sabato 18 marzo 2017

Stinchi di maiale alla birra nella slow-cooker

La carne degli stinchi di maiale necessita di lunghe cotture per diventare burrosa al punto da staccarsi dalle ossa.
Cotti nella birra acquisiscono un sapore al contempo deciso e delicato, molto anche dipende dal tipo di birra che sceglierete. Io di solito ne uso di chiare ma con un certo carattere. Non propriamente delle lager, che trovo troppo leggere e amare.
Se avete la pentola magica potete scegliere tra le due possibilità di cottura: high per 4 ore oppure low per 8.
Io preferisco la seconda, a mio avviso meno calore allungato nel tempo aiuta a concentrare meglio i sapori e i succhi.
Prima di metterli nella pentola vanno scottati in padella sino a che si forma una bella crosticina dorata. Per aromatizzare meglio cipolle e porri e un bel mazzetto aromatico avvolto in una garza.
Nulla vieta di cuocere assieme alla carne delle patate, a tocchi o a spicchi.
Naturalmente il brodo alla birra che avanzerà dopo la cottura può essere concentrato e usato per nuove cotture di carni o sughi, basta farlo bollire a fuoco vivace sino a che non diventa la metà di volume. Poi va messo al freddo e vedrete che si formerà una gelatina densa (con tutto il collagene contenuto negli stinchi!).
Dosi per 6

-ricetta-
3 stinchi di maiale
2 cipolle
1 porro
500 ml birra a media gradazione (5/7°)
brodo
rosmarino, timo e salvia
sale, pepe
Faccio rosolare in padella gli stinchi, li giro più volte finché prendono un bel colore dorato.
Nel frattempo sbuccio le cipolle e le taglio a spicchi e lavo bene il porro, quindi lo faccio a tocchi.
Preparo il mazzetto guarnito.
Trasferisco gli stinchi nella slow-cooker, metto cipolle e porri, aggiungo il mazzetto aromatico e verso la birra.
Salo e macino del pepe, quindi aggiungo anche un filo di brodo, gli stinchi devono cuocere in abbastanza liquido ma non tanto da ricoprirli.
Imposto la temperatura e i tempi di cottura e a questo punto me ne posso anche dimenticare.
Una volta terminata la cottura gli stinchi sono pronti da portare in tavola.
Quanto al sugo, posso frullare il fondo di cipolle e porri con un po' del liquido avanzato e servirlo assieme alla carne.

Il resto lo filtro, lo faccio ridurre sul fuoco e lo conservo al freddo sinché gelifica. Poi ne faccio porzioni per conservarlo in freezer come se fossero dadi.
Nulla a che vedere con quelli confezionati. Ne basta un pezzetto per esaltare un ragù, il brodo di un risotto, oppure arricchire un arrosto.




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