giovedì 29 giugno 2017

Insalata di calamari, avocado e zolfini

Dove non ha fatto danni questo ciclone Circe ha prodotto anche un immenso sollievo. Qui sul mio fiume, che è salito parecchio senza però preoccupare, adesso si sta divinamente bene. Le temperature sono paradisiache. Altrove però ho visto devastazioni e danni materiali ingenti provocati da venti fortissimi, grandine e chi più ne ha più ne metta.
Le ricette fresche e miste di proteine e legumi sono comunque ben gradite, sia che si respiri e ancor di più se i gradi da sopportare sono vicini ai 40.
Vi ricordate di quando vi ho spiegato come cuocere i calamari in oliocottura?
Se vi è sfuggita la ricetta o preferite abbreviare la ricerca: cliccando QUI potete trovarla.
Cuocere i cefalopodi in questo modo li rende molto morbidi e pieni di sapore.
Chiaramente non è uno di quei piatti che si fanno in 10 minuti, occorre preparare delle cose per tempo. Per esempio i calamari: acquistateli quando è stagione o sono in offerta e teneteli pronti per la cottura nel congelatore.
Una volta pronti loro e cotti i legumi si assembla l'insalata con un avocado maturo al punto giusto.
Un piatto goloso e invitante, anche solo a guardarlo. Ideale come antipasto, ottimo come secondo estivo.
Dosi per 4

-ricetta-
2 calamari grandi
250 g zolfini, ammollati e lessati
1 avocado grande
1 cipolla rossa di Tropea
1 mazzetto di prezzemolo
1 lime
olio evo
aceto rosso ai lamponi o di altro tipo
sale

Seguite le istruzioni del link che vi ho messo sopra per preparare i calamari.
Una volta che li avete cotti e che anche i zolfini sono pronti e freddi potete procedere con la composizione dell'insalata.
Affetto la cipolla con la mandolina e la metto a macerare in aceto rosso aromatizzato ai lamponi.
Sbuccio e taglio a tocchetti l'avocado. Lo metto in una ciotola col succo del lime e un pizzico di fleur de sel.
Prendo un bel piatto grande e profondo e ci verso i fagioli, i calamari affettati sottili, l'avocado e gli anelli di cipolla.
Grattugio un po' di scorza di lime e regolo di sale.
Completo con il prezzemolo tritato e un filo d'olio.
Lascio riposare e insaporire per 30' prima di servire.



martedì 27 giugno 2017

Tramezzini di broccoli

Buondì golosi.
Un po' seguendo la falsariga della pizza di cavolfiore ho preparato l'impasto con i broccoli e poi l'ho farcito con prosciutto cotto e formaggio a fette.
Una volta pronto l'ho tagliato prima a quadrotti e poi in triangoli, simili ai tramezzini.
Un secondo comodo da portarsi dietro per un pranzo al sacco, pratico perché si può mangiare con le mani e che grazie al ripieno di salumi e formaggi piacerà anche ai bambini. Così mangeranno anche gli ortaggi, visto che i broccoli non sono molto appetiti dai piccoli.
Oppure un valido suggerimento per un buffet o una cena in piedi, tagliato in pezzi più piccoli.
Mi sorprendo da sola quando divento così creativa in cucina.
Dosi per 6

-ricetta-
500 g broccoli puliti
150 g prosciutto cotto a fettine
100 g gouda o altro formaggio a fette
100 g emmental grattugiato
3 uova grandi
burro
sale, pepe
Lesso i broccoli tenendoli al dente, li raffreddo in acqua ghiacciata poi li trito nel robot e li mescolo alle uova e al formaggio grattugiato.
Regolo di sale e macino poco pepe nero.
Metto un foglio di cartaforno sul fondo di una placca e ci verso metà del composto di broccoli.
Lo livello con la marisa e sopra stendo prima le fette di cotto e poi quelle di gouda o emmental, ricoprendo bene tutta la superficie.
Chiudo la torta di broccoli col rimanente composto morbido spargendolo bene.
Distribuisco alcuni fiocchetti di burro.
Metto la placca in forno, già portato a 200°, per circa 25'.
la torta di broccoli è pronta quando al tatto si capisce che le uova hanno coagulato e l'impasto è compatto senza essere troppo asciutto.
Trasferisco tutto su un tagliere e con la rotella tagliapizza ricavo prima sei quadrati piuttosto grandi, che poi divido in due triangoli.
Servo i tramezzini tiepidi.

domenica 25 giugno 2017

Torta macchiata alla russa

E finalmente, dopo oltre una settimana di temperature bollenti, al di sopra di quelle stagionali, questa mattina all'alba un furioso temporale, quasi una tromba d'aria, ci ha dato modo di respirare.
Nei giorni scorsi era come se mancasse l'ossigeno per respirare. Sarà che invecchio ma questi sbalzi di temperatura sono molto fastidiosi. Quindi adesso ho una valida scusa per poter accendere il forno senza che il consorte mi guardi storto.
Ho trovato questa torta descritta proprio così, 'alla russa'. Con dosi enormi che ho dimezzato come prima prova.
Il sito che l'ha pubblicata -Bon ap'- non era ben sicuro che fosse davvero una ricetta russa. E io non ho trovato conferme dopo una breve verifica.
Ho provato a farla perché è piuttosto semplice da impastare, bastano due ciotole tra le quali ripartire gli ingredienti. In fondo sembra una sorta di cheesecake cotta, con macchie di impasto al cioccolato che ne leopardano la superficie. Aspettavo amici a cena, con un bambino in età da scuola materna, e mi è sembrato un giusto compromesso come dolce a fine pasto.
La prossima volta mi lancerò nelle dosi complete, che però minano il colesterolo con tutto quel burro e uova.

-ricetta-
1° impasto:
175 g farina 00
125 g burro morbido
75 g zucchero
20 g cacao amaro
5 g lievito
1 uovo grande
1 pizzico sale

2° impasto:
250 g formaggio bianco (spalmabile/robiola)
100 g burro
60 g zucchero
1 busta preparato per budino alla vaniglia
la buccia di un limone bio grattugiata
1 uovo
Nella prima boule mescolo zucchero uovo e burro morbido. Aggiungo farina, lievito e cacao setacciati e un pizzico di sale.
Lascio riposare l'impasto al freddo mentre preparo la crema.
Nella seconda boule mescolo il burro sciolto e freddo con lo zucchero e il formaggio.
Grattugio la buccia del limone e aggiungo anche l'uovo e il preparato per budino.
Mescolo fino a ottenere una crema liscia e morbida.
Stendo due terzi dell'impasto al cacao in una teglia rettangolare o quadrata ben imburrata.  Sopra distribuisco e liscio con la spatola il composto cremoso al formaggio.
Infine metto fiocchetti sparsi dell'impasto al cacao rimasto e inforno a 180° per circa 30'.
Sformo il dolce quando è tiepido e ne ricavo quadrotti.

sabato 24 giugno 2017

Quenelles zucchine e sgombri

La forma è quella delle quenelle perché mi veniva comodo farle così con l'impasto un po' grossolano e granuloso. In sostanza sono polpette piuttosto grandi che ho cotto al forno rendendole più leggere rispetto a quelle fritte.
Ora è stagione di sgombri, si possono acquistare freschi per pochi euro al chilo e cucinare velocemente. Ma se non ne trovate potete usare quelli conservati sott'olio.
Le zucchine si scottano in padella dopo averle fatte a pezzetti.
Infine si raggruppano gli ingredienti, compattandoli con uova e ricotta. Un piatto unico stuzzicante che piace anche ai bambini.
Dosi per 4

-ricetta-
500 g zucchine novelle
250 g ricotta
200 g sgombri in scatola, sgocciolati
30 g grana grattugiato
2 uova
pangrattato
olio evo
sale, pepe
Lavo e spunto le zucchine, le taglio in quattro per la lunghezza e quindi a pezzetti.
Le faccio saltare in una padella con un velo d'olio e un pizzicone di sale. Quando sono appassite spengo e faccio intiepidire.
Intanto sgocciolo i filetti di sgombro dall'olio di conservazione e li sminuzzo. Se uso quelli freschi li faccio lessare in un brodo vegetale aromatico poi elimino lisca e pelle.
In una boule riunisco la ricotta, che maneggio con una forchetta, col pesce il grana e le uova. Aggiungo anche le zucchine e correggo il sale. Macino poco pepe e se l'impasto dovesse essere troppo morbido lo compatto con un po' di pangrattato.
Formo le quenelles con due cucchiai e le metto tutte su una placca rivestita di cartaforno.
Le ungo con un filino d'olio e le spolvero con pochissimo pangrattato, le faccio cuocere a 180° per 15', quindi le giro e proseguo la cottura per altri 10'.
Quando sono ben dorate sono pronte.
Sono buone calde, tiepide o fredde, accompagnate da foglie croccanti di insalata e pomodori confit.


giovedì 22 giugno 2017

Insalata di gallo livornese alla senape

Anche se adesso fa caldo e siamo in estate non perdo la buona abitudine di fare la mia pentola di brodo settimanale. Una volta pronto e filtrato lo conservo in frigorifero per aiutarmi a stufare verdure oppure fare risotti.
E cambio spesso la carne con cui lo faccio.
Ho usato un bel gallo livornese, di quelli buoni, allevati con criterio. Mi piace molto la carne avicola bollita, se per di più viene cotta lentamente nella slow-cooker, rimane succulenta e non asciutta.
Quindi, tolta la pelle e spolpate le ossa, non mi resta che comporre una fresca insalata estiva, con verdure a scelta, più colorate sono meglio è. Via libera a pomodorini confit, verde di cipollotti, aneto o barbine di finocchi e sedano: ammorbiditi e insaporiti da una salsina a base di senape, un po' di brodo, sale, pepe e olio evo.
Vi consiglio di farla riposare 24 ore prima di consumarla, in modo che i sapori si fondano meglio.
Dosi per 6

-ricetta-
1 gallo pulito e pronto da cuocere
1 carota, 1 cipolla, 1 gambo di sedano, gambi di prezzemolo (per il brodo)
100 g pomodori confit
3 cipollotti giovani e verdi
2 coste di sedano croccante
aneto o barbine di finocchio
2 cucchiai di senape forte
50 ml brodo filtrato
olio evo
sale, pepe

Preparo il gallo eviscerato e strinato. Lo lavo e lo tampono con carta da cucina.
Poi lo metto nella slow-cooker con le verdure per il brodo e lo copro con un litro e mezzo di acqua. Aggiungo un pugno di sale, avvio la pentola calcolando 8 ore in low.
Una volta pronto lo lascio raffreddare un pochino quindi elimino la pelle e lo spolpo dalle ossa.
Ne ricavo filetti allungati.
In una ciotola emulsiono un po' di brodo con la senape, condisco con sale e pepe e un filo d'olio evo.
Taglio il verde dei cipollotti in obliquo, affetto il sedano.
Mescolo in una boule la carne del gallo con le verdure e i pomodorini condendo con la salsa preparata. Copro con pellicola e ripongo in frigorifero per minimo 12 ore.
Tolgo l'insalata dal frigorifero 1 ora prima di servirla, se fa molto caldo bastano 30', la rimescolo e la servo.



martedì 20 giugno 2017

Il tonno del Chianti

Buon solstizio d'estate. Una ricorrenza che sino a pochi anni fa era nostra abitudine festeggiare, grazie ai delicati e dedicati cartoncini con acqueforti che ci spediva il nostro caro Luigi Volpi. Quanto ci manca quest'artista amico che non c'è più... La mattina presto mi soffermo a guardare l'acqua del nostro fiume scorrere lentamente e lo penso... rivado con la memoria a quando gli dicevo che la stessa acqua che guardavo io passare, poche ore dopo sarebbe scivolata sotto casa sua a Lodi. Chissà di quanti colori hai dipinto le pareti del cielo!
Adesso però vi parlo di cucina, e mettercisi in queste calde giornate è davvero un'impresa! 
Cucinando per tempo, con calma e al di fuori delle ore più calde, si può preparare questa 'conserva' tipica della cucina toscana. Un arrosto di arista, o lonza che dir si voglia, raffreddato e conservato sott'olio assieme a spezie varie, sino a qualche mese.
Ho visto vasi contenenti arrosti siffatti in tutte le macellerie-gastronomie di Pistoia, dove sono stata a metà maggio per la première di Nobody's room di Soqquadro Italiano. Non potevamo mancare e sono sempre più entusiasta di aver potuto assistere non solo allo spettacolo ma pure alle prove generali, in modo da scolpirmi bene in mente tutta la serie di lied che Vincenzo interpreta come solo lui sa fare -in attesa del cd. Oltre naturalmente al piacere di incontrare l'amico Claudio, direttore artistico dell'ensemble e del nuovo progetto, e musicisti, fonico, tecnico luci e scenografa.
Ci siamo piacevolmente intrattenuti con loro sia a pranzo, prima della performance, che dopo la première ufficiale. Ed è sempre un grande privilegio scambiare due chiacchiere con artisti così dediti alla propria arte.
Un mondo molto distante dal nostro quotidiano... e per questo forse ancor più affascinante.
Perciò non appena arrivata a casa ho cercato notizie di questi arrosti all'olio. E ho pensato di farne subito un paio, da tenere di scorta per ogni evenienza. Tanto sia la preparazione che il sistema di conservazione è un gioco da ragazzi.

-ricetta-
1 arrosto di lonza
alloro
rosmarino
chiodi di garofano, semi anice/finocchio, bacche di ginepro
olio misto di semi ed evo

L'arrosto scegliete voi come cuocerlo. In pentola, in forno, al latte. Basta che una volta pronto raffreddi a dovere in modo da poter essere ripulito da scorie e altro che potrebbero rivestirne la superficie.
Lo metto in un vaso capiente tutto intero o diviso in due parti, dipende dalle sue dimensioni, dove sul fondo ho versato un dito di olio e parte delle spezie. Moderate l'uso del chiodo di garofano, ne basta uno -al massimo due.
Adagio la carne e metto alloro, rosmarino le altre spezie e qualche bacca di ginepro che ho schiacciato con la lama di un grosso coltello o pestato nel mortaio.
Ricopro con altro olio, non lo uso tutto d'oliva perché dominerebbe troppo. Tappo e chiudo ermeticamente.
Conservo il vaso al buio e al fresco - meglio se in frigorifero-, lasciando che la carne si insaporisca per non meno di 10 giorni prima del consumo. È una conserva sott'olio, quindi posso prolungarne la vita sino ad almeno 4 mesi, ma solo se la sterilizzo: basta immergere completamente i vasetti in una pentola d'acqua, portare a ebollizione e far bollire per 40'. Si lasciano poi raffreddare dentro l'acqua prima di estrarli ed asciugarli.
Ma non ci arriva così a lungo... finisce prima.




domenica 18 giugno 2017

Torta quattro/quarti alle fragole

In sostanza è quella che gli americani chiamano skillet cake, dal nome della padella in ferro pesante nella quale si cuoce in forno.
A conti fatti, dopo la necessaria conversione da cups e quant'altro, mi sono accorta che è una classica 4/4.
Buona, anzi ottima. All'interno ci sono anche gocce di confettura che compensano l'acidità delle fragole lasciate al naturale, appena spruzzate di succo di limone.
Mi rendo conto che le fragole sono altrettanto versatili che le mele, nelle torte. Se ne possono fare un'infinità di tipi e sempre differenti.
La cottura è un po' lunga, nel mio forno ci è voluta oltre un'ora e nonostante si colori lungo il bordo per via del succo delle fragole che un po' caramellizza, non fatevi ingannare. L'impasto è umido e morbido e con l'aggiunta delle fragole si allenta ancora di più. Sembra cotta ma non lo è. Al limite dopo 50' fate come me, diminuite la temperatura di 10° e proseguite per altri 20' sorvegliando di tanto in tanto.
Dosi per 8/10

-ricetta-
400 g fragole
180 g zucchero
180 g burro morbido
120 g farina 00
60 g farina mandorle
4 g lievito
70 g confettura di fragole
3 uova
15 ml succo di limone
sale
Pulisco le fragole e le taglio a tocchetti che bagno col succo di limone. Le metto da parte a riposare.
Monto a crema il burro e lo zucchero prima di aggiungere un uovo alla volta, continuando a montare.
Poi aggiungo le farine setacciate col lievito e un pizzico di sale e mescolo sino ad ottenere una pastella densa.
Imburro la skillet, o uno stampo molto spesso da 24 cm e verso metà del composto livellandolo con una marisa.
Sopra distribuisco la confettura a cucchiaini e un po' delle fragole, circa un terzo, sgocciolate dal liquido che hanno prodotto.
Ricopro bene con l'altro impasto e completo con tutte le altre fragole. Diluisco un cucchiaio di zucchero a velo nel succo e lo verso a cucchiaini sopra il tutto.
Inforno a 180° per 50', poi abbasso a 170/165° (dipende dal forno) e continuo a cuocere per ancora 15/20'. Per verificare se è cotta scuoto leggermente la padella, se si stacca e si muove vuol dire che è ben cotta anche al centro.
Sforno la torta e dopo averla fatta riposare per 5' la sformo su una gratella per farla raffreddare.
Se volete potete cospargerla di zucchero a velo prima di tagliarla a fette.

sabato 17 giugno 2017

Cotolette di maiale rifatte

Mi è capitato di recente di preparare un secondo abbondante ma una defezione dell'ultim'ora mi ha fatto avanzare 8 impanate. Poco male. Il giorno dopo il secondo era già pronto al 90%.
Mi è bastato accoppiarle due a due, mettendo al loro interno formaggio e una fettina di cotto.
Riscaldate in forno erano comunque un gran piatto di recupero.
Se non volete aggiungere salumi potete usare pomodoro e prepararle alla pizzaiola, tenendole scoperte e mettendo salsa e formaggio dal lato più concavo.

-ricetta-
8 impanate di lonza, già pronte e fritte
50 g emmental a filetti
4 fettine di cotto

Prendo una placca e appoggio su un foglio di cartaforno 4 cotolette, le farcisco con formaggio e cotto e le ricopro con le altre 4.
Insaporisco la superficie con polvere di capperi o terra di olive.
Inforno a 200° per 10'. Servo subito.


giovedì 15 giugno 2017

Lasagne velocissime


Voglia di lasagne senza dover prima procedere con la preparazione del sugo o condimento, della besciamella o altro?
Si può fare. Munitevi di: pasta fresca ultrasottile, spinacini freschi, formaggio grattugiato, altro formaggio a vostra scelta -dalla ricotta alla provola- e un po' di burro.
Le tenere foglie degli spinacini cuociono nel tempo necessario alla sfoglia per ammorbidirsi.
Inoltre il gusto sembra light, anche se col formaggio che c'è dentro tanto light non sono.
Una cosa è certa: si assemblano in pochi minuti e ce ne vogliono circa 15/20' per la cottura. Una ricetta velocissima.
Dosi per 4

-ricetta-
250 g pasta fresca per lasagne
100 g parmigiano/grana grattugiato
100 g altro formaggio (provola o ricotta)
100 g spinacini freschi
50 g burro
Sul tagliere riduco a striscioline le tenere foglie degli spinaci, preventivamente lavate e tamponate.
Affetto il formaggio, se uso provola o fontina o emmental.
Imburro la classica teglia rettangolare da lasagne e appoggio sul fondo uno strato di pasta, poi metto alcune striscioline di spinaci e pezzetti di formaggio. Spolvero con formaggio grattugiato e ricopro con un altro strato di pasta.
Ripeto i passaggi sino a terminare gli ingredienti.
Cospargo l'ultimo strato di pasta con formaggio grattugiato e distribuisco fiocchetti di burro.
Inforno a 180° per circa 15/20'.
Sforno, lascio riposare 10' e infine servo questa speedy lasagna a quadrotti.


martedì 13 giugno 2017

Involtini di pollo impanati

Siete stufi delle solite cotolette? I cordon bleu vi hanno stancato?
Proviamo a pensarli in una forma diversa. Arrotoliamo sottilissime fettine di petto di pollo dopo averle farcite di formaggio e, se volete, anche con una fettina di prosciutto cotto o pancetta arrotolata.
Io però li preferisco con il solo formaggio. Una veloce panatura e via.
Per mantenerli più light basta cuocerli in forno invece che friggerli in padella.
Una squisitezza che è piaciuta persino al nostro caro amico Alvaro, che non ama nulla che sia della famiglia dei polli o pennuti in genere.
Per la panatura scelgo un mix di pane, grissini frantumati e qualche fiocco di cereale tritato, in modo da avere varie consistenze.

-ricetta-
400 g petto di pollo,  a fettine molto sottili
100 g prosciutto cotto (facoltativo)
fettine di formaggio tipo scamorza/fontina
2 uova
pane grattugiato misto
olio evo
sale
Dalle fettine di pollo ricavo strisce larghe 5 cm.
Le salo poco e sopra appoggio una fettina di formaggio e di cotto.
Arrotolo a pacchettino e procedo con tutto il pollo.
Passo gli involtini prima nell'uovo sbattuto e poi nel mix di pangrattato, rivestendoli bene e sigillandoli meglio che posso.
Allineo tutti i pacchettini su una placca rivestita di cartaforno unta con un filino di olio.
Spargo un altro filo d'olio sopra gli involtini e li faccio cuocere per 15' a 160°, poi li giro e li rimetto in forno per ancora 10'. Infine li sforno e con una pinza li trasferisco nel piatto da portata.

domenica 11 giugno 2017

Torta di polenta e ricotta profumata al limone

È domenica ed eccomi di nuovo con la ricetta di una torta rustica. L'ho presa da un sito americano ma state tranquilli: ho già fatto la conversione in grammi da cups. Loro dicono polenta per rendere l'idea del fioretto, per distinguerlo dall'amido di mais.
Niente glutine stavolta e nemmeno il tanto deprecato zucchero... solo fioretto di mais, mandorle e miele. C'è il lattosio però, dato che ci sono burro e ricotta. Ce ne faremo una ragione.
Le mandorle io preferisco ridurle in farina da sola, e spesso le uso complete di buccia, soprattutto quando uso il fioretto di mais, approfittando della consistenza granulosa che dona all'impasto. Altrimenti che torta rustica sarebbe?
Le dosi? L'ho cotta in uno stampo da 26, sufficiente per almeno 8 persone.

-ricetta-
250 g ricotta
160 g miele
140 g fioretto di mais
125 farina di mandorle
110 g burro
50 g mandorle a filetti o lamelle
3 g vaniglia (estratto naturale)
2 g bicarbonato
4 uova
3 limoni naturali
sale
Sbatto con le fruste il burro morbido assieme a metà del miele, alla vaniglia e alla scorza grattugiata dei 3 limoni bio. Quando sono spumosi aggiungo i tuorli e monto ancora un paio di minuti.
Poi verso la ricotta e le farine, il bicarbonato e un pizzico di sale e incorporo bene gli ingredienti.
Monto a neve gli albumi e quando sono quasi del tutto montati aggiungo anche il resto del miele.
Incorporo lentamente gli albumi montati al resto dell'impasto.
Imburro e spolvero di fioretto uno stampo da dolci di 26 cm di diametro e verso l'impasto.
Sopra distribuisco le mandorle a filetti e metto a cuocere in forno a 170° per 50' circa.
Verifico comunque, e dopo 10' di riposo sformo al torta su una gratella per farla raffreddare completamente.
La spolvero di zucchero a velo solo prima di portarla a tavola.


sabato 10 giugno 2017

Frittelle di basmati e verdure allo zenzero

Molto spesso quando ho ospiti preferisco servire primi alternativi come frittelle e simili, che posso preparare con un po' di anticipo, in modo da poter stare a tavola con loro senza dover trafficare in cucina.
E a questo punto me ne invento di tutti i colori e sapori. Mischio pasta piccola o riso e verdure e friggo tutto. Il fritto è sempre stato uno dei must nella mia famiglia e ho imparato a farlo bene sin da piccola. Piace a tutti e anche se sono in pochi quelli che lo fanno in casa.
Qui ho mescolato zucchine, zenzero fresco e un pomodoro maturo con feta e uovo a del riso basmati precedentemente sbollentato.
Ho formato le crocchette che ho cotto senza impanatura in una padella con poco olio di semi.
Dosi per 4

-ricetta-
150 g riso basmati
300 g zucchine
100 g feta
un pezzo zenzero
1 uovo
sale, pepe
olio per friggere
Lesso il riso in abbondante acqua salata tenendolo al dente. Lo scolo e lo lascio intiepidire.
Nel frattempo grattugio le zucchine, dopo averle lavate e spuntate, e faccio lo stesso col pomodoro e con lo zenzero.
In una boule mescolo le verdure col riso, aggiungo la feta sbriciolata e l'uovo. Regolo di sale e macino un po' di pepe.
Quindi preparo delle gallette piatte che faccio dorare da ambo i lati in una larga padella velata da un filo d'olio, tenendole almeno 5' per lato.
Quando sono ben dorate le scolo su carta da cucina e le tengo al caldo sino a che non ho terminato di friggerle tutte.
Le servo calde o tiepide. Ma me le gusto molto anche il giorno dopo, se ne dovessero avanzare.

giovedì 8 giugno 2017

Plumcake salato con chorizo e cipolle disidratate

Quando abbiamo delle cene di degustazione preparo molti stuzzichini, servono a passare il tempo nell'attesa che il numero dei partecipanti si completi. E ovviamente ne invento sempre di diversi, in base a quello che ho tra le mie scorte e provviste.
Pasta di pane integrale ne preparo sempre, e la lascio qualche giorno in frigorifero a maturare. Se proprio vado di fretta la acquisto già pronta.
Poi l'estro mi suggerisce con cosa condirla, se farne piccoli panini o plumcake da poter servire affettati.
Ecco come compongo le cose... così come mi ispira il momento.
Un etto di chorizo, ne ho fatto scorta dal recente viaggio in costa del Rodano, e un po' di quelle cipolle fritte e disidratate che si trovano allo spaccio alimentare della nota catena di mobili svedese.
Scegliete voi se usare un chorizo, o una salsiccia napoletana o calabrese, forte/piccante oppure dolce.
Goloso? assolutamente. Saporito? ma certo.
La ricetta per fare da voi l'impasto di pasta da pane semi-integrale la trovate QUI
Dosi per 10

-ricetta-
700 g pasta da pane semi-integrale
100 g chorizo
20 g cipolle fritte disidratate
5 ml olio evo
semi di zucca
Maneggio la pasta da pane ungendola con un filo d'olio, se è di quella acquistata già pronta.
Naturalmente l'ho acquistata almeno 3 giorni prima. Altrimenti usate quella fatta da voi, lasciata riposare e lievitare a lungo.
La allargo con i palmi delle mani sulla spianatoia e al centro metto il chorizo tritato. Impasto per inglobare il salume poi formo un salametto che metto nello stampo da plum, lo ungo e lo completo mettendo le cipolle in superficie assieme a qualche seme di zucca.
Copro e faccio lievitare un paio d'ore in un luogo riparato quindi accendo il forno a 190° con la solita ciotolina d'acqua sul fondo e quand'è caldo faccio cuocere il pane salato per circa 30'.
Sorveglio comunque la cottura, eventualmente lo tolgo dallo stampo e termino la cottura appoggiandolo sulla grata.
Lo sformo quand'è tiepido e infine lo servo a fette.


martedì 6 giugno 2017

Zucchini's noodles

Ricetta vegana, crudista, vegetariana.
Facile da fare a patto di usare una particolare attenzione quando ricavate gli spaghetti, se utilizzate il mega-temperino. Ci si ferisce facilmente. Esistono altri attrezzi più sicuri ma io ho solo quello e, siccome non faccio spaghetti vegetali tutti i giorni, mi accontento. Ho già milioni di utensili, non posso concedermi spazio per avere doppioni.
Posso solo dirvi che è una ricetta fresca e invitante, soprattutto quando fa caldo. Un condimento leggero e non serve altro.
Se volete colorare il piatto aggiungete un po' di salsa di peperoncino, oppure dadini di pomodoro o capuliatu. O mescolate alle zucchine fili di carote.
Io le uso come contorno ma so che vengono trattati come pasta vera e propria. Ma dal momento che mangio pochi carboidrati, se lo faccio preferisco che siano farinacei.
Ricetta salva dispensa se avete amici orticoltori per passione.

-ricetta-
alcune zucchine
basilico
olio evo
sale, pepe

Lavo e spunto le zucchine poi le riduco a spaghetti temperandole.
Le condisco con sale in fiocchi e una macinata di pepe. Lascio riposare almeno un quarto d'ora poi scolo il liquido che hanno prodotto prima di condirle con dell'ottimo olio extra-vergine e foglie di basilico o menta, spezzettate.
Bon appétit!

domenica 4 giugno 2017

Semifreddo stracciatella al caffè

Ma quanto è comodo preparare per tempo i semifreddi e conservarli pronti all'uso in freezer?
Appena ho un attimo di tempo ne preparo un paio di vaschette, calcolando 6 porzioni per volta, così da non farmi cogliere impreparata casomai avessi la necessità di offrire qualcosa senza aver avuto modo e tempo di stare in cucina. Naturalmente approfitto per farlo appena sono stata in cascina e ho trovato uova freschissime.
Cosa non così rara con l'appropinquarsi della bella stagione. Essendo già fatti è sufficiente mantenerli a temperatura ambiente per 15' prima di servirli.
Ben sigillati si conservano inalterati qualche settimana, perciò non lesinate con la pellicola, avvolgete più volte la vaschetta e potete stare certi che le fette che ne ricaverete avranno la stessa freschezza di un semifreddo preparato solo il giorno prima.
Quanto ai gusti... c'è solo l'imbarazzo dell'abbinamento. Volevo fare caffè e torrone ma all'ultimo ho scoperto che questo era terminato (un topolone bipede deve averlo fatto fuori...) e così ho tritato una tavoletta di cioccolato a pezzetti medio-piccoli.
La foto non rende bene, ma ho fatto questo semifreddo già tre volte e mi sono sempre dimenticata di immortalare le porzioni. Quando devo servire tante persone mi capita spesso. Questo è quel che resta dell'ultimo.
Rimedierò alla prossima occasione.
Dosi per 12

-ricetta-
300 ml panna fresca
110 g zucchero
100 g cioccolato
75 ml caffè espresso
20 ml liquore al caffè
4 uova freschissime
Preparo per primo il caffè, che deve raffreddare. Usando le capsule ne ho fatti due non troppo ristretti e li ho trovati perfetti nella concentrazione.
Intanto separo i tuorli dagli albumi e monto a neve questi ultimi assieme allo zucchero.
Nell'altra ciotola mescolo con una frusta a meno i tuorli col caffè e il liquore.
Monto la panna, che dev'essere ben fredda e la incorporo ai tuorli prima di aggiungere anche gli albumi, mescolando delicatamente per non smontare troppo il semifreddo.
Da ultimo aggiungo il cioccolato, grattugiato o spezzettato a coltello.
Verso in uno stampo grande o due medi da plumcake, rivestiti di pellicola. Richiudo i lembi sigillando bene e pongo il semifreddo in freezer per almeno 8 ore.
Lo servo a fette, dopo averlo tolto per tempo dal congelatore, decorato con riccioli di cioccolato.

sabato 3 giugno 2017

Scrigni di plin

Quando vado in Piemonte per degustazioni mirate, che di solito si svolgono nelle Langhe, come l'anteprima dei Barolo e Barbaresco, non manco mai di fare un'incursione in alcuni negozi che ho selezionato negli anni e che mi sono appuntata nel mio taccuino di viaggio.
A Barolo c'è il Sandrone, macelleria rinomata che confeziona ravioli del plin sublimi. Ogni volta ne acquisto e per quanto cerchi di osservare i suggerimenti che mi danno, immancabilmente al momento di consumarli sono ridotti a una massa informe.
Siccome però sono buoni e il loro ripieno è davvero di qualità superiore ho trovato il modo di non sprecarli. Servirli così è fuori discussione, sono alquanto impresentabili.
Perciò ho studiato questa ricetta. Posiziono in una cocotte individuale un foglio leggero di sfoglia da lasagne sbollentato per pochi secondi. Al suo interno metto una porzione di ravioli ben conditi e quindi richiudo la pasta nascondendo il suo saporito e prezioso ripieno.
Geniale trovata per non sprecare e per presentare decorosamente qualcosa di buono che altrimenti avrebbe un aspetto tutt'altro che gradevole.
Con mezzo chilo di plin posso confezionare 8 cestini.

-ricetta-
500 g ravioli del plin
ragù di carne
formaggio grattugiato
sfoglie di pasta fresca per lasagne
burro

Lesso e condisco i ravioli. Imburro le cocotte monoporzione e le rivesto con un foglio di pasta fresca, che ho prima sbollentato per 20". Lascio che la pasta sbordi da ogni lato, perché una volta riempite devo poter richiudere la pasta sui ravioli.
Metto in ogni cocotte un mestolo di ravioli, li condisco con una spolverata di formaggio e poi richiudo la pasta sigillandola. Siccome l'ho sbollentata è leggermente appiccicosa e si incolla bene.
Sopra metto fiocchetti di burro e ancora del parmigiano e infine faccio gratinare gli scrigni a 200° per 15'.
Li servo in tavola dopo averli fatti riposare nel forno spento per 10', direttamente nelle cocotte oppure sformandoli. Mantengono comunque la forma.

venerdì 2 giugno 2017

Tortine alle ciliegie e cioccolato

Siamo nel pieno della loro stagione. Io purtroppo devo contenermi e posso consumarne con moderazione.
Però sono tra i miei frutti preferiti. Oddio, a ben guardare ne ho molti di preferiti. Diciamo che la frutta mi è sempre piaciuta moltissimo, anche se adesso mi tocca misurarmi.
Comunque questo non modifica il mio modo di cucinare e ne abuso in favore degli altri.
Piuttosto che la classica torta intera ho preferito fare tante piccole porzioni. Una a testa conta più o meno come una fetta ma la resa visiva è decisamente migliore.
Si impastano in pochissimo tempo, più o meno quello occorrente perché il forno arrivi a 180°.
Dosi per 10 tortine, calcolate su stampi da muffins grandi.

-ricetta-
250 g ciliegie
200 g cioccolato fondente
100 g burro
100 g zucchero
90 g farina
7 g lievito
3 uova
vaniglia naturale
sale
Snocciolo le ciliegie.
Sciolgo al microonde, impostando 30" alla volta e mescolando ogni volta, il cioccolato col burro a cubetti. Quando il tutto è fuso e lucido metto da parte aspettando che si raffreddi, profumando con la vaniglia, sia ricavata dal baccello che liquida o in polvere, purché siano estratti naturali concentrati.
Accendo il forno impostando 180°.
Intanto nella planetaria verso zucchero e uova e monto ad alta velocità per 6'.
Quando il composto è ben spumoso e montato aggiungo il cioccolato fuso e amalgamo ancora con la planetaria.
Poi mescolo con una spatola la farina col lievito e il sale.
Verso questo composto nei dieci stampi da muffins rivestiti dai pirottini (se non li ho travaso tutto in uno stampo da torte da 22 cm, imburrato e infarinato.
Sopra al composto aggiungo le ciliegie snocciolate e inforno per circa 40'.
Sorveglio che la cottura non sia troppo violenta colorando troppo le tortine. Casomai abbasso un po' la temperatura oppure copro con un foglio di allumino.
Una volte pronte sformo le tortine su una gratella e le faccio raffreddare.
Prima di servirle le spolvero di zucchero a velo e aggiungo un paio di ciliegie fresche.
Evviva la festa della Repubblica, che ci ha regalato un altro bel ponte.
Mi sembra un buon pretesto onorarla assaporando questo dolce semplice ma golosissimo, fatto con le regine di giugno!

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