domenica 17 settembre 2017

Confettura di fichi bianchi a polpa rossa e prugne

Non appena il carissimo amico che ce li ha donati li ha appoggiati sul banco della cucina ho fatto un salto indietro nel tempo, a quando mio papà aveva piantato una pianta di fico all'Elba, proprio davanti a casa -colpevole, secondo gente insensibile alla natura, di aver mortificato la vista mare... Caspita, la casa era su una collinetta a 800 m/slm da cui si godeva un'ampia vista su Giglio, Montecristo, Pianosa. Volevano vedere il mare pure stando stesi sul letto? Sarà che a me non importa di vederne 1x1 cm, voglio un'apertura di almeno 180° sull'orizzonte... sta di fatto che era una pianta che produceva fichi bianchi, a polpa bianca, più che squisiti. Unici!
Ma... e c'è sempre un MA, a forza di potature feroci erano quasi riusciti a estinguerla... da qualche anno non me devo più occupare perciò non so cosa ne sia rimasto.
Comunque... parentesi aneddotiche a parte, con le quali sono sicura di far felice mia zia Suor Nerea e Suor Lia, la sua superiora -che spesso mi leggono-, questi fichi brianzoli sembrano bianchi invece la loro polpa è rosso violacea.
In compenso la pelle è delicata e molto sottile, ragione per cui l'ho mantenuta approfittando così della notevole quantità di pectina che naturalmente contiene.
Siccome una volta puliti (quasi nulla ma un po' di scarto stra-maturo era inevitabile) e pesati scarseggiavano per una dose normale di almeno 4 vasetti medi, ho cercato di aumentare la polpa totale sino a quasi due chili e, allo scopo, ho aggiunto quel che avevo e che si poteva sposare. Era domenica sera e la mattina dopo non volevo andare a fare rifornimenti. Perciò vada per il matrimonio tra fichi scuri e prugne blu, mi sono detta.
Tanto succo e buccia di limone, per compensare la dolcezza e il gioco è fatto.
Ne esce una confettura scura, violacea, consistente e poco zuccherata, dove le bucce non si percepiscono eppure ci sono, con tutte le loro fibre.
Dosi per 4 vasetti da 500 g

-ricetta-
1300 g fichi puliti
500 g prugne scure a pasta compatta
500 g zucchero
400 g zucchero canna biondo
2 limoni non trattati
Pulisco i fichi eliminando solo il picciolo (è coriaceo da morire) e li riduco in pezzetti.
Faccio altrettanto con le prugne togliendo il nocciolo.
Metto la frutta nella pentola nella quale cuocerà assieme agli zuccheri, alle scorze grattugiate finemente e il succo dei due limoni.
Mescolo e copro, lasciando riposare tutta la notte.
La mattina, o comunque dopo che il tutto ha riposato per 8 ore, metto la pentola sul fuoco e porto a ebollizione. Mescolo per eliminare la schiuma che si forma e a fiamma media proseguo la cottura per 20' circa, mescolando spesso. Tanto è il tempo che ci è voluto perché la confettura arrivasse al giusto punto di gelificazione.
Naturalmente, come per tutte le conserve, nel frattempo mi sono portata avanti preparando i barattoli ben puliti e sterilizzati.
Verso la confettura ancora bollente nei vasetti, li tappo e li capovolgo. Dopo 30' li rigiro e li lascio raffreddare completamente prima di etichettarli e riporli al buio degli scaffali della cantina, dove possono riposare sino al momento del consumo.



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