venerdì 8 luglio 2011

Le pizzelle fritte

Meglio precisare 'fritte', ossia quelle napoletane, perchè poi ci sono anche le pizzelle o ferratelle abruzzesi che invece sono una specie di wafer di pasta biscotto cotto tra due ferri sulla fiamma. Recentemente tra gli oggetti di culto della cucina di mia suocera, aquilana DOC, ho ritrovato il suo 'ferre' di dote...e prima o poi mi cimenterò e preparerò anche le altre pizzelle.
Intanto mi accontento di preparare quelle di pasta fritta che sono abbastanza laboriose da fare, ma una volta che le assaggi le mangeresti sempre...
La loro storia è antica, le preparavano le mogli dei pizzaioli per nutrire le popolazioni meno abbienti che vivevano nei bassi di Napoli, e che le avrebbero pagate...quando potevano.
Testimone di questa tradizione è, per esempio, l'episodio 'Pizze a credito', nel film di De Sica (1954) L'oro di Napoli, tratto da una serie di racconti di Marotta, dove Sofia perderebbe il suo anello di fidanzamento proprio nell'impastare le pizzelle...(bugia!). Un ritratto della città vesuviana e degli abitanti dei suoi quartieri più popolari nel dopoguerra.
Comunque sia mi ritrovo a preparare pizzelle molto spesso, senza avere una goccia di sangue napoletano nelle vene.
Normalmente faccio io l'impasto della pasta di pizza, ma per comodità tengo sempre della pasta pronta, acquistata al supermercato, che lascio nella parte più fredda del frigorifero anche 4/5 giorni, dopo che ho scoperto che si mantiene benissimo e che acquista anche più digeribilità.
Una volta fritte le condisco con una salsa ristretta di pomodoro che preparo a modo mio...senza grassi.

-ricetta-
-per la pasta: 400 g farina 00 e 100 g di Manitoba, 1 panetto di lievito di birra (25 g), 1 cucchiaio di zucchero, un pizzico di sale, 1 cucchiaio di olio evo, e circa 250 ml acqua.
-Olio di arachidi per friggere
-per il ristretto: 1/2 kg di pomodori, 1 cipolla, 1 spicchio aglio, basilico, timo o origano fresco, del peperoncino in pasta

Metto in una ciotolina il lievito sbriciolato con metà dell'acqua tiepidina e lo zucchero. Lo sciolgo bene.
Prendo l'impastatrice, verso le farine, il lievito disciolto, l'olio e l'acqua. Avvio la macchina e lavoro sino a ottenere un impasto leggermente colloso. Lo tolgo dal recipiente e lo lavoro ancora un poco sulla spianatoia infarinata, aggiungendo un pizzico di sale. Formo una palla, la copro con un telo (in estate è sufficiente, mentre in inverno la metto in una boule vicino a un calorifero) e faccio lievitare sino al raddoppio della massa, questo dipende dall'umidità dell'aria, dalla temperatura ambiente, comunque posso anche dimenticarmela per un po'. Quindi la rilavoro un pochino, la divido a bocconcini e lascio anche questi a lievitare nuovamente. Di norma inizio la mattina presto per il mezzogiorno, o a mezzogiorno per la sera.

Nel frattempo preparo il mio ristretto. Passo al cutter i pomodori tagliati a pezzi con la cipolla e l'aglio.
Verso in una pentola e metto sul fuoco, quando inizia a bollire abbasso la fiamma e lascio asciugare pian piano rimescolando ogni tanto e aggiungendo il peperoncino, che mi serve per dare un pizzico di sapore in più e mi evita di salare perchè il sapore restringendo si concentrerà. Ci vorrà del tempo, ma siccome non occorre controllare troppo, faccio altro nel frattempo. Quando la salsa avrà assunto un aspetto quasi asciutto, si sarà scurita ed emanerà un profumo invitante è pronta! Aggiungo delle foglie di erbe aromatiche fresche e giusto un filino di olio evo.

Passiamo alla parte più impegnativa, la frittura...
Pentola grande, molto olio che scaldo bene e inizio a buttarci 4/5 pezzi per volta dopo che li ho allargati con le mani formando dei dischetti irregolari. Li lascio appena colorire, li rigiro e quando hanno appena una crosticina li appoggio su un piatto coperto di carta da cucina. Tengo il forno appena tiepido e ci metto le pizzelle in caldo via via che sono pronte.
Quando è ora di servirle le porto in tavola con il ristretto e del formaggio grattugiato, ognuno poi deciderà di mangiarle condendole a piacere. Solitamente le servo anche con prosciutto crudo e cotto, salame, coppa, bresaola, pancetta o speck affettati.


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