La preparazione di questa conserva di profumate mele cotogne ultra biologiche dell'amica Regina, che ne ha qualche pianta all'isola d'Elba, è tutt'altro che semplice. Il procedimento è molto lungo e richiede anche una buona dose di forza.
Appena rientrata dalle vacanze mi mancavano le energie per rimescolare la massa di frutta nella grande pentola adatta all'uopo, così mi sono arresa e ho travasato tutto nella slow-cooker, affidando a lei il compito di cuocerla a dovere.
Troppe le mie fatiche per stare dietro al consorte pescatore. Non solo quelle dedicate alla cura dei pesci catturati, ma soprattutto quelle fisiche per aiutarlo a tirare in secca la barca. Fortuna che è piccolina, ma è pur sempre un centinaio di chili da smuovere, anche con l'aiuto del quad che la trascina.
Poi arrivi a casa e non solo c'è da risistemare tutto quello che ci si è portati via, ci sono anche le cotogne, e le foglie di cappero (esperimento di cui vi racconterò più avanti)... e quest'anno ho rinunciato alle bacche di alloro, perché non avevo voglia di raccoglierle.
Insomma: la confettura di cotogne è una delle più laboriose da fare, ha numerosi passaggi tanto quella di arance amare o di giuggiole -già, perché non si era ancora raffreddata questa che mi sono arrivate le giuggiole!-, ma ne vale la pena e con la cottura 'automatica' il lavoro è decisamente dimezzato.
Naturalmente mi sono ritrovata a maneggiare quasi 5 kg di frutta, che essendo coltivata allo stato brado presentava molti piccoli difetti che hanno richiesto maggior attenzione nella pulitura.
Fatica ripagata da 10 vasetti pieni di una delizia che a fine cottura ha assunto un colore rosso violaceo simile a una confettura di susine.
Le cotogne hanno infinite proprietà nutrizionali, sono frutti antichi e di difficile reperimento sul mercato. Perciò se avete la fortuna di conoscere qualcuno che ne possiede una pianta, approfittatene.
Io ho lavorato 2,5 kg di frutta pulita, vi metto però le dosi per un solo chilo.
Buona domenica a tutti. E auguri al mio fratellino.
-ricetta-
1 kg di mele pulite, al netto di scarti
700 g zucchero
1 limone
50 ml rum scuro
Lavo bene le mele eliminando la peluria giallognola che le riveste. Siccome hanno varie imperfezioni mi avvalgo di uno spazzolino per arrivare in tutte le pieghe.
Poi le divido in 4 spicchi ed elimino il torsolo e i vari occhi e punti neri. Ve l'ho detto: le mie erano talmente naturali che avrebbero potuto avere anche qualche 'ospite'.
Metto la frutta in una pentola capiente e la ricopro di acqua. Porto a ebollizione e faccio cuocere per circa 35', la frutta deve essere tenera ma non sfatta. Lascio intiepidire e poi con un pelucchino elimino la buccia e faccio gli spicchi a pezzetti. Conservo parte dell'acqua di cottura.
Peso la frutta e calcolo 700 g di zucchero per chilo di polpa.
Rimetto le mele nella pentola con lo zucchero, il succo e la buccia di limone grattugiata e due mestoli dell'acqua di cottura, pari a 250 ml.
Mescolo, copro e lascio riposare tutta la notte.
Il giorno dopo passo la frutta con la frusta a immersione per sminuzzarla, metto la pentola sul fuoco e porto a ebollizione. Verso il rum così l'alcol avrà modo di evaporare e rimarrà solo il suo profumo. Mescolo per 5' e trasferisco tutto nella slow-cooker.
Imposto il timer su 7 ore in low e lascio cuocere lentamente, mescolando la massa un paio di volte.
La frutta che all'inizio ha un colore giallo crema a fine cottura assume un bel colore rosso cupo.
Nel frattempo mi preparo i vasetti puliti e sterilizzati che poi riempirò con la confettura bollente, tappandoli e capovolgendoli come al solito sino a raffreddamento.
Buon lavoro!!!
Nessun commento:
Posta un commento