venerdì 10 febbraio 2012

Coppa di maiale arrosto profumata alla Malvasia

Per puro caso! (un'altra volta). Dovete sapere che sto pochissimo davanti alla tv, a volte è accesa perchè sto aspettando di registrare qualche film o perchè mi sono appuntata, con almeno 10 post-it, uno spettacolo imperdibile (rarissimo).
In cucina, e durante la giornata, mi fanno compagnia lo stereo e la radio, perchè non è richiesta attenzione 'visiva' e perchè mi regalano molte più emozioni.
Però, alcune sere fa, mentre stavo programmando MySky, sono incappata in un cuoco emiliano con un piacevolissimo accento (ricordi ancestrali degli amici piacentini di papà), si tratta di Daniele Persegani, che stava cucinando un arrosto di coppa di maiale (taglio misconosciuto che amo particolarmente perchè non è tutto magro) profumato con verdure, erbe e Malvasia.
Folgorata! la cena di stasera, per i soliti dodici apostoli (come li chiamo io), richiede un secondo facilmente realizzabile e divisibile.
Due chili e passa di carne, che ieri sera ho messo a marinare e che cuocerò in forno lentamente, frullando poi il saporito fondo di cottura.
Usate assolutamente una Malvasia piacentina, un profumato vino bianco leggermente mosso, ma secco, che conosco, grazie a mio padre, da oltre 40 anni. Quello dell'amico Gigi Molinelli è uno dei miei vini da cucina preferiti.
Chapeau, quindi, al cuoco che non conoscevo...

-ricetta-
per 6/8 persone
1,300 g coppa maiale
2 carote
2 gambi di sedano
1 cipolla grande
alloro, rosmarino, salvia, timo, aglio
1 bottiglia di Malvasia piacentina
olio evo, sale

La sera prima metto a marinare la carne in un capiente recipiente con le verdure pulite e tagliate a tocchi e mezzo litro abbondante di vino.
Il giorno dopo scolo la carne, la asciugo bene e la ricopro con un trito di odori massaggiandola, poi la metto a rosolare nella stessa teglia che andrà in forno con le verdure della marinata e un bel giro di olio evo.
Quando è ben rosolata da tutti i lati aggiungo 3 spicchi d'aglio, vestiti e schiacciati, il vino della marinata e a fuoco vivace lo porto a bollore poi trasferisco il tutto in forno a 180° per un'ora e mezza.
Gli aromi dovrebbero essere sufficienti a dare sapore, comunque assaggio il sugo e se occorre correggo di sale.
Quando la carne è cotta spengo il forno, la trasferisco in un altro recipiente mantenendola al caldo coperta con stagnola mentre raccolgo il fondo di cottura coi suoi succhi e le verdure e lo frullo, poi lo passo al colino.
Taglio la carne a fette, che saranno molto variegate e miste, e le nappo con il sugo.
Servo con patate bollite.

Superlativo abbinamento con un comparativo di due Cabernet-Sauvignon dell'Alto Adige, il Freienfeld di Cortaccia, e il Pfarrhof di Kaltern Kellerei, entrambi del 2006.

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