Mio marito, non proprio uno dei miei lettori più assidui, per mancanza di tempo dice, mi rimprovera di essere invece troppo assidua nella pubblicazione di ricette.
A parte che lui di blog non ne capisce nulla, il suo timore è che alla fine esaurirò gli argomenti.
Ma come? con tutto quello che si può cucinare giorno dopo giorno?
Si può attingere alla cucina internazionale, a quella regionale, alla classica, alla nouvelle, alla fusion, a quella etnica, alla contadina, a quella della tradizione, a quella di famiglia, a quella dei ricordi di viaggio, non ultima a quella creativa e di fantasia, ho voglia a riempire pagine... devo solo trovare il tempo e il modo di cucinare tutto quello che vorrei poi pubblicare e di raccontarvelo.
Ecco, caso mai è il tempo che è tiranno, l'essere molto mattiniera mi aiuta ma non basta.
Soprattutto quando oltre a cucinare devo anche imbastire i menu per le cene didattiche, sotto c'è tutto un lavoro che non si vede di ricerca dei piatti e dei possibili abbinamenti, di reperimento degli ingredienti, di scelta della stagionalità di alcuni prodotti e del periodo in cui servire altri piatti.
Ad esempio, per la serata dedicata al Barbaresco, mi stuzzicava l'idea di servire un antipasto piemontese di derivazione francese (ma và?) a base di piedini di maiale... che strano, la sua carne si macella tutto l'anno ma chissà perchè a partire dalla fine dell'inverno alcuni tagli non si trovano più freschi ma solo congelati.
E così mi è toccato metter via l'antica ricetta a base di piedini, dovrò ricordarmi il prossimo inverno di rispolverarla e prepararla quando troverò piedini freschi.
Visto caro consorte? quando tutto sembrava deciso arriva l'imprevisto e mi ritrovo con la ricetta, pensata ad hoc, irrealizzabile e una nuova pronta da pubblicare... la stessa cosa che succede a te quando non riesci a trovare 'quella' particolare bottiglia di vino, e inizi a peregrinare di enoteca in enoteca alla ricerca di una sostituta.
Poco male, per stavolta ripiegherò su questo antipasto a base di verdure tipico piemontese, che servirò con crostini e una salsina di formaggi della zona, l'agliata monferrina, mentre per l'entrée la ricerca continua e devo scartabellare ancora.
La ricetta l'ho ricavata dalla mia memoria sensoriale, avendo assaggiato più volte alcuni vasetti di questo antipasto, ho tagliato le verdure più grandi e la salsina è rielaborata secondo le esigenze di abbinamento con i vini.
Al solito le dosi sono abbondanti ma facilmente dimezzabili, tenete però conto che potreste prepararne dei vasetti, da sterilizzare e conservare per qualche mese.
La foto del vassoio con le verdure pronte per la cottura rende bene l'idea...
-ricetta-
2 zucchine piccole
2 carote
1 peperone rosso e 1 giallo
200 g cipolline borettane
1 patata grande
200 g fagiolini
2 carciofi
4 gambi di sedano
una ventina di punte di asparago
una dozzina di pomodori ciliegino
700 g passata di pomodoro
aceto di mele, concentrato di pomodoro
8 zollette zucchero canna
olio evo, sale
Pulisco tutte le verdure e con infinita pazienza le sbollento sino a renderle tenere ma ancora al dente in acqua bollente salata e acidulata con 100 ml di aceto.
Il che vuol dire che farò questo lavoro in più riprese, scolandole in acqua ghiacciata di volta in volta.
Poi quando sono ben scolate e asciutte le taglio a tocchetti non troppo piccoli.
Mi preparo la salsa di condimento scaldando la passata di pomodoro in un tegame con un velo di olio e due cucchiai di concentrato, quando bolle metto un pizzico di sale, le zollette e 4 cucchiai di aceto, e i pomodori ciliegini sbollentati e tagliati a metà.
Lascio insaporire qualche minuto a fuoco dolce poi verso la salsa calda sulle verdure, le mescolo bene e quando sono fredde le metto in frigorifero per almeno mezza giornata.
Se sono molte riempio alcuni vasetti e li faccio sterilizzare in una pentola piena di acqua che bolle piano, interamente immersi, per circa 40' e li lascio dentro la pentola sino a completo raffreddamento, quindi li metto in cantina, al buio.
Accompagnando queste verdure all'agliata monferrina, elimino il pinzimonio per la salsa di formaggio e metto tanti grissini in più.
Il vino? serata Barbaresco dicevo prima quindi, per questa entrée e per aprire le danze, una versione bollicine metodo classico da uve Roero Arneis, avevamo in cantina un Rosè da uve Nebbiolo ma evidentemente lo abbiamo già stappato... e abbiamo ripiegato su un vino comunque della zona, e siamo cascati in piedi, l'Extra Brut di Giovanni Negro è gran buono, con perlage fine e persistente, cremoso in bocca, con sentori di mela, pera e fiori di campo, davvero molto fine.
Seguiranno 6 Barbaresco...
2 commenti:
con tutte queste verdure direi un antipasto...alla grande!
bacioni
effettivamente, hanno molto gradito. ;)
Abbiamo però commentato che se si vuole conservare in vasetto bisogna eliminare le patate...
ciao Donaflor!
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