Se siete, come me, amanti delle cipolle, (scusa Vitto! lo so che le detesti...) che Jean-Anthelme Brillat-Savarin definì 'il tartufo del popolo', questo è un appetizer davvero golosissimo.
A New York City, durante le vacanze di Natale del 2009, con bufere di neve e vento e temperature di 15° sotto lo zero, non perdevo occasione di gustarli nel brewpub in Union Square della Heartland, dov'erano super!
Sembra che questo modo di gustare le cipolle sia nato in Texas negli anni '20.
Fatto sta che è un piatto rustico, super saporito, certo non per stomaci delicati.
Nel cercare di replicare la ricetta a casa, ho provato varie ricette di pastella, a volte venivano fuori anelli rinsecchiti, altre volte erano talmente intrisi di olio da far paura, ho fatto almeno una quindicina di tentativi per arrivare ad ottenere degli anelli belli gonfi e croccanti.
Però non so scegliere tra due ricette di 'batter'...(pastella)...per cui ho deciso che le scriverò entrambe, e voi magari vi lascerete trasportare da quella che più vi ispira.
Oggi saranno il piatto di apertura di un brunch dei saluti con amici, loro sono appena arrivati qui per le ferie, noi partiremo domani, ecco un buon motivo per stappare un paio di bottiglie di vini bianchi dell'Alto Adige e mangiucchiare qualcosa di sfizioso, approfittando per svuotare il frigorifero in vista dell'assenza prolungata.
Credo che tutto il brunch verterà su sapori forti, intendo infatti preparare anche una frittata di cipolle e patate, che tanto va di moda chiamare 'tortilla', ma è un piatto tradizionale della cucina povera italiana, o per lo meno la mia ricetta è tramandata dalla nonna paterna, marchigiana.
-ricetta pastella 1-
200 g farina bianca
4 cucchiai di maizena
1/2 bustina di lievito per pizze
1 cucchiaino di paprica dolce
2 cucchiaini di zucchero
2 uova grandi
200 ml latte
3 cipolle bianche
sale, olio arachidi per friggere
-ricetta pastella 2-
65 g farina bianca
35 g maizena
30 g fiocchi di patate
1 cucchiaino di paprica dolce
230 ml di soda water o acqua minerale molto frizzante
2 cipolle bianche
sale, olio arachidi
250 g panko (pangrattato bianco)
1) Mescolo la farina con la maizena e gli altri ingredienti secchi poi aggiungo l'uovo e sbatto con un frullino unendo il latte poco a poco, ottenedo un composto fluido, non troppo liquido.
Lascio riposare una mezz'ora.
2) Mescolo in una boule farina, maizena e fiocchi di patate, aggiungo un pizzico di sale e la paprica e diluisco pian piano con la soda fredda, regolandomi sulla quantità necessaria al fine di ottenere una pastella non troppo liquida. Farà schiuma e bolle, sbatto energicamente con la frusta e lascio riposare anche questa un pochino.
Intanto sbuccio e affetto le cipolle ad anelli spessi 1 cm e li divido con delicatezza per non romperli.
Per la seconda pastella avrò bisogno anche di una fondina grande contenente il 'panko', che sarebbe il pangrattato giapponese, diverso dal nostro comune pane grattugiato, perchè più leggero e bianchissimo.
Io lo ottengo facendo seccare in forno del pane da tramezzini o a cassetta privato della crosta, (di quelli senza alcool) che poi passo al mixer.
Metto a scaldare abbondante olio in una padella per fritti, passo gli anelli nella pastella 1 e li friggo non più di 6/ 7 pezzi alla volta. Quando sono uniformemente dorati li scolo su carta da cucina.
Con la pastella 2: immergo prima gli anelli nella pastella e poi li rivesto di panko, quindi li metto a friggere e li scolo ben dorati.
Sono due ricette vincenti, quelli col panko risultano particolarmente croccanti.
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