''invitare qualcuno a pranzo vuol dire incaricarsi della felicità di questa persona durante le ore che egli passerà sotto il vostro tetto'' J.A. Brillat-Savarin- Fisiologia del gusto- 1825
domenica 1 aprile 2012
Sardine in tortiera
Piatto a gentile richiesta.
Che primo d'aprile sarebbe, senza 'pesce'?
L'altro giorno scambiavo qualche opinione con Lu, via fb, sul menu per la sua festa di compleanno.
Mi piaceva l'idea di rendermi utile e di non farle passare un'intera mattina in cucina, sennò che festa è?
Appena mi ha parlato di sarde, non fritte, ho immaginato che intendesse quelle conciate in tortino.
Che si può fare con strati di patate alternate al pesce ma anche solo di sarde, condite con abbondante trito aromatico e un generoso giro di ottimo olio evo, sovrapponendole in una teglia e mettendole a cuocere in forno, per max 20'.
Deciso che questo sarebbe stato il secondo, mi sono subito accordata con il mio amico pescivendolo perchè mi procurasse delle sardine di dimensioni abbondanti.
Appena le ho portate a casa le ho private della testa, delle interiora e quindi sciacquate.
Poi dopo averle tamponate mi sono dedicata al lavoretto più noioso, aprirle a libro e privarle della lisca centrale. Ci vuole una pazienza! per un chilo e mezzo poi! Ma per Lu questo e altro, 50 anni si compiono una volta sola nella vita! :)
Poi mi sono dedicata al trito, ho pulito un bel mazzo di prezzemolo, 4 spicchi d'aglio, ho tritato in un piccolo mixer 6 pomodori secchi, 4 cetriolini sott'aceto e l'aglio.
Nel mixer più grande ho invece ridotto in piccole briciole il pancarré (sceglietelo normale non al latte, che è conservato con alcol) insieme alle foglie del prezzemolo.
Ho mischiato le due cose, regolato di sale e pepe e ho proceduto come segue.
-ricetta-
1 kg di sarde pulite
40 g prezzemolo
100 g pancarré
4 spicchi aglio
6 pomodori secchi
4 cetriolini sott'aceto
sale, pepe
olio evo
Prendo una teglia e bagno il fondo con un velo di olio, che spando con un pennello.
Faccio uno strato di sarde appoggiandole dalla parte della pelle, ricopro con abbondante trito aromatico e poi chiudo ogni sarda con un'altra.
Distribuisco sopra ancora del trito e quindi faccio un nuovo strato di sarde che condirò con altro trito e alla fine ricopro con le ultime sarde rimaste.
Per la teglia che vedete in foto, per una decina di persone, ne ho utilizzate 30, belle grandi.
Irroro con olio evo a filo e metto a cuocere in forno, già a 200°, per 20' circa.
Se vi avanza il trito, magari uno/due giorni dopo utilizzatelo per condire delle scaloppine da arrotolare a braciolina, se ci mettete anche una scaglietta di formaggio e poi chiudete, ne verranno fuori saporiti involtini da rosolare in padella sfumandoli con vino bianco e portarli a cottura con un goccio di brodo.
Abbiamo scelto un Verdicchio di Jesi superiore, il Cuprese di Colonnara del 2004, un vino che regge bene molti anni di invecchiamento, dal colore giallo carico con riflessi dorati e il tipico finale di mandorla e miele.
AUGURI dolce Lu!
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2 commenti:
Ciao Jo, piacere di fare la tua conoscenza. Trovo con piacere ricette interessanti e una grande attenzione per gli ingredienti. A presto!
Ciao Margot,
sono molto più ferrata con gli ingredienti che con le parole...
diciamo che sto a te quanto una poesia sta a un noioso trattato o a delle istruzioni per l'uso.....
buona settimana santa!
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