La lampuga, pesce pelagico che mio marito cattura in abbondanza al mare, in alcune zone d'Italia viene chiamato anche pesce capone.
Ha carni bianche e nervose, ottime se maneggiate il meno possibile.
Figuratevi come posso mai cuocere questi lunghi pesci al mare, dove non ho padelle sufficientemente grandi.
Pur avendole private della lunga coda biforcuta ci stavano a malapena nella bistecchiera.
Non mi restava che scegliere una ricetta semplice come l'acquapazza, ovvero aromi e pomodorini e soffocarle con stagnola per cuocerle.
I tre commensali hanno gradito, dopo che le ho spinate.
Il sapore delle bianche carni, già esaltato dal semplicissimo condimento, è migliorato con un filo di olio evo a crudo.
-ricetta-
lampughe eviscerate
un mazzetto di prezzemolo
pomodorini
cipollotto
olio evo
vino bianco
sale, pepe
Una volta che ho eviscerato il pesce, elimino con una forbice le pinne più grandi e la coda, con la lampuga il compito è facilitato dal fatto che è un pesce privo di squame.
Prendo una padella capiente e ci verso un filo d'olio, mezzo bicchiere di vino bianco, qualche gambo con foglie di prezzemolo.
Accomodo i pesci e li salo, aggiungo i pomodorini aperti a metà, il cipollotto diviso in quattro e circa un bicchiere di acqua.
Copro con un foglio di stagnola.
Accendo la fiamma e faccio cuocere a fuoco dolce sinché la carne non è tenera e l'occhio dei pesci un po' estruso, girandoli a metà cottura con l'aiuto di due palette.
Elimino la lisca centrale e servo i pesci in tavola. La pelle verrà via senza problemi.
1 commento:
Un pesce da rivalutare assolutamente!
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