domenica 23 settembre 2012

La pappa al pomodoro


Per noi vecchietti, nati negli anni '50, Il giornalino di Gian Burrasca è stato un caposaldo della televisione degli anni '60.
Prodotto e trasmesso a puntate nel 1964, ai tempi ero coetanea di Giannino Stoppani il protagonista uscito dalla penna di Vamba, pseudonimo di Luigi Bertelli, ricordo che mi aveva entusiasmato parecchio, anche grazie all'interpretazione di quel monello di Gian da parte di Rita Pavone che impazzava con le sue conzoni in radio ma soprattutto grazie alla sapiente regia di Lina Wertmuller.
Omamma com'eravamo ingenui rispetto ai 9/10enni di oggi! E che bei programmi produceva mammaRai...
Scritto in forma di diario, narra le marachellate del discolo e la sigla di apertura, opera di Nino Rota (''mica cotica'' come direbbe la mia amica Cene) era cantata dalla Pavone e aveva per tema la pappa col pomodoro, la correzione all'anilina di Giannino che aveva così colorato la sbobba di magro del venerdì (semplice sciacquatura dei piatti dei giorni precedenti), rendendo appetitosa una schifezza altrimenti incolore. Al grido di 'Uno per tutti e tutti per uno' il piccolo Gian era un vero terremoto. L'anilina fa malissimo, è tossica e velenosa!
Confesso di non aver mai letto l'opera di Vamba nonostante abbia divorato di tutto sin da giovanissima.
In questi giorni di burrasca, il secondo di fila con fastidiosi venti da sud di scirocco e libeccio, devo creare qualcosa ma sempre a partire da quel che c'è.
E in dispensa, guarda caso, c'è un sacco di avanzi di pane.
Esclusa la panzanella perchè il pane non è secco a sufficienza e con questa 'guazza' non seccherà mai, l'unica soluzione per rimanere in Toscana era la pappa al pomodoro.
Di pomodori ne ho sempre, con patate e cipolle sono il mio atout, perciò via... un rapido consulto con Anna, l'amica del bar, per uno scambio di idee a proposito e mi son messa all'opera, il risultato finale lo condivideremo con gli amici di Latina.

-ricetta-
800 g pomodori maturi
400 g pane sciocco, come chiamano qui quello senza sale, raffermo
1 porro
2 spicchi di aglio
concentrato di pomodoro
olio evo, sale, pepe
basilico
brodo

Tuffo i pomodori per pochi secondi in acqua bollente, dopo averli incisi a croce sul fondo, così si spellano in un attimo. Li taglio a dadini.
Affetto il porro e taglio a fettine l'aglio, scaldo un generoso giro d'olio in una pentola, ci metto a soffriggere l'aglio e il porro, quando sono appassiti correggo con 2 cucchiai di concentrato di pomodoro, sciolgo il tutto con un mestolo di brodo vegetale e quindi aggiungo i pomodori.
Condisco con sale e pepe, aggiungo altro brodo e lascio cuocere per 25'.
Intanto taglio il pane a dadi grossi, e trascorso il tempo indicato lo butto nella pentola.
Mescolo e rigiro, lascio che si intrida spappolandosi un poco, profumo con qualche foglia di basilico spezzettata, lascio cuocere un quarto d'ora prima di spegnere.
La pappa deve riposare almeno un'ora, poi si riscalda, si rinnova con qualche altra foglia di basilico, intera stavolta e si serve con un bel giro d'olio, toscano è d'obbligo, e ancora pepe se piace.

La foto dopo... ora non l'ho ancora impiattata... pazienza ci vuole e fortuna col collegamento a manovella!


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