giovedì 15 dicembre 2011

Fettunta col cavolo nero


A dicembre arriva l'olio del nuovo raccolto, è un momento sempre emozionante travasare la prima bottiglia del prezioso liquido giallo dorato con riflessi verdi, denso e che emana profumi così fragranti da far venire l'acquolina in bocca.
Tra tutti quelli che acquisto il primo ad arrivare a casa è stato il Polifemo, Dop Monti Iblei, un prodotto eccellente che ero impaziente di assaggiare, anche se so che non mi delude mai. Pure quest'anno è stato plurimedagliato e mi fa piacere parlarne, perchè quando conosciamo i produttori e con loro chiacchieriamo delle loro creature è facile capire quando lavorano con passione ed entusiasmo e Gian Luca nel parlare del suo olio non fa eccezione.
Il cavolo nero, brassica oleracea acephala, conosciuto meglio come toscano per il suo impiego nella ribollita, è la verdura del momento, da il meglio di se adesso, è ricco di minerali e fibre, poverissimo di calorie e come tutti i cavoli ha innumerevoli proprietà salutari, è antitumorale, anti ulcera inoltre è una buona fonte di vitamina C, che però essendo termolabile viene degradata con la cottura.
Molti cavoli si possono consumare crudi, quello nero decisamente no, per cui per mantenerne al meglio le qualità nutritive si consiglia di cuocerlo non più di 15', stufandolo in pochissima acqua (ribollita a parte). Perciò vi consiglio di acquistarne mazzetti piccoli che sono più teneri e pulire le foglie eliminando la costola centrale. Lavatele bene e procedete con la cottura.
In questi giorni mi sono anche arrivati i panettoni da Grottaglie, nel pacco, a sorpresa, c'era una bella forma di pane cotto a legna, gradito omaggio del signor Lenti.

Ricapitolando: olio nuovo + cavolo nero + pane rustico = 'fettunta', ossia la bruschetta alla toscana con pane bruscato e strofinato di aglio (pochissimo ma ci vuole!), abbondantemente innaffiato di olio e per questa volta guarnito dalle foglie del cavolo.
Uno spuntino o anche un pranzo leggero gustosissimo.
Un calice di Frappato, autoctono della zona, per fare comunella con l'olio o piuttosto un Chianti Classico Riserva per restare in Toscana? di sicuro un vino di carattere dati i sapori forti della bruschetta.

-ricetta-
pane rustico a fette (di grano duro, di Altamura, di Genzano)
olio extra vergine di prima spremitura o mosto, freschissimo
1 cespo piccolo di cavolo nero
aglio 2 spicchi, peperoncino
fleur de sel

Dopo aver preparato il cavolo come detto sopra lo metto a rosolare in una padella con un filo di olio, mezzo spicchio di aglio e un pizzico di peperoncino, io ho usato il famoso capuliato.
Appena inizia ad appassire verso un mestolino di acqua calda e lascio che evapori a calore vivace per circa 15', stufandosi.
Scaldo una griglia e metto ad arrostire il pane, quando è pronto appoggio le fette su un vassoio, le strofino con l'aglio (se non premete troppo rimarrà solo il profumo senza dominare), le ungo bene e sopra ci metto un po' di cavolo, poi spolvero con qualche scaglietta di fleur de sel e aggiungo ancora un filino di olio.
Mettetevi un bel tovagliolo sul davanti, la fettunta 'unge'!

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