''invitare qualcuno a pranzo vuol dire incaricarsi della felicità di questa persona durante le ore che egli passerà sotto il vostro tetto'' J.A. Brillat-Savarin- Fisiologia del gusto- 1825
sabato 23 giugno 2012
Polenta e sopressa
Questa è una vera prelibatezza della cucina povera veneta.
Quando la nonna ci serviva per cena questo semplice piatto per noi bambini era festa.
Chissà perchè a tutti i bambini piace il salame... forse perchè è un cibo che bisogna consumare con moderazione.
La sopressa veneta è un grosso e tozzo salame macinato abbastanza fine e piuttosto grasso, morbida e saporita. In provincia di Vicenza è il fiore all'occhiello della norcineria, ha il marchio D.O.P. ed è a base di carne e grasso di suino e spezie.
Mio zio le confezionava in casa, ne faceva anche parecchie, ma ritrovarcela in tavola era raro.
La nonna per l'occasione riscaldava fette di polenta che poi ci serviva caldissime sulle fette di sopressa che col calore rilasciavano il grasso che diventava trasparente e un profumo inconfondibile inondava la cucina.
Ora questo piatto così invitante lo si può gustare in parecchie osterie e ristoranti della Regione, ma pure a casa non è detto che...
In occasione dei festeggiamenti del 'sessantino', per dirla con Montalbano, ho servito focaccia e sopressa affettata, sono sempre alla ricerca di salumi diversi per colpire gli ospiti, e ho avuto la fortuna di trovare una sopressa da un salumiere ben fornito.
Per mia gioia e gola ne era avanzato un pezzetto, quindi ho deciso di cuocermi una polentina e concedermi questo tuffo nel passato.
Forse non è un piatto da estate anche se qui sul fiume non si boccheggia come altrove, magari voi tenetene conto per questo autunno.
-ricetta-
sopressa
polenta già cotta
olio evo
Tutto qui? si!
Ovviamente ho preparato una polenta espressa, da quando uso una pentola antiaderente non faccio più uso di polenta istantanea, il rivestimento antiaderente mi consente l'uso delle farine che preferisco approfittando del fatto che non attacca e posso sorvegliare la cottura in scioltezza rispettando i canonici 40' di cottura.
Se c'è tempo e modo di farla apposta tanto meglio, la si versa caldissima sulle fette di sopressa, altrimenti regolatevi con le dosi per farne una forma sufficiente a ricavare almeno due fette a testa.
Affettate la sopressa, io lo faccio a mano, non c'è niente di peggio dei salami affettati a macchina, perdono molto del loro sapore. Armatevi di un bel coltello affilato e ricavate fettine dello stesso spessore, circa 3 mm, non sottilissime.
Scaldo in una padella grande un filo d'olio e ci metto a rosolare la polenta, se fatta precedentemente.
Preparo i piatti da tavola mettendo sul fondo delle fettine di sopressa, quando la polenta è ben calda la appoggio sul salame e aspetto due minuti per dar modo al calore di sciogliere e scaldare il tutto.
Per me ci sta bene anche una macinatina di pepe... ma che volete, io il pepe lo metto quasi dappertutto.
Un calice di rosso, per rimanere in zona un Merlot delle Venezie o del Friuli, morbido ma con tannini presenti, sufficienti a pulire la lieve untuosità del piatto.
Noi per i festeggiamenti avevamo stappato una magnum di Di Lenardo, Massimo è un amico oltre che un bravo enologo che fa vini schietti e interessanti, con un ottimo rapporto qualità/prezzo in Friuli, a Conars. Abbiamo bevuto il Ronco Nolè, uvaggio rosso a base Merlot... ottimo davvero, che si sposa benissimo con questo piatto. Ne era giusto avanzato un calice abbondante...buon per me e per il mio piatto della nonna.
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