''invitare qualcuno a pranzo vuol dire incaricarsi della felicità di questa persona durante le ore che egli passerà sotto il vostro tetto'' J.A. Brillat-Savarin- Fisiologia del gusto- 1825
sabato 29 dicembre 2012
Zola naturale e vino da meditazione ...
Mi capita a volte, dopo incontri con mangiate pantagrueliche, di essere refrattaria alla cucina, sento la necessità di disintossicare l'organismo e allora ricorro alle mie adorate spremute e a yogurt in quantità massicce.
Trascorse 48 ore di codesto purgatorio però le mie papille richiedono qualcosa di più confortevole, sempre rimanendo nell'ambito di sciopero dei fornelli, e allora mi basta andare in cantina alla ricerca di una Vendemmia Tardiva o di un Grand Cru d'Alsace o qualsiasi altro vino da meditazione da abbinare a un formaggio.
Avendo in frigorifero dell'ottimo zola naturale la scelta è caduta ancora una volta su un Pinot Gris d'Alsace, vendemmia 1999, una delle bottiglie che mio marito marca con cartellini colorati per consigliare il loro consumo, quando raggiungono il punto giusto di beva dopo una lunga permanenza in cantina.
Questo vino lo acquistammo direttamente in cantina da Mr. Seltz e ricordo benissimo le sue caratteristiche di vino adatto a formaggi molto erborinati.
Intenso profumo di scorza di agrumi candita, albicocca secca e note di nocciola e un colore giallo dorato carico.
Lo zola naturale ha note piccanti sovrapponibili a quelle di uno Stilton più che a un Roquefort, che è più salato perchè derivato da latte di pecora, pertanto si sposa a meraviglia con un vino dalle note dolci e lievemente speziate come questo Les Eglantiers, la cui morbidezza compensa la piccantezza del formaggio.
Una baguette tagliata a fettine e il pranzo è fatto.
Quando trovate un buon gorgonzola naturale Dop potete cercare altri vini simili con cui gustarlo, ad esempio un Sauternes se volete rimanere in Francia, oppure un Muffato della Sala, da uvaggio di più vitigni e botritizzato o un Torcolato di Breganze, ottenuto da uva vespaiola, o ancora un Picolit friulano.
Vi ricordo di non cadere nella tentazione di mangiare la crosta dello zola, benchè sia un formaggio naturale la sua crosta lavata non è edibile, non per un'accertata pericolosità ma a titolo precauzionale in quanto potrebbe veicolare batteri poichè è poco acida e quindi rimane esposta a potenziali contaminanti negli ambienti di produzione.
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