"O famo strano? Famolo!" si dicevano la coppia Gerini-Verdone in Viaggi di nozze. Una coppia di coatti che più di così non si poteva... Ordunque, stavolta sono io a farli strani, i sottaceti.
Stanca di pensare di dover buttare tutte le scorze d'anguria, che raggiungono un bel 40% del peso del grosso frutto, ho trovato la ricetta per riciclare la sola parte bianca in confettura, che farò prossimamente ma, non soddisfatta, sono andata a cercare altro.
Noi non siamo grandi fruitori di sottaceti come gli americani, ma a molti piacciono e allora... mi sono messa in moto per fare qualche vasetto di questi pezzetti colorati, profumati e gradevolmente aciduli, che ho già abbondantemente usato nelle insalate e come accompagnamento a carni e/o pesce freddo.
Trovata la ricetta su Bon Appétit Magazine mi sono subito messa al lavoro.
-ricetta-
900 g scorze d'anguria con un cm di parte rossa
315 g zucchero
2 anici stellati
4 cm radice di zenzero
4 peperoncini piccanti
350 ml acqua
375 ml aceto bianco
4 cucchiaini sale
Sbuccio l'anguria con un pelapatate e la taglio a dadi regolari di circa 2x2 cm.
Faccio bollire l'acqua con aceto, sale, zucchero, spezie, lo zenzero a fettine e i peperoncini tritati.
Dopo due minuti aggiungo l'anguria e la facco sbollentare per 5' dalla ripresa del bollore.
Quindi spengo, copro mettendo un coperchio di diametro più piccolo della pentola a contatto, e lascio raffreddare.
Intanto mi preparo ben puliti un paio di vasetti da mezzo litro, a chiusura ermetica.
Ci metto l'anguria e riscaldo il liquido che verso bollente sulla frutta.
Tappo, faccio raffreddare e conservo al fresco per un mese.
La rivista dice che si possono consumare da subito e comunque entro 5/6 settimane, conservando in frigorifero il barattolo, una volta che lo si è aperto. Infatti i miei primi, perché poi li ho rifatti altre due volte, si sono mantenuti perfettamente.
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