Da uno spettacolo all'altro, ieri sera grande musica in Valtellina mentre circa un mese fa ero in Versilia per il balletto, della compagnia Emox, Achille e Pentesilea.
Arrivate con Anna, la mia compagna di avventure ballettistiche, nell'infuocata cittadina all'ora di pranzo, abbiamo cercato un posticino dove mettere qualcosa sotto i denti e, alla Terrazza dell'Hotel de Russie ho assaggiato questo connubio. Ammetto che non mi è dispiaciuto.
Pertanto la voglia di rifarlo mi ha stuzzicato sin dal mio ritorno e adesso che sono riuscita a replicarlo ve lo propongo.
Si cuoce il riso col fumetto prodotto dall'apertura di cozze e vongole, allungato da acqua bollente salata se non dovesse bastare, poi alla fine si manteca col pesto e con i molluschi.
Facilissimo, semplicissimo, velocissimo. E molto molto gustoso.
Cozze e vongole potete anche aprirle il giorno prima e conservarle in un contenitore in frigorifero.
Il pesto d'estate si fa in casa, ma i più pigri ne troveranno per ogni gusto e tasca sugli scaffali dei supermercati. Io terminerò tutti quelli che mi regalano amici e pazienti di ritorno dalla Liguria, quello fatto in casa è più verde chiaro e più dolce, ma dovrò pur consumarli, un mini aiuto ogni tanto lo uso anch'io.
Il riso sceglietelo tra una delle varietà da risotti, il mio, stavolta, è un Loto, una varietà a chicco medio piccolo che non conoscevo, propostami dal signor Barberis di Riso Caia in occasione dell'ultimo ordine.
Dosi per 6
-ricetta-
500 g cozze
500 g vongole grandi o veraci
500 g riso
180 g pesto
1 cipollotto
aglio, prezzemolo
vino bianco
olio evo
sale, pepe
Lavo bene le cozze, le spazzolo ed elimino il bisso, poi le metto in padella con un giro d'olio, un goccio di vino, qualche rametto di prezzemolo e uno spicchio d'aglio vestito e schiacciato.
Copro, metto su fuoco vivace e dopo pochi minuti spengo, i gusci saranno tutti aperti. Aspetto un attimo per evitare di ustionarmi le dita poi le sguscio, lasciandone alcune in mezza valva per decorare i piatti, ripeto la stessa operazione con le vongole che però ho fatto spurgare per due ore in acqua e sale.
Raccolgo i frutti di mare in una ciotolina, in un'altra filtro i brodi di cottura con una garza fine e li metto da parte.
Pelo il cipollotto, lo trito fine e lo faccio appassire nella pentola da risotto con un giro d'olio, quando diventa trasparente (eventualmente aggiungo un goccio di acqua calda) butto il riso, lo faccio tostare poi inizio ad aggiungere il brodo dei molluschi a mestoli, lascio che si assorba poi ne verso dell'altro e continuo così, allungando con acqua bollente se il brodetto finisse.
Non salo, il brodetto è saporito e il pesto anche.
Spengo quando il riso è al dente lasciandolo piuttosto umido, verso i molluschi, tranne quelli nelle valve, e il pesto, giro e mescolo per amalgamare poi copro e lascio riposare qualche minuto prima di mettere nei piatti.
Ho aggiunto una piccola nota di colore guarnendo con qualche mezzo pomodorino al forno.
A Viareggio abbiamo pasteggiato con una bottiglia di Kerner di Abbazia di Novacella, un vino profumato, sapido, dal bel colore giallo tendente al dorato, ideale per l'abbinamento coi frutti di mare.
Qui a casa abbiamo stappato un alsaziano, il Gewurztraminer del 2007 di Domaine de L'Oriel a Niedermorschwihr, paesino dal nome impronunciabile. Viticoltore indipendente, produce la cuvée Claire che è un vino elegante, aromatico al punto giusto, morbido e di gradazione contenuta, 12.5° al giorno d'oggi si possono considerare pochi.
L'aromaticità del pesto e la sapidità dei frutti di mare era giustamente compensata ed esaltata dal vino.
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