martedì 13 marzo 2012

Risotto ubriaco al tardivo e sardine


Viola per viola, mi sono detta, tanto vale fare un risotto in colore di Quaresima, il radicchio tinge tutto di violetto, se vogliamo non esattamente un colore esaltante nel piatto, perciò ho ritenuto opportuno rinforzare il colore sfumando con vino rosso.
Di un bel 'culur trasù di ciuc' (il milanese rende fin troppo bene), saporito e sapido grazie all'inserimento del lardo e di piccole sardine al pomodoro, sempre facenti parte della scorta portoghese in dispensa.
Per sfumare utilizzo un calice di Lacrima di Morro d'Alba superiore del 2009 di Marotti Campi, dal sapore morbido e vellutato, ben strutturato grazie ad un sapiente passaggio in legno che non si percepisce al palato, l'Orgiolo è la massima espressione di questo antichissimo vitigno autoctono coltivato nell'omonimo paesino in provincia di Ancona, la 'lacrima' che gli da il nome è quella di mosto che cola dal chicco stramaturo.
Ha intensi profumi di frutti del sottobosco e di violette primaverili, il mio praticello è tappezzato di questi olenti fiorellini e di gialle primule.
Un rosso abbinato a un piatto cucinato con pesce? intanto sono sardine, quindi un pesce azzurro grasso e saporito, per giunta conciate al pomodoro.
Perfetto direi, oggi sono vagamente eccitata dalla primavera in arrivo (!) e poi avevo proprio voglia di gustarmi questo vino, uno dei miei preferiti, non più riassaggiato dopo la visita in azienda dello scorso agosto, vedi, a volte, come si incrociano le passioni? attraversando le Marche per arrivare a Gubbio dove si sarebbe tenuto un Galà Internazionale di Danza, ne abbiamo subito approfittato per dilatare il weekend e visitare qualche produttore in loco.
I vitigni autoctoni sono la reale espressione del territorio, regalano profumi e sapori unici, bisognerebbe che fossero più valorizzati e conosciuti.
Non avete mai bevuto una Lacrima? cercate questo vino in enoteca, non ne rimarrete delusi e in più ha un ottimo rapporto qualità/prezzo.
Non avete a disposizione questo vino? usate una Barbera, un Bardolino, un Morellino, un Montepulciano d'Abruzzo giovane, un Per' 'e palummo, un Frappato.
Niente mantecatura col formaggio, solo un goccio di olio evo, e scegliete pure il tipo di riso che preferite, basta che sia di buona qualità.

-ricetta-
320 g riso per risotti (Baldo, Vialone nano, Arborio, Carnaroli)
2 cespi di radicchio tardivo
1 scalogno
30 g lardo
1 scatoletta di sardine sott'olio
100 ml vino rosso
acqua calda salata
pepe, olio evo



Trito lo scalogno e il radicchio, li metto a rosolare con un filo di olio e il lardo tagliato a dadini piccolissimi, poi butto il riso, lo faccio tostare bene poi lo sfumo col vino.
Appena è evaporato inizio ad aggiungere l'acqua bollente, porto a cottura, assaggio e correggo di sale e completo mantecando con un filo di olio a crudo mescolato energicamente, così si emulsiona e lo lucida e un po' di pepe.
Guarnisco con le sardine scolate dal sugo.
Servo e accompagno il piatto con lo stesso vino.

-dedicato a... non lo rivelerò nemmeno sotto tortura...comunque, onde evitare che pensiate male, ad un gruppo di amiche fantasticamente simpatiche, roba da pazze!

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