martedì 11 febbraio 2020

Salsa romesco

Sarà stato l'estate scorsa. Su Sky diffondevano una trasmissione simile a 4Ristoranti, girata però in Catalogna.
Una delle ricette che più mi ha incuriosito, proposta dai ristoratori di Valls -paese dove mi riprometto di andare tra inverno e tarda primavera -chissà di quale anno!-, è stata quella dei calçots, una sorta di cipollotti molto lunghi che vengono arrostiti a mazzi sulla brace e portati in tavola su classici coppi -come contenitori- accompagnati da salsa romesco, che ogni ristorante prepara a modo suo.
Come del resto avviene in ogni famiglia della regione: chi ci mette più nocciole, chi più peperoni.
È una salsa densa e avvolgente, molto ricca e dal colore variabile: da tutte le sfumature di rosa al rosso cupo, tutto dipende da quale degli ingredienti abbonda.
Fatto sta che il mazzetto di questi cipollotti freschi, che mi hanno ricordato i porri di Cervere, vengono avvolti in carta di giornale per mantenerli caldi subito essere stati tolti dalla griglia e si mangiano prendendoli per il bulbo, mordendoli come si fa con gli asparagi, dopo averli abbondantemente intinti nella salsa. Devono essere una delizia.
Mancando della materia prima principale mi sono avventurata nella preparazione della salsa, che si può abbinare in molti modi a tante pietanze nostrane.
Sono rimasta molto soddisfatta del risultato e ora non mi resta che attendere di nuovo l'estate per riproporla, nella stagione giusta di peperoni e pomodori.
Intanto la pubblico, così non mi dimentico come l'ho fatta. Non avevo molte nocciole per cui ho aggiunto anacardi non salati. La prossima sarà di tutte nocciole, ho già messo via la scorta.
Per concludere, perdonatemi se faccio un uso personale del blog: tanti auguri a noi, mio caro consorte! Non credo affatto sia un caso se abbiamo trascorso più di due terzi della nostra vita assieme. Un bel sodalizio, come quella ricetta supercollaudata che sappiamo riuscire sempre e conserviamo gelosamente nel cassetto -anche se dopo mille mila volte che la si è preparata la si sa a memoria- ricetta a base di affetto, stima, complicità, rispetto e intesa.
Avanti così... 36+9= 45. Quanto tempo!! Nozze di silice sulla carta mentre manca poco alle nozze d'oro. Perché io conto anche il prima, non solo gli anni ufficializzati da un sacramento: quei lunghi nove anni in cui abbiamo consolidato il nostro rapporto, studiato e sgobbato per costruire un futuro assieme. Ieri, oggi e domani.

-ricetta-
4 peperoni rossi corno
1 cipolla piccola macerata in aceto
10 pomodori datterino confit
4 pomodori secchi sott'olio
1 spicchio di aglio confit
100 g frutta secca sgusciata
Faccio arrostire i peperoni sulla fiamma, quando la buccia è annerita li infilo in un sacchetto di carta e dopo che hanno riposato una decina di minuti li spello.
-La buccia verrà via tutta assieme. Io l'ho tenuta da parte e una volta asciutta e secca l'ho macinata per farci un sale aromatico. Per la serie in cucina non si butta via nulla.-
Preparo i pomodori confit: trovate la ricetta nel blog, comunque ve la ripeto per sommi capi, che non è per nulla complicata. Taglio a metà i datterini o i ciliegini e li allineo su una placca rivestita di carta forno. Li spolvero con sale e zucchero e li faccio candire in forno per almeno un'ora a 120°. Quando sono raggrinziti e si sono un po' asciugati sono pronti. Un concentrato di sapore!
In un cutter metto peperoni, i due tipi di pomodori, lo spicchio di aglio (anche di questa preparazione trovate la ricetta qui nel blog), la frutta secca, la cipolla scolata e un pizzico di sale.
Trito il tutto, la pasta rimane comunque grossolana perché la frutta secca non diventa farina.
Verso il tutto in un recipiente, lo chiudo e conservo la romesco in frigorifero sino a una settimana, coprendo la superficie con olio evo per mantenerla al riparo dall'aria.

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