Toh, guarda che strano, è domenica e piove. Che tristezza.
Proviamo a colorare la giornata con un bel vassoio di frappe.
Prima di partire per la montagna ho fatto visita al sito di Federico Pasticcere, che si chiama La pasticcerria di Chico, trovando una bella ricetta per le frappe. Era da tantissimi anni che non ripensavo alle frappe, che poi sarebbero una variante delle chiacchiere, tipica delle Marche e del centro Italia. Quando ancora c'era mio papà, in casa si parlava solo di frappe, pensate che da bambina un po' mi vergognavo di sentirle chiamare così, non avendo capito che quasi ogni regione ha un nome ad hoc per queste sfoglie fritte di Carnevale, credevo fosse un termine dialettale recuperato da nonna Antonina.
Tanto più che un'amica veneta di mamma li chiamava crostoli. Io, nata milanese, volevo chiamarle chiacchiere. Sta di fatto che mi sono cimentata con la ricetta di Federico, mi piace variare e, siccome lui è pasticcere di professione, mi sono fidata e ho provato a fare qualcosa di diverso dalla mia solita ricetta.
Devo dire che le sue hanno un aspetto fantastico, con belle macchie di rosso (che sono spruzzi di Alchermes). Ahimè, caro Federico, col mio Alchermes sono riuscita appena appena ad arrossare le mie. Il colore è rimasto pallidissimo tanto che, con gli amici che le hanno consumate con noi ieri sera, siamo arrivati a pensare che la tua foto fosse ritoccata per accentuare il colore. Credo invece si tratti di diversa qualità di liquore.
In compenso consistenza e sapore sono ottimi.
La ricetta di Federico non prevede l'uso di burro, e io ho apportato una modifica, sostituendo l'olio di oliva con quello di semi di vinaccioli, mi sembrava che il primo fosse un po' troppo saporito.
Poi, caro Federico, la pasticceria è, e tu lo sai meglio di me, una scienza esatta, quindi a quanto corrisponde un bicchierino? ho seguito la regola di mio marito, bartender per passione, e ho misurato 4 cl. Spero sia giusto.
La dose di 250 g di farina consente di prepararne un bel vassoio per 4/6 persone senza metterci troppo tempo.
Se iniziate subito ce la fate per pranzo...
Buona lavoro e buona domenica!!
-ricetta-
250 g farina 00, più un po'
60 g zucchero
30 g olio semi
2 uova
1 bicchierino di mistrà o grappa (4 cl)
1 limone non trattato
sale
Alchermes e zucchero a velo
Con le fruste elettriche o direttamente in planetaria, monto le uova con lo zucchero e un pizzico di sale sino a che non sono ben gonfie e chiare, poi cambio le fruste mettendo quella a gancio, e aggiungo la farina, la buccia di limone grattugiata, il liquore e l'olio. Impasto sino ad ottenere un composto piuttosto compatto ma elastico, eventualmente aggiungo ancora un po' di farina (io ne ho aggiunta quasi mezz'etto, o le uova erano troppo grandi oppure la misura del liquore era troppa...)
Lascio riposare la pasta, avvolta in pellicola trasparente per una mezz'ora poi la tiro in sfoglie regolari alte 10 cm, mi sono fermata allo spessore 2 dell'Imperia a motore, a 1 venivano troppo sottili.
Taglio a strisce larghe 1,5-2 cm e annodo stirandole leggermente, formando tante cravattine che sovrappongo a strati, coperte da canovacci, su larghi vassoi.
Scaldo nella padella per fritti abbondante olio di arachidi e ci friggo i nastri pochi pezzi alla volta. Li scolo su carta da cucina non appena sono leggermente dorati, e quando sono tutti pronti e freddi li spruzzo con l'Alchermes e li spolvero di zucchero a velo.
Buona cucina!
1 commento:
Ciao JO, mi fa molto piacere che hai dedicato un post alle mie frappe, ti ringrazio moltissimo.
Mi fa anche piacere che la mia ricetta ti faccia tornare in mente dei bei momenti passati.
Riguardo all'alrchemens, ti posso garantire che la foto non è ritoccata, solamente che per fare questo liquore si possono usare due tipi diversi di colorante, di cui uno colora pochissimo. Invece per il bicchierino hai ragione, non sono stato precisissimo, ma questo perchè in questo caso una piccola variazione, non comporta nessun tipo di problema.
A presto Federico.
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