domenica 5 novembre 2017

Giuggiolata, confettura di giuggiole

A stretto giro, subito dopo quella di cotogne, mi sono arrivate a casa circa 3 kg di giuggiole, pensiero della cara Ivana.
Un po', appena qualche etto, le ho messe via sotto vodka, perché a casa non avevo alcol a 95°. Ne farò un liquore, ancora devo decidere come procedere dopo la macerazione.
Col resto ci ho fatto la confettura e se avevo detto che è laborioso fare quella di cotogne e di arance amare non vi dico cos'è farla di giuggiole.
Bisogna lavarle, asciugarle bene ed eliminare il nocciolino. Per ottenere 1,4 kg di frutta pulita, pesata alla fine del lungo lavoro, ci ho messo ben tre ore e quarantacinque minuti. Una follia degna di me.
Alla fine di questo delirio avrei dovuto sbollentare la frutta con un po' di acqua e quindi passare la massa al setaccio o al passaverdura. Nemmeno a parlarne. La mia spalla destra urla vendetta dopo le fatiche al mare e non ne vuole sapere di collaborare. Quindi ho fatto di testa mia.
E mi sono dovuta, a posteriori, informare sulle proprietà e i principali costituenti di questi frutti dimenticati. Tipo sapere quanta pectina possano contenere dato che, non avendo eliminato la buccia e avendo usato per diluire dell'acqua di cottura delle cotogne, non ho capito a cosa attribuire la compattezza del risultato finale. Credo a entrambi i fattori.
Considerando anche le fibre contenute nella buccia sminuzzata dalla frusta a immersione, immagino che la confettura abbia anche un blando effetto lassativo.
In ogni caso è buona, i frutti erano molto maturi e zuccherini tanto che ho aggiunto un bel pezzo di zenzero fresco e due cucchiai di sciropposo aceto di melagrana, per dare una punta di acidità in più.

-ricetta-
2,5 kg di giuggiole
1 kg di zucchero
50 g zenzero fresco
2 cucchiai di aceto di melagrana
1 limone, succo e scorza
Lavo e asciugo bene le giuggiole. Poi mi armo di un coltellino affilato e le snocciolo come fossero olive.
Raccolgo e peso la massa ottenuta, verso in una pentola capiente e bagno con 500 ml di acqua di cottura delle mele, se non avete le cotogne fate a pezzi una/due mele e cuocetele in abbondante acqua per 30'. Pesate il liquido e mangiatevi le mele cotte.
Porto a ebollizione, le mie hanno fatto molta schiuma che ho dissolto e in parte eliminato con la schiumarola, lascio sobbollire 30' e spengo.
Aggiungo lo zucchero, il succo e la buccia grattugiata di un limone non trattato, l'aceto e lo zenzero pelato e grattugiato. Copro e faccio riposare una notte o 6 ore.
Con minipimer frullo sino a ridurre una poltiglia, metto sul fuoco e faccio bollire adagio. La mia massa era parecchio compatta, tanto che ho dovuto aggiungere due mestoli di acqua bollente, quindi ho fatto cuocere sempre mescolando per circa 20'. Dopodiché era lucida e solidificava senza problemi. Ho deciso di invasarla subito in piccoli vasetti ben puliti.
Ora non mi resta che attendere un mesetto per poterla apprezzare al meglio.



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