L'altrimenti detta 'turta de lacc' che tradotto, per chi non ha dimestichezza col dialetto lombardo-brianzolo, vuol dire 'torta di latte', l'ho scoperta arrivando sulle sponde del mio fiume.
La signora Giulia che stava al piano di sotto, omonima e coetanea di mia mamma, preparava e continua a farlo tuttora, per i suoi tre figli ogni sorta di prelibatezza della cucina tradizionale locale.
Per noi che arrivavamo da Milano il venerdì sera, stanchi e affamati dopo una settimana di lavoro, passare davanti alla sua porta voleva dire rimanere stuzzicati dai profumini che sentivamo per le scale.
Spesso era odore di cassoeula, quel misto di verze cotte e salamini, altre volte il profumo era nettamente più gradevole, di torte appena sfornate.
Così come fu lei a darmi la ricetta della sua cassoeula, è sua pure questa versione della torta paesana.
I dolci non sono il mio piatto preferito, potrebbero non esistere, ma mi piace molto cucinarli.
Alcune settimane fa Raffaella, mia fervida sostenitrice, mi ha chiesto come mai non l'avessi ancora cucinata come dessert per le nostre degustazioni mensili.
Il fatto è che ho sempre talmente tante ricette in cantiere che me ne scordo.
Stasera le farò una sorpresa.
Originaria di tutta la Brianza da Monza sino alle sponde lecchesi, è una ricetta contadina semplice, povera e di recupero. Nelle centinaia di varianti ci sono molti ingredienti in più, a seconda dei gusti e delle scorte in dispensa si può arricchire a piacere, diciamo che questa versione nella sua semplicità è ottima.
Quando avete del pane secco, non buttatelo! i modi per riciclarlo sono tantissimi, c'è la panzanella, ci sono i canederli trentini e ladini, c'è il pancotto, la pappa col pomodoro, mentre con l'aggiunta di pochi altri sapori ne ricaverete questo dolce che piacerà ai bambini ma anche ai grandi.
p.s. per Mara e per chi è intollerante al latte: usate latte accadì oppure potreste provare con quello di soia.
-ricetta-
1 litro di latte
3 panini raffermi (michette, francesine)
200 g amaretti
3 cucchiai di zucchero
50 g cacao amaro
50 g uva sultanina
50 g pinoli
50 g burro fuso
2 uova
scorza di limone grattugiata
sale, noce moscata
Metto il pane a pezzi a mollo nel latte per 3 ore.
Lo mescolo energicamente con le uova, lo zucchero, il cacao e un pizzico di sale.
Ottengo una poltiglia che metto in una capace terrina dove aggiungo gli amaretti sbriciolati, il burro fuso, l'uvetta precedentemente ammollata e ben sgocciolata, i pinoli, la scorza del limone grattugiata e un pizzico di noce moscata.
Mescolo per bene incorporando tutti gli ingredienti.
Accendo il forno portandolo a 170° circa se ventilato, a 180° se statico o a gas.
Imburro uno stampo e verso il composto ben amalgamato, decoro la superficie con qualche altro pinolo e metto nel forno caldo per un'ora circa o sino a che non ha una bella crosticina sopra, mentre dentro rimane piuttosto umida.
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