mercoledì 31 luglio 2019

Macedonia di ortaggi estivi

Cosa c'è di più invitante di una bella insalata estiva a base di verdure di stagione?
Si accompagna a tanti piatti, dal formaggio alla carne, al pesce.
Se si ha l'accortezza di marinare la cipolla vedrete che il tutto risulterà più digeribile.
Preparando tutto tagliato a cubetti anche l'occhio ne rimarrà appagato.
Chiaro che chi non ami cipolla o peperone può sostituirli con altro.
A me è venuta così, mi piace sempre molto usare la nota erbacea del peperone verde a crudo.
Meglio scegliere pomodori carnosi, con pochi semi e acqua, ovviamente ben maturi ma sodi.
Tanto basilico e altre erbe aromatiche fresche aggiungono ancora più gusto.
E, ovviamente, non dimenticate aceti aromatici per la marinata e un ottimo olio extravergine. Per salare ho messo un pizzico del nuovo sale al pomodoro.
Ed è finito anche luglio... come vola il tempo!

-ricetta-
2 grandi pomodori da insalata (cuore di bue o costoluto)
mezzo peperone verde
1 cipolla rossa di Tropea
10 foglie di basilico
aceto di frutti rossi
olio evo
sale al pomodoro

Taglio la cipolla a cubetti e la metto a marinare in una ciotolina con aceti aromatici. Io uso aceto di frutti rossi altoatesini e aceto di Banyuls più uno spruzzo di pomegranate sour.
La lascio in infusione da 30' a un'ora.
Preparo a cubetti anche i pomodori e il peperone.
In una ciotola mescolo le verdure con la cipolla scolata (tengo l'aceto che posso tranquillamente riutilizzare), aggiungo il basilico spezzettato con le mani e cospargo con sale.
Condisco con un po' di olio a filo e porto in tavola.
Questa volta ho avuto modo di testare un ottimo olio di Provenza, riportato a casa dal nostro viaggio di giugno. Ho trovato oli di colore dorato e con caratteristiche note di carciofo e macchia mediterranea.



domenica 28 luglio 2019

Blackthorn cocktail

La ricetta originale, a base di whisky, risale al 19esimo secolo e, pare, abbia avuto i natali a New Orleans.
C'è stata poi una rielaborazione moderna con gin, attribuita a Gary Regan.
È un cocktail classico, secco ma speziato, mescolato.
Il genere di cocktail che piace molto al consorte, infatti li fa per sé.
Si serve nella coppa Martini ghiacciata, assieme a una scorzetta di lime.
È indispensabile uno spruzzo di Assenzio.

-ricetta-
2 parti di irish whisky
1 parte di Martini rosso
2 gocce di Angostura e 1 di assenzio
ghiaccio per raffreddare
scorza di lime

Verso nel mixing glass tutti gli ingredienti con abbondante ghiaccio.
Mescolo energicamente per raffreddare e verso nella coppa fredda, filtrando.
Aggiungo la scorza di lime e servo.

venerdì 26 luglio 2019

Insalata di seppie in oliocottura

Viste e piaciute. Ammetto che le seppie fresche, non pulite, non siano il massimo dello splendore con la loro pelle irregolarmente annerita, che le vedi e pensi: ok, sono fresche, che altro pretendi? Ma, quanto lavoro per pulirle.
È un lavoretto che ho imparato a fare fin da ragazzina, mio papà acquistava pesce fresco e indovinate a chi toccava pulirlo?
Comunque le seppie fresche sono assolutamente mille volte meglio di quelle surgelate o decongelate e quelle con un aspetto tutt'altro che dipinto non possono che essere pescate da poco.
Con un po' di perizia e pazienza si eliminano pelle, interiora e sacca d'inchiostro, e osso.
Poi sono pronte per essere cucinate con delicatezza, in modo da risultare tenerissime.
Mio marito ha tessuto tali lodi di questo piatto da farmi arrossire. Alle seppie ho mescolato qualche coda di gambero e piccoli piselli assieme ad abbondante prezzemolo e un cuore di lattuga o little jem. Condimento? Una semplicissima citronette.
Dosi per 3

-ricetta-
3 seppie medie
8 code di gambero
50 g piselli piccoli già lessati
1 cuore di lattuga
prezzemolo fresco
1 limone
olio evo
sale
Pulisco le seppie eliminando le interiora con la sacca, tolgo l'osso e la pelle, raschiandole bene.
Taglio testa e tentacoli, elimino becco e occhi.
Sciacquo tutto molto bene. Molti sostengono che cucinare sacche e testa assieme faccia tingere di colore rosato le sacche. Io l'ho fatto lo stesso e non ho notato sta gran differenza. Oltretutto le teste erano così poche da non bastare neanche per un risotto per due, per cui...
Elimino i carapaci ai gamberi e tolgo il filetto intestinale.
Metto in una terrina di servizio il cuore di lattuga a pezzi e i piselli.
Trito il prezzemolo, me ne serve un bel ciuffo.
Scaldo in una pentolina alta e stretta abbondante olio evo. Lo porto a 80°, ci immergo le seppie che ho tagliato a strisce larghe e i tentacoli.
Spengo la fiamma, copro parzialmente e lascio che la temperatura scenda a 40°.
Ci vorrà un quarto d'ora abbondante. A questo punto, pungendo le seppie con lo spiedino della sonda, dovrebbero essere tenerissime.
Le scolo.
Nello stesso olio, riportato a 80° e spento, immergo per 5' i gamberi. Li scolo.
Preparo la citronette col succo del limone, poca buccia grattugiata, sale e pepe e olio. Emulsiono.
Metto le seppie e i gamberi nella terrina assieme alle verdure, verso prima il prezzemolo tritato e dopo la citronette, mescolo e servo.


mercoledì 24 luglio 2019

Formaggio sott'olio, come recuperare

Chissà a quanti di voi sarà capitato di ritrovare nel frigorifero spicchi di formaggio ormai un po' in crisi. Nel senso che sarebbero impresentabili a tavola per la troppa crosta, oppure perché un filo troppo secchi.
Se è d'inverno, sono ottimi se recuperati in una salsa ai formaggi: dove, una volta sciolti, non importa tanto del loro stato di conservazione quanto del sapore.
Ma d'estate? Tome o pezzi di pecorini/capra acquistati a non poco prezzo e non terminati?
Eccovi qui una soluzione semplicissima.
Riciclo al 100%.
Tagliateli, dopo averli ripuliti della crosta, in fettine lunghe o losanghe e affogateli in un ottimo olio extravergine di oliva.
Non vi basta? aromatizzateli con erbe e spezie. Dal timo fresco, origano o altro, a bacche di cardamomo o coriandolo, peperoncino o pepe. Tutto quello che più vi piace o che avete a disposizione. Assieme all'olio, rilasceranno il loro meglio.
E, alla fine, potrete godere di bocconcini di formaggio assolutamente unici.
Primo: perché prodotti da voi soli. DIY is ever the best.
Secondo: perché non si è sprecato nulla e coi tempi che corrono... volete mettere?
Buoni da soli, in insalate composte con frutta.
Su bruschette roventi... fate voi!

-ricetta-
uno spicchio di pecorino
olio evo
aromi a piacere

Elimino la crosta al formaggio e lo taglio a listarelle, losanghe o quadrotti. Dipende dal tipo.
Prendo un vasetto ben pulito e ci verso un goccio d'olio, giusto per inumidire il fondo.
Accomodo a strati il formaggio e gli aromi e ricopro di olio.
Tappo e conservo al fresco della cantina o in dispensa. O nel frigorifero.
Si mantiene per settimane, sino al completo consumo. Ma non dura... fidatevi!

domenica 21 luglio 2019

Tozzetti al cacao

Facili biscotti da fare in casa, leggeri e delicati perché impastati con cacao amaro.
Buoni da soli, molto meglio se inzuppati in un passito di Pantelleria, per esempio, o nel tè.
Io approfitto delle ore più fresche della mattina, altrimenti potrei pure scordarmi di preparare dolci che non siano macedonie o dessert al cucchiaio tipo pannacotta.

-ricetta-
200 g farina 00
100 g burro freddo a cubetti
55 g zucchero di canna chiaro
55 g zucchero semolato
50 g cacao amaro
1 uovo
3 g lievito
3 g sale
essenza vaniglia

In una ciotola mescolo farina, zuccheri, cacao e sale.
Verso nel mixer e aggiungo il burro e l'uovo, aziono per impastare brevemente, così la pasta non si scalda.
Una volta che si è formata una palla la modello in due salametti allungati, come quelli dei cantucci, per intenderci, e li metto in frigorifero per 30'.
Nel frattempo scaldo il forno portandolo a 180°.
Inforno la placca rivestita di cartaforno sulla quale ho appoggiato i due salametti e lascio cuocere per 15', poi li estraggo.
Li faccio appena intiepidire e con un coltello affilato ricavo fettine spesse che distanzio un poco e rimetto in forno caldo per 5'.
Li faccio raffreddare bene prima di imbustarli in sacchetti di polietilene.

giovedì 18 luglio 2019

Pomodori Torino con bulgur e brandade

Un piatto freddo ideale per giornate bollenti. Come antipasto, appetizer, primo.
Questa varietà di pomodori, dal colore rosso intenso ma croccanti e polposi, ben si prestano allo scopo. Si riconoscono per la forma allungata e il fondello un po' rientrante, colore vivo e polpa soda, picciolo per adeso. Mediamente ogni frutto pesa tra i 90 e i 100 g.
Sono carnosi e contengono pochi semi, la loro forma tipo perini li rende ideali da farcire e stanno comodamente adagiati nella teglia perché i lati sono piatti e non tondi.
Il gusto è pieno e il colore non tradisce. Troppo spesso i perini sono troppo verdi e quando li troviamo belli rossi sono molli, adatti a farne salsa.
Ogni cosa bella ha, però, il suo lato negativo. Il costo è decisamente superiore a quello degli altri. Ma insomma... visto che si usano per una portata e non come condimento, si può accettarne il costo non economico. Se normali perini costano € 1,50, questi costano 4,50/kg.
Al loro interno, una volta che li ho sbollentati e pelati, ho messo bulgur lessato e condito con brandade di merluzzo. Una salsa delicata e al tempo stesso saporita, a base di pesce, tipica della Provenza, che ho riportato a casa dal recente viaggio di giugno.
Assomiglia al baccalà mantecato ma è più delicata, perché fatta con merluzzo fresco.
Tranquilli però. Se non avete a disposizione la brandade, potete fare una crema con tonno o sgombri e mescolarla al bulgur con un filo di yogurt o un cucchiaio di maionese. Ne basterà una scatoletta da 120 g.
Il bulgur è grano spezzato che si trova nel reparto cereali o nei negozi etnici; mi piace molto usarlo in insalate estive al posto del classico riso od orzo.
Per decorare ho usato olive nere, sempre di Provenza, le picholine. Simili a olive di Gaeta o taggiasche.
Dosi per 4

-ricetta-
6 pomodori perini varietà Torino
150 g bulgur
120 g brandade
olive nere
Lesso il bulgur in due volte il suo peso di acqua bollente e salata. Lo scolo seguendo le indicazioni della confezione. A volte è precotto e ci vogliono solo 15', altre anche 25'.
Lo scolo e lo condisco con la crema di pesce.
Passo i pomodori, ai quali ho inciso il fondo con un taglio a croce molto superficiale, in acqua bollente per 40", li scolo e li trasferisco in una boule con acqua e ghiaccio.
Quindi con un pelucchino elimino le bucce, che conservo. Con queste ho preparato il sale aromatico di cui vi ho raccontato pochi giorni fa.
Li apro a metà per il lungo, elimino la costa centrale e i pochi semi che passo con la frusta a immersione. Li salo e li capovolgo su un piatto.
Mentre i pomodori scolano, aggiungo due cucchiai di frullato al bulgur. Il resto posso usarlo per un sugo, aggiungendolo ad altra polpa.
Riempio i mezzi perini con un cucchiaio di bulgur e decoro con due olive.
Allineo tutto su un vassoio e conservo in frigorifero fino a poco prima di servire.





martedì 16 luglio 2019

Milanesi, viennesi o valdostane?

E se fossero le tre cose messe assieme?
La milanese è la classica cotoletta impanata, che diventa viennese se a base di maiale e fritta in olio e valdostana quando farcita di formaggio e prosciutto.
Qui ci sono tutte e tre le versioni in un'unica soluzione.
Sottili fettine di lonza appaiate, farcite alla valdostana e impanate. Quindi fritte.
Un piatto sempre vincente che piace proprio a tutti. Si possono preparare con qualche ora, se non addirittura un paio di giorni, di anticipo e friggere una mezz'ora prima di servirle, in abbondante olio evo misto a olio di semi.
Se non trovate la lonza già affettata, compratene un pezzo intero e fate come faccio io. Lo congelo per un'ora abbondante, in modo che si rassodi un pochino, per facilitarmi l'operazione di affettarlo in modo regolare.
Come formaggio vanno bene dalla fontina al, gouda, provolone o emmental. È questione di gusti e di sapore, più o meno intenso. Devo dire che è piuttosto facile trovarne di vari tipi già affettati, persino cheddar più o meno stagionati.
Potete scegliere tra prosciutto cotto, pollo o tacchino al forno per quanto riguarda il salume. Basta che siano cotti perché il prosciutto crudo o la coppa diventano più forti dopo la frittura.
Io mi regolo preparando fettine regolari spesse due/tre mm, calcolando due cotolette per persona.
Di prosciutto ne basta mezza fettina e pure di formaggio.
Se ne avete a disposizione, fate come me e spennellate il formaggio con un velo di pesto. Il mio era di rucola e spinaci.

-ricetta-
16 fettine sottili di lonza di maiale
4 fette di prosciutto cotto
4 fette di formaggio
poco pesto, sale
2 uova
pane grattugiato
olio misto tra semi e ed evo per friggere
Stendo le fettine di carne sul piano di lavoro e su metà appoggio mezza fettina di formaggio ripiegata in modo che rimanga entro i bordi della carne. Spennello il formaggio con il pesto prima di appoggiare la mezza fetta di prosciutto, anch'essa ben ripiegata. Salo appena l'altra fettina e chiudo a pacchetto.
Preparo le otto doppie cotolette e quindi le passo prima nelle uova sbattute e poi nel pangrattato, sigillando bene i bordi.
Le friggo 2/3 pezzi alla volta in una larga padella con almeno due dita di olio, facendole dorare da ambo i lati e mettendole a scolare su carta da cucina.
Mantengo quelle già fritte nel forno caldo mentre termino di cuocerle tutte.



domenica 14 luglio 2019

Tortino di crêpes ai due cioccolati e marmellata di arance amare

Molto spesso mi ritrovo a dover preparare un dolce di fine pasto ma per molti motivi scaldare il forno mi fa orrore, calcolando il caldo eccessivo in cui già siamo avvolti, come è capitato nello scorso mese di giugno.
Però un dolcino lo gradiscono, quasi, tutti. È vero che sovente faccio ricorso a mousse e pannacotta, ma che vi racconto di ricette già fatte e pubblicate?
In questa occasione ho patito molto poco il caldo nel preparare otto piccole crêpes, cotte in un padellino da 20 cm.
Poi le ho farcite coi due cioccolati fusi mescolati a un avanzo di marmellata di arance amare (ho talmente tanta roba nel frigo, d'estate, che devo fare spazio -dato che devo alloggiarvi anche frutta e verdura!-) e per scaldarle e far colare la crema è stato sufficiente un breve passaggio al microonde.
Non per questo erano meno golose di tanti altri dolci che avrei potuto fare.
E se avete le crespelle già pronte, fatte anche con un giorno di anticipo, l'assemblaggio e il tempo di riscaldamento sono velocissimi. Anzi, il mio consiglio è quello di tenervi a portata di mano qualche crespella, preparata magari al mattino presto, quando si può sfruttare il poco sbalzo di temperatura notturna.
Non avete idea di quante cose preparo e imbastisco la mattina presto. Altrimenti non cucinerei quasi nulla, sarei capace di andare avanti per giorni a prosciutto-melone e fichi. Per me sola, si intende.
Comunque, la crema è sostanziosa e le dosi sono per 4 golosi estivi. In inverno, date le temperature diverse, due massimo tre.

-ricetta-
8 crêpes piccole
100 g cioccolato fondente
100 g cioccolato al latte o gianduja
2 cucchiai di marmellata di arance amare
una noce di burro

-Per le crêpes vi rimando alle mie ricette nella pagina di "preparazioni, trucchi e...".
Sappiate che ho usato un uovo molto grande, credo di essere tra i pochi a comprare le XL + poca farina 00 e altra di saraceno e il latte che assorbiva il composto per rimanere della giusta consistenza.
Sciolgo in una boule i due cioccolati e li mescolo alla marmellata che, avendo pezzi di bucce interi, ho preventivamente tritato.
Imburro una pirofila che contenga di misura le crespelle e ne appoggio una di base, la spalmo di composto e inizio a formare la torre, sovrapponendo crêpes e farcitura.
Termino imburrando l'ultima crespella.
Poco prima di servire passo alla massima potenza nel microonde per 2'.
Divido la torre in 4 porzioni e servo.


venerdì 12 luglio 2019

Sale al pomodoro

Sempre più spesso trovo in vendita, a prezzi esorbitanti peraltro, minuscoli vasetti contenenti un etto di sale aromatizzato in vario modo.
L'ultimo che mi è capitato di vedere era al pomodoro. A ben guardarlo non poteva che avere al suo interno bucce triturate il più finemente possibile.
Così, alla prima occasione, ho conservato le bucce di alcuni perini della varietà Torino e le ho triturate con sale integrale dell'Atlantico.
Ottimo il risultato e costo... irrisorio.
Perciò vi invito a fare altrettanto se siete tra quelli che sbucciano i pomodori prima di usarli come vaschette contenenti riso, bulgur o anche per farli confit.
Una volta ottenute le bucce basta farle asciugare nel forno a temperatura media, tra i 120° e i 150°, sino a che seccano senza bruciare. Sono sottilissime e di media occorre una mezz'ora, se le ponete ben allargate su una placchetta.
Quando sono fredde si frullano, in un macina spezie, assieme al sale grosso.
Questo sale, intensamente profumato di pomodoro, si usa poi nelle insalate o su pesce in bianco con l'aggiunta di un filo di olio evo.

-ricetta-
100 g sale grosso integrale
le bucce di 6/8 perini
Una volta ottenute le bucce, tuffando i pomodori incisi sul fondo per 30" in acqua bollente, le allargo su una placca e le faccio in parte asciugare a temperatura ambiente o al sole, poiché sono molto umide.
Rivesto la placca di cartaforno e ci rimetto le bucce pronte per essere infornate a 130° per circa 30'.
Quando si sono seccate senza scurirsi -allo scopo è utile smuoverle di frequente- le faccio raffreddare.
Prendo il macinaspezie e frullo assieme sale grosso e bucce sino a ottenere sale finissimo colorato di rosso.
Siccome il processo di macinatura tende a inumidirlo, lo faccio asciugare bene prima di trasferirlo in un vasetto pulito:
Lo conservo all'asciutto in dispensa, pronto all'uso.

mercoledì 10 luglio 2019

Fregola sarda con verdure grigliate

Perché fare sempre la solita pasta, orzo o riso? Proviamo un primo piatto estivo con le mie amate verdure grigliate e la fregola.
Una bomba. Un piatto fresco e godurioso che in tanti hanno apprezzato.
D'estate la mattina presto, nelle ore meno opprimenti, mi azzardo ad accendere il fornello e scaldare la piastra per grigliare verdure in quantità, da usare come contorno o come condimento.
Scelgo tra melanzane grandi o un mazzo di perline, zucchine sia piccolissime che di media misura e pure i loro fiori se ci sono, peperoni e cipolle. Senza dimenticare i pomodori.
Quando tutte le verdure sono pronte le condisco con un filo d'olio e sono pronte per qualsiasi piatto, dal contorno al condimento, come dicevo.
Aggiungo sempre succo di lime o limone e tanto basilico o altre erbe fresche.
Provateci anche voi. Non rimarrete delusi.
Dosi per 4

-ricetta-
1 melanzana grande
1 zucchina
2 cipolle di Tropea
2 pomodori perini
1 peperone giallo
1 peperone rosso
basilico, menta, origano, timo freschi
olive al forno
olio evo
sale in fiocchi

Circa un paio d'ore prima di passarle sulla piastra, pulisco e faccio a fette tutte le verdure.
Le spolvero di sale e le lascio riposare.
Scolo l'acqua di vegetazione prodotta e le passo sulla griglia scaldata a dovere.
Una volta pronte ne uso la quantità desiderata, se ne avanzano le servo come contorno.
Le taglio a listarelle e le condisco con poco sale, un giro d'olio e le erbe fresche che ho/mi piacciono di più. Metto anche una manciata di olive denocciolate e fatte a pezzi.
Spremo il succo di un lime o di mezzo limone. Se è bio ne grattugio anche la scorza.
Lesso la fregola, la scolo e la condisco con le verdure insaporite.
Dopo che ha riposato 20' la porto in tavola, a temperatura ambiente.
Per un piatto ancora più ricco e completo potete aggiungere tonno, scolato, oppure sgombri grigliati. O qualche alice sott'olio, non aggiungendo sale. Se preferite rimanere sul vegetariano totale, aggiungete feta o ricotta al forno o scamorza a dadini.

domenica 7 luglio 2019

Piccoli strudel di pasta frolla con marmellata di arance amare e cioccolato

Mi sono ritrovata nella necessità di preparare un dolce all'ultimissimo momento, senza avere il tempo di preparare la frolla a mano, cosa che faccio sempre. Mi mancava il tempo necessario al suo riposo in frigorifero, soprattutto con giornate calde come queste.
E allora ben venga un rotolo di frolla pronta, già stesa. Già, ma che ci metto dentro?
Mi è venuta l'idea di fare dei piccoli tranci di strudel con marmellata. Siccome quella di arance amare che preparo io è piuttosto amara, dopo averla stesa sulla pasta l'ho ricoperta di tante scaglie di cioccolato al latte, di quello che ancora vaga in dispensa, residuato dalle uova pasquali.
Bene. La giusta contrapposizione di sapori funziona.
Sono bastati 20' di forno è il dolce era già pronto.
Dosi per 4

-ricetta-
1 rotolo di pasta frolla stesa
300 g marmellata di arance amare
80 g cioccolato al latte
Stendo la pasta sul tagliere e ci spalmo la marmellata, lasciando 1 cm e mezzo libero sui bordi.
Sopra faccio cadere scaglie sottili di cioccolato al latte. Arrotolo stretto e con un coltello ricavo trancetti larghi 3 cm circa.
Li appoggio su una placca con cartaforno e metto a cuocere nel forno a 180° per circa 20'.
Sforno quando la frolla è dorata e li faccio intiepidire su una gratella.
Prima di servirli li spolvero di zucchero a velo e cacao in polvere.


venerdì 5 luglio 2019

Involtini di pollo fritti

Piatto facile ma buono, da fare in un baleno.
Fettine sottilissime di pollo: io prendo mezzo petto, lo congelo parzialmente mettendolo in freezer un paio d'ore, poi lo affetto. Le fettine, una volta battute sul tagliere, sono quasi trasparenti.
Al loro interno una farcitura semplice di caciocavallo, pomodorini secchi e prezzemolo.
Avvolgo le fettine a involtino e quindi le passo in farina, uovo e pangrattato.
Sono talmente sottili che basta una normale frittura in abbondante olio di semi- di vinaccioli o arachidi- e una volta che sono dorati in modo uniforme sono cotti.
Deliziosi e gustosi, uno tira l'altro.
Cucinare velocemente con gusto si può. Basta poco impegno e un po' di fantasia.
Non vi metto le dosi perché dipende da quanti ne preparate. Mezzo petto basta per due persone.

-ricetta-
fettine di petto di pollo affettate sottili
caciocavallo
pomodori secchi sott'olio
foglie di prezzemolo
sale aromatico (il mio della strega)
uovo, farina, pangrattato
olio per friggere

Stendo il pollo su un tagliere, batto le fettine, le salo e ci appoggio un pezzetto di formaggio, mezzo pomodorino e una foglia di prezzemolo.
Arrotolo stretto e preparo allo stesso modo tutte le altre fettine.
Una volta pronte le passo nella farina, poi nell'uovo sbattuto con un pizzico di sale e infine nel pangrattato.
A questo punto posso friggerli direttamente oppure conservarli in frigorifero o in congelatore.
Li friggo in abbondante olio di semi, li faccio dorare da ogni lato e quindi li metto a scolare su carta da cucina.
Ovviamente si potrebbero anche cuocere al forno, dipende dalla stagione- se fa molto caldo anche no!- e dal tempo. La frittura può sembrare più complicata ma è senz'altro più veloce e li mantiene più morbidi.
Li servo ben caldi, ma sono un ottimo finger food anche freddi/tiepidi, accompagnati da un contorno a piacere. Se fa caldo mi piace usare i cuori di lattuga, little gem, li trovo rinfrescanti. Oppure cetrioli caroselli a spicchi.




mercoledì 3 luglio 2019

Risotto con carote e un fondo di brasato

Durante lo scorso mese di maggio, tanto anomalo per il freddo inusuale, ho cucinato molta polenta e brasati, ci volevano piatti di conforto che potessero scaldare.
Avevo pertanto molti avanzi di sughi, verdure avanzate e fondi di cottura.
E così vai di risotti, per utilizzarli e per svuotare frigorifero e congelatore di ciotoline e vasetti.
Questo risotto nasce così e vi assicuro che è delizioso.
Il fondo, proveniente da una pentola di ossibuchi, è pertanto ricco di midollo e frustoli di carne oltreché di carote a rondelle.
In cucina non si butta via nulla e tutto si può recuperare in modo gustoso.
Le dosi sono per 4.

-ricetta-
350 g riso Vialone nano
300 g carote cotte avanzate
200 g fondo di cottura di un brasato/umido
brodo
formaggio grattugiato
Faccio tostare il riso a secco prima di versare un po' di fondo e farlo intridere.
Continuo a bagnarlo col fondo che ho mescolato a un po' di brodo e porto a cottura.
Cinque minuti prima della fine aggiungo anche le carote.
Lascio il riso molto morbido.
Mescolo bene e faccio riposare coperto, dopo aver aggiunto una cucchiaiata di formaggio grattugiato.




Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...