''invitare qualcuno a pranzo vuol dire incaricarsi della felicità di questa persona durante le ore che egli passerà sotto il vostro tetto'' J.A. Brillat-Savarin- Fisiologia del gusto- 1825
mercoledì 28 dicembre 2011
Arancine di mare
Questa settimana post natalizia ci sta regalando belle giornate soleggiate ma molto fredde, la temperatura massima non va oltre i 6°!
Ho voglia di caldo, se potessi partirei per una settimana in quelle bellissime isole tropicali o dell'Oceano Indiano, cosa che non mi è ancora capitato di fare...
Perciò mi accontento di rimembrare vacanze al caldissimo sole della Sicilia dove nel '78, per l'appunto, assaggiai le mie prime arancine, dove? pensate un po' erano tra gli snack in vendita sul traghetto!
A prima vista sembravano fritte e, siccome tutto ciò che è fritto mi piace in maniera smodata, subito le provai, scoprendo così che erano palle di riso condito al centro con sugo rosso e piselli. Conoscevo i supplì alla romana, insomma, sono abbastanza simili.
Qualche anno fa durante una settimana bianca in Sud Tirolo, dove abitualmente affittiamo una casa, preparai un risotto al salmone, ma poi amici in vacanza con noi defezionarono la cena per un'improvvisa influenza, così che mi ritrovai con mezza pentola di risotto avanzato da recuperare.
Decisi, il giorno seguente dopo 6 ore di sci, di farne degli arancini da servire come aperitivo prima di cena, avevamo e abbiamo tuttora sempre una buona scusa per stappare una bottiglia di bianco o di bollicine mentre cucino la cena.
Così nacquero le mie arancine di mare, che tuttora preparo, in alternativa a quelle al sugo.
Oggi avevo voglia di farle, per cui stamattina presto ho cotto del riso, l'ho condito con tonno capperi e olive taggiasche, e poi quando si è raffreddato le ho confezionate, farcendole con un dado di fiordilatte.
Chissà se a Montalbano piacerebbero...inviterei volentieri Camilleri e Zingaretti ad assaggiarle!
Uso indifferentemente maschile e femminile perchè in Sicilia le arance le declinano al maschile, per cui vale sia arancine che arancini.
Antico cibo da asporto secondo la tradizione, in quanto sembra fossero tra le vivande preferite durante viaggi o battute di caccia già ai tempi di Federico II.
Preparateli classicamente cuocendo un risotto al burro e parmigiano, oppure sbizzarritevi utilizzando risotti avanzati di sapori diversi...qualsiasi palla di riso compattata e farcita con un dado di formaggio, poi passata in uovo e pangrattato sarà buonissima.
-ricetta-
300 g risotto
1 scatoletta di tonno o altro pesce cotto (un filetto di orata o branzino per esempio, del salmone)
capperi, olive tritate, 1 fiordilatte a dadi
2 uova
pangrattato, sale
olio di arachide
Do per scontato che abbiate del risotto avanzato, cotto in bianco, anche alla parmigiana va benone.
Prendo una boule e al riso freddo aggiungo il tonno sott'olio sgocciolato o il pesce ridotto a scagliette sottili, aggiungo una cucchiaiata per ciascuno di capperi dissalati e olive tritati, mescolo bene e con le mani inumidite formo delle palle grandi come piccole arance.
Al centro formo una fossetta e ci metto un dado di fiordilatte, richiudo bene e appoggio su un vassoio. Formo così tutte le arancine.
Sbatto in una ciotolina due uova con un pizzico di sale, mi preparo anche un contenitore largo con molto pangrattato, passo le palle prima nelle uova, poi le rivesto di pangrattato.
In un padellino alto e stretto scaldo abbondante olio di arachide, quando è a temperatura ci metto massimo 3 arancini alla volta, che siano ben ricoperti dall'olio, li faccio dorare e poi li scolo su carta assorbente.
Li servo nature, caldi in modo che il fiordilatte fili, eventualmente con una fettina di limone e un ristretto di pomodoro dove inzupparli, o più semplicemente con qualche filetto e quel delizioso sughetto piccante delle alici Rizzoli...basta quello a dar loro quel quid particolare.
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