martedì 29 dicembre 2015

Piccoli vol au vent con guacamole e mazzancolle

Amici super golosi buongiorno!
In barba a questo inverno così diverso mi sto godendo delle giornate meravigliosamente soleggiate, anche se al mattino c'è sempre un sottile velo di nebbia che si dissolve sotto i primi raggi di sole. Il fiume, benché bassissimo, è bello da non credere.
Questo periodo secco purtroppo si accompagna ad elevatissimi livelli di inquinamento nelle città, a siccità e alla totale mancanza di neve in montagna, la qual cosa comincia a preoccupare il consorte che sta facendo tutti gli scongiuri possibili e si sta votando a non sa più chi nella speranza che nevichi, per rimediare una settimana di sciate a febbraio. Vedremo... se non fosse per tutti questi motivi, dicevo, io non posso lamentarmi, detestando la pioggia mi godo questa anomalia.
Ma soprattutto questo finale di dicembre ha fatto crescere di molto le visite su queste mie paginette, senza che me ne accorgessi, dato che avevo preventivato di raggiungere questo traguardo a metà gennaio, già prima del 25 dicembre ho sorpassato le 700.000 visite! WOW, grazie a tutti! È una piccola grande soddisfazione per me! Grazie davvero!
Vi immagino in molti a spulciare l'elenco delle etichette alla ricerca di qualche ricetta adatta al periodo. Ecco, oggi ne ho giusta una divertente e facile da proporvi.
Un antipasto raffinato quanto facilissimo da fare. Adattissimo a questa serie (infinita) di feste in cui non mancheranno le occasioni per incontri conviviali tra amici e parenti.
L'effetto, una volta composto il vassoio da portare in tavola, è notevole. Per colore e composizione.
L'impegno per realizzarlo... risibile. A prova di bambino, attenta cottura dei gamberi a parte.
La ricetta per realizzare la guacamole la trovate QUI
Dosi per 10, calcolandone due a testa se piccoli.
E siccome mi piacciono, e molto, gli champagne, ve ne metto qualcuno tra cui potreste scegliere per fare un bel brindisi al nuovo anno che sta arrivando. Erano tutti ottimi.

-ricetta-
20 vol au vent mignon/oppure 10 grandi
20 mazzancolle
1 avocado, 1 cipollotto, 1 lime, 1 pomodoro maturo, sale e peperoncino per la guacamole
olio evo
sale
Preparo per tempo la guacamole.
Poi pulisco le mazzancolle, o i gamberi, sgusciandoli ed eliminando il budellino.
Quindi li passo solo per un paio di minuti su una padella rovente appena unta d'olio. Il tempo che si scaldino e diventino rossi senza cuocere troppo, appena conditi da granelli di sale, altrimenti diventano stopposi, mentre il buono sta nell'addentarli e sentirli croccanti, saporiti e profumati.
Riempio i vol au vent, quelli minuscoli a forma di fiore li trovo solo in prossimità delle grandi feste natalizie e pasquali, con un cucchiaino di guacamole e sopra appoggio un gambero, lasciandolo a coda per aria.
Porto in tavola dopo averli appoggiati su di un piatto o un bel vassoio.

domenica 27 dicembre 2015

Semifreddo di pompelmi rosa al Campari

Secondo voi, appena ho letto la ricetta sul sito di Sale e Pepe, cosa ho fatto? Ho copiato il link tra i preferiti 'ricette'. In attesa del momento adatto per servirla a sicuri amanti del celebre bitter.
Che non sono così pochi come si potrebbe credere. Semifreddo che non disdegneranno nemmeno quelli che asseriscono che una sola goccia di Campari li fa partire di testa.
Sarà che è il mio liquore base, dopo il gin, per gli aperitivi... a me la testa non gira mai. Lo reggo benissimo.
In questo semifreddo è comunque un esaltatore del profumo del succo di pompelmo, molto ben tollerato grazie all'abbondanza di materia grassa com'è il mascarpone.
Un dessert fresco adatto a qualsiasi momento dell'anno, quando si vuole concludere una cena, anche impegnativa, con qualcosa di gustoso e digestivo.
Chissà, potrebbe essere l'ideale da abbinare alla classica veneziana nel cenone di San Silvestro.
Dopo il rituale del cotechino/zampone con lenticchie di mezzanotte, una fettina di questo semifreddo cadrebbe a pennello.
Quanto alle fettine di pompelmo adagiate sul fondo dello stampo, come indica la ricetta originale... non so se a voi piaceranno.
Bah! Francamente, dopo l'assaggio, ho deciso che non le metterò più quando lo rifarò la prossima volta. Il pompelmo rimane più ghiacciato rispetto al semifreddo e decisamente amaro. Inutile aggiunta secondo il mio modesto parere.
Però lo lascio scritto, visto che qualcuno ha commentato che le mie ricette non hanno concordanza tra descrizione e foto. Come se non si capisse che tutto quello che scrivo è realmente cucinato. Chi bazzica la mia cucina sa che pullula di foglietti dove mi appunto dosi e tempi come promemoria per quanto scriverò qui nel blog.
Dosi per 8/10

-ricetta-
400 g mascarpone
90 + 90 g zucchero
3 pompelmi rosa
50 ml Campari
4 tuorli
mezzo limone
grappolini di ribes per guarnire
Sbuccio a vivo un pompelmo ricavando 4 fette orizzontali, solo se voglio fare la decorazione.
Spremo gli altri due pesando 170 ml di succo, spremo anche il mezzo limone.
Scaldo 90 g di zucchero coi due succhi, appena bolle mescolo per sciogliere lo zucchero e spengo.
Intanto che si scalda monto i tuorli con il resto dello zucchero, quando sono ben spumosi, sempre azionando la frusta ad alta velocità, incorporo a filo lo sciroppo di zucchero e succhi, così le uova si pastorizzano. A questo composto, una volta ben freddo, incorporo il mascarpone e il Campari.
Mescolo bene a bassa velocità, poi verso in uno stampo da plum da almeno 22 cm rivestito di pellicola e con le fette di pompelmo messe sul fondo. Oppure uso stampi più piccoli, a seconda di come lo voglio servire. Posso usare anche piccoli bicchieri individuali.
Metto nel congelatore per almeno 24 ore. Servo il semifreddo a fette aggiungendo un grappolino di ribes per guarnire.

venerdì 25 dicembre 2015

BUON NATALE con un pane speciale


Poche parole stamattina...  BUON NATALE 2015!
Bisogna ancora smaltire la cena di 'magro' di ieri sera che già si sta cucinando per il pranzo di oggi.
Pertanto vi lascio i miei auguri più calorosi e golosi, assieme alla foto di un pane augurale, col quale addobbare la tavola di oggi.
Facilissimo da realizzare, bello da vedere, buono da mangiare.
Basta un panetto di pasta di pane, paprika in polvere e qualcosa di verde, come la mia polvere di capperi.
Una volta fatta lievitare la pasta a temperatura ambiente, si lavora senza sgonfiarla, modellando tante palline con le quali si compone un albero di Natale che si spolverizza di rosso e verde. Non fatelo troppo preciso, più è rustico meglio è.
Un passaggio in forno per la cottura a circa 190°, con la solita ciotolina d'acqua sul fondo per non fare seccare troppo la pasta. I panini sono piccoli quindi in circa 30' è pronto.
Un bel vassoio sul quale adagiarlo e buon pranzo di Natale a tutti!

giovedì 24 dicembre 2015

Biscottini di cavolfiore

Ogni volta che apro gli enormi armadi di cui ho dovuto dotarmi come extra per ricoverare tutti gli utensili di cucina, guardo allibita la massa di stampi, uno per ogni funzione che, tra le altre cose, contengono.
Uno degli ultimi arrivati è uno di mini muffin da 24 pezzi.
Non avrei mai creduto di usarlo così tanto... invece le sue mini porzioni si prestano ottimamente per sfiziosi bocconcini da buffet e appetizer, proprio come questi biscottini.
Siamo arrivati alla Vigilia. Anche questa può essere una buona idea per il buffet delle feste.
Ricetta vegetariana presa dal sito simmer and boil.cookinglight.com.
Per 24 pezzi.
Ci troviamo domani per un passaggio veloce, voglio farvi gli auguri in 'diretta'... e per stasera, buon cenone a tutti!

-ricetta-
1 cavolfiore pulito, senza foglie e grosso torsolo
1/2 c emmental grattugiato
1/3 c yogurt greco
2 uova
2 albumi
3 spicchi di aglio
sale, pepe
Stufo le cimette del cavolo per 12', sino a che diventano tenere. Le scolo e le lascio raffreddare poi le metto nel mixer con gli spicchi di aglio tritati (se tre vi sembrano troppi riducete la dose) e riduco in crema.
In una boule mescolo le uova col formaggio, lo yogurt, sale e pepe e vi aggiungo il cavolfiore tritato.
A parte monto a neve gli albumi e li incorporo delicatamente al resto.
Scaldo il forno a 190°.
Ungo lo stampo dei muffin, riempio gli spazi col composto e metto a cuocere in forno per circa 25'.
Lascio intiepidire poi sformo i biscottini salati, ottimi come aperitivo con un bel calice di bollicine.

martedì 22 dicembre 2015

Mazzetti di spinacini e... per un simpatico appetizer

Buongiorno golosi!
Mi è venuto in mente che in questi pochi giorni che ci separano dal Natale e dal prossimo blocco di feste, durante le quali ci saranno molte occasioni per ritrovi conviviali, vi allieterò con ricette adatte a rallegrare la tavola. Nulla di troppo complicato ma, in compenso, presentazioni allegre e diverse.
Prendete questi mazzetti, ad esempio. Si possono comporre con svariati ingredienti, a seconda dei gusti e delle necessità.
Per la vigilia di magro consiglio di avvolgerli in sottili nastri di salmone, tonno o storione affumicato.
Per il cenone di San Silvestro, o ancor prima un ritrovo tra amici e/o parenti magari a Santo Stefano, si può usare speck, bacon affumicato o cotto. Oppure scegliere una fettina di emmental tenuto a temperatura ambiente una volta affettato, così si avvolgerà senza rompersi.
Basta che all'interno ci sia un mazzetto di foglioline di spinacini e una fettina di mango, ananas, avocado o pera, sempre secondo il vostro gusto. Di sicuro è l'abbinamento con lo spinacio e qualcosa di dolce come la frutta che fa la differenza.
Posso solo dirvi che in qualunque modo deciderete di comporli, sono freschi e invitanti. Solo nel caso di pera e avocado vi consiglio di bagnare gli spicchi con succo di limone o lime, componendoli solo pochi minuti prima di servirli. Con gli altri ingredienti, invece, potete preparare il piatto da portata anche con un paio d'ore di anticipo e conservarlo al fresco, sigillandolo con pellicola.
In questi giorni ho fatto due prove. Con mango e speck e con avocado e bacon. Ottimi entrambi anche se la mia preferenza va al mango, adoro quella lieve nota resinata che gli viene dal nocciolo.

-ricetta-
100 g spinacini crudi
fettine sottili di speck/bacon/pancetta/salmone/formaggio
spicchi di avocado/mango/ananas/pera
Gli spinacini crudi si trovano in pratiche vaschette, già pronti per l'uso.
Affetto a spicchi la frutta che decido di usare. Mi preparo su un piatto fettine di speck/pancetta secondo il numero di mazzetti che decido di preparare.
Prendo 5/6 foglie di spinacini, sopra appoggio uno spicchietto di avocado/mango e avvolgo il tutto con il salume o il salmone o il formaggio che ho scelto.
Dispongo i pacchettini su di un tagliere o un piatto grande e servo.

domenica 20 dicembre 2015

Torta di mele e banane senza burro

Quando c'è la necessità di fare un dolce ma manca il tempo per farne uno complicato, vi consiglio questa tortina super veloce. Si impasta in meno di 10 minuti e per cuocerla occorre poco più di mezz'ora. In più è priva di burro e ricca di frutta.
In questo periodo di dolci ne sto facendo molti, alla faccia delle scorte di panettoni, pandoro e veneziane. Questa torta è molto semplice ma anche molto buona.
È l'ultima domenica prima del Natale, ci pensate che domenica prossima il grande ambaradan sarà terminato? Tutti avremo aperto i nostri pacchi dono e, soprattutto, saremo pieni come delle uova.
Moderatevi se potete. Il consiglio che danno i dietologi è di misurare quello che si mangia, dando la preferenza a quello che più ci piace quando ci troviamo davanti a una tavola riccamente imbandita. Io lo faccio da tempo, sono molto selettiva e scelgo di assaggiare solo quello che mi piace più di ogni altra cosa. Solo in questo modo riesco ad arrivare alla fine del pasto senza la sensazione di stare per scoppiare.

-ricetta-
1 mela e 1 banana + 1 rametto di ribes
300 ml yogurt
150 g farina
100 g zucchero canna
3 uova
20 ml olio semi
5 g lievito
succo di limone
cannella
sale
Sbuccio la mela e la taglio a pezzetti, altrettanto faccio con la banana, affettandola a rondelle.
Le bagno con succo di limone.
Intanto in una boule mescolo le uova con lo zucchero, aggiungo l'olio e lo yogurt e continuo ad amalgamare, poi verso farina e lievito setacciati e un pizzico di sale.
Accendo il forno a 200°.
Imburro e infarino uno stampo da 22 cm, verso metà del composto sul fondo, poi distribuisco la frutta e ricopro col resto della pasta, che è piuttosto morbida.
Spolvero di cannella e metto qua e là i chicchi di un rametto di ribes.
Inforno per circa 30/35'.
Poi sformo la torta su una gratella per farla raffreddare.
Prima di portarla in tavola aggiungo ancora un velo di zucchero.


sabato 19 dicembre 2015

Crostini di polenta con gli avanzi

Praticamente una volta a settimana cuocio della polenta, a maggior ragione se tra gli abituali ospiti c'è Alvaro. Qualsiasi cosa sia prevista dal menu che, se mi conoscete bene, sapete che non è mai uguale, in più c'è sempre la polenta. Che lui accompagna al resto oppure a formaggio o salame.
Ovvio che me ne avanzi, come del resto mi ritrovo con piccole dosi di verdure, pezzetti di formaggio, due fettine di salame che nessuno ha voluto finire...
Il mio frigorifero il lunedì pullula di pacchettini e ciotoline con avanzi di ogni genere.
Ecco allora che ho trovato il sistema per riciclare qualcosa, preparando questi bocconcini pieni di gusto, che ho cotto nello stampo multiplo da 24 mini muffin.
Prendete nota dell'idea per la tavola delle prossime feste. È una preparazione rustica ma gradita.

-ricetta-
350 g polenta cotta
100 g cime di rapa lessate ( o spinaci, erbette)
50 g formaggio grattugiato
1 uovo
1 bocconcino di fiordilatte
2 fette di salame
5 pomodori confit
2 g bicarbonato
sale e pepe
Passo al mixer la polenta avanzata per ridurla in poltiglia, la verso in una boule dove aggiungo l'uovo, il formaggio, la verdura tritata fine, il salame e il fiordilatte a dadini piccoli, così come i pomodori.
Regolo di sale e pepe, aggiungo un pizzico di bicarbonato e mescolo bene con una spatola per amalgamare.
Rivesto con piccoli pirottini (quelli da cioccolatino) lo stampo da 24 muffin.
Verso un cucchiaino di composto in ogni spazio e poi metto a cuocere in forno a 190° per circa 25', o fino a quando non si è formata una bella crosticina sopra ai bocconcini.
Li sforno, aspetto 10' poi li tolgo dallo stampo e li metto sul piatto da portata.
Naturalmente al posto del salame potrà esserci del prosciutto cotto, della mortadella, o anche nessun salume se si vuole farne un piatto vegetariano. Magari si aggiungono altri formaggi e verdure.
Lasciamo spazio alla fantasia e a quello che c'è da consumare nel frigorifero.

giovedì 17 dicembre 2015

Nasello fritto in pastella alla birra

A volte, seppur inconsapevolmente, ci azzecco.
Durante il nostro soggiorno al mare, almeno una volta alla settimana invito a cena la nostra padrona di casa, che è anche un'amica da moltissimi anni.
Assieme a lei si accompagna una sua amica tedesca, che guarda caso ho scoperto essere diventata vegetariana, e non solo. Ha anche qualche altra decina di nuove 'fisse' sull'alimentazione, ma fa parte del quadro... i germanici che stanno tanto attenti a tutto ciò che è bio, verde ecc. farebbero meglio a essere più coerenti in tutto...
Ebbene, quella sera mi è andata bene, questa ricetta se l'è davvero gustata, al contrario di quella di carne della settimana seguente, ma non avevo fatto caso alla cosa.
Del resto il pesce fritto e impastellato è un'assoluta goduria.
Così non avevo mai provato a farlo, soprattutto tenendo conto della marinatura, che fa la sua bella parte nell'aggiungere sapore.
Dosi per 4

-ricetta-
600 g filetti di nasello puliti
180 g farina
150 ml birra chiara
1 uovo
1 albume
1 cucchiaio curcuma
2 cucchiai di olio evo
2 cucchiai di prezzemolo tritato
sale
1 limone naturale
Metto i filetti di pesce in un piatto fondo, mescolo il succo del limone con l'olio, un pizzico di sale e pepe e il prezzemolo tritato e copro con pellicola, lasciando a marinare per un'ora.
Intanto preparo la pastella: setaccio la farina, la mescolo alla birra, incorporo l'uovo intero e un pizzico di sale, aggiungo la curcuma e quando la pastella è ben amalgamata la copro facendola riposare per 30'.
Poi la rigenero sbattendola con le fruste elettriche, e la completo con l'albume montato a neve morbida.
Scolo i filetti di nasello, li tampono con carta da cucina e li taglio a pezzi di circa 2 cm di spessore.
Scaldo abbondante olio di arachidi in una padella capiente, immergo pochi filetti alla volta nella pastella e li friggo sino a che non sono ben gonfi e dorati.
Li scolo su carta da cucina e li servo immediatamente accompagnandoli con una salsina allo yogurt, fatta emulsionandolo con peperoncino (sambal), coriandolo in polvere, buccia di limone, sale e un filo d'olio.

martedì 15 dicembre 2015

Pesto di cavolo nero

Meraviglia dell'orto, i cavoli neri, di solito consumati in zuppe e ribollita, ben si prestano alla versione pesto.
Una salsa con la quale condire riso, pasta, polenta, patate bollite. Assolutamente fantastica.
Gli americani lo considerano un healthy food e lo mettono un po' ovunque. Quindi non potevo farmi scappare quest'idea, la versione invernale del pesto in assenza di basilico.
Siccome le cime di questa pianta sono spesso durette, consiglio di preparare il pesto con le foglie sbollentate, a meno che non abbiate la fortuna di coltivarne nell'orto e di poter scegliere solo le foglie più tenere nel cuore della pianta, lasciando le altre per le zuppe.
Io devo accontentarmi di quel che offrono i banchi frutta e verdura e pertanto avevo foglie piuttosto grandi. L'importante è che il cavolo sia fresco, di un verde così scuro da sembrare nero, senza puntinature giallastre che ne indicherebbero la vetustà.
Quanto alla frutta secca da frullare assieme liberate la fantasia. Misto di mandorle e pinoli se volete stare sul classico, con noci o nocciole se preferite osare altro.
Un olio delicato, ci pensa già il cavolo ad avere un'impronta decisa, e come formaggio: grana/parmigiano se vi piace restare sul dolce, oppure pecorino o ricotta salata, nel qual caso state indietro col sale.
Una volta pronto si conserva in frigorifero a lungo, con la superficie ricoperta di olio, oppure in pratiche buste sigillate e congelate.
Dosi per 2 vasetti da 300 g cadauno.
500 g cavolo nero pulito
100 g formaggio grattugiato
50 g frutta secca senza guscio
olio evo
sale

Il cavolo nero si pulisce arricciando la foglia seguendo lo stelo (con questi ultimi, cubettati, si può fare una minestra), in modo che rimanga solo la parte tenera e chifonnata.
Li lavo bene, con molti passaggi in acqua fresca.
Quindi scaldo un po' di acqua in una pentola, la salo poco, quando bolle vi sbollento le foglie per 15'. Le lascio intiepidire per 5'.
Le scolo e le metto nel bicchiere della frusta a immersione assieme a un po' d'olio, ho usato un ligure da olive taggiasche, frullo sino a ridurre in crema aggiungendo altro olio se occorre, poi metto anche mandorle e pinoli e frullo ancora. Per ultimo mescolo il formaggio.
Verso il pesto nei vasetti e ripongo in frigorifero/freezer.

domenica 13 dicembre 2015

Castagnaccio, torta lievitata

Ho trovato la ricetta sul sito on line di Sale&Pepe, l'ho fatta subito e devo ancora capire cosa c'era che non andava.
O troppa farina di castagne o poco latte. Quindi ci ho ragionato un pochino e ho deciso di scrivere dosi leggermente diverse, secondo la mia esperienza al palato.
La torta in sé è molto buona, cioccolatosa e castagnosa al punto giusto, forse un filo amara, ma con la farina di castagne succede spesso.
Serena terza domenica di avvento. E tanti auguri a tutti coloro che festeggiano oggi il Natale onorando Santa Lucia.
È anche il giorno più corto dell'anno, si diceva, benché sappiamo tutti che il solstizio d'inverno è il 21 dicembre, data per me legata a doppio nodo a un ricordo molto dolce: qualche giorno prima della sua celebrazione ricevevamo un particolare biglietto d'auguri da parte di Luigi (Volpi), era il suo modo per farci gli auguri per tutte le feste che si appropinquavano. Si trattava di piccole incisioni ad acquaforte che dedicava apposta ai suoi amici del cuore. Oramai Luigi non è più su questa terra ma di sicuro il suo ricordo alberga nel mio cuore.

-ricetta-
240 g farina castagne
120 g zucchero
30 g cacao amaro
2 uova
420 ml latte
50 ml olio semi
1 bustina lievito
mandorle a lamelle
sale

In una boule mescolo la farina col lievito, un pizzico di sale e il cacao.
In un altro piccolo recipiente mescolo latte e olio. Con le fruste monto le uova con lo zucchero sino a che diventano spumose.
A queste aggiungo piano la farina e il latte, poco alla volta alternandoli.
Rivesto di cartaforno bagnata e strizzata uno stampo da 22 cm, oppure ne uso uno quadrato, verso l'impasto e sulla sua superficie distribuisco mandorle a lamelle.
Cuocio nel forno già caldo, a 180°, per circa 45'.
Sformo la torta, la faccio intiepidire su una gratella prima di liberarla della cartaforno.
Al momento di servirla posso cospargerla di zucchero a velo.

sabato 12 dicembre 2015

Pagnottine integrali con pomodori secchi e semi di canapa

Mi spiace per i panettieri del paesello ma oramai mi trovo sempre più nella condizione di farmi il pane per le cene. Tengo sempre a disposizione un tot di pasta pronta oppure la impasto con anticipo e poi realizzo panini sempre diversi o sfilatini mignon.
Una volta che ci si abitua bene è dura tornare indietro. Inoltre, in questo modo, evito sprechi inutili e non mi vedo costretta a buttare pane vecchio che non sono riuscita a riciclare in qualche modo.
Con 700 g di pasta semi-integrale escono una dozzina di pagnottelle che non devono essere eccessivamente condite dai pomodori secchi.
Vi posto due versioni, una aperta con i pomodori tritati nell'impasto, l'altra chiusa coi pomodori all'interno. Una volta imparato a fare questi panini, ci sono infiniti modi di rifinirli.

-ricetta-
700 g pasta di pane pronta
6 coppie di pomodori secchi sott'olio
semi di canapa
olio evo
Lascio maturare la pasta per qualche giorno, sigillata e al fresco.
Quindi la trasferisco sulla spianatoia e la sgonfio, la copro con un panno umido e la lascio riposare sino a che non arriva a temperatura ambiente.
Quindi la allargo e ci mescolo i pomodori secchi ben scolati, tamponati e tritati. Impasto brevemente per distribuirli.
Divido la pasta in due filoni lunghi e poi in tanti bocconcini.
Li stendo su una placca rivestita di cartaforno leggermente unta, sopra ognuno metto un mucchietto di semi di canapa e copro con un telo. Lascio lievitare ancora un'oretta e poi spruzzo la superficie delle pagnottine con olio evo.
Inforno la placca a 190° per i primi 10', poi abbasso la temperatura a 175° e continuo a cuocere altri 15'.
Sul fondo del forno metto sempre una ciotolina piena d'acqua per evitare che i panini secchino troppo in cottura.
Li sforno e li metto a raffreddare su una gratella.

giovedì 10 dicembre 2015

Caviale di cozze

Questa credo proprio di essermela inventata di sana pianta, perseguendo l'intento di scoprire cosa posso disidratare al microonde prima di acquistare un nuovo baracchino che, in tutta sincerità, non saprei nemmeno dove riporre ed è abbastanza ingombrante, il disidratatore.
Avete presente il garum, ovvero la colatura di alici? Vi piace? Amate i sapori forti e decisi?
Queste cozze fanno per voi. Una volta sgusciate e disidratate con pazienza le ho ridotte in un trito finissimo che ho affogato in olio extravergine d'oliva.
Questa crema dal forte sapore marino si può usare per condire piatti di semplice pasta o riso bolliti, oppure si può mescolare a una base neutra come yogurt o formaggio spalmabile e poi stenderla su crostini e tartine.
Non male. Chi ha voglia di provare?
Sgusciare la cozze a crudo è troppo laborioso pertanto le ho appena scottate in una padella rovente e coperta, non appena si sono schiuse di quel tanto che bastava a infilarci la lama di un coltello le ho estratte dalle valve.
Poi le ho fatte asciugare il più possibile su strati di carta da cucina e infine passate a più riprese nel forno a microonde a bassa potenza, sui 500 watt, sino a che al tatto risultavano secche e asciutte.
Il loro colore si concentra come pure l'aroma, per quello ho parlato di colatura di alici.
Un chilo di cozze rende poco, ma costa anche molto poco. Ne è uscito il vasetto che vedete in foto che si conserva in frigorifero per un mesetto, sempre con la superficie ben bagnata di olio, oppure in porzioni molto più piccole in congelatore.
Scommetto che con tutte le prossime feste che si avvicinano tornerà utile, sempre che vogliate stupire i vostri ospiti. C'è il giusto tempo per lavorare in tranquillità.

domenica 6 dicembre 2015

Panettone pain perdu

Prevedo che tra non molto si cominceranno a vedere le prime decorazioni natalizie già dopo Ferragosto.
È pur vero che trascorro le mie vacanze dopo la metà di settembre e le termino, generalmente, la prima settimana di ottobre, ma andare nei centri commerciali e vedere decorazioni e panettoni già alla fine di ottobre mi mette una certa ansia. Si passa dai gelati ai panettoni.
Ma perché non gustarcelo in una veste diversa piuttosto che nella solita fetta? Potremo così illuderci che l'anno non sta rovinosamente rotolando verso la sua fine... e avremo un'idea per celebrare le feste dei prossimi giorni.
Conciandolo alla francese come fosse una fetta di pane raffermo e decorando con freschi frutti di bosco, il dessert della domenica diventa insolito e fantasioso.
Ribes e mirtilli se ne trovano tutto l'anno, magari non sono proprio a chilometro zero, però ci sono anche quelli surgelati, che possiamo avere congelato noi stessi durante il pieno della stagione. Per lo meno io faccio così.
Consiglio di usare un panettone assolutamente normale, senza glassa né farciture.
Dosi per 4

-ricetta-
4 fette regolari di panettone
100 ml latte
3 uova
30 g zucchero
30 g burro
vaniglia naturale
un pizzico di sale
frutti di bosco
zucchero a velo
In una vaschetta sbatto le uova con lo zucchero, il sale e il latte, e infine profumo con la vaniglia.
Scaldo il burro in una padella molto larga che possa contenere le fette di panettone, quando è color nocciola ci metto le fette di panettone che ho prima passato molto velocemente nella miscela di latte e uova. Faccio dorare a fiamma vivace e le giro con una paletta per rosolare anche l'altro lato.
Le scolo sui piatti singoli, spolvero il panettone perdu con zucchero a velo e decoro ogni piatto con un rametto di ribes e qualche mirtillo, o fragole e lamponi.

sabato 5 dicembre 2015

Cestini di spaghetti con meatballs

Con questo piatto preparatevi a fare una gran bella figura. Questi cestini non potrebbero essere più scenografici e belli di così, oltre che ottimi. Vi assicuro che sono una vera leccornia che lascerà tutti a bocca aperta.
Naturalmente chi poteva concepire di mettere una forchettata di pasta negli stampi da muffins e poi completarla con meatballs e formaggio? L'ho trovata su All recipes o Alimentarimag. Stupidamente appena l'ho fatta, ho preso nota delle dosi occorrenti e ho cancellato il link dove c'era persino un brevissimo tutorial visivo.
Pensate che belli che sarebbero sul tavolo di un buffet. Un paio di bocconi e via, per un perfetto finger food italo-americano. Più saranno piccoli gli stampi da muffins più piccole di conseguenza dovranno essere le polpettine. Però per un pranzo vi consiglio, con queste dosi, di usare uno stampo da 6 pezzi. Per un aperitivo-brunch andranno invece bene quelli da 12.
In questi giorni di ponte, noi milanesi lunedì festeggiamo il santo patrono Ambrogio, ho la sensazione che andranno per la maggiore.
Per fare le polpette di carne in modo che rimangano morbide, è meglio partire da carne cruda ben condita e ammorbidita con un uovo e mezzo panino bagnato nel latte, vanno poi rosolate velocemente in padella e cotte per altri 5'/10' nella salsa di pomodoro.
Dosi per 12 cestini

-ricetta-
200 g spaghetti
12 polpette di carne
sugo/salsa di pomodoro
100 g formaggio grattugiato
olio evo

Per tempo ho preparato le meatballs, mescolando la carne cruda, ho usato vitellone, con un uovo, mezzo panino bagnato nel latte, 2 cucchiai di formaggio grattugiato, sale, un'idea di cipolla o di scalogna tritato, sale e pepe. Formo con le mani polpettine della dimensione di una noce, le rosolo velocemente in una padella con un filo d'olio e poi le tuffo nella pentola con la salsa di pomodoro, dove le lascio insaporire per 10'.

Lesso gli spaghetti in abbondante acqua bollente salata, li scolo al dente e li condisco con un cucchiaio di olio e metà del formaggio grattugiato.
Ungo molto bene lo stampo da muffins e ci metto una forchettata di spaghetti, più o meno, a seconda della grandezza, formando un nido. Al suo interno metto un cucchiaino di salsa di pomodoro e una polpettina, ricopro con altra salsa e con formaggio grattugiato.
Metto lo stampo in forno già caldo a 180° e faccio gratinare per circa 25'.
Spengo, lascio riposare 5' poi sformo i cestini su un vassoio e porto in tavola.

giovedì 3 dicembre 2015

Polvere di olive

Nello stesso identico modo col quale preparo la polvere di capperi, utile per insaporire pizze, frittate, bruschette, insalate o sughi, ho provato a fare quella con le olive. Ho scelto una varietà denocciolata leccina; sono vendute in vasetti di vetro e sono piuttosto asciutte, niente salamoia o olio per conservarle.
Pertanto sono più veloci da disidratare, anche se i tempi possono variare a seconda della potenza del microonde. In ogni caso per asciugarle ancora di più le ho lasciate qualche ora su un piatto vicino al calorifero.
Poi di 5' in 5' le ho passate a circa 700 w di potenza a più riprese nel forno a microonde, sino a che non sono diventate asciutte e secche da poterle sbriciolare tra le mani. Ma senza che scurissero sino a bruciare, diventando amare e inutilizzabili. Ho comunque tritato le olive essiccate con un piccolo cutter.
Una volta pronta la polvere l'ho rimessa nello stesso vasetto che nel frattempo ho lavato e asciugato perfettamente.
Non occorre che vi spieghi altro, intanto sto sperimentando altre varietà di alimenti da ridurre in una polvere dal sapore concentrato. Spero di stupirvi a breve.

martedì 1 dicembre 2015

Bocconcini di salsicce di vitello e suino con peperoni verdi

Ricette veloci per una cena tra amici ne abbiamo? Questa è davvero furba e molto gustosa.
Mi è bastato usare una varietà di salsicce delicata, non troppo salata né eccessivamente speziata, che compensava molto bene il sapore deciso e verde dei peperoni. A dare una ulteriore nota di colore, alcuni mezzi pomodori, prima spellati e appassiti in forno.
Alzi la mano chi non saliva solo a vedere la foto della padella, immaginandosi di averle nel piatto assieme a della fumante polenta.
Oltretutto la cottura è molto veloce, in mezz'ora è pronto in tavola. Al limite ci vuole un po' più tempo per la polenta.
Dosi per 4

-ricetta-
400 g bocconcini di salsiccia mista di vitello e suino
150 g pomodori confit
4 peperoni tondi e verdi
1 cipolla
olio evo
sale
Elimino il torsolo ai peperoni e i pochi semi che contengono. Li taglio a faldine.
Affetto sottile la cipolla e la metto nel wok a rosolare a fiamma dolce assieme a un velo d'olio, poi aggiungo i peperoni e li faccio saltare, dopo averli un po' salati, a fiamma alta, quindi aggiungo le salsicce e i pomodori.
Proseguo la cottura per 10' a fiamma vivace scuotendo il wok ogni tanto.
Spengo e servo subito.

domenica 29 novembre 2015

Torta di banane

Secondo il sito "Spend with pennies" questa è la miglior banana cake di sempre. Non è il classico banana bread ma ha sempre banane stramature nell'impasto.
Tempo fa ne avevo fatto uno seguendo sempre una ricetta americana, cui avevo aggiunto zenzero candito. Trovo che sia un ottimo sistema per riciclare banane che sembrerebbero passate, di quelle la cui buccia diventa nera ma che dentro sono cremose e ancora chiare.
Adesso ho scelto di provare questa nuova ricetta, in primis perché avevo banane da usare e poi perché ha dosi mega, adatte alle mie esigenze.
Di mio ho aggiunto un bicchierino di rum per profumare di più. Che poi nella massa non si sente. E siccome è impastata col latticello, al suo posto ho messo il kefir, ma comunque in loro assenza si mescola latte intero con succo di limone e lo si lascia riposare qualche minuto perché inacidisca e si coaguli un pochino.
La torta originale avrebbe anche una copertura di crema al burro, zucchero e formaggio, che ho omesso per eccesso di calorie!
Oggi andremo a Re Panettone, ci aspettano assaggi interessanti delle migliori interpretazioni del panettone da parte dei più grandi mastri pasticceri italiani. Se siete in zona Monumentale andateci. La manifestazione chiuderà i cancelli alle 19.
Happy domenica.
Dosi per 12

-ricetta-
4 banane piccole
480 g farina
210 g zucchero semolato
100 g zucchero scuro
115 g burro morbido
3 uova grandi
1 cucchiaino di bicarbonato
1/2 cucchiaino di sale
1 cucchiaio di succo di limone
5 cl rum
vaniglia naturale
375 ml latticello/kefir
Ungo e infarino uno stampo rotondo di 26 cm di diametro. Scaldo il forno a 180°
Sbuccio le banane e le schiaccio con la forchetta assieme al succo di limone e al rum.
Sbatto a mano il burro con gli zuccheri, aggiungo le uova e un po' di vaniglia, mescolando il tutto.
In una boule preparo la farina, il sale, il bicarbonato e comincio ad aggiungerli poco alla volta, alternandoli col latticello, al composto di uova burro ecc.
Per ultimo incorporo le banane, mescolando bene.
Verso nello stampo il composto e metto in forno, non prima di aver portato il termostato a 160°, e faccio cuocere la torta per circa 1 ora o più, l'impasto è denso e pesante e ha bisogno di una lenta cottura.
La sforno, aspetto che intiepidisca prima di sformarla su una gratella e farla raffreddare del tutto.

sabato 28 novembre 2015

Torta salata con ortiche, castagne e feta


Sembra impossibile ma sino alla fine di ottobre camminando lungo la riva del fiume si trovavano ancora splendide ortiche con cime tenere. In compenso quelle di quest'estate, forse per il troppo caldo, erano sofferenti e piene di parassiti. Sta di fatto che una mattina mi sono armata di guanti e ho fatto la mia raccolta.
Erbaceo, dolce e salato. Queste sono le gradevoli sensazioni che regala questo antipasto, saporito ma leggero allo stesso tempo.
Ho preso ispirazione dalla spanakopita greca, torta salata di spinaci e feta racchiusi in un guscio di pasta fillo. Quante ne ho mangiate in Grecia! Da ragazzi tiravamo l'alba cantando in cerchio sulla spiaggia ed io facevo colazione con tiropite e spanakopite, che vendevano calde in un baracchino nel piccolo porto di Rafina. Un rudimentale food truck anni 70.
Niente pasta fillo ma un guscio di pasta brisée riempito di ortiche, sbollentate e saltate in padella con un goccio d'olio e uno spicchio di aglio, castagne lessate e schiacciate e feta sbriciolata.
Un piccolo appareil per legare quel tanto che basta e molta pasta ripiegata sopra.
Deliziosa.
Buon weekend a tutti!
Dosi per 8

-ricetta-
1 rotolo di pasta brisée
12 castagne lessate e spellate
400 g ortiche
100 g feta
2 uova
50 ml latte
1 spicchio aglio
olio evo
sale, pepe
Sbollento le ortiche per 2' in acqua salata e le trito dopo averle schiacciate per eliminare l'acqua residua.
Le ripasso in una padella con un goccio di olio dove ho fatto rosolare, e poi tolto, uno spicchio di aglio.
Lascio che si insaporiscano per 5', poi spengo.
Sbatto in una ciotola due uova col latte, un pizzico di sale e pepe.
Stendo la brisée su una pirofila, sempre mantenendo la sua carta sul fondo, bucherello la base con una forchetta e stendo le ortiche. Sopra distribuisco le castagne e la feta, schiacciate e sbrociolate.
Al di sopra del ripieno distribuisco l'appareil di uova e latte e ripiego i bordi di pasta all'interno, pizzicandoli per fare un bel disegno.
Intanto ho portato il forno a 190°, inforno la pirofila e faccio cuocere per circa 35', o comunque sino a che il fondo e i bordi non mi sembrano cotti e dorati.
Sforno la quiche, elimino la carta e la lascio intiepidire su una griglia.
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