martedì 23 febbraio 2021

Cavolini di Bruxelles in pastella

Mi scuso con tutti colori che assiduamente mi seguono. Vi vedo aprire la pagina del blog alla ricerca di qualcosa di nuovo e rimanere un po' delusi. Cosa volete che vi dica... per me la cucina è soprattutto condivisione ed è quanto, purtroppo, di questi tempi mi manca di più. Ma ci pensate che è un anno che non facciamo più incontri eno-gastronomici? Le ultime date risalgono al gennaio del 2020. Chi lo avrebbe mai immaginato che a distanza di oltre un anno saremmo stati ancora nelle stesse ambasce, e con poche soluzioni all'orizzonte, con armi spuntate per combattere 'sta bestia? Quello che abbonda è tanto dolore, disagi infiniti, solitudine e preoccupazioni. Bell'affare...

Perciò, se non pubblico ricette un motivo c'è. Ho persino pensato di chiudere il blog. Il tempo in effetti non mi mancherebbe per aggiornarlo, è lo stimolo che manca. Non ho smesso un solo giorno di cucinare, anche perché col consorte a casa in pensione mi diverto a cambiare menu ogni giorno. È quel cucinare cose buone solo per due che mi innervosisce anche se mi sono organizzata a distribuire 'la pappa pronta' -come chiamo io la schiscetta- a qualche amico e vicino. Ma non mi basta! Sono un animale socievole e mi piace ospitare amici e parenti, accogliendoli a tavola per gustare qualcosa di buono assieme e scambiare quattro chiacchiere.

E vabbè, il piantino me lo sono fatto. Pazientate, cari amici gourmand e, se non trovate ricette nuove, spulciate nell'archivio... ce ne sono oltre 2000 e persino io mi stupisco di come alcune siano tuttora molto interessanti e attuali -pensate che il mio blog sta per compiere 10 anni! 

In questi tempi di 'stra-magra' è bene riciclare, anche le ricette. Oggi in ogni caso ne ho giusto una sottomano, facile e veloce da scrivere, un'invenzione recente, ovvero passare dei cavoletti nella pastella per farne golosi bocconcini. Li avevo sullo scaffale delle verdure da qualche giorno e non era mai il momento, per mio marito che li aveva acquistati, di gustarli. Prima che iniziassero a ingiallire mi sono decisa. Se aspettavo lui... e così li ho portati in tavola in questa veste insolita e sono piaciuti moltissimo. Cavoli, broccoli, verze, tutta la famiglia delle brassicacee, fanno benissimo e sono pieni di proprietà nutrienti, fatto salvo per chi assume anticoagulanti dato che vanno in contrasto col medicinale. Ricordo la fatica che faceva mia mamma nel privarsene, ne aveva sempre consumato in abbondanza e d'un tratto li ha dovuti abolire dalla dieta.

-ricetta-

300 g cavolini 

pastella alla birra

olio di semi di arachidi per friggere

Di per sé la ricetta è facilissima, andate nella pagina di 'preparazioni di base' -che trovate nella barra sotto la foto dei cigni in volo- e scorrete fino a trovare la ricetta della pastella. Preparatela e fatela riposare da 30' a un'ora. L'ho fatta piuttosto densa, i cavolini hanno molto sapore e una camicia di pastella intorno non guasta. 

Pulisco i cavolini eliminando qualche foglia esterna e rifilando il gambo. Li sbianchisco passandoli per tre minuti in acqua bollente salata e li scolo su carta da cucina.

Li tuffo nella pastella che ho fatto riposare per 30'. Scaldo abbondante olio in una padella profonda e quando ha raggiunto la temperatura di 170° li friggo, pochi alla volta, li scolo su carta da cucina quando sono dorati uniformemente. Li servo caldi.

domenica 14 febbraio 2021

Jupiter & Journalist (cocktail)


Due cocktails per due. Noi due, il mio bartender personale nonché consorte ed io, abbiamo gusti molto differenti quando si tratta di cocktail. Per festeggiare l'anniversario di matrimonio di giovedì scorso ne ha preparati due diversi, sempre a base di gin. Il Journalist per sé e il Jupiter per me. Per l'occasione si è regalato alcuni libri di mixology e io gli ho regalato due nuovi gin per il suo Ciarri's Bar. Non poteva non mettersi subito all'opera.

Il Journalist in Spagna viene chiamato Periodista. Non hanno una grande storia alle spalle ma sono entrambi molto gradevoli.

Al solito, ghiacciate le coppette Martini se potete e usate succhi freschi sia di limone che di arancia.

-ricette-

JUPITER



60 ml Gin

30 ml Vermouth dry

5 ml Parfait Amour o Grand Marnier

5 ml succo di arancia filtrato

una scorza di arancia

JOURNALIST

60 ml Gin

15 ml Vermouth dry

15 ml Vermouth rosso

3 ml succo limone filtrato

3 ml curaçao o Triple sec

qualche goccia di Angostura

scorza limone

Per entrambi: si versano gli ingredienti nel mixer con abbondante ghiaccio. Agitare bene e filtrare nelle coppette con lo strainer. Guarnire con le scorzette, prima strizzate per estrarre gli oli aromatici.


giovedì 11 febbraio 2021

Pennoni alla rana pescatrice e olio di rosmarino



Buondì a tutti. Di sicuro oggi mi è difficile parlare di ricette con la "pietra" come sarebbe il caso visto che festeggio i 37 anni di matrimonio. In ogni caso io tengo un conto differente e in effetti manca poco alle nozze d'oro -solo 3 anni- se aggiungo il lungo periodo di fidanzamento che ci è voluto per completare gli studi ed essere economicamente indipendenti per poterci permettere di cominciare una vita di coppia in autonomia. Chessò, potrei cucinare il pollo al sasso. Ma è una ricetta che ho già pubblicato. Mi accontento di un piatto di pasta che ha riscosso un ottimo apprezzamento le due volte che l'ho preparato.

Si tratta di un sugo a base di bocconcini di pescatrice aromatizzati da olio al rosmarino e adagiati su una crema di ceci. Saporito ma leggero. Calcolate 80 g circa di pasta a testa. Facciamo che le dosi sono per 4.

-ricetta-

350 g pasta corta tipo pennoni

350 g rana pescatrice

250 g ceci cotti

olio al rosmarino

4 falde di pomodori secchi

1 scalogno

olio evo, vino bianco

sale

Taglio a dadini minuscoli le falde di pomodorini, pulisco la coda di pescatrice eliminando la pelle e la lisca centrale e ne ricavo bocconcini. Affetto lo scalogno.

In una sauteuse scaldo un po' d'olio evo e ci rosolo lo scalogno, quando è ammorbidito aggiungo i dadini di pomodori secchi e poi i bocconcini di pescatrice leggermente infarinati. Li faccio rosolare e li sfumo col vino, che deve evaporare per bene onde evitare uno sgradevole retrogusto alcolico. Pochi minuti e il pesce è cotto. Salo e spengo.

Frullo i ceci con poca acqua di cottura della pasta e profumo la crema con un filo di olio. Aggiungo poco pepe macinato se piace. Lesso la pasta al dente e la verso nella padella. La salto aggiungendo poca della sua acqua di cottura. 

Stendo della crema di ceci sul fondo di ciascuna fondina, ci metto sopra una porzione di pasta e condisco con qualche goccia di olio aromatizzato al rosmarino.

Mio marito ha aperto una bottiglia di IGT Umbria Colle Fregiara di Anne Santi, una varietà di Trebbiano locale lavorato in anfora per 10 mesi. Un vino particolare, minerale il giusto per reggere l'aromaticità dell'olio al rosmarino e del pesce.



giovedì 4 febbraio 2021

Ditali, patate e cozze

Rifacendo il verso alla classica ricetta pugliese di riso, patate e cozze, che però si cuoce in un testo al forno, ho condito dei ditali rigati risottandoli gli ultimi minuti in un sughetto preparato con patate a tocchetti e da ultimo ho aggiunto le cozze che avevo precedentemente aperto. Come succede spesso... mi sono persa la foto finale. Porto in tavola e addio. Quando me ne rendo conto è troppo tardi ma vi assicuro che il piatto è assolutamente invitante. Vi ricordo che la pasta risottata rende molto, perciò io non ne preparo mai più di 60 g a testa, calcolando che c'è molto condimento.

Dosi per 4

-ricetta-

1 kg di cozze

250 g ditali rigati

2 patate 

2 pomodori ramati

1 scalogno

1 ciuffo di prezzemolo, 1 spicchio d'aglio

olio evo

50 ml vino bianco

sale, sambal/peperoncino

Inizio col pulire le cozze, elimino il bisso e le spazzolo per bene. Metto i gambi di prezzemolo, uno spicchio di aglio vestito e schiacciato, un filo d'olio e 50 ml di vino in un largo tegame assieme alla cozze. Copro e metto sul fuoco a fiamma alta. Dopo pochi minuti tutte le cozze dovrebbero essersi aperte. Le sguscio e filtro il liquido per eliminare gli aromi.

Taglio le patate sbucciate a dadini, faccio altrettanto coi due pomodori e trito lo scalogno.

In una sauteuse scaldo un filo d'olio, ci soffriggo lo scalogno e quindi verso le patate e i pomodori, li faccio appassire qualche minuto -il tempo che serve alle patate per cuocere quasi a puntino- poi aggiungo il sambal e il liquido di cottura delle cozze. Regolo di sale e attendo che i ditali, che nel frattempo ho messo a lessare in acqua bollente salata, siano al dente. Li scolo nella padella per saltarli nel sugo preparato, li porto a cottura e termino versando le cozze e il ciuffo di prezzemolo tritato. Mescolo bene. Servo.

martedì 2 febbraio 2021

Gallette di polenta taragna e bietole


Come spesso succede quando mi avanza della polenta taragna, per forza ne rimane, la faccio apposta in più..., la recupero i giorni seguenti riproponendola in golose gallette che completo con verdure a caso tra quelle che ho in dispensa. In questo caso si trattava di un bel mazzo di bietoline fresche, sottili tenere e con gambi sottili. Poco formaggio ed ecco pronto un impasto per fare succulente gallette vegetariane, che possono fungere da primo, secondo o piatto unico assieme a un pezzetto di formaggio o un filetto di pesce.

Mio marito ha stappato una bottiglia di Verdicchio dei Castelli di Jesi, il Passolento 2014 prodotto da La Marca di San Michele, vignaioli bio a Cupramontana. Molto elegante, conserva tutta la sua tipicità nonostante la vinificazione bio... della quale non vado pazza. Apprezzo solo quelli ben fatti e che riescono a mantenere le loro caratteristiche. Molto più spesso sono vini tutti simili, sarebbe più corretto riferirsi a loro come 'materia vinosa', mi ricordano tanto i vini che produceva mio zio... naturalissimi ma non eccellenti, incapaci di darti emozioni. Che poi sono quelle che ricerco quando devo assaporare un vino, me ne concedo poco ma dev'essere di buona fattura. Il vino scadente non mi soddisfa e lo lascio volentieri sullo scaffale, piuttosto bevo acqua. 

Le dosi sono per una ventina di gallette. Scegliete voi se cuocerle in padella, facendole dorare due minuti per lato in poco olio evo, oppure se cuocerle in forno, ma ci vuole molto più tempo e non sono tanto più leggere.

-ricetta-

una scodella di taragna pronta

200 g bietole cotte e strizzate

un uovo

60 g formaggio grattugiato a scelta

sale

olio evo

Schiaccio la polenta con una forchetta sino a che non è sbriciolata. La trasferisco in una boule e la mescolo con le bietole tritate fini, uso un coltello grosso da cucina sul tagliere, aggiungo del formaggio grattugiato, correggo di sale e, se dovessero essere troppo compatte, aggiungo un uovo sbattuto. Lascio il composto al fresco per 30'.

Con le mani inumidite formo le gallette, usando come misura un cucchiaio, le appiattisco e quando sono tutte pronte posso procedere con la cottura. Non occorre molto tempo dato che il composto è cotto, salvo l'uovo ma il tempo che impiegheranno a dorare sarà sufficiente a cuocerlo. Le faccio dorare due minuti per lato in poco olio evo caldo. Le scolo su carta da cucina, ma vi posso assicurare che se il composto ha la giusta consistenza non assorbono grasso.




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