Confesso che è una delle mie focacce preferite. In qualche forno milanese la fanno benissimo, e mi viene da salivare al solo vederla in vetrina: bella, grande e tonda, cosparsa di origano e qualche pomodorino qua e là.
Se però a casa mi ritrovo con una bella ciotolina di pomodori confit, la voglia di provare a farla da me sola è più che naturale.
Per sicurezza ho preso la ricetta dal sito delle farine del Molino Spadoni, uso abbastanza spesso i loro prodotti e mi trovo bene.
Le dosi sono per una focaccia molto grande, tant'è vero che la prossima volta le ridurrò, anche tenuto conto del fatto che ho prolungato la lievitazione per molte più ore rispetto a quelle indicate, sempre per il mio solito motivo: più ore lievita più gli zuccheri del lievito vengono 'digeriti' e le focacce o pizze diventano molto più leggere.
Quando metto mano ai lievitati non mi pongo limiti di tempo. Impasto la mattina per la sera o la sera per il giorno dopo.
-ricetta-
300 g semola di grano duro
300 g farina forte
100 g patata lessa
300 ml acqua tiepida
1 bustina di lievito di birra secco (7 g)
80 ml olio evo
4 g sale
pomodorini
origano
Mescolo le farine col lievito, l'olio e la patata schiacciata. Aggiungo poco alla volta l'acqua e il sale. Impasto a lungo e poi formo una palla che lascio lievitare coperta per almeno 4 ore.
Stendo la pasta con le dita in una grande teglia rotonda oppure in una rettangolare, ben oliata. Oppure la divido in due panetti e ne faccio due.
Lascio nuovamente lievitare per 2 ore minimo. Anche se i tempi si allungano non importa. La focaccia risulterà molto soffice ma croccante se mangiata ancora tiepida.
Poi distribuisco i pomodorini, spolvero di origano e aggiungo dell'olio a filo (io metto anche pezzetti di alici sott'olio).
Faccio cuocere in forno a 220° per circa 20' poi riduco a 200° sino al termine della cottura (in genere altri 10'). Verificate in ogni caso... ogni forno è diverso.
Il risultato è una focaccia leggera, alveolata e molto digeribile.
Se ne volete fare una sola di formato normale, potete tranquillamente dimezzare queste dosi.
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