Buongiorno a tutti.
Mi sto preparando a una gita nella bassa padana, sono impaziente di esplorare il cremonese, parmense, reggiano e mantovano. Speriamo che ci sia poca nebbia.
Per l'occasione ho preparato una confettura invernale di cachi e pere martine, o Martin sec, da regalare agli amici artisti di Soqquadro Italiano che andremo ad ascoltare in concerto al teatro di Casalmaggiore.
Metterò la ricetta appena mi sarà possibile.
Oggi però è venerdì e quindi parliamo di pesce. Di lampughe nello specifico. Ricetta servita a ottobre, non ci crederete ma arrivo a scriverla solo adesso.
Dovevo pur cucinarle e infatti, poco dopo il nostro rientro dalle vacanze, ho liberato il congelatore da almeno 3 pezzi forti che lo ingombravano. Ne parlo ora perchè queste giornate grigie mi fanno diventare nostalgica di mare, lunghe nuotate, patio ombreggiato dai pini marittimi e orizzonti contornati dalle isole dell'arcipelago toscano.
Quest'anno il consorte ha avuto tanta fortuna e ha pescato molte lampughe, un bel pesce predatore, la Coryphaena hippurus, che accosta in cerca di piccoli pesci, sardine, sgombri, sugarelli o aguglie.
E' molto apprezzata dai pescatori sportivi perchè, una volta catturata dall'esca a traina costiera, lotta con vigore facendo grandi salti fuori dall'acqua mostrando la livrea del dorso vivacemente colorata da riflessi verde-blu.
Appena issata in barca ha colori vividi e bellissimi, di un colore argenteo e giallo sui fianchi e sul ventre, ma dopo pochi minuti perde l'arcobaleno di colori.
E' di pezzatura medio-grande, i suoi esemplari arrivano sino agli 8 kg, ed è molto lunga.
Tra quelle pescate quest'anno, un paio di esemplari sfioravano i due chili.
Ha carni bianche saporite e sode, molto apprezzate.
Gli esemplari più grandi, tagliati in tranci, rendono benissimo cotti al forno, è praticamente priva di squame e ha poche spine, piuttosto grandi ed evidenti.
E' generalmente cucinata con contorno di patatine novelle e pomodorini, cui io ho aggiunto la dolcezza dei porri.
-ricetta-
lampughe eviscerate
pomodorini ciliegino
porri
patatine novelle
olio evo
vino bianco
sale, pepe
Taglio in tranci le lampughe, calcolandone uno o due a testa a seconda dello spessore (mediamente da un pesce di circa 800 g si ricavano 4/5 pezzi) lavo e pelo le patatine che ho prima sbollentato per 5' per facilitarmi l'operazione, apro a metà i datterini e taglio in trancetti i porri, già puliti e ben lavati.
Conservo le teste che possono servirmi per fare un fumetto di pesce.
Prendo una pirofila capiente, bagno il fondo di olio e ci adagio i tranci di pesce inframezzandoli con le verdure. Bagno con un bicchiere di vino bianco, condisco con sale e pepe e appena un filo d'olio e metto a cuocere in forno caldo a 180° per circa 30'.
Se dovesse seccare troppo in cottura, copro la parte superiore con un foglio di alluminio.
A metà cottura rigiro i tranci di pesce aiutandomi con due posate o una pinza.
Porto in tavola dopo aver fatto riposare per qualche minuto. Dovesse avanzare del pesce, è ottimo anche il giorno dopo, privato di pelle e lisca centrale.
2 commenti:
Mi piace moltissimo questo modo di cucinare il pesce e penso che anche lo sgombro possa andare bene, vero?
Ti auguro un felice fine settimana! Bellissima la gita che hai organizzato!
ma perchè arrivo sempre così in ritardo a rispondere ai commenti? la gita è stata bellissima, è sempre un piacere riabbracciare gli amici e poter tornare a casa con un sacco di cose buone da cucinare!
Credo che qualsiasi pesce azzurro vada bene, magari scegli sgombri un po' grossi!
Buona settimana a te!
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