Questa variazione di un famoso cocktail a base di gin, nasce nel 1931 nel bar del famoso hotel newyorkese.
In cosa differisce dall'altro Blacktorn? Nella tipologia di gin usato, in questo caso l'Old Tom.
Vi avevo già detto qualcosa di questo cocktail nel luglio dello scorso anno.
Il nome deriva dal bastone celtico usato come strumento di offesa/difesa e ricavato dal cespuglio di prugnolo, i frutti del quale sono impiegati nella distillazione dell'Old Tom che è un gin aggraziato, ricco, arrotondato e saporito secondo la moda della fine del 1700. Inizialmente addizionato di zucchero, in seguito la parte dolce gli derivò dall'uso di frutta.
Curioso è invece sapere che Tom era l'immagine di un vecchio gatto nero appeso alla finestra di case dove si produceva gin. Ci si avvicinava chiamando puss e si attendeva dall'interno un miagolio di risposta. Sotto la finestra c'era una fessura dove inserire la moneta e una cannetta dalla quale usciva il gin dopo che lo si era pagato. Queste storie sono sempre avvincenti.
Dunque: questo è un cocktail che va mescolato, non shakerato.
Nel lungo periodo di lockdown mio marito ci ha dato dentro e mi ha deliziato con molti cocktail, che spesso abbiamo avuto modo di gustare in terrazza.
Brindiamo alla, forse, penultima domenica di clausura.
Le dosi sono per uno, generoso.
I dash sono spruzzi. Serve ghiaccio in più per freddare il bicchiere.
-ricetta-
2 parti (60 ml) Old Tom Gin
1/2 parte di Dry Martini
1/2 parte di Martini Rosso
1 dash di Angostura
1 dash Orange bitter
ghiaccio abbondante
Si mescola il tutto nel bicchiere grande assieme a 5 cubetti di ghiaccio e si versa filtrando con lo strainer in una grande coppa Martini.
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