domenica 19 febbraio 2017

Marmellata di arance amare. Ultima versione

Come direbbero quelli di lingua anglosassone: the ultimate marmalade.
Nel senso che questa è l'ultima versione che ho prodotto e anche quella che entra di diritto nel quaderno dove conservo scritte a mano le ricette imperdibili.
Mi piace pensare che suddetto quaderno potrà, un giorno, passare di mano a qualcuna delle mie nipotine acquisite... non prima di qualche decennio, mi auguro!
Dopo anni di tentativi e critiche, soprattutto da parte del consorte (e ben vengano...), ho finalmente elaborato quella che posso considerare la 'ricetta perfetta'.
A forza di leggerne dappertutto, scoprendo fra il resto che quelle amare sono anche conosciute come arance di Siviglia, ho preso come spunto una ricetta trovata in un sito francese e l'ho rielaborata a modo mio, alla luce dei numerosi tentativi che ho fatto negli anni passati.
Apportando varie modifiche sono finalmente approdata in un porto sicuro ottenendo una marmellata giusta per colore, sapore, consistenza. Ne sono pienamente soddisfatta e ho ricevuto consensi unanimi da tutti quelli che hanno avuto modo di testarla.
Laboriosa da matti, questo sì! Ma nessuno può fare una marmellata di arance amare senza prevedere il lavoro di, minimo, due giorni. È così, prendere o lasciare.
Se siete tra le fortunate persone che possono accedere a una produzione privata di questi frutti... (e io grazie all'amico Andrea ne ho facoltà e privilegio) prendete nota e accettate il consiglio: disponetevi a lavorare molto: sarete ripagati da un risultato eccellente. E non abbiate timore di farne troppa. Moltiplicherete il piacere di poterne consumare a iosa e anche di farne omaggio ai vostri amici più cari. Perché mai questa distinzione? Ma perché solo i più cari meritano tanto lavoro.
Come dico spesso al mio caro Max.fast: "è inutile dare perle ai porci" (ovvero, destinare a chi non arriva a comprenderle una parte delle nostre fatiche).
Le dosi che vi riporto sotto le ho misurate su 3 kg di arance pronte e pesate, quindi calcolatene almeno un chilo in più.
Auguro a tutti buona domenica e approfitto di questo mezzo per fare tanti auguri al nostro più vecchio 'nipote acquisito'. Ciao Albi, buon compleanno! :-*
belle vero?

-ricetta-
4 kg circa di arance amare
2,5 kg zucchero
2 arance dolci spremute
50 ml whisky (facoltativo)
Tutto inizia con la preparazione della frutta, che prima lavo e asciugo, poi privo dei fondelli superiore e inferiore, apro a metà per eliminare il torsolo centrale, più fibroso e ricco di albedo coriaceo.
Tolgo anche tutti i semi, che conservo.
Affetto le mezze arance a filetti spessi 1 mm.
Metto tutto in una pentola capiente e ricopro di acqua a filo. Lascio macerare per 12 ore.
Poi metto la pentola sul fuoco, porto a ebollizione e faccio cuocere sulla fiamma vivace per 30'.
Spengo e faccio raffreddare e riposare per altre 12 ore.
Intanto ho messo i semi ricavati in una garza.
Dato che una delle critiche maggiori sulle precedenti produzioni era la consistenza delle scorze, anche se avevano cotto oltre un'ora - a scapito del colore finale della marmellata- ho deciso di procedere diversamente.
Con la frusta a immersione e il disco molto grande (se lo avete, altrimenti va bene anche l'altro) frullo le scorze riducendo la massa a pezzetti minuscoli (una volta cotti saranno comunque masticabili).
A questo punto peso la massa ottenuta, vedrete che di liquido ne è rimasto ben poco, e calcolo 800 g di zucchero per kg di frutta.
Rimetto nella pentola e aggiungo sia il sacchetto con i semi, che sono quelli che rilasceranno la pectina, sia il succo delle due arance spremute e lo zucchero, mescolando molto bene.
Porto a ebollizione e quando il bollore è costante calcolo 30' di cottura, sempre mescolando.
A 5' dalla fine aggiungo il liquore, che evapora in 30".
Verso la marmellata bollente nei vasetti -precedentemente puliti e asciugati- li tappo e li capovolgo per fare il sottovuoto. Dopo 10' li rigiro, li faccio raffreddare, li etichetto e li porto in cantina, dove potranno riposare al buio fino a oltre un anno.
Ma, dopo il prossimo Natale, se ne sarà andata tutta.



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