L'ho rifatto per l'ennesima volta. Ho dimenticato di fotografare la quiche appena sfornata o almeno una fetta nel piatto. E vabbè, quando ho troppo da fare in cucina mi perdo inevitabilmente i passaggi fondamentali per la pubblicazione. Usate l'immaginazione, tanto le quiche si assomigliano tutte quando sono appena sfornate.
Questa quiche potrei dedicarla agli inglesi, loro amano accostare i funghi coltivati, quelli che chiamano champignon de Paris, al pesce. La prima volta che sperimentai questo accostamento, una trentina d'anni fa durante un capodanno a Londra a casa di un amico avvocato della City, lui cucinò un bel filetto di sogliola di Dover annegandolo in una salsa a base di panna e champignon. OMG!
Inorridii ma feci uno sforzo e trangugiai i bocconi.
Per cui, dear Charles, questa ricetta potrei quasi dedicartela, la apprezzeresti di sicuro.
I sapori sono decisi, non aspettatevi qualcosa di delicato anche se ho cercato di smorzare un po' l'insieme con l'uso di crescenza, senza aggiungere e rafforzare i sapori con l'appareil di uova, panna e formaggio sopra.
Dosi per 6/8
-ricetta-
1 rotolo di pasta sfoglia
400 g funghi coltivati
150 g salmone affumicato
150 g crescenza/stracchino
1 porro
25 g burro
olio evo
sale
Pulisco i funghi quindi li trito a dadini medi. Elimino le prime guaine del porro e un po' del verde apicale, lo lavo e lo affetto sottile.
Scaldo dell'olio evo e un pezzetto di burro nel wok, aggiungo porri e funghi e faccio stufare lentamente, salando alla fine.
Stendo la sfoglia nella teglia e accendo il forno, portandolo a 190°.
Bucherello il fondo di pasta e lo ricopro con il salmone affettato, poi sopra distribuisco pezzetti di crescenza e infine ricopro distribuendo i funghi.
Ripiego i bordi della pasta e inforno la quiche per circa 35'. Valutate la cottura dai bordi. Se dovesse scurire troppo ricoprite la parte superiore con un pezzo di stagnola.
Lascio che intiepidisca prima di tagliarla a spicchi per portarla in tavola.
I sapori decisi richiedono un buon champagne oppure un Franciacorta di carattere. Quanto vorrei poter di nuovo stappare una bottiglia di riserva Avize Grand Cru, récolte 1997 di Jacquesson. Superlativo!
Ma esaurito.
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