Tanto perché avevo detto che basta, non ne avrei più fatte per quest'anno. E chi ci crede? nemmeno io.
Mi basta andare a fare la spesa per trovare offerte imperdibili. Dovrei andare in giro come certi cavalli... col paraocchi (e parafatica!). Poi però sono talmente soddisfatta dei risultati che ci ricasco.
Bene, la stagione è ancora in corso e di prugne se ne trovano di ogni tipo e colore. Queste erano le classiche rosse e gialle tonde, di quelle che ti lavi la faccia quando le addenti mature. Una volta aperte le vaschette erano però molto compatte e pertanto le ho fatte a pezzi grandi e poi messe per un'intera notte a macerare con lo zucchero. La proporzione era di due a uno giallo/rosse ma tanto le antocianine dominano e alla fine è venuta fuori di un colore rosa-rosso e siccome erano molto sode, prima della fine cottura mi è toccato fare una passata con la frusta a immersione per rimpicciolire i pezzi.
Comunque a detta delle amiche cui l'ho regalata è venuta bene e il consorte, che ha avuto modo di testarla con vari tipi di pane prodotti dalla panetteria Rinaldi di Valmadrera (guardate che bei filoni in foto: carbone, segale, curcuma e neutro), conferma.
-ricetta-
2,1 kg prugne gialle
1,1 kg prugne rosse
1.5 kg zucchero
1 limone bio
Taglio a pezzi grossi le prugne lavate e tamponate, eliminando il nocciolo. Fate attenzione ai malefici piccioli, che potrebbero cadere nella frutta.
Le trasferisco nella pentola dove cuoceranno assieme allo zucchero, a conti fatti per 3.2 kg di frutta c'è uno scarto di circa 2 etti, pertanto lo zucchero sarà esattamente la metà.
Mescolo e copro, lasciando a riposo per la macerazione tutta la notte. Tutto il liquido che vedete nella foto è quello estratto dalla frutta mescolata allo zucchero dopo 12 ore di riposo. Tranquilli! Con la bollitura evaporerà tutto quello che non serve.
La mattina dopo preparo subito i vasetti, puliti, sterilizzati e asciugati, e accendo il fuoco.
Grattugio la buccia del limone e ne spremo il succo aggiungendoli alla frutta.
Porto a ebollizione e mescolando di frequente faccio addensare. Siccome le mie prugne erano ancora stagne dopo la macerazione notturna le ho frullate a intermittenza con il minipimer.
Dopo circa 20' in totale la confettura è pronta, gelificata al punto giusto.
La invaso bollente, tappo e capovolgo i vasetti fino a che non sono freddi, poi li etichetto e li ripongo al fresco e al buio della cantina. Senza aggiungere pectina la confettura si è solidificata alla perfezione.
Attenzione alle ustioni! Me ne sono fatta una gigante invasando. È bastata una goccia caduta sul dito. Una bolla gigante di cui ho ancora la cicatrice dopo un mese. Non avete idea di quanto possa ustionare in profondità lo zucchero bollente.
1 commento:
Buonissima mi piacciono tanto le confetture, buona domenica baci
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