Da un po' di tempo stiamo imparando a conoscerlo anche noi, non solo i fruitori della cucina asiatica.
Parlo del daikon, quella grande radice affusolata e bianca, con polpa croccante e buccia liscia, che ha il sapore deciso di un rapanello. Solitamente nella cucina orientale si usa marinato con sakè, aceti di riso e prugne e mirin. Non spaventatevi davanti ai nomi di questi ingredienti... entrate in un negozio di specialità etniche e troverete tutto quello che vi serve. Questi prodotti hanno una lunga conservazione perciò potete tenerli in dispensa senza timore di sprecarli.
A me piace mescolarlo al salmone marinato, cui aggiunge freschezza e consistenza. Il gravlax me lo preparo da sola, ho persino scoperto che piace molto anche a mia mamma, che non ama il pesce in generale salvo rare eccezioni, ma che non disdegna il salmone affumicato. Ultimamente però mi dice che spesso non digerisce la parte aromatica di fumo e allora le ho fatto provare il mio salmone marinato al tè. Le è piaciuto e glielo ho preparato più volte.
Per una cena tra colleghi di mio marito ho composto un antipasto con fettine di salmone marinato appoggiate su un piccolo rosti di patate e surmontate da un ciuffo di daikon marinato.
Ma ci ho anche condito un'insalata di alletterati, pesci della famiglia degli sgombridi facilmente riconoscibili per 4/8 punti neri all'altezza della pinna pettorale, simili a tonnetti e palamite, con carni bianche sapide e deliziose. Il consorte ne ha pescati parecchi nel corso dell'ultima vacanza elbana.
Provate anche voi a conservarne un po' di pronto... troverete molti modi per portarlo in tavola nelle insalate, apprezzando il suo gusto acidulo e lievemente piccante mediato dall'agrodolce della marinata.
-ricetta-
daikon
aceto di riso
condimento di prugne salate (umeboshi)
sakè (vino bianco se proprio non ne avete)
zucchero di canna
sale
Sbuccio un pezzo di daikon e poi lo affetto sottile usando la mandolina. Dalle fettine ricavo bastoncini come fiammiferi, in pratica lo taglio a julienne.
Prendo una boule e ci metto un cucchiaio colmo di zucchero, uno di sale, due cucchiai per tipo di aceto di riso e di sakè, più un cucchiaio di umeboshi. Mescolo e ci immergo il daikon.
Sigillo con pellicola e faccio marinare per circa 2 h, poi scolo il daikon e lo conservo al fresco e ben richiuso, pronto per essere usato come vi ho detto nella prefazione.
2 commenti:
Mi incuriosisce molto!
Ciao! È veramente un contorno insolito e alternativo.
Il gusto del daikon è particolare... a me piace un sacco e lo metto dappertutto.
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