Le mie vacanze da quasi vent'anni le trascorro all'isola d'Elba, l'unica cosa che cambia, posticipandosi sempre più verso l'autunno, è la data d'inizio.
Ogni anno mio marito trova il modo di partire dopo...quest'anno non prima del 10 di settembre.
A me fare il bagno nell'acqua fredda non importa, le giornate a settembre sono spesso molto belle e con una gradevole temperatura, forse meglio che a giugno, è la sera che arriva presto...il sole tramonta alle 19.30, inesorabile, ma il panorama sul golfo Stella, sul golfo di Marina di Campo, su Pianosa e sulle montagne còrse è impagabile.
Ma perchè ritardare vieppiù la partenza? Semplice! perchè mio marito possa godere di magnifiche battute di pesca, il cui periodo migliore inizia non prima della metà di settembre.
Lui, a bordo della sua Canadian battezzata 'Controcorrente' (un modo per ricordare Indro Montanelli), parte all'alba e fa ritorno alla spiaggia non prima di mezzogiorno, quasi sempre con abbondanti pescate di tonnetti, lampughe, tombarelli, ricciole e palamite.
Molti tonnetti li cucino subito sia cotti che crudi in tartare, dopo averli fatti sostare 24 ore in freezer per scongiurare un'eventuale infestazione da anisakis, alcuni li regalo agli amici elbani, altri li metto in congelatore per riportarli ad amici o per le nostre cene, alcuni li conservo a filetti in barattoli sott'olio, preparandoli nella cucina elbana, con le palamite spesso preparo dei sughi per la pasta.
La loro carne molto saporita ben si presta al condimento di pasta o gnocchi.
Questa è la pescata media giornaliera (e mi tocca pulirli tutti!)...la palamita è la seconda da sinistra, con le striature verticali.
-ricetta-
1 palamita di 700/800 g
150 g di trito per soffritto (sedano, carota, cipolla)
1 spicchio di aglio
700 g di pomodori maturi passati, o passata già pronta
finocchietto selvatico, pepe nero, sale in fiocchi, peperoncino fresco o in polvere, prezzemolo
olio e.v.o.
Eviscero la palamita, la sfiletto, tolgo la pelle e divido i due filetti al centro per il lungo eliminando il filone di sangue, (quello che nei tonni grandi è compreso nella 'buzzonaglia'), quindi la taglio a bocconcini.
In una pentola scaldo l'olio con le verdure tritate e lo spicchio d'aglio, faccio ben colorire quindi aggiungo il pesce, lo rosolo bene e lo sfumo con 50 ml di Martini Dry che faccio evaporare prima di aggiungere i pomodori passati.
Faccio sobbollire per una mezz'ora, unendo a 10 minuti dalla fine il peperoncino, il finocchietto (che all'Elba cresce spontaneo), qualche scaglietta di sale. Spengo e aggiungo il pepe nero e il prezzemolo tritato.
Ne risulta un sugo davvero saporito indicato per condire sia pasta corta ma anche gnocchi e, se ne avanza, si può anche congelare.
E se non c'è chi pesca le palamite? Ne ho viste spesso nei banchi frigo dei supermercati nei mesi estivi ad un costo abbordabile, dopotutto è pesce azzurro considerato, a torto, non troppo di pregio.
Non rimane che buttare la pasta!
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