Le cipolle, c'è chi le ama e chi le detesta. Spesso il non amore è dovuto alla loro non proprio facile digeribilità, a crudo.
Oppure al loro aroma spiccato, del resto sono imparentate con l'aglio, fanno parte della famiglia delle liliacee e, come il parente a spicchi, hanno moltissime proprietà salutari.
Composte di acqua per il 90%, il restante è un mix interessante di fibre, proteine, carboidrati (zuccheri) e moltissimi sali minerali.
Sin dall'antichità sono state considerate, dalla medicina popolare, un validissimo aiuto grazie al loro potere antibiotico e antibatterico. Si dice, sempre voce popolare, che una mezza cipolla poggiata su un piattino accanto al letto di un malato assorba parte dei batteri.
Il suo succo può sostituire l'alcool come disinfettante nelle ferite.
Di sicuro non va conservata, sbucciata e parzialmente avanzata, per oltre un giorno, in quanto si degrada velocemente producendo tossine. Quindi evitate di avanzarne, se vi capita mettetela sott'aceto come spiego sotto..
Si dice essere dappertutto come il prezzemolo... io potrei sostituire il motto con essere come la cipolla, che metto praticamente ovunque nei piatti salati.
Il mio sistema di macerazione nell'aceto è un ottimo escamotage per renderle digeribili e quindi poterle usare, fino ad abusarne, nelle insalate.
Se utilizzate cipolle bianche mettetele a bagno nell'aceto di mele o di vino bianco.
Quelle rosse di Tropea, che d'estate consumo a trecce, meglio nell'aceto da vino rosso, meglio ancora se di vini aromatici come Sherry, Banyuls o con macerati di frutti. Acquistano un ulteriore aroma, assolutamente fantastico.
E alla fine del pasto non vi accorgerete minimamente di aver mangiato cipolle crude.
Buon lunedì. Inizia la mia ultima settimana prima della partenza...
-ricetta-
cipolle
aceto
acqua
sale
Sbuccio a affetto sottili le cipolle, a mezzaluna oppure ad anelli, dipende dalla grossezza e dall'insalata a cui andrò ad aggiungerle.
In una piccola ciotolina metto 80 ml di aceto e 20 ml di acqua più un pizzico di sale e poi ci immergo le cipolle.
Le lascio a mollo per un minimo di una-due ore sino a un'intera notte.
Poi le scolo strizzandole e le aggiungo direttamente alla portata, che sia un'insalata di patate, un'insalata greca variamente composta, sui fagioli bolliti, sul polpo, su semplici pomodori.
L'aceto non buttattelo, copritelo con pellicola e riutilizzatelo almeno altre due volte aggiungendone di fresco.
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