sabato 30 aprile 2016

Sformatini di verdure al tonno

Aprile è giunto al termine, ci ha portato poca acqua ma tanto freddo che, accidenti a lui, mi ha costretto a rimettere in moto la caldaia. E la bolletta salirà, ma come si può stare in casa con 12/13°?
Domani, primo maggio, dicono che diluvierà in tutta Italia. Giusto per guastare la festa dei lavoratori e degli artisti di strada che annualmente si riuniscono sulle sponde dell'Adda a Imbersago. Ogni santo anno, da che si riuniscono per il Festival della Giocoleria, piove!
Caso mai ci fosse bel tempo, questa ricetta è validissima per un picnic.
Un secondo leggero, vegetariano, che a seconda della stagione può contenere altri tipi di verdure.
Questo è un suggerimento valido tutto l'anno perché la base di ortaggi è molto semplice: carote, cipolle e pomodoro, giusto quel tanto per colorare con piccoli spot rossi i flan.
Poi ci sono dei formaggi, ovviamente anche questi possono variare a seconda dei gusti o della disponibilità che c'è nel frigorifero, uova e un po' di farina. E tonno in scatola, per finire.
Per dire... questi li avevo preparati per l'abituale ritrovo pre-pasquale del venerdì santo.
Già facciamo uno strappo alla regola ritrovandoci per gozzovigliare tra appassionati di vino... Rispettiamo almeno la regola dell'astensione da un pasto a base di carne.
Dosi per 12, che potrete facilmente dimezzare, per sformati che ho cotto in stampi da muffins grandi in modo che fossero monoporzione.

-ricetta-
100 g tonno sott'olio sgocciolato
100 g emmental grattugiato
100 g mozzarella, ben asciutta e grattugiata
100 g farina autolievitante
50 g carote grattugiate
50 g cipolla tritata fine
100 g pomodoro
10 uova piccole
olio evo
sale
Trito finemente il pomodoro ben maturo, eliminando la sua acqua.
In una boule mescolo le uova sbattendole leggermente con un pizzico di sale, poi vi aggiungo tutti i formaggi, le verdure e il tonno sbriciolato. Addenso con la dose di farina, regolo di sale e, se piace, macino un po' di pepe nero.
Quindi scaldo il forno portandolo a 175° e intanto ungo i due stampi da 6 maxi muffins con un velo d'olio.
Divido il composto con un misurino da circa 100 ml, non deve arrivare sino al bordo perché in cottura i flan aumenteranno di volume.
Faccio cuocere per circa 30', gli sformati si devono compattare senza disidratarsi troppo, così restano morbidi a soffici.
Li sformo dopo un riposo di 10' e poi posso servirli sia tiepidi che freddi.


giovedì 28 aprile 2016

Ragù di coda di vitello


Quando ne ho l'occasione mi riservo il diritto di prenotare guanciali e coda nel piccolo macello biologico da cui mi rifornisco. Se capita prendo anche il diaframma, taglio di carne che da noi o finisce nel piatto del macellaio oppure viene messo tra gli scarti, nonostante sia un muscolo ricchissimo di ferro e ottimo se cucinato alla griglia e servito come una tagliata.
Mi rendo conto che non è così facile reperire i tagli del quinto quarto che sino a non molto tempo fa erano considerati poco più che scarti mentre adesso costano parecchio. Sono diventati di moda, li usano chef stellati per realizzare i loro "piatti poveri" (si fa per dire...) e così, oltre che di difficile reperibilità, adesso una coda o un ossobuco costano poco meno di tagli pregiatissimi.
Ad ogni modo avevo questa bellissima coda di vitello non molto grande e piuttosto sottile perfetta per un ragù. Per dare maggior consistenza, dato che lo scarto è parecchio, ho aggiunto del macinato e abbondante trito delle più classiche verdure.
Una cottura lenta e prolungata, come si fa per ogni sugo di carne che si rispetti, e poi il paziente lavoretto di disossamento per togliere tutti i segmenti vertebrali.
Con pasta all'uovo o rustica, a base di farro o kamut o integrale, è una vera goduria.
Le dosi sono per almeno 3/4 volte.

-ricetta-
1 coda di vitello (circa 800 g)
300 g macinato di vitellone
700 g polpa pomodoro
1 carota
1 porro
1 cipolla
1 gambo di sedano
1 spicchio di aglio
vino bianco
olio evo
sale, pepe, sambal

Trito finemente tutte le verdure pulite e lavate.
Divido la coda in alcuni segmenti e la metto a rosolare in una pentola con un filo d'olio caldo e lo spicchio d'aglio tritato. Quando ha preso colore aggiungo anche il macinato e attendo paziente che tutta l'umidità che emette si asciughi, mescolando spesso. Ci vogliono di solito anche 20', ma è la parte che regala più sapore ai sughi.
Quando le carni sono perfettamente caramellizzate sfumo con un bicchiere di vino bianco, e solo dopo che è evaporato verso le verdure che faccio rosolare a loro volta.
Quindi condisco con una presa di sale, del pepe e un cucchiaino di sambal (o il classico pezzetto di peperoncino) prima di versare i pelati spezzettati o la polpa di pomodoro.
Quando inizia a sobbollire abbasso la fiamma al minimo e copro parzialmente, lasciando che cuocia lentamente per circa due ore. Al termine la salsa deve essere di un bel colore rosso-bruno e la carne della coda deve sfaldarsi con le dita.
Trasferisco la coda in un piatto e pazientemente elimino tutti gli ossicini.
Rimetto la carne sfilacciata nella pentola e il sugo è pronto per l'uso.

martedì 26 aprile 2016

Frittelle di baccalà e sottaceti

Eehhh, lo so. Il baccalà fritto che novità sarebbe? Ma i sottaceti, o meglio, un pezzo di qualche verdura preparato in giardiniera e fritto in pastella lo avete mai provato?
Io sono una persona molto curiosa sia in fatto di ricette che di cucina in generale, che legge e cerca di tutto nel web e non solo. Ma i sottaceti fritti, giuro, sono roba da americani, che già sono famosi per le voglie di sottaceti nelle donne in gravidanza.
Comunque sia, guarda caso avevo mezzo broccolo romanesco conservato sott'aceto.
Perciò non ho fatto una piega leggendo la ricetta e mi ci sono fiondata, contenta di consumare il broccolo che altrimenti lì sarebbe rimasto sino ad ammuffire.
E volete saperlo? il fritto di sottaceti non è poi così male. Anzi... sgrassa la bocca dal fritto di pesce. Certo, la giardiniera deve essere leggera. O forse sono io che non ho mai amato i pickles troppo forti, per definizione dico che "mi bucano lo stomaco".
Comunque sia... provate. Ne rimarrete piacevolmente stupiti.

-ricetta-
baccalà ammollato
mezzo cavolo romanesco conservato sott'aceto
pastella per friggere
olio di semi di arachidi in abbondanza
La pastella per friggere fatela secondo il vostro sentire, col latte o con la birra. È una questione di abitudine o di gusti.
Io oramai le faccio a occhio e a seconda di quel che devo friggere. Se volete fare quella alla birra, nella striscia sotto la foto dei cigni in volo, cliccate su preparazioni di base, trucchi e segreti e trovate la mia ricetta di base.
Comunque... riduco a tocchetti regolari il baccalà ammollato e divido le cimette del broccolo romanesco a metà, molto ben sgocciolato e tamponato dall'aceto che lo conserva.
Metto tutto nella pastella.
Scaldo in una pentola alta e non grandissima molto olio di arachidi e poi ci friggo pochi pezzi di baccalà alla volta, scolandoli su un piatto, con alcuni fogli di carta da cucina, quando sono dorati in modo uniforme. Poi faccio lo stesso con i triangoli del broccolo.
Metto tutto su un vassoio e porto in tavola finché sono molto caldi.

domenica 24 aprile 2016

Muffins ai lamponi senza farina

Buongiorno golosi, che aspettate i dì di festa per salivare.
Di sicuro non potete rimproverarmi di pubblicare solo cose ultra proteiche e super nutrienti.
Sto piuttosto attenta a quello che metto in tavola anche se è vero che ogni tanto sgarro coi fritti, una mia debolezza peraltro apprezzata da tutti coloro che coinvolgo; molti di costoro non friggono mai a casa. Fortuna che ci penso io a prenderli per la gola.
Spesso, invece, vado alla ricerca di suggerimenti alternativi e trovo idee tipo questa che deriva dalla cosidetta dieta paleo. Non sto a dilungarmi per spiegarvi cos'è, in breve consiste nel cibarsi di quello che si poteva trovare anche molte ere fa, ossia erbe, vegetali, radici e proteine. Cercate nel web... ma sono certa che molti di voi ne abbiano sentito parlare.
Una ricettina sana, priva di glutine, facile e rapida da fare. Buona quanto?
Mah! Sono rimasta piuttosto scettica della resa ma è comunque giusto sperimentare e raccontare di questi esperimenti (per la serie: "se li conosci li eviti..." ).
Mangio pochissimi dolci proprio perché il gusto di zucchero e affini non è nelle mie corde ma, in tutta franchezza... perché privarsi di un bel muffin con un po' di farina che lo tenga insieme e mangiare delle frittatine che, appena uscite dal forno, sono splendide ma poi si afflosciano come un soufflé? Per me non ha senso. In ogni caso, per gli amanti del 'senza questo e senza quello'... è tutto ok.
Quasi dei piccoli clafoutis, o flan senza il guscio di pasta. Solo uova e frutta. Vi ho tentato?
Li suggeriscono come un'ottima merenda, con una tazza di profumato tè o un infuso ai frutti. Non mi esprimo. Lascio al vostro gusto la voglia di sperimentare o meno.
Per 10/12 pezzi (dipende dalla grandezza delle banane e dal peso delle uova)

-ricetta-
5 uova
3 banane stramature
200 g lamponi
vaniglia naturale
Schiaccio le banane con una forchetta e mescolo bene la purea ottenuta alle uova leggermente sbattute.
Profumo con estratto naturale di vaniglia, o con mezza bacca aperta e grattata, che con le banane si sposa benissimo.
Ungo uno stampo da 12 muffins metto tre/quattro lamponi sul fondo di ogni incavo e sopra verso il composto di banane e uova, usando un misurino da 60 ml.
Metto lo stampo nel forno già portato a 175° e cuocio per 15' circa. Le uova devono rapprendersi ma rimanere soffici senza diventare una frittata.
Meglio assaggiarli mentre sono ancora tiepidi.

Sformo le tortine e una volta tiepide le spolvero di zucchero a velo.

sabato 23 aprile 2016

Sushi di salmone affumicato, caprino e verdurine

Non sono particolarmente golosa di sushi, mi riservo di valutarlo al meglio se e quando andrò in viaggio in Giappone, ma qui francamente, per quanto fatto bene, non mi entusiasma più di tanto.
O forse, alla base di questa mia mancanza di entusiasmo, c'è piuttosto il solito motivo. Non mi pesa (ancora) cucinare, perciò è raro che acquisti cose pronte o che sia spinta dalla voglia di uscire a mangiare qualcosa, fatta eccezione per la pizza e i gelati buoni, o quando sono in viaggio.
Dopo questa inutile premessa vi descrivo questo delizioso antipasto a base di salmone affumicato, un atout per tutte le stagioni, steso a formare un foglio sottile che contiene al suo interno verdurine appena rosolate e formaggio caprino.
Ricetta oramai collaudata ampiamente, mi sono permessa di modificare leggermente le loro dosi di solito precise al grammo, perché le trovavo scarse per il salmone e abbondanti per il formaggio.
E in ogni caso le confezioni di salmone affumicato solitamente hanno una grammatura da 100-200-300 e oltre, difficilmente sono di 120 g come richiederebbe la ricetta. Per cui una non basta e due sono troppe. Poco male se ve ne avanza un pezzetto, un crostino volante al consorte che passa dalla cucina giusto nel momento cruciale dell'apertura della busta ci sta sempre. È peggio del nostro primo micione che andava pazzo per il pesce, ha il radar sempre inserito. Le mie due ex randagie di adesso, invece, manco avvertono la maggior parte dei profumi di cucina.
Il peso delle verdure è al netto degli scarti.
Indubbiamente un antipasto da destinare ai giorni di festa, che non ha una collocazione specifica, va bene sempre.
Un modo differente di servire il salmone affumicato, certamente goloso, appetitoso e très chic.
A seconda della stagione potrebbe essere difficoltoso reperire i topinambur, ma si possono sostituire con altro. Adesso vedo in circolazione, ad esempio, piccoli cetrioli snack, che sono croccantissimi. Credo che un paio di questi tagliati a julienne potrebbero andare benissimo nel ripieno.
Un'idea per i prossimi giorni di ponte, magari ci sarà l'occasione di ritrovarsi con amici e si può fare bella figura con poco lavoro.
Le dosi delle varie verdure sembrano risibili, ma fidatevi poiché ho trovato la ricetta sul numero natalizio de La Cucina Italiana e le ho provate e sperimentate. Sono giuste.
Ad ogni modo mi sono usciti due rotoli, sufficienti per una dozzina di persone come antipasto.
Altrimenti sono adatte per 6, se si preferisce scegliere la ricetta come un secondo fresco e primaverile.
Buon sabato, chissà in quanti approfitterete di questo ponticello lungo fino a lunedì. Buon soggiorno ovunque andiate!

-ricetta-
150 g salmone affumicato a fette sottili
300 g caprino e formaggio fresco
40 g broccolo romanesco o broccoletti
30 g topinambur
30 g finocchio
30 g zucca pulita
30 g sedano rapa
soncino o insalatine miste e germogli
olio evo
sale, pepe
Scotto per 4' le cimette di broccolo.
Taglio le altre verdure, tutte pesate al netto degli scarti, a dadini minuscoli. Le salto velocemente in un velo di olio evo, massimo per 5', perché devono rimanere ben croccanti.
Intanto che le verdure intiepidiscono taglio a cubettini anche il broccolo scottato, poi mescolo il tutto al caprino e regolo di sale e pepe.
Stendo due fogli di pellicola trasparente sul piano di lavoro e formo dei rettangoli affiancando le fette di salmone.
Spalmo su ciascuno dei due rettangoli la crema di carpino e verdure poi arrotolo stretto aiutandomi con la pellicola, e sigillo bene le estremità.
Metto tutto a raffreddare in frigorifero, dove i rotoli possono rimanere sino a un paio di giorni.
Al momento di servire elimino la pellicola e affetto a rondelle spesse due cm. Le metto su piatti individuali assieme a qualche ciuffetto di soncino o germogli a piacere.

giovedì 21 aprile 2016

Crocché risotto zucca/broccoli

Buone le crocchette. Di qualsiasi cosa siano fatte.
Con del risotto alle verdure avanzato sono il massimo. Ve lo ricordate? L'ho inserito circa due settimane fa.
Veloci e facili da fare. Adoro riciclare in questo modo.
L'uovo l'ho aggiunto per ammorbidire il risotto, poi con le mani umide ho formato delle palline grandi come quelle da golf che ho passato in pangrattato e semi di papavero.
Una ciotola di riso = 12 crocchette

-ricetta-
risotto avanzato
1 uovo
pangrattato
semi di papavero
sale
olio di semi arachidi per friggere
Mescolo in una boule il risotto con l'uovo sbattuto e un po' di sale.
Con le mani umide formo sfere grandi come palline da golf che rotolo in una ciotolina dove ho messo pangrattato e due cucchiai di semi di papavero.
Quando tutte le crocchette sono pronte scaldo abbondante olio in una padella alta e profonda e ne friggo pochi pezzi alla volta, girandole per farle dorare da ogni lato.
Le scolo su carta da cucina e le servo caldissime.
Ottime come primo piatto, sono perfette come appetizer, con un aperitivo o con un calice di vino bianco.

martedì 19 aprile 2016

Patate alla hasselback o a ventaglio

Come procede questo mese di aprile cari amici gourmand? Qui il clima è sempre piuttosto asciutto e chissà quando il fiume potrà aumentare la sua portata acquea. Temo mai e la vedo dura per i prossimi mesi. Per tornare a livelli accettabili dovrebbe piovere tanto da sfiorare quantità da alluvione. Vedremo. Intanto fa freddo al mattino e la sera ma caldo di giorno. Occorre vestirsi a cipolla, e spogliarsi di strati via via che passano le ore. In terrazza, al sole, comunque si rischia l'ustione, pranzando a mezzogiorno. Dopo anni mi sto godendo la fioritura delle peonie arbustive che ho in giardino. Nessuna pioggia prolungata ha rovinato le loro delicate corolle multipetalo.
Invece le patate, ingrediente principale di questa ricetta, non conoscono stagioni e le trovo un contorno insostituibile per chi non segue diete dinamitarde, che minacciano catastrofi per chi se ne ciba.
Per questa ricetta, dati i numerosi taglietti che si fanno per poterle farcire, si possono definire anche a ventaglio. Il nome deriva comunque dal ristorante di Stoccolma che le inventò. In effetti sono un bel contorno da servire con arrosti importanti o, come piace molto a me, in abbinamento alle uova.
La farcitura può essere di innumerevoli tipi, considerando i vari tipi di formaggi e salumi con cui si possono riempire.
Ma ne esistono anche semplici versioni con solo burro o strutto oppure olio, e erbe aromatiche. Lasciate libero sfogo alla fantasia o regolatevi secondo le esigenze di abbinamento.
Le patate non vanno sbucciate prima ma ben lavate e spazzolate per eliminare qualsiasi residuo di terra, soprattutto se sono di montagna e biologiche non subiscono lavaggi; mi è capitato di trovarne che avevano un secondo strato di terra come se fosse una camicia. Una piccola fregatura in termini di costi se ci si pensa, pesavano un terzo in più e per eliminarla le ho dovute tenere a bagno!
Meglio sceglierle tutte della stessa grandezza così cuociono in modo uniforme, di preferenza nuove o a pasta gialla e, per farle stare in piedi senza che si rovescino, eliminate una fettina dal fondo per appiattirle.
Fate attenzione quando le incidete, i tagli devono essere profondi ma non devono arrivare sino in fondo, si rischierebbe di rovinare tutto. Poi, a seconda della perizia e della manualità di ognuno, potete fare quanti tagli volete, tenendo però conto che il condimento con le quali andranno riempite aumenta di pari passo.
Per questo mio primo esperimento ho mescolato formaggi diversi. Al posto del solito burro dolce si può usare del burro salato ed evitare così di salare, che già i formaggi sono saporiti.

-ricetta-
1 patata per persona
feta, zola, ricotta, parmigiano ed emmental
burro
sale, pepe
Lavo e asciugo le patate.
Ne elimino una fettina dal fondo perché stiano appoggiate senza rotolare.
Ungo una pirofila di burro.
Taglio a ventaglio le patate con incisioni ravvicinate e regolari. Io ne ho fatte 14 per ciascuna, ogni patata pesava circa 150 g.
Mescolo in una boule tutti i formaggi sbriciolati o grattugiati.
Riempio le taschine di ogni patata con i formaggi, cospargo di pepe appena macinato e di qualche fiocchetto di burro, quindi metto la pirofila nel forno, che ho impostato nel frattempo sui 190/200°, e faccio cuocere per circa 40'. Verifico comunque che le patate siano cotte pungendole con uno stecchino.
Le servo dopo averle fatte riposare 10'.



domenica 17 aprile 2016

Tortine di carote e mele

Alla fine torno sempre alla mia prima passione in fatto di dolci: quelli da forno, semplici e che sanno di casa. Forse perché mia mamma ne faceva più di uno a settimana, appena stava per terminare l'ultima fetta di crostata ecco che si metteva a impastare una torta marmorizzata, o una torta margherita. Di tutto purché fatto con pochi e sani ingredienti. Non esistevano merendine né creme al cioccolato nella dispensa. Solo confetture, torte e biscotti fatti in casa.
E così migro nel web alla ricerca di variazioni sul tema. In effetti la ricetta era per una torta, ma poi ho preferito dividere l'impasto in muffins. Più agevoli e facili da servire.
Una trovata dolce, leggera e poco impegnativa, ammetto che sono stata indietro con la dose di spezie, e il consorte mi ha fatto notare che potevo anche abbondare per dare maggior sapore.
In effetti erano molto delicati.
Le dosi sembrano abbondanti ma una volta cotti si mantengono per alcuni giorni, ottimi come merenda o a colazione.
Buona domenica a tutti i golosi.
Dosi per 24 muffins.

-ricetta-
260 g farina 00
300 g mele
150 g carote
150 g zucchero
125 g noci tritate
15 g cocco disidratato
240 ml olio semi
4 uova
8 g lievito
1 cucchiaino bicarbonato
1 cucchiaino cannella
1/2 cucchiaino noce moscata
1/2 cucchiaino sale
1/4 cucchiaino chiodi garofano in polvere
Porto il forno a 175°. Intanto mescolo la farina col bicarbonato, lo zucchero, il lievito, il sale e tutte le spezie.
In una ciotola sbatto le uova con l'olio poi li aggiungo alle polveri.
In questo composto verso le carote e le mele grattugiate finemente. Da ultimi metto noci e cocco.
Metto i pirottini negli stampi da muffin e verso il composto usando un dosatore da circa 70 ml.
Cuocio in forno caldo per circa 25', poi dopo averli fatti riposare 10', sformo i muffins e li metto su un piatto di servizio.



sabato 16 aprile 2016

Sfoglia al brie, bacon e timo

Brie e bacon sono un'accoppiata vincente nelle torte salate, ma il timo regala una ulteriore nota aromatica, fresca e decisa, tanto meglio se in giardino o nel vostro erbario ne coltiviamo del tipo limonato. Il mio non è ancora spuntato dopo l'inverno, si inizia appena a vedere che germoglia.
Ammetto che per torte salate e simili uso spessissimo, quasi sempre a dire la verità, rotoli di pasta già pronta. Li trovo comodi e rapidi. Mi risparmiano la fatica di impastare o forse sarà, anche, perché assieme a queste prelibatezze ne ho sempre in ballo molte altre, e il tempo è spesso tiranno.
Ma non sono certo questi gli aiuti da rifiutare in cucina. Fare una buona sfoglia richiede perizia e metodo. Ben venga un aiutino. Altro discorso riguarda la pasta brisée, che si può effettivamente preparare in pochissimo tempo da soli.
Questa quiche si prepara in pochi minuti e sparisce dal piatto da portata in altrettanto poco tempo.
Dosi per 6/8

-ricetta-
1 rotolo di pasta sfoglia rettangolare
250 g brie
100 g bacon a fettine sottili
timo
pepe nero
Stendo la sfoglia su una teglia rettangolare che la contenga e mi permetta di avere un bordo rialzato lungo tutti i lati.
Taglio a fettine sottili e regolari il brie e il bacon a pezzetti delle stesse dimensioni, ossia divido le lunghe fettine in tre parti.
Metto sulla sfoglia fettine alternate di brie e bacon, guardate la foto per farvi un'idea.
Distribuisco sopra foglioline di timo.
Quando tutta la sfoglia ne è ricoperta metto la teglia in forno caldo, a 200°, per circa 20' o comunque sino a che il bordo è ben cotto.
La sforno, aspetto che si raffreddi per circa 10', poi la taglio a quadrotti e la porto in tavola.




giovedì 14 aprile 2016

Pasta rustica con patate e pancetta

Mica cucino solo ricette elaborate e chic. Anch'io ho le mie giornate stile 'carrettiere' e preparo veri piatti comfort food, che poco concedono all'eleganza ma che regalano calore e sapore in semplicità.
Pasta e patate è da sempre un grande classico della cucina povera. Era uno dei piatti più gettonati di mia suocera.
Diciamo che questa pasta con patate e pancetta si eleva appena un pochino, donando al piatto grassezza e salinità.
Per questo ho preferito usare una pancetta tesa dolce, non affumicata. Volevo che la ricetta fosse realmente rustica, tanto che ho ripassato i dadini di patate con un po' di pangrattato proprio per renderle sabbiose.
La pasta invece è a base di farine 'diverse': quinoa, mais e riso. Veramente leggera.
Oddio, ricordo solo ora che oggi la mia mammina compie gli anni! A lei questo piatto non piacerebbe. Vabbè ma', fatti la tua pasta al ragù e vai tranqui! Tanto nemmeno i dolci ti fanno impazzire. In ogni caso... AUGURI, Giulietta!
Dosi per 4

-ricetta-
300 g pasta corta
200 g patate
100 g pancetta tesa dolce
1 cipollotto o 1 scalogno
olio evo
pangrattato
prezzemolo tritato
sale, pepe nero
Taglio a dadini la pancetta.
Sbuccio le patate, le taglio a cubetti regolari e le faccio rosolare in padella con un goccio d'olio, sino a che non sono uniformemente dorate, poi le spolvero di pangrattato e continuo a spadellare per 2' in modo che se ne rivestano. Il mio era un residuo di panatura e conteneva anche semi di papavero.
Soffriggo lo scalogno tritato con altro olio, poi metto la pancetta e la rosolo a fiamma vivace, deve sudare e seccare un pochino.
Lesso la pasta scolandola al dente e lasciandola un po' umida, la verso nella padella con la pancetta e la salto velocemente, poi unisco le patate e termino con un pochino di prezzemolo tritato. 

martedì 12 aprile 2016

Sandwich di piadine

L'avrò già scritto un centinaio di volte. Adoro la pizza, che sia a torta, alla napoletana, fritta, tutto va bene purché sia fatta con un buon impasto, ben condita e ben cotta.
Qui al paesello le pizzerie non brillano per eccellenza e, per soddisfare la mia voglia, mi tocca ricorrere a vari succedanei.
Ecco una soluzione ricca e golosa, che si può trasformare in un fragrante stuzzichino da servire con l'aperitivo. Si tratta di due piade sovrapposte, con un'abbondante farcitura all'interno, a mo' di sandwich.
Tagliate a triangoli saranno perfette con una fresca birra oppure uno spritz, scegliete voi se con l'Aperol o col più intrigante, come piace a me, Campari.
Dosi per 2/6

-ricetta-
2 piadine sfogliate
2 bocconcini di mozzarella
2 pomodori, tagliati a dadini
origano e/o basilico fresco
olio evo
sale

Prendo i dadini di pomodori, li condisco con olio e sale e li lascio riposare 15', così eliminano tutta l'acqua che contengono, che scolo via.
Scolo anche le mozzarelle e le trito.
Stendo una piada sul fondo di una padella doppia appena unta d'olio, sopra distribuisco mozzarella, pomodori, erbe aromatiche fresche, sale e qualche goccia d'olio, e copro con la seconda piada.
Scaldo la padella sul fuoco, quando è ben calda la copro con l'altra e faccio rosolare le piade da entrambi i lati sino a che non sono croccanti.
Le trasferisco su un piatto e con la rotella tagliapizza ne ricavo 6 spicchi o due metà, dipende dall'uso che ho deciso di farne.

domenica 10 aprile 2016

Biscotti al burro di arachidi- solo tre ingredienti

Americanata che di più non si può, ma molto golosa.
Facilissimi e veloci da fare, piaceranno a tutti.
Attenzione solo alla cottura. Deve essere breve e quando li sfornerete non toccateli ma spolverizzateli con qualche fiocchetto di fleur de sel, che servirà a potenziarne il sapore, rendendoli al contempo più gradevoli.
Questa è una di quelle ricette che si possono preparare assieme ai bambini.
Basta mescolare tutto in  una ciotola, poi fare delle palline e appoggiarle su una placca. Formare il decoro con una forchetta e infornare.
Se potete scegliete un burro di arachidi poco dolcificato. Ce ne sono vari tipi in commercio.
Dosi per una ventina di biscotti.

-ricetta-
200 g burro di noccioline
160 g zucchero
1 uovo
fleur de sel
In una boule mescolo con una forchetta il burro di arachidi con l'uovo e lo zucchero.
Metto il composto a rapprendersi un po' in frigorifero, così sarà più facile maneggiarlo, altrimenti è molto appiccicoso.
Poi formo delle palline grosse come una noce che dispongo su una placca rivestita di cartaforno, distanziandole.
Schiaccio le palline appiattendole un pochino, con una forchetta le incido a griglia, guardate la foto per capire meglio.
Inforno a 175° per circa 10'. Quando sono cotti sono morbidissimi, non toccateli ma mettete su ognuno qualche fiocchetto di sale.
Lasciate raffreddare poi trasferite i biscotti su un piatto e serviteli freddi.

sabato 9 aprile 2016

Risotto zucca e broccoli, con zola piccante

Ci sono. È arrivato il nuovo rifornimento di riso e mi scateno nuovamente con sempre nuove associazioni nel piatto.
Zucca, che in pratica si trova quasi tutto l'anno, variano le qualità ma ce n'è sempre, broccoli e per mantecare una fetta di gorgonzola di capra, molto erborinato e dal sapore deciso.
Appositamente cotto in dosi abbondanti per poter preparare il giorno dopo delle deliziose crocchette, che in certi momenti torna utile avere del lavoro già svolto a metà. A giorni ve le mostrerò.
Sia i broccoli che la zucca li ho lasciati a pezzi consistenti, che si potessero avvertire alla masticazione.
Per il brodo vegetale ho utilizzato le foglie dei broccoli e il torsolo, poi qualche altra verdura un po' appassita che avevo in dispensa, fatte sobbollire per 30' in abbondante acqua poco salata.
Dosi per 4 e più.

-ricetta-
500 g riso Vialone nano
350 g broccoli
250 g zucca
100 g zola piccante
30 g burro
1 scalogno
olio evo
brodo vegetale
sale
Dopo aver preparato il brodo vegetale, in modo da averne pronto circa un litro e mezzo, divido a cimette il broccolo e taglio la zucca a dadi.
Affetto lo scalogno e lo faccio appassire in metà del burro e un filo d'olio, poi metto la zucca e dopo 5' il riso. Lo faccio tostare e intridere poi inizio a bagnarlo col brodo, aggiungendolo mano a mano che si asciuga. Aggiungo anche i broccoli e continuo a mescolare saltuariamente.
Quando il riso è cotto al dente verso il pezzetto di burro rimasto e lo zola a dadini.
Mescolo vigorosamente per mantecare e poi copro, faccio riposare per 5' prima di servire.





giovedì 7 aprile 2016

Vellutata di zucca e patate con broccolo romanesco

Mi sono ritrovata con l'ultimo pezzo di una zucca buonissima che tempo fa mi aveva regalato l'amico Alvaro. Era talmente grande che l'avevo divisa e congelata a pezzi.
In una giornata grigia e bigia non potevo non preparare una bella vellutata di zucca e patate da manuale. Densa, cremosa e corroborante, ma anche leggera.
In più c'erano un paio di amici a farci compagnia, coi quali abbiamo stappato una buona bottiglia di vino in sintonia col piatto. Il Gewurztraminer di Klur, produttore alsaziano nella Valle del Gatto, o Katzenthal, vendemmia 2012, aromatico al punto giusto e con quella nota acidula adatta a compensare la dolcezza della zucca.
Come potete vedere dalla foto ho abbondato col pepe. A me piace un sacco e non mi tiro mai indietro.
Data la naturale cremosità degli amidi delle patate e della polpa della zucca non ho aggiunto né latte né tanto meno panna.
Anzi, ho guarnito con qualche cimetta 'architettonica' di broccolo romanesco, che è un vero prodigio della natura in fatto di estetica.
Dosi per 4

-ricetta-
400 g zucca
200 g patate vecchie
200 g broccolo romanesco
1 scalogno
olio evo
sale, pepe nero
Elimino la buccia alla zucca e la taglio a dadi.
Sbuccio le patate e faccio a tocchi anche loro.
Affetto sottilmente lo scalogno pelato.
Rosolo lo scalogno in un velo d'olio, poi aggiungo la zucca e le patate.
Quando hanno preso un po' di sapore copro a filo con acqua calda o con brodo leggero vegetale e lascio cuocere per circa 20', sino a che le verdure sono tenere.
Nel frattempo sbollento le cimette di broccolo, calcolandone due a testa.
Quando la zuppa è pronta la regolo di sale e la frullo a vellutata aiutandomi con la frusta a immersione.
Divido la minestra nelle fondine e decoro con pepe nero macinato fresco e le cimette di romanesco.
Porto in tavola del buon olio extravergine per chi ne volesse aggiungere un filo a crudo.


martedì 5 aprile 2016

Girelle pizzose

Avete presente quei comodi rotoli di pasta per pizza dove avvolta in cartaforno c'è una sfoglia rettangolare pronta da farcire?
Invece che fare la solita pizza, che magari cuocendo si secca pure un po' troppo, perché non arrotolarla dopo aver steso sul rettangolo qualsiasi cosa che più ci piace?
Una volta pronto il salsicciotto lo si taglia a rondelle che si fanno cuocere in forno.
Ecco pronto così un antipasto oppure uno spuntino goloso. In questo periodo, in cui ho avuto il consorte a casa per un sacco di tempo, queste scappatoie mi sono tornate spesso utili per accogliere gli amici che, con spiccato senso dell'amicizia, sono venuti a fargli visita.
Ci doveva pur essere qualcosa da mettere sotto i denti per accompagnare un fresco calice di vino!
Quanto alla salsa di condimento lascio a voi la scelta se cuocerne velocemente una partendo da pomodori freschi oppure se optare per una salsa pronta... la stagione, appena iniziata coi camoni sardi, non ci dà ancora bei pomodori maturi, rossi e carnosi.
Naturalmente sapete oramai da tempo come preparare la polvere di capperi, vero? oppure cliccate QUI per un link diretto al procedimento per farla.
Trovo che sia un insaporitore unico ed eccezionale per tutto ciò che riguarda tartine e pizze, e non solo.

-ricetta-
1 rotolo di pasta per pizza
salsa di pomodori
bocconcini di mozzarella
polvere di capperi
olio evo

Apro e metto a scolare i bocconcini di mozzarella o fiordilatte, devono essere ben asciutti prima di poterli affettare.
Stendo la pasta, lasciando la sua carta sul fondo, su un tagliere, poi la velo di uno strato di salsa di pomodoro condita, o sugo pronto, vedete voi quello che più vi piace. L'importante è che sia ristretta e poco acquosa.
Sopra distribuisco fettine di formaggio e polvere di capperi.
Arrotolo la sfoglia e taglio delle sezioni regolari spesse circa due dita.
Le allineo su una placca rivestita di cartaforno appena unta, le ungo con un pennello intinto in olio evo e metto a cuocere in forno a 200° per circa 25'.
Devono asciugare e colorire senza seccare troppo.
Le servo ben calde.

domenica 3 aprile 2016

Torta sbriciolona con crema e fragole

Accidenti a me. Non avete idea di quanto mi infurio con me stessa quando, mentre sono intenta nella preparazione di una nuova ricetta, mi si accende una lampadina nel cervello, una specie di spia rossa a intermittenza, proprio come quelle dei segnali di allarme e, magari perché assieme a quell'esperimento sto cucinando altro, la ignoro.
Mi è successo così con questa. Le dosi secche mi hanno messo in allarme, dovevo dar corso alla mia esperienza, invece ho proseguito, anche se non ero convinta.
Grazie redazione di Alice magazine, la prossima volta farò molta più attenzione. Non perché un dolce è masticabile e buono di sapore significa che sia ottimo. Come si fa a sbagliare così palesemente le dosi di farine rispetto al burro e alle uova? Va bene che il composto doveva sbriciolarsi, ma così rimaneva troppo farinoso.
Ho rifatto la torta modificando le dosi secondo il mio modesto parere, e la nuova sbriciolona, una via di mezzo tra una sbriciolata e una sbrisolona, è diventata perfetta.
Quindi golosi amici, eccovi la ricetta di un'ottima torta da servire a fine pasto, dolce e acidula al punto giusto, grazie alla crema pasticciera smorzata dalla freschezza della composta di fragole.
E buona domenica!
Dosi per 8

-ricetta-
200 g farina 00
50 g fioretto di mais
50 g farina di mandorle
100 g zucchero di canna
100 g burro
1 uovo grande
1 tuorlo
1 limone
8 g lievito
sale
vaniglia, essenza naturale liquida o secca
300 + 100 g fragole
25 g zucchero di canna
crema pasticciera*
*La crema pasticciera si fa con 250 ml di latte caldo profumato da una scorzetta di limone, nel quale sciolgo 3 tuorli con 70 g di zucchero, 10 g di farina e 20 di fecola, rimettendo sul fuoco e mescolando sino a che addensa, posso anche prepararla la sera prima. Una volta pronta la copro con pellicola a contatto e la conservo al fresco.
Mescolo in una boule la frazione secca con il burro a pezzetti e le uova, sino a ottenere un composto sbriciolato e scomposto che non va lavorato troppo.
A parte pulisco 300 g di fragole, le faccio a pezzetti quindi le metto in una padella assieme alla scorza grattugiata di mezzo limone e le faccio caramellare con un cucchiaio di zucchero (pari a 25 g), per circa 10'. Devono diventare sciroppose.
Stendo due terzi del composto in una teglia rivestita di cartaforno, compattandolo con le dita.
Sopra spalmo la crema e poi la composta di fragole, senza mettere tutto il succo fuoriuscito.
Ricopro col resto del composto sbriciolandolo sopra il ripieno.
Inforno a 170° per circa 45'.
Quindi estraggo la torta dal forno, la lascio intiepidire e poi la trasferisco su un piatto di servizio.
La servo con le altre fragole fresche ridotte a pezzetti e mescolate col sughetto di quelle cotte.

sabato 2 aprile 2016

Patate al forno facilissime

Quante volte si vorrebbero cucinare le patate al forno ma poi non si ha il tempo di sorvegliarle oppure si sceglie la qualità sbagliata e si rompono tutte?
In questo modo potete stare tranquilli. Una volta messe in forno non occorre fare più nulla se non impostare il timer. Non appena questo ci segnalerà che la cottura è terminata le patate saranno pronte da portare in tavola.
L'importante è scegliere una qualità di patata adatta. Quelle a buccia rossa sono perfette ai fini della consistenza finale.
E poi con una sola placca si possono servire molte persone, calcolando, a seconda delle esigenze, una mezza oppure una patata intera per persona.
Usando patate della stessa media dimensione, per una teglia bassa da 28 x 35 ne occorrono 8.

-ricetta-
patate rosse
60 g burro
30 g formaggio grattugiato
aglio in polvere
sale
Sciolgo il burro direttamente nella placca, infornandola mentre il forno va in temperatura, che deve essere di 200°.
Nel frattempo lavo molto bene e poi asciugo le patate con la buccia, quindi le taglio a metà nel senso della lunghezza.
Spolvero il burro sciolto con un cucchiaio di aglio in polvere, oppure schiaccio con l'apposito attrezzo un paio di spicchi di aglio fresco, cospargo di formaggio grattugiato e sistemo sulla placca le patate con la faccia tagliata rivolta verso il basso.
Inforno la teglia e faccio cuocere per circa 40'. Verifico comunque la cottura pungendo una patata con la punta di un coltello. Se affonda senza sforzo sono pronte.
Attendo 5', poi le tolgo girandole con la parte tagliata in alto e le porto in tavola su un vassoio.
Conservo il grasso di cottura, mi tornerà utile per insaporire un soffritto o in una zuppa.
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