A nemmeno sei anni dalla nascita del mio piccolissimo blog, del tutto privo di banner pubblicitari e escamotages vari, sono arrivata a oltrepassare UN MILIONE di visualizzazioni!
Se non ci fosse il contatore visite non ci crederei. Una cifra a sette zeri. Uau!!
Vi ringrazio tutti di vero cuore. Devo molto ai lettori più assidui, e so che non sono pochi, senza sottovalutare quelli saltuari. Molti mi scrivono in privato o commentano sulla pagina facebook.
Ancora grazie per la passione con cui mi seguite.
E brava Jo. Evidentemente le oltre 1550 ricette pubblicate sono piaciute e il mio stile sobrio e un tantino monotono pure. Per fortuna la monotonia, chi legge assiduamente questa pagina lo sa bene, esiste solo nella grafica... in cucina spazio abbastanza, senza troppo indulgere nelle mode del momento.
Giusto stamani mi chiedevo da dove arrivino tutte le millemila tonnellate di frutta secca (mandorle, nocciole, pistacchi, noci pecan, arachidi) che vengono usate quotidianamente per estrarre 'latte alternativo'. O i semi da cui ricavare formaggi o farine 'diverse'.
Più salutari? Di sicuro non per il portafoglio, ma qualcuno potrebbe sostenere che quando si tratta di salute il portafoglio non conta. Vero, in parte, ma andatelo a dire a chi vive con 600/800 € al mese.
Perché, prima di diventare integralisti e bannare, tanto per fare un esempio, il latte vaccino, non ci facciamo la domanda più semplice? Quanto costa in termini economici al consumatore e in termini di sfruttamento della terra l'uso di queste materie prime 'alternative'?
È d'obbligo porsi la domanda: da dove arrivano le enormi quantità di questi prodotti che vengono consumate? Non crederemo alle favole... è ovvio che provengano da colture intensive e quant'altro, e chissà da dove! Abbiamo fatto la lotta all'olio di palma per la conseguente deforestazione, quindi è necessario domandarsi in quale parte della terra vengano coltivate tonnellate di noci pecan -tanto per fare un esempio- e CHI le sguscia? (tanti bambini e gente sottopagata, guarda un po'...)
Per non considerare il costo al portafoglio di queste alimentazioni... esagerato e non alla portata di tutti. C'è un mondo di consumatori nettamente diviso in due: chi può permettersi una irragionevole alimentazione biologica e sostenibile e chi invece non può che acquistare prodotti di dubbia qualità a bassissimo costo. In mezzo ci sono coloro che cercano un equilibrio sensato tra le due categorie, mangiando poco di tutto e cercando canali di approvvigionamento alternativi, dove possibile a km zero.
Tutti i nuovi healthy food che spuntano ogni giorno, il cui consumo viene consigliato e incentivato in
ogni dove, comportano un innalzamento della domanda. Chiediamoci però dove e come vengono coltivati. Quinoa, avocado, semi di chia ecc. ecc. ... tutti cibi raccomandabili, che se dovessero entrare massicciamente sulle tavole di tutti porterebbero altroché alla deforestazione di intere aree.
Occorre meditare a fondo su tutto ciò. E forse iniziare a sprecare di meno, consumando il giusto.
Ciao lettori... buona cucina a tutti!
2 commenti:
Brava Jo non avrei saputo dire meglio e più chiaramente di così
Grazie Patrizia per il tuo appoggio.
Puoi ben immaginare quanto sia difficile esprimere un parere in merito su questi temi, usando toni moderati e argomentazioni valide in un mare di correnti ondivaghe. Credo di essere stata chiara sulla mia visuale. Ė solo il mio modo di vedere.
Vi aspetto presto. Organizzatevi.
Ciao!
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