortuna, oggi è tornato a splendere un magnifico sole e tutto sembra più bello e smagliante. Buona domenica a tutti gli amanti della cucina semplice e casalinga!
Parafrasando lo slogan di una fortunata trasmissione tv, fortunata soprattutto per quello che ha portato nelle tasche della prima conduttrice... posso dire di aver letto e copiato immantinente.
Sono entrata stamattina nella pagina fb del mio amico Riccardo Moro, abile danzatore e ancor più abile cuoco, cercavo la ricetta dei dolcetti di riso tipici del Veronese e non solo che aveva pubblicato tempo fa, e lì mi sono imbattuta in questa ricetta che mi era sfuggita, mica posso stare sempre su fb, purtroppo le varie applicazioni per cellulari e tablet sono molto carenti e fanno perdere un sacco di aggiornamenti.
Mi sono subito innamorata dell'idea di usare i cachi nell'impasto, anche perchè ne ho un tot che mi hanno regalato degli amici.
Al ritorno dal pranzo con gli ex-compagni di liceo, ci sarà questa ad attendere mio marito per lo spuntino serale.
Dosi per uno stampo da 24 cm.

-ricetta-
300 g cachi frullati (più o meno 3 interi)
160 g farina 00
100 g zucchero
75 g burro
50 g cioccolato fondente
20 g cacao amaro
2 uova
1/2 bustina di lievito
sale, zucchero a velo
Monto il burro morbido con lo zucchero poi aggiungo i tuorli e continuo a sbattere ottenendo un composto spumoso al quale aggiungo la farina mescolata al lievito e un pizzico di sale. Quindi a mano incorporo la polpa di cachi e in seguito il cacao e il cioccolato fondente ridotto a scagliette.
Porto il forno a 175°.
Monto gli albumi a neve ferma e li incorporo delicatamente al composto che verso nello stampo rivestito di cartaforno, oppure ne uso uno in silicone che sarà più facile da sformare.
Inforno il dolce per circa 50', lo lascio intiepidire poi lo sformo nel piatto e quando è freddo lo spolvero con un po' di zucchero a velo.

Data la presenza del cioccolato mitigato dai cachi, ci si abbina bene uno zibibbo di Pantelleria. A pochi giorni da un'altra citazione, mi ritrovo a parlare dello stesso produttore. Che fortuna avere in cantina ancora una bottiglia di Bukkuram, prodotto sull'isola da Marco de Bartoli, vendemmia 2001. La cantina è situata in un dammuso settecentesco, ora alla guida c'è il figlio Renato, vi riporto le note olfattivo-gustative annotate da mio marito: colore ambrato, profumi esotici e speziati, di albicocche e fichi secchi, miele, arancia e cedro canditi. Lunghissima la persistenza in bocca.
Un vino da centellinare, assaporandolo senza fretta.
Bukkuram, voce araba, significa 'padre della vigna', ovvero la zona più vocata dell'isola alla coltivazione della vite. Nel 1984, primo anno di produzione, fu scelto questo nome in omaggio alla splendida terra dove viene prodotto.

sabato 30 novembre 2013

Torta salata al prosciutto cotto e formaggio

Dopo un'infilata di quattro, dicasi 4, giorni di sole, oggi nevica! Troppo lusso avevamo avuto.
Questo non mi esime dallo stare in cucina, anzi, il forno acceso aiuta a scaldare casa. Sto preparando tortine capresi per l'incontro di domani con alcuni compagni di liceo. Invece che fare una grande torta unica le cuocerò in piccoli stampi di silicone, sperando di riuscire a sformarle bene, per ottenere un effetto più elegante.
E quando avrò terminato il dolce, approfitterò del forno già caldo per rifare questa saporita quiche con la quale accogliere il consorte al suo rientro da una conferenza medica.
Cotto e formaggio è il ripieno che preferisco in focaccine e toast.
Perchè non usarli per farcire una quiche? Un ripieno semplicissimo, facile e gustoso.
Nutriente anche, ideale per aprire un pranzo in cui non è previsto il primo piatto.
Al posto del primo avevo cucinato la trippa, povero Max.Ca, quando l'ho portata in tavola è impallidito, perchè della trippa non aveva un bel ricordo avendola mangiata da ragazzo in Sicilia, evidentemente non l'avevano ben spurgata e la ricordava con un sapore forte e disgustoso. Io l'ho cucinata alla milanese coi fagioli bianchi di Spagna, e gli è piaciuta moltissimo.
Perciò una bella fetta di torta salata era l'ideale per aprire le danze, brindando con un calice di bollicine.
Non avevo modo di fare la solita con le zucchine, nè quella col salmone, nè coi formaggi e le noci, nè con altre verdure. Quello che avevo in casa erano prosciutto cotto e avanzi di molti formaggi.
Ricordate di non salare l'appareil, ossia le uova sbattute col latte, visto l'uso di molto formaggio non aggiungo panna e il ripieno è molto saporito di suo.
Utilizzate una buona sfoglia, che si gonfi bene in cottura rimanendo leggera e friabile (alcune purtroppo sono molto pesanti e si inchiodano).
Dosi per 6/8 porzioni

-ricetta-
1 rotolo di pasta sfoglia
100 g prosciutto cotto
100 g taleggio
50 g emmental
50 g formaggio grattugiato
50 g crescenza
2 uova
100 ml latte
pepe nero
Accendo il forno portandolo a 200°.
Intanto stendo la sfoglia in una teglia mantenendo la sua cartaforno e facendola debordare, ne bucherello il fondo con una forchetta.
In una ciotola mescolo due uova con il formaggio grattugiato, una macinata di pepe e il latte.
Stendo sulla sfoglia il prosciutto, frammentando un po' le fette, distribuisco tutti i formaggi a pezzetti e sopra verso il composto di uova e latte.
Rigiro i bordi di pasta formando un bel cordone, come fosse il cornicione della classica pizza napoletana e inforno per circa 30', sino a che non si forma una bella doratura.
Bollicine nel bicchiere, c'è sempre un buon motivo per stappare Champagne, basta avere amici a pranzo.
Di Pierre Moncuit, abbiamo servito il Brut Blanc de Blancs Hugues de Coulmet, uno champagne delicato con una spiccata personalità, uno di quelli che riporteremmo a casse dalle nostre spedizioni in Champagne.

venerdì 29 novembre 2013

Insalata di puntarelle e arance bio all'olio di pistacchio

Continua l'ondata di gelo con giornate soleggiate, mentre al centro-sud sono più sfortunati di noi, quasi tutto è ammantato di neve e sta arrivando Nettuno, i meteorologi insistono ad affibbiare nomi scollegati alle perturbazioni. Che c'entra il dio del mare con piogge intense e bufere?
Comunque, persino le mie gatte desistono dalle loro scorribande mattutine in giardino, escono vogliose di arrampicarsi su qualche tronco per affilarsi le unghie ma lo abbandonano presto e si rifugiano in casa, una si infratta tra la trapunta e il lenzuolo, l'altra si accoccola su un cuscino accanto al termosifone. Una cosa è certa, se in una prossima vita mi reincanassi in gatto, vorrei avere due umani che mi accudiscano come noi ci occupiamo di Nina e Jolie.
Possiamo combattere i possibili malanni procurati dal freddo con le vitamine, qui abbonda la C, anti malattie dell'albero respiratorio per eccellenza. Copiando la ricetta dei finocchi in insalata con le arance, ho cambiato la base vegetale mettendo delle croccanti puntarelle. Bell'idea, è un'insalata fresca che si prepara in un attimo.
Max.Fast, a tavola con noi quando ho servito questo contorno, mi ha raccontato che nei mercati romani vendono un utensile per tagliare le puntarelle in 4 parti. Adesso, che non ti venga in mente, mio caro Massimo, di riportarmi uno di quegli aggeggi quando andrai la prossima volta nella capitale. Io le puntarelle le divido usando uno spelucchino di ceramica. E mi va benissimo farlo così.
Anche se le arance le preparo separando a vivo gli spicchi, le scelgo comunque biologiche così posso grattugiare la loro scorza e conservarla per le ricette dolci.
Come condimento ho scelto l'olio di pistacchi, che ha una dolcezza particolare e un profumo inconfondibile.
Dosi per 6

-ricetta-
2 arance
1 cespo di catalogna spigata, ovvero puntarelle
olio di pistacchio
fleur de sel
pepe
Pulisco bene le puntarelle, separandole, lavandole in molta acqua fresca e tamponandole con un telo.
Prendo una terrina e inizio a tagliarle in 4 parti per la lunghezza.
Ricavo dalle arance degli spicchi nudi lavorando sopra la terrina per recuperare il succo, condisco con l'olio di pistacchi, un pizzicone di fleur de sel e un pochino di pepe.
Porto in tavola dopo che ho lasciato riposare per 15'.

giovedì 28 novembre 2013

Nodini di maiale affumicati in cotoletta, con crauti alle mele e semi di cumino

Gita con brividi ieri, in ogni senso. Giornata serena e soleggiata con temperature sottozero, funestata da un'importante guasto all'auto degli amici, non auguro a nessuno che gli si rompa la turbina del motore mentre l'auto è in corsa sulla tangenziale gremita di altre auto. A parte il rumore assordante, come se si fosse innestato un razzo nel motore, una forte e violenta accelerata senza modo nè di rallentare la corsa nè di fermarsi. E quando ci siamo riusciti un fumo così denso da non vedersi le mani davanti alla faccia, non si capiva se il retro dell'auto fosse anche avvolto dalle fiamme, il timore di essere investiti dalle auto che sopraggiungevano, improvvisamente accecate a loro volta dal denso fumo. E l'attesa spasmodica, nel gelo mattutino, del carro attrezzi sulla corsia di emergenza, sbatacchiati dal flusso d'aria delle macchine che ci sfrecciavano accanto. A quanto ci han detto capita più frequentemente di quel che pensiamo, in ogni caso preferirei non ripetere una simile esperienza. Poteva andar peggio, ci siamo detti, poteva piovere! Tutto ciò non ci ha distratto dalla meta, Castell'Arquato, raggiunta con due ore abbondanti di ritardo sulla tabellina di marcia, dopo che abbiamo recuperato un'altra auto. Ci siamo premiati e consolati prima pranzando con deliziosi salumi locali e un fumante piatto di pisarei e fasò!
Tanto che mi è venuta voglia di cucinarli al più presto, seguendo la ricetta che pubblicai tempo fa, vi interessa? la trovate QUI . Poi nel pomeriggio, benchè satolli, visita in cantina nella giovane azienda di un amico. I piccoli e giovani produttori vanno sostenuti e Andrea Ferri è un ragazzo coraggioso che si è convertito all'enologia e produce vini tipici, semplici ma con carattere, nel rispetto di un'agricoltura consapevole. La sua azienda, La Bertuzza, si trova in frazione Sant'Antonio di Castell'Arquato.

Adesso però parlo di carne, non lo faccio spesso. Questa volta non con la solita ricetta.
Dallo strafamoso macellaio in Val Badia, il mitico Walter Pizzinini, acquisto abitualmente nodini, o costolette, di carrè affumicato che cucino nelle zuppe d'orzo, oppure lessati/stufati e serviti con crauti.
Oggi ho voluto interpretarli diversamente, mi son detta che dopotutto la carne è già un po' prelessata avendo subito l'affumicatura, quindi ho azzardato l'esperimento di impanare i nodini e friggerli, i salutisti estremi possono adagiarli su una placca e cuocerli in forno, ci vorrà un po' più di tempo ma, per l'agognata versione light, si può accettare.
Mi sono domandata che differenza potesse esserci a friggerli in cotoletta ma, solo dopo averci provato, potrò darmi una risposta.
Intanto che la carne riposava immersa nell'uovo, prima dell'impanatura, ho cucinato un barattolo di crauti, insaporendoli con semi di cumino e addolcendoli con una mela a pezzetti, come mi aveva insegnato a suo tempo la cuoca Erika, presso la quale avevo seguito alcuni corsi di cucina ladina.
Quello di ripassare i crauti in padella, in un leggero soffritto di cipolla e con l'aggiunta di una mela, è un validissimo escamotage per renderli meno aggressivi al palato. Per chi non li ama nature, ovviamente.
Purtroppo il mio stomaco non regge molto l'aceto e l'aspro, quindi mi adeguo facilmente agli espedienti che, pur non appiattendoli del tutto, li rendono meno aggressivi.
Dosi per 4

-ricetta-
4 nodini/braciole maiale affumicati
1 scatola da 400 g di crauti
1 mela golden
1 cipolla piccola
2 uova
pane grattugiato
semi di cumino
olio evo
olio di arachidi, per friggere i nodini
pepe nero
Trito la cipolla pulita e la metto a sudare in una padella capiente assieme a un velo d'olio evo, quando è appassita metto la mela sbucciata e ridotta a pezzetti, la lascio rosolare per 5', aggiungo i crauti scolati e sciacquati, bagno con 200 ml di acqua bollente e lascio su fiamma media, mescolando ogni tanto, finchè tutto il liquido non è evaporato. Solo allora aggiungo un cucchiaino di semi di cumino e una macinata di pepe.
Intanto che i crauti si insaporiscono, pulisco i nodini delle parti più dure della cotenna, se c'è, poi li metto a bagno nell'uovo sbattuto, lasciandoli immersi per 10'.
Quindi li passo nel pane grattugiato impanandoli bene.
Scaldo abbondante olio di semi in una padella, quando raggiunge la giusta temperatura immergo i nodini impanati e gli faccio fare una bella crosticina da entrambi i lati prima di estrarli e metterli a scolare su carta da cucina.
Verso nei piatti un po' di crauti e completo col nodino.
Il piatto richiede un vino rosso, rimarrei nella regione scegliendo un Blauburgunder, ovvero il Pinot Nero di Gumphof, del 2010. Ha una lievissima nota di fumo, oltre che il fruttato tipico, che si sposa perfettamente con l'affumicatura della carne.
Marcus Prackwieser produce vini seducenti, interessanti ed estremanente gradevoli. Non ne fa una grande produzione ma, se vi capitano per le mani, potete acquistare a colpo sicuro tutte le sue bottiglie.

mercoledì 27 novembre 2013

Re Panettone torna a Milano

Sabato 30 novembre e domenica 1° dicembre torna a Milano la  golosa manifestazione Re Panettone, alla sua sesta edizione, ospitata nello spazio ex-Ansaldo in via Bergognone 34, angolo via Solari.

Cliccate QUI per trovare tutte le notizie relative.

Mi rivolgo ai milanesi e a tutti quelli che possono raggiungere la città, non perdete l'occasione di assaggiare le eccellenze della pasticceria italiana!
Manca meno di un mese a Natale, è un'ottima occasione per acquistare prodotti di pregio, non il solito panettone...


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