Appena ho un attimo di tempo leggo, sfoglio, sono alla costante ricerca di idee, prendo spunti oltre che inventarmi di sana pianta accostamenti a volte azzardati, ma sempre dalla carta stampata, pur scrivendo un mio blog di cucina sto pochissimo sul web, per mancanza di tempo e perchè non so come dire, un giornale si sfoglia e se una foto o il nome di una ricetta non mi cattura subito passo oltre.
Sul web invece, quelle poche volte che ci provo, mi spazientisco perchè spesso si leggono ricette fotocopia oppure non si trova quello promesso dal titolo della ricerca. Mi piacerebbe girovagare per qualche bel blog di cucina, ma già per aggiornare il mio mi alzo alle 5 di mattina, se mi dovessi mettere a girare per gli altri non dovrei proprio andare a dormire!
Le riviste invece le sfoglio in auto, in treno, strappo o faccio orecchie alle pagine (che non mi permetto di fare ai libri), metto segnalibri adesivi su quelle che intendo conservare.
Ogni tanto devo riordinare tutto, di solito la sera tanto non guardo mai la tv, e questo passaggio funge da filtro, la wish list si assottiglia, ricette che mi avevano entusiasmato, forse in un momento di voglia o di appetito, non mi sembrano più niente di che e le cestino.
Altre invece rimangono nei raccoglitori sino a che non le replico.
Tutto questo per dire che, nonostante ce ne siano in parcheggio a centinaia, ne trovo sempre di fresche, come questa di una lettrice de La Cucina Italiana, sul numero di ottobre.
Adoro le crêpes in ogni loro declinazione, tempo fa ne avevo cucinato una teglia con dei trancetti tipo questa, ma la signora M.Grazia fa l'impasto di sole uova e la cosa mi ha stuzzicato, anche perchè mi sono ricordata di un piatto simile che aveva cucinato per noi una parente aquilana, zia Lena era una cuoca formidabile e instancabile, purtroppo il dolore per la perdita della sua casa nel terremoto del 2009 ha minato la sua salute e se l'è portata via in pochi mesi.
Il piatto è molto delicato sebbene calorico, con un contorno e della frutta diventa facilmente un piatto unico.
Dosi per 4.
-ricetta-
8 uova grandi
200 g robiola
50 g grana grattugiato
50 ml latte
prezzemolo tritato
per la salsa:
300 g passata di pomodoro
1 cipollina
1 spicchio di aglio
basilico
olio evo
sale, pepe
200 g fiordilatte
Comincio dalla salsa, scaldando un po' d'olio evo e facendoci rosolare l'aglio, che poi toglierò, e la cipollina tritata, dopo 7/8' verso la passata, copro e faccio cuocere lentamente per 20', al termine metto qualche foglia di basilico spezzettata e un pizzico di sale.
Scolo dal liquido i fiordilatte e li lascio asciugare affettati su un tagliere, in modo che non rilascino acqua in seguito.
Preparo le frittatine, mescolando le uova con sale, pepe, latte, grana e un cucchiaio di prezzemolo tritato finissimo e cuocendone una dozzina in una padella antiaderente da 20 cm, che ungo leggermente.
Le accumulo una sull'altra su un piatto a raffreddare.
Le spalmo con la robiola usando una spatola flessibile, le arrotolo e le taglio a rocchetti alti come la pirofila sul cui fondo metto un po' di salsa e poi allineo i tronchetti uno accanto all'altro.
Copro con qualche altra cucchiaiata di sugo e sopra faccio uno strato di fettine di mozzarella.
Inforno a 180°, ventilato, per 20'.
Naturalmente niente vieta di preparare pirofile monoporzione. Di solito però ci vuole più materiale che per una pirofila grande e unica.
Un vino adatto? se bianco un Kerner dell'A.A., oppure una Nosiola o un Friulano ma giovani.
Rossi? sempre piuttosto giovani, la Larima di Morro d'Alba, per esempio o un Frappato, due vini simili in un certo senso, con spiccati profumi di fiori e frutti e un sapore vinoso tutto particolare, con tannini presenti ma non disturbanti, adatti sia all'untuosità dell'uovo che all'acidità del pomodoro.
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