''invitare qualcuno a pranzo vuol dire incaricarsi della felicità di questa persona durante le ore che egli passerà sotto il vostro tetto'' J.A. Brillat-Savarin- Fisiologia del gusto- 1825
venerdì 19 giugno 2020
Polpettine di pesce
Polpette con branzino, merluzzo e platessa. Vari filetti che avevo avanzato, ritrovandomi a cucinare per sole due persone ce n'era spesso qualcuno di troppo.
In tutto 400 g di pesce cui ho aggiunto 200 g di patate vitelotte, quelle viola molto usate dai francesi ma coltivate in Tuscia da noi, che sembrano dei topi quando hanno la buccia, per forma e colore. All'interno sono viola intenso e lasciano le dita macchiate quando si pelano. Hanno una polpa dolce e farinosa che ben si presta ad essere mescolata nelle polpette.
Cos'altro ho messo nell'impasto? Sale al peperone, polvere di olive, prezzemolo e scalogno tritati, un uovo, limone.
Una volta formate basta friggerle, dopo averle infarinate o impanate se preferite.
Sono un gradevole stuzzichino da gustare con l'aperitivo o, consiglio spassionato, un buon calice di Verdicchio Brut riserva Ubaldo Rosi di Colonnara. Come abbiamo fatto noi per brindare, in ritardo, al mio compleanno passato in sordina causa divieti vari di condivisione.
Il pesce l'ho macinato a crudo, cuoce velocemente basta tenere sotto controllo la temperatura dell'olio
per non bruciarle all'esterno prima che abbiano il tempo di cuocere dentro.
Se lo preferite, potete cuocerle in forno, basteranno 15' a 200°. Ma... fritte sono un'altra cosa.
-ricetta-
400 g filetti di pesce misti
250 g patate viola
1 uovo
1 scalogno
1 ciuffo di foglie di prezzemolo
mezzo limone a buccia edibile
sale al peperone
polvere di olive
farina/pangrattato
olio di semi di arachidi
Lesso le patatine già sbucciate, le vitellotte hanno forma irregolare e diventerebbe problematico farlo da cotte, partendo da acqua fredda e leggermente salata al bollore.
Le scolo e le schiaccio.
Trito prezzemolo e scalogno.
Macino i filetti di pesce, per far girare il cutter mi aiuto con l'uovo.
Mescolo tutto in una boule, aggiungo il sale e la polvere di olive, la buccia di limone grattugiata e lascio riposare anche una notte in frigorifero.
Preparo quindi delle polpettine grandi come una noce, mi bagno le mani perché l'impasto non attacchi.
Una volta pronte le spolvero di farina e le faccio friggere, pochi pezzi alla volta, in abbondante olio caldo (l'ideale è che mantenga i 170°).
Scolo le polpette su carta da cucina e le porto in tavola assieme a una salsa tartara. O altra a piacere.
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