venerdì 30 novembre 2018

Fagottini di pollo alla pancetta

Una ricetta pensata e dedicata al consorte, che non ama spolpare il pollo dagli ossi.
Per lui bisognerebbe che fosse sempre tutto disossato. Da piccolo non ha avuto genitori che gli hanno insegnato come godersi un nodino di vitello, una fiorentina o una braciola di maiale con l'osso, andando piano piano dietro l'osso o con forchetta e coltello o con i denti.
Io invece adoro queste cose. Lui è più british e vuole mangiare il pollo al massimo con le dita, sempre rigorosamente senza faticare.
Non ho scampo, quindi mi tocca disossare le sovracosce per farlo felice.
Il resto è facile. Un pomodoro secco all'interno, per insaporire e una camicia di sottili fettine di pancetta tesa, dolce la mia, se la preferite affumicata o addirittura speck, fate pure.
Il piatto è semplice, facile da fare, economico e saporito.
Un po' di buone patate a tocchetti cotte in padella o in forno, rosolate a puntino e per completare una flûte di bollicine, perché no?
Penso che ci starebbe bene il Pasrosé de Il Mosnel, Franciacorta millesimato 2011, col suo colore fantastico e una tattilità interessante.
Se le sovracosce sono piccole, calcolatene due a persona.

-ricetta-
sovracosce di pollo, spellate e disossate
mezze falde di pomodori secchi sott'olio
fettine di pancetta tesa
patate
aglio
50 ml vino bianco
olio evo
sale aromatico alle erbe

Una volta che ho preparato la carne la allargo sul tagliere, salo pochissimo e metto al centro un pomodoro scolato, avvolgo a fagottino e rivesto arrotolando a spirale una fettina o più di pancetta tesa.
Scaldo un velo d'olio in una casseruola profumando con uno spicchio d'aglio schiacciato e ci metto a rosolare gli involtini, devono prendere colore su tutti i lati, poi sfumo con il vino bianco secco e una volta evaporato salo appena appena, elimino l'aglio che ha rilasciato i suoi umori e bagno con un mestolino di acqua bollente.
Faccio cuocere a fiamma media parzialmente coperto sino a che il pollo è ben cotto, non essendo troppo grossi bastano circa 20'.
Nel frattempo preparo le patate a tocchetti e le faccio arrostire o in padella con poco olio oppure in forno. Una volta cotte salo anch'esse con lo stesso sale aromatico.
Mescolo patate e pollo e porto in tavola.



mercoledì 28 novembre 2018

Pizza bianca (2 ingredienti) in bianco

I due ingredienti sono lo yogurt greco e la farina autolievitante.
Una ricetta su cui apparentemente fare poco affidamento che invece funziona.
Semplice, leggera di lievito e abbastanza veloce, che basta farla raddoppiare e si cuoce in fretta.
Rimane poco colorata, questo sì.
Volutamente ho fatto una pizza con tanto formaggio e acciughe, priva di pomodoro fatti salvi alcuni filettini di pomodori secchi.
Ho aumentato le dosi classiche perché la teglia era rettangolare e grande. Ho calcolato una volta e mezza quelle che ho pubblicato come pizza semplice.
Tagliata a quadrettini è perfetta da servire come antipasto o con l'aperitivo, su un buffet.

-ricetta-
255 g farina con lievito
250 g yogurt greco intero naturale
sale
mozzarella
stracciatella
filetti di alici sott'olio
pochi pomodori secchi sott'olio tritati
polvere di capperi/origano
Impasto la farina con lo yogurt e un pizzico di sale.
Formo una palla senza lavorare troppo e la metto a lievitare per mezz'ora prima di stenderla sulla placca oliata.
Copro e lascio in un luogo riparato a lievitare ancora un quarto d'ora.
Poi formo fossette con le dita, distribuisco sopra filettini di alici e pomodori, spolvero con polvere di capperi od origano e aggiungo anche un po' di mozzarella -che ho fatto scolare bene e affettato.
Pongo la teglia in forno caldo a 200° per circa 15/20', poi aggiungo il resto della mozzarella e la stracciatella sfilacciata.
Lascio in forno ancora 5'. Spengo e dopo un riposo di 5' posso portarla in tavola.



domenica 25 novembre 2018

Budino di panettone (alla Lenôtre)

Da un po' di tempo i grandi maestri pasticceri tentano di promuovere le vendite del panettone come qualsiasi altro dolce, cercando di sdoganarlo dall'esclusivo consumo natalizio. Iginio Massari, Emanuele Lenti e altri lo producono quasi tutto l'anno. Quindi questa ricetta, sebbene fosse un riciclo post-natalizio, va bene quasi sempre.
E comunque giusto fra 30 giorni sarà di nuovo Natale, e questa potrebbe essere un'idea diversa per proporre questo dolce tradizionale.
Avanzi, sempre avanzi. Di panettone in questo caso, soprattutto se l'ultimo aperto era un pezzo da novanta, ovvero una magnificenza che pesava 2 kg.
Ho trovato il suggerimento di Lenôtre e mi ci sono affidata senza timore di sbagliare. Se non ti fidi nemmeno dei più grandi pasticcieri... La sua prevede l'uso della brioche che io ho sostituito col dolce natalizio.
Dunque, ne occorre una bella fetta possibilmente un po' asciutta, ciliegie candite, uvetta o mele, e una crema di uova, latte e zucchero.
La cottura deve avvenire dolcemente a bagnomaria in forno.
Dosi per 8

-ricetta-
200 g panettone
120 g zucchero
100 g ciliegie candite
60 g uvetta/1 mela a dadini
4 uova
2 tuorli
100 ml latte
20 g burro
vaniglia naturale, una bacca o un cucchiaino di estratto
Faccio a dadini il panettone e divido a metà le ciliegie.
Imburro uno stampo, meglio se di ceramica visto che lo porterò in tavola, e sul fondo metto panettone, uvetta ammollata per ammorbidirla e ciliegie.
Scaldo il latte profumandolo con la vaniglia. Appena arriva a bollore spengo e lascio in infusione per 10'.
Intanto sbatto con una frusta a mano le uova, i tuorli e lo zucchero. Devono sbianchire.
Quindi li diluisco col latte e verso tutto nello stampo sul fondo preparato.
Il forno intanto è già a 150°. Appoggio lo stampo in uno più grande riempito di acqua calda e faccio cuocere parzialmente coperto per circa 45'.
Lascio intiepidire poi ripongo in frigorifero per minimo due ore.
Tolgo e porto a temperatura ambiente almeno un'ora prima di servire.


giovedì 22 novembre 2018

Cavolo cappuccio viola crudo, in insalata

Cosa potrebbe mai esserci di più vivace e allegro su una tavola autunno-invernale, di un'insalata così intensamente colorata di viola?
Niente di più facile, leggero e sano.
Oltretutto siamo completamente dentro la stagione di cavoli, brassicacee e broccoli, meglio approfittarne.
Un mezzo cavolo cappuccio affettato con la mandolina e condito con una salsina a base di aceto o limone, a seconda dei gusti. Se usassi i termini classici francesi direi: citronette o vinaigrette.
Piccolo trucchetto. Affettate il cavolo e salatelo con un pizzico di sale finissimo. Mescolate e fate riposare 30'.
Il sale ammorbidirà le fibre del cavolo e quando aggiungerete il resto del condimento questo verrà meglio assorbito e l'insalata risulterà meno coriacea.
Non mi resta altro che darvi qualche indicazione per il condimento.

-ricetta-
olio evo
succo di limone/lime o aceto
sale
pepe

Emulsionare gli ingredienti a piacere e versare sul cavolo affettato il più sottile possibile, meglio se con una mandolina di ceramica (occhio alle dita!).
Lasciare riposare per 15' dopo aver mescolato, e rimescolare prima di servire.
Volendo potete arricchire l'insalata con qualche gheriglio di noce o mandorle e nocciole tostate.


martedì 20 novembre 2018

Crocchette pane e zucchine

Altra ricetta, nuova golosità sempre a base di pane (vecchio) e zucchine.
Con tutte quelle che mi hanno portato la scorsa estate, pure quand'ero in vacanza... non mi restava che aguzzare le papille inventando ed elaborando sulla base di ricette collaudate e classiche. A seconda di quel che avevo modificavo le dosi, per questo vi sembrerà che ne abbia già parlato, ma ogni ricetta è diversa. Poco pane e tante verdure, oppure il contrario. Basta ingegnarsi e una soluzione gustosa e appetibile si trova sempre.
Queste hanno poco di tutto. Basta avere una grattugia a fori grossi e poco altro.
Dosi? dipende se saranno uno snack, un secondo, un aperitivo o un contorno. Fate voi liberamente.
Io, con una zucchina grande + un panino + un uovo e formaggio ho preparato una decina di crocchette, il pasto per due oltre a un contorno.

-ricetta-
1 zucchina grande
1 uovo
1 panino raffermo
40 g parmigiano grattugiato
un ciuffo di foglie di prezzemolo e menta
sale
olio evo
pangrattato
Con una grattugia a fori grandi gratto la zucchina e il panino. Aggiungo le erbe sforbiciate, il formaggio e l'uovo. Regolo di sale.
Impasto formando crocchette appiattite, in modo che possano dorarsi più facilmente.
Se piace si può aromatizzare l'impasto con peperoncino piccante, paprika, curcuma.
Il composto deve stare insieme senza essere troppo 'gnucco' (le crocchette risulterebbero stoppacciose) né liquido (non stanno insieme in cottura).
Con le mani bagnate formo polpette che appiattisco e le passo in un po' di pangrattato.
Scaldo un velo d'olio evo in una padella grande e ci metto tutte le crocchette, lascio che si rosolino da un lato prima di girarle per far dorare anche l'altra parte.
Le scolo su carta da cucina e le servo sia calde che tiepide.





domenica 18 novembre 2018

Rovesciata all'uva in padella

Se mi ritrovo a cuocere dolci in padella vuol dire che sono in vacanza.
All'isola d'Elba non ci sono pasticcerie che brillino per varietà e qualità. Sarà l'aria di mare, ma le paste mignon sono spesso mollicce, la qualità delle creme... beh, insomma.
Per non ricascare sempre su cantucci e anacini alla fine mi sforzo e preparo o dolci al bicchiere oppure torte rovesciate in padella. Non ho alternative senza un forno a disposizione.
Questa versione con uva è gradevole e leggera. Si assembla facilmente e bisogna solo avere la pazienza di sorvegliare la cottura. Se non siete sicuri che il calore si diffonda in modo uniforme, usate una griglia frangifiamma.
Buona domenica novembrina, approfittiamo ancora dell'uva prima di dirle addio sino alla prossima estate.

-ricetta-
250 g uva bianca senza semi
40 g burro + 40 g zucchero canna
100 g burro morbido
105 g farina autolievitante
100 g zucchero semolato
2 uova
3 g sale
Mescolo a crema zucchero di canna e burro morbido. Con questa rivesto il fondo e i bordi di una delle due padelle e ci metto sopra gli acini dell'uva, lavati e tamponati con carta da cucina.
In una boule sbatto l'altro burro, molto morbido, con lo zucchero bianco, ottenuta una crema aggiungo le uova e poi la farina setacciata col sale.
Verso l'impasto sopra l'uva e lo livello con la spatola. Ricopro con la seconda padella appena imburrata e pongo su fiamma molto bassa facendo cuocere per circa 1 ora, rigirando la torta ogni 15'.
Lascio intiepidire il dolce scoperto prima di sformarlo su un piatto.
Se volessi o potessi usare il forno, cuocio la torta per 40' a 180°, la lascio riposare 10' e infine la rovescio su una gratella a raffreddare del tutto.

venerdì 16 novembre 2018

Rotolo di focaccia tonnata

Dicono che stia arrivando... il freddo, intendo.
Faccia un po' come gli pare ma basta acqua per un po'. Ci siamo inumiditi abbastanza.
Preferisco vestirmi più pesante ma gioire di giornate con un pallido e livido sole piuttosto che acqua a catinelle. Ho trascorso l'ultimo weekend nella ville Lumière e la pioggia lo ha funestato dall'inizio alla fine. Solo sulla via del ritorno, oramai a Lione, si è finalmente palesato il sole. Merci, Giove...

Ci avete mai pensato di farcire una focaccia con avanzi di vitello tonnato?
Io sì. Anche perché riproporre il piatto in sé non mi andava. Noi di casa avevamo già avuto modo di gustarlo e rifatto così ha risolto egregiamente il secondo di una cena d'estate in terrazza.
In modo semplice e veloce.
Volendo sarà perfetto per un aperitivo a buffet.
Faceva caldo ma verso sera era possibile usare il forno, perciò non mi è rimasto altro da fare che farcire la pasta, arrotolare e cuocere.
Una volta pronto l'ho servito affettato con due contorni di verdure.
Dosi per 4

-ricetta-
1 rotolo di pasta per focaccia soffice
12 fettine di vitello tonnato condito (anche avanzi spezzettati)
polvere di capperi
olio evo
Stendo la pasta su un tagliere, lasciando la cartaforno sul fondo, e sopra ci appoggio tutte le fettine di vitello tonnato con la sua salsa e persino alcune fettine delle carote del brodo. Lascio liberi un paio di cm dai bordi.
Arrotolo come fosse uno strudel, sigillo i bordi e posiziono la piega sul fondo.
Aiutandomi con la carta la trasferisco su una placca e ungo la parte superiore che poi spolvero con la polvere di capperi.
Metto a cuocere in forno a 200° per circa 25/30'.
Verifico che il fondo del rotolo sia colorato a dovere e che tutto sia ben cotto.
Tolgo dal forno e lascio intiepidire.
Trasferisco su un vassoio e quindi ne ricavo fette spesse che servo con contorni a piacere.





mercoledì 14 novembre 2018

Torta di reginette alla crema di peperoni

Ero al mare e per un aperitivo serale che è quasi una cena ho preparato una simil frittata di pasta tenendola assieme con pochissime uova e una salsa cremosa.
Avevo alcune falde di peperoni arrostiti avanzate, ebbene le ho frullate con le uova e un po' di besciamella, circa una tazza (240 ml).
Un modo semplice e veloce di preparare la pasta da poter servire senza l'uso di piatti. Tagliata a quadrotti o triangoli si può tenere con il tovagliolo e mangiare in piedi.
Si presenta bene, non è stracondita e la salsa forma una crosticina scura da farla sembrare una torta dolce spolverata di cacao.
Dosi per 6

-ricetta-
300 g reginette
240 ml besciamella
50 g grana grattugiato
2 uova grandi
4 falde di peperoni arrosto
foglie di basilico
olio evo
sale
Lesso la pasta in abbondante acqua bollente salata.
La scolo e la condisco con un filo d'olio evo.
Frullo i peperoni arrostiti con uova, formaggio e basilico.
Mescolo alla salsa ottenuta il grana e la besciamella e ci condisco la pasta.
Scaldo una delle due padelle da frittata ben unta di olio e ci verso la pasta, la livello e la faccio rapprendere e dorare a fuoco medio-basso coperta dall'altra padella.
Ungo anche questa e rigiro la frittata quando si è rappresa bene, vedrete che non ha l'aspetto di una vera frittata perché ci sono poche uova, ma col calore si compatta ugualmente.
Una volta che è ben cotta da entrambi i lati la faccio scivolare su un piatto perché si raffreddi.
È ottima sia tiepida che a temperatura ambiente.


domenica 11 novembre 2018

Bicchieri di mele, amaretti e crema inglese

Un dolce al bicchiere che si compone di pochi e collaudati ingredienti, la frutta mescolata al custard inglese assieme a qualcosa di croccante.
Ricetta da vacanza, per me. Avevo per giunta alcune mele da consumare e non mi è venuto in mente altro che comporre bicchieri con queste, cotte e profumate alla cannella, amaretti e crema inglese e un po' di croccante dato da mandorle a filetti.
Una volta composto il dolce si conserva per un paio di giorni in frigorifero.

-ricetta-
3 mele
100 g amaretti
30 g mandorle spellate e senza buccia
burro
cannella
2 tuorli
40 g zucchero
250 ml latte
1 scorza di limone
Dopo aver pelato e detorsolato le mele le riduco a cubetti, le faccio rosolare in una padella con una noce di burro e per ultimo le profumo con un cucchiaino di cannella.
Sto attenta che diventino morbide senza disfarsi.
Intanto preparo la crema inglese, mescolando i tuorli con lo zucchero e aggiungendo il latte tiepido, che ho scaldato prima profumandolo con una scorza di limone.
Rimetto sul fuoco e faccio scaldare senza far bollire. Spengo e mescolo per 5', per lisciare al meglio la crema.
Sul tagliere riduco le mandorle intere a bastoncini.
Non mi resta che comporre i bicchieri.
Metto sul fondo alcuni dadini di mele, poi qualche amaretto rotto con le mani, una cucchiaiata di crema e qualche filetto di mandorle.
Ripeto la sequenza e copro con pellicola. Metto in frigorifero sino a mezz'ora prima di servire il dessert.

giovedì 8 novembre 2018

Farfalle con verdure fritte e peperoni cruschi

Quest'estate, dopo Ferragosto, per festeggiare i compleanni di Ester e Martina ho preparato una teglia di farfalle condite con zucchine e melanzane perline fritte.
Sopra per decorare e dare una nota croccante ho sbriciolato una decina di peperoni cruschi fritti, grazie all'annuale fornitura dell'amico Massimo. Lo sapete vero che i cruschi di Senise non sono peperoni piccanti! Si chiamano cruschi proprio perché una volta fritti scricchiolano. Sono dolci e profumano di peperone. Si usano principalmente fritti e a pezzetti oppure macinati, sempre dopo averli fritti.
Per finire, sulla pasta, dadini di primosale.
Uno spettacolo già alla vista. Un piatto che si può fare ancora adesso e che ci riporta all'estate. Alla possibilità di pranzare all'aperto mentre ci sta affogando di pioggia da settimane.
Le melanzane perline sono quelle lunghe e sottili, molto sottili, e con buccia violetta. Ma potete ovviare friggendo le classiche allungate dalla buccia quasi nera. Usate zucchine piuttosto piccole.
Le dosi sono abbondanti per 8 persone

-ricetta-
500 g pasta tipo farfalle
300 g melanzane perline
150 g primosale
4 zucchine
10 peperoni cruschi
olio evo
sale

Per prima cosa affetto melanzane e zucchine a rondelle spesse 3 mm. Quindi scaldo olio extravergine in un pentolino alto, così ne uso di meno, lo scaldo e quando è arrivato alla giusta temperatura ci friggo pochi pezzi alla volta di verdure. Le scolo su un piatto, senza usare carta da cucina perché le ho cotte in olio evo e perché mi serve che rimangano un po' condite.
Quando sono tutte pronte su un vassoio, le salo.
Tengo l'olio di cottura e, dopo zucchine e melanzane, ci friggo i cruschi, affondandoli per pochi secondi. Li maneggio con una pinza. Vedrete che non appena il calore li aggredisce diventano rosso vivo. Bastano pochi secondi, altrimenti anneriscono e si rovinano.
È il momento di scolarli e lasciarli raffreddare allargati su un piatto. Quando sono tiepidi e maneggiabili elimino il picciolo con la maggior parte dei semi e li riduco a bricioloni.
Intanto faccio cuocere la pasta al dente, la scolo, la verso in una pirofila e la condisco con le verdure fritte. Mescolo bene e aggiungo un filo d'olio se occorre.
Cospargo con i cruschi e col primosale a dadini e porto subito in tavola.
(Naturalmente ho scattato la foto senza il primosale. Per non farlo sciogliere col calore, l'ho aggiunto solo quando ho portato la pirofila in tavola).

martedì 6 novembre 2018

Pesto di peperoni verdi

Succede sempre così. Molto a ridosso della partenza per le vacanze mi arrivano sorprese. Non tutte sono brutte ma in ogni caso mi danno da fare quando la testa è già indirizzata alla preparazione dei bagagli che, per 3 settimane con pescatore a carico, è tutt'altro che uno scherzo, vi assicuro.
L'amica Ester è arrivata con un'enorme zucca e con una cassetta di peperoni verdi. Che non avevo occasione né modo di cucinare in peperonata.
Che ci faccio? Problema zucca risolto alla svelta. L'ho aperta e, purtroppo, nonostante una bella buccia verde scuro e costoluta e un invitante colore arancione della polpa non aveva alcun sapore. Ma proprio ZERO!
Che delusione (e che complicazione) sbarazzarmi di 4 kg di umido inutile.
Mentre i peperoni a vederli così sono belli, coltivati al naturale perché conosco la persona che cura l'orto dove sono cresciuti. E va bene... ci preparo una salsa per condire. La metterò in congelatore per ricordarmi i profumi dell'estate.
Scordatevi tutte quelle belle storielle e barzellette su come pelare i peperoni, a meno che non li facciate arrostire. Ma non volevo dare al pesto una connotazione arrostita quindi ho provato uno dei miracolosi suggerimenti, ossia sbollentarli. Balle! Non si pelano manco morti, nonostante li abbia chiusi in un sacchetto appena tolti dall'acqua. Però la buccia era talmente sottile che l'ho frullata assieme. E che dovevo fare? Buttare tutto?
Se siete curiosi, leggete come ho proceduto. La salsa è una via di mezzo tra pesto e salsa verde. Ovviamente col suo buon sapore erbaceo di peperone verde.
E ora il momento lamento: ma quando la smette di piovere? Sta buttando acqua a ettolitri. Nessun problema col fiume, qui, è molto alto ma si è visto di peggio. Però non si può fare quasi nulla che tutta sta acqua rompe davvero. E altrove ha fatto i danni che si sono visti, in alcune parti d'Italia solo grazie al passaparola sui social. Come al solito basta che piova nella capitale ed è subito tragica... quando altrove i danni sono tali e così imponenti da lasciare senza parole. Ma siccome è successo in zone famose per essere industriose, è affare di chi ci vive e stop. Loro non se lo fanno certo dire né aspettano aiuti che chissà quando arriveranno, ma nel frattempo quanto lavoro a testa bassa e zitti!
Buona settimana a tutti. E speriamo che smetta.

-ricetta-
1 kg di peperoni verdi
un mazzetto di basilico
qualche foglia di menta e origano freschi
2 tuorli sodi
40 g mandorle sbucciate e pelate
50 g pane ammollato nell'aceto
3 filetti alici sott'olio
olio evo
Dopo aver lavato e asciugato i peperoni li faccio sbollentare per 6' in una pentola di acqua bollente salata.
Li scolo e li faccio raffreddare prima di eliminare torsolo, semi e filamenti.
Li riduco a pezzetti e li metto nel frullatore con basilico, menta e origano, le mandorle, le alici e il pane strizzato, aggiungo anche i tuorli e almeno 50 ml di olio evo.
Frullo sino a ridurre in crema. Assaggio e verifico la consistenza, se è salata e bilanciata abbastanza e dato che la conserverò nel congelatore evito di aggiungere formaggio grattugiato. Lo metterò solo prima di usare la salsa come condimento, su pasta o riso, lasagne oppure semplicemente su crostini caldi.
Invaso il pesto in piccoli barattoli o in buste che sigillo e metto in freezer.
Ne ho tenuta da parte un po' per fare un assaggio con la pasta e per non farla ossidare né rovinare ho velato la superficie di olio evo.

domenica 4 novembre 2018

Torta allo yogurt e frutta in padella

Dal mio ricettario elbano che nulla ha a che vedere con la cucina tradizionale regionale. È semplicemente il terzo e ultimo dolce che ho preparato al mare.
Parto da casa con un pacco di farina autolievitante e pertanto la uso finché c'è. Il resto sono i pochi ingredienti presenti nella dispensa... non ho ancora escogitato dolci con pesci, credo sia una mission impossibile quanto assurda.
Allora non mi resta che arrangiarmi con la poca frutta che ho, qualcosa di disidratato e le gocce di cioccolato, che piacciono a tutti e sono versatili.
L'insieme è poco calorico, grazie alla presenza di un solo uovo e poco olio di semi. ma non per questo meno gradevole.
Lo yogurt è quello che uso a colazione. A me piace quello altoatesino piuttosto cremoso e poco acido ma al naturale, ovvero privo di qualsiasi tipo di zucchero.
Buona domenica a tutti! Scrivendo queste ricette torno col pensiero a quelle giornate meravigliose, dove cucino volentieri con quell'unica ed esclusiva vista mare...

-ricetta-
100 g yogurt bianco, naturale e intero
30 g gocce cioccolato
1 uovo
60 g zucchero
105 g farina con lievito
30 g olio semi arachidi
3 g sale
150 g uva e mirtilli

Con una forchetta sbatto nella ciotola lo zucchero con l'uovo, poi aggiungo lo yogurt e l'olio, mescolo prima di inglobare la farina e il sale.
Aggiungo la frutta lavata e tamponata, ho messo uva e mirtilli perché avevo solo quelli, ma sarebbero perfetti anche more e lamponi.
Infine metto anche le gocce di cioccolato.
Verso l'impasto in una delle due padelle appena imburrata e faccio cuocere per 30', scuotendo dopo 20'. Capovolgo sull'altra padella, unta anche lei.
Proseguo la cottura per il tempo necessario e infine la sformo.
La spolvero di zucchero a velo solo quand'è fredda.

giovedì 1 novembre 2018

Torta con fioretto di mais e yogurt e zenzero candito

Buona domenica, come sempre. O dì di festa, come oggi, nel quale si omaggiano tutti i santi,
e un pensiero va, inevitabile, alla soppressa festa dei defunti che cade domani. E di pensieri quest'anno me ne vengono tanti. Ciao mami. 
Una nuova torta da casa. Di quelle soffici da tagliare a fette: per colazione, fine pasto o merenda.
Se avessi avuto bambini non avrei mai acquistato per loro merendine confezionate.
Avrei fatto come la mia cara 'mammetta' che, per tutta la nostra infanzia, adolescenza e sino a pochi mesi fa, confezionava crostate, torte paradiso, di mele e margherita, biscotti di frolla (i preferiti del mio consorte), di ricotta, alla crema e pinoli, ciambelle bicolori.
Durante tutto il periodo della nostra crescita, mia e di mio fratello, trovava chissà dove il tempo -anche di notte- pur di farci trovare qualcosa di dolce fatto da lei... ultimamente, benché anziana, diceva che era un modo per passare qualche ora della giornata. Aveva una pazienza, che solo lei!
Questa torta è molto semplice -e credo le sarebbe piaciuta, magari senza zenzero...- e poi dipende da voi se volete usare il fioretto, che è una farina di mais macinata finissima, oppure fare metà fioretto e metà farina integrale di mais, per un gusto più rustico e masticabile.
Niente burro, la morbidezza gliela danno lo yogurt intero e naturale e l'olio di semi (girasole, vinaccioli, arachide). L'aroma spiccato dello zenzero candito è un plus.
Dosi per uno stampo da 24 cm.

-ricetta-
170 g fioretto
170 g farina 00
140 g zucchero grezzo
150 ml yogurt intero e naturale
2 uova
4 pezzi di zenzero candito
75 ml olio semi
5 ml acqua di rose
1 bustina lievito (15 g)
3 g sale
zucchero a velo
Monto a lungo le uova con 40 g di zucchero, per renderle chiare e spumose. Poi aggiungo yogurt, i 100 g di zucchero rimasti e l'olio, monto ancora piano, prima di mescolare l'acqua di rose e le farine setacciate con lievito e sale. Ottengo un composto liscio e non troppo liquido.
Imburro e rivesto di farina lo stampo, verso il composto, sopra dispongo lo zenzero a pezzettini piccoli e metto a cuocere in forno a 180° per circa 40'.
Lascio il dolce nel forno, senza aprire lo sportello, per 30', poi lo sformo su una gratella e solo prima di servirlo lo spolvero di zucchero a velo.

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