Dolci fritti profumati da acqua di fiori d'arancio, altrimenti qualcuno potrebbe essere indotto a pensare che uso solo alcolici, tipo rum e cognac o la grappa, indispensabile nelle chiacchiere.
A parte che la frazione alcolica evapora già a 45°, quindi la frittura non dà alcun problema.
Una cosa diversa è invece aggiungere liquori e distillati nelle creme per il tiramisù o per i vari topping o frosting su torte e cupcakes. Lì sono miscelati a freddo e rimangono nella loro interezza; anche se le dosi sono ridotte è sempre meglio stare attenti se li dovessero consumare dei bambini.
Invece queste frittelline fanno parte delle molteplici ricette che ho sperimentato lo scorso Carnevale tra una frittura di chiacchiere e l'altra.
Facili e rapidi da impastare, una volta ottenuta una massa piuttosto morbida, che si verserà a cucchiai in olio alla giusta temperatura, sui 160°/170°, si lascia riposare l'impasto per almeno 30'.
Pensate che ne avevo fatto in abbondanza e ne ho lasciato una parte fuori al freddo, friggendolo il giorno dopo. Nessuna differenza riscontrata con la prima parte fritta il giorno prima. Quindi... l'impasto si può preparare e tenere al fresco a disposizione per la frittura anche in tempi diversi.
Ovviamente come per tutti i tortelli, fritole e simili, prima si consumano meglio è. Le uniche che rimangono stabili per almeno una settimana sono le chiacchiere.
E ne avrei avute almeno un'altra decina di prove da fare... ma non è detto. Se non le sperimenterò finisce che gli appunti andranno a sommarsi nella massa di ricette da fare, che immancabilmente si accumulano in sempre più gonfi faldoni, o pagine infinite di link.
Tant'è vero che ho già pubblicato una ricetta di fritole con ricotta, ma quella volta le dosi della pastella erano differenti e contenevano anche bacche di goji.
Mi raccomando scegliete una ricotta di qualità non di quelle industriali, cercatene una di caseificio se la trovate. Scelta libera sul genere: vaccina, ovina o di capra. È solo questione di gusti.
Buon sabato grasso 'ambrosiano'. Noi milanesi chiudiamo sempre per ultimi le danze del Carnevale e persino qui al paesello oggi pomeriggio ci sarà la sfilata dei carri.
Inoltre preparatevi a festeggiare San Valentino, domani, se siete innamorati. Credo sia una festa per tutti, in fondo basta apprezzare della vita non solo amare una persona fisica.
Dosi per 4/6, circa 40 pezzi
-ricetta-
350 g ricotta di ottima qualità
160 g farina 00
50 g zucchero
30 g zenzero candito
2 uova
1 arancia/limone, solo la scorza
1 cucchiaio di acqua di fiori d'arancio
essenza di vaniglia
12 g lievito per dolci
sale
olio di arachidi per friggere
In una boule mescolo la ricotta, che deve essere molto asciutta, con lo zucchero e le uova.
Poi aggiungo la farina setacciata col lievito, la vaniglia e l'acqua di fiori d'arancio, la scorza del limone (sempre non trattato) grattugiata e un pizzichino di sale.
Per ultimo aggiungo lo zenzero candito, che darà uno spunto piccantino, tagliato a dadini minuscoli.
Lascio riposare l'impasto per almeno 30', coperto e al fresco.
Preparo una pentolina alta e non troppo grande adatta ai fritti, scaldo abbondante olio di semi e quando arriva in temperatura friggo la pastella, piuttosto densa, a cucchiaini, pochi pezzi alla volta per non far scendere la temperatura dell'olio.
Faccio dorare in modo uniforme poi scolo i tortelli su carta da cucina.
Quando sono tiepidi li passo nello zucchero semolato e li servo subito.
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