domenica 30 settembre 2018

Nodi dolci al cacao

Una ricetta che mi è venuta voglia di fare al di fuori delle tradizionali feste di Carnevale. Forse perché quel giorno avevo confermato la settimana bianca del prossimo anno e per stabilire la data mi baso sul Carnevale e le Ceneri.
In sostanza sono chiacchiere con cacao nell'impasto. Rimangono un po' più secche delle solite che faccio ma il sapore è buono. Forse avrei dovuto tirarle più spesse. Riproverò con più concentrazione.
Buona domenica a tutti!

-ricetta-
350 g farina 0
15 g cacao amaro
2 uova grandi
25 g zucchero a velo
40 ml olio vinaccioli
60 ml latte
5 g lievito
3 g cannella in polvere
sale
olio di semi arachide per friggere

Impasto le chiacchiere setacciando la farina con lievito e sale. Aggiungo il cacao e la cannella, lo zucchero e diluisco con le uova sbattute leggermente assieme all'olio e al latte.
L'impasto non dev'essere troppo duro. Lo lavoro nella planetaria per qualche minuto e poi lo faccio riposare coperto per un'ora prima di stenderlo in sfoglie sottili che ritaglio a strisce, incido e annodo.
Friggo le chiacchiere poche alla volta in abbondante olio ben caldo.
Le scolo su carta da cucina e quando sono fredde le spolvero di altro zucchero a velo.

giovedì 27 settembre 2018

Risotto salsa verde e triglie

A pranzo da amici una domenica di agosto, la padrona di casa mi mostra una foto di un enorme piatto da portata colmo di risotto ricoperto da oltre 100 filetti di pesce persico, pescato nel lago di Lecco.
In loro assenza, sono oramai introvabili quelli veri e il consorte da tempo non ne pesca più, mi sono detta che potevo ovviare con filetti di triglia e così ho risolto il pranzo, accogliendolo al rientro da Milano. Ne è rimasto molto contento...
Dosi per 4

-ricetta-
400 g riso
100 g salsa verde
cipolla pastorizzata
brodo vegetale
robiola
16 filetti di triglia
100 ml vino bianco
olio evo e burro

Faccio tostare il riso a secco nella pentola, poi aggiungo un cucchiaio abbondante di cipolla pastorizzata e sfumo col vino.
Una volta evaporato inizio ad aggiungere mestoli di brodo bollente man mano che asciuga.
Nel frattempo infarino i filetti di triglia e, mentre il riso riposa mantecandosi, li cuocio velocemente in una padella dove possono starci tutti assieme con un filo d'olio e una noce di burro.
Li rigiro lasciandoli dal lato senza pelle per solo 1'. Spengo e tengo in caldo.
Porto a cottura il riso, spengo la fiamma e aggiungo una cucchiaiata di robiola e la salsa verde, mescolo e copro.
Dopo il riposo di 5' lo divido tra i piatti e sopra ogni porzione adagio 4 filetti di triglia.




martedì 25 settembre 2018

Frittata con cuore di bue verdi e burrata

Non è proprio una frittata ma piuttosto una grande omelette aperta.
Ho usato un paio di pomodori verdi e della burrata.
Un secondo facile e veloce, i pomodori appena appassiti in padella con poca cipolla pastorizzata, e poi ricoperti dalle uova sbattute.
Cotta da un solo lato, prima di coprirla perché il calore ne facesse rapprendere la superficie, ho messo la burrata a pezzi.
Una vera delizia per il palato. Dosi ideali per 3, abbondanti per 2.

-ricetta-
3 uova grandi
100 g burrata
30 ml latte
2 pomodori cuore di bue verdi, o molto indietro
una noce di burro
un cucchiaio di cipolla pastorizzata
olio evo
sale

Taglio a dadini i pomodori e li faccio saltare in un filino d'olio assieme alla cipolla. Salo leggermente.
Sbatto le uova con un pizzichino di sale e il latte.
Ungo la padella di burro e metto i pomodori saltati, ci verso sopra le uova. Scuotendola faccio rapprendere il fondo e inclinandola porto sui bordi la parte liquida che si concentra al centro.
Lascio che si rapprenda quasi del tutto senza girare la frittata, distribuisco la burrata rompendola con le dita, spengo la fiamma e copro con un piatto o un coperchio.
Lascio riposare 10'. L'omelette aperta è pronta.
È molto buona tiepida, ma anche fredda.




domenica 23 settembre 2018

Duroni sciroppati alla vodka

Segnatevi la ricetta per l'anno prossimo quando ritornerà la stagione di questi frutti. Si prepara da maggio a luglio e la si ultima in settembre, dopo 3 mesi di riposo al sole.
Il tempo delle conserve di questo tipo è l'estate, oramai finita.
Approfittando della piena stagione di ciliegie, duroni e frutti vari mi piace metterne da parte alcuni da poter consumare mesi dopo, nei dolci, sopra il gelato, da soli.
Non mi piace il sapore degli stessi conservati sotto grappa, trovo che li caratterizzi troppo.
Per questo motivo scelgo la vodka, che è più neutra e si insaporisce con la frutta, assumendone il sapore.
Per poter consumare queste ciliegie ci vuole pazienza, il vaso deve stare al sole per 3 mesi.
In pratica potrò consumarle al rientro dalle mie vacanze, avendole separate dal liquore appena prima della partenza, ma naturalmente si conservano anche nei mesi successivi.
La vodka si diluisce con lo zucchero e gli umori della frutta, colorandosi piacevolmente.
Basta avere la pazienza e l'accortezza di scuotere bene e capovolgere varie volte il vaso ogni giorno, soprattutto nelle prime due settimane.
Nulla di complicato. Ho scelto di mettere via dei duroni, rimarranno più masticabili.
Per le dosi fate voi, a seconda delle vostre necessità.
Il peso della vodka deve essere uguale a quello della frutta. Lo zucchero pari a circa un terzo.
Non mi ripeterò mai abbastanza sulla necessità di utilizzare un vaso capiente opportunamente sterilizzato, e di lavare e tamponare molto bene la frutta, eliminando quella che presenta anche il più piccolo difetto.
Buona domenica!

-ricetta-
700 g duroni
70 ml vodka
250 g zucchero
1 vaso 4 stagioni da 1 l
Con una forbice taglio il picciolo ai duroni, lasciandone un centimetro.
Comincio a comporre il vaso mettendo uno strato di frutti che spolvero di zucchero. Ripeto sino a quando ne ho e poi riempio di vodka. Tappo bene e scuoto per far dissolvere lo zucchero.
Lo metto al sole e per la prima giornata lo agito spesso.
Quindi lo lascio all'aperto, in un posto parzialmente soleggiato, e mi ricordo di agitarlo ogni giorno per 3 mesi. In capo a questo tempo i duroni sciroppati alla vodka saranno pronti da consumare.
Filtro il liquido e invaso i frutti in piccoli barattoli ricoprendoli di vodka.
Metto in piccole bottiglie il resto del liquore, ottimo da bere da solo perché l'aggiunta dello zucchero e i succhi della frutta, diluendolo, ne hanno ridotto la gradazione.



venerdì 21 settembre 2018

Terrina di salmone affumicato e zucchine

Eccovi un piatto freddo, portata ideale come antipasto o secondo vegetariano.
La ricetta originale, presa da Cucchiaio d'argento.it, suggeriva di usare zucchine sbollentate ma siccome io sono abituata a grigliarle... è venuta bene uguale.
Ho mescolato due tipi di salmone affumicato, uno selvaggio norvegese dal colore molto intenso e il classico scozzese, più pallido.
Ne ho solo messo un po' di più, ma le dosi della terrina sono abbondanti, per 8 persone.
La terrina, dopo la cottura, necessita di qualche ora di riposo in frigorifero. Quindi si può preparare con un giorno di anticipo.

-ricetta-
4/5 zucchine medie
240 g salmone affumicato
125 ml panna fresca
2 uova
20 g farina setacciata
4 g curry
2 g sale
pepe
Taglio con la mandolina le zucchine, lavate e spuntate, a fettine lunghe e sottili. Le passo su una griglia molto calda e le tengo da parte.
Ungo con burro uno stampo da plum, fodero il fondo con uno strato di zucchine che ricopro con fettine molto sottili di salmone.
Ripeto l'operazione altre 3 volte e termino con le zucchine.
Preparo, in una boule, una crema frullando le uova con farina, panna, curry, sale e pepe.
Verso la crema liquida nella terrina e metto a cuocere in forno a 200° per circa 35'.
Sforno, lascio raffreddare quasi del tutto e poi copro con pellicola.
Metto il frigorifero per qualche ora così si compatta, poi sformo la terrina e la servo a fette.

mercoledì 19 settembre 2018

Spellare in fretta i pomodori ciliegino

Trucchetto furbo!
Magari lo conoscete già. Io quando l'ho visto fare non ci volevo credere. So bene come sbucciare pomodori san Marzano o ramati, ma con ciliegini e datterini... è un'impresa.
Invece così in men che non si dica vi ritrovate con i pomodorini tutti interi e privi della buccia.
È facilissimo.
Basta una pentolina con olio di semi abbondante ben scaldato. Arrivato ai 170° si tuffano dentro i pomodorini pochi alla volta e dopo nemmeno un minuto si scolano con un ragno.
Si appoggiano su carta da cucina e con delicatezza si toglie la buccia che si è ritirata verso il picciolo.
Fatto!
Incredibile vero? Una volta sbucciati potete usarli per condire, decorare tartine o torte salate, interi come sono.

domenica 16 settembre 2018

Torta rovesciata alle banane e gocce di cioccolato

Le pagine dei ricordi di Facebook mi hanno rimandato a una rovesciata con le albicocche che pubblicai l'estate del 2017. Sulla falsariga ho voluto provare a farla con le banane, dopo aver visto la ricetta su Cucchiaio.it.
Di mio ho aggiunto gocce di cioccolato, perché sarebbe stato il dessert per un pranzo dov'era ospite l'amico più chocolate-addicted che conosco.
Nell'insieme è ottima (e calorica). Ma sono dolci, avete mai visto dolci light? Sono fintamente leggeri. Quello che possiamo fare, al massimo, è contenere le dosi di burro, uova e zucchero.
La torta è per 8 persone, cotta in uno stampo da 22 cm.
Buona domenica a tutti, la mia prima di vera vacanza... oddio, vacanza è una parolona con tutto il supporto che devo fare e dare al capitano/consorte (che poi io non ho firmato per questa sorte!).
Diciamo 'al mare', va'. Ciaoooo!

-ricetta-
3 banane non troppo mature
125 g farina 00
100 g burro
70 g zucchero semolato
50 g zucchero canna
30 g gocce cioccolato
1 uovo
60 ml latte
5 g lievito
2 g sale

Per prima cosa preparo una crema sbattendo in una ciotola lo zucchero di canna e 50 g di burro morbido. Con questa rivesto il fondo e le pareti dello stampo.
Sbuccio e affetto per il lungo le banane e con le fette ricopro il fondo dello stampo.
In una ciotola lavoro il resto del burro con l'altro zucchero, aggiungo l'uovo, la farina setacciata con lievito e sale e diluisco col latte. Per ultime incorporo le gocce di cioccolato e verso l'impasto sulle banane, livellando con una spatola.
Metto in forno a 175° e faccio cuocere per circa 35/40'.
Scuoto leggermente lo stampo, la torta deve staccarsi senza difficoltà.
Lascio che intiepidisca e poi la rovescio su una gratella in modo che possa raffreddare completamente.

giovedì 13 settembre 2018

Mezzemaniche alla carbonara con melanzane, scalogni e ricotta salata


Anche se non sembra siamo meteorologicamente già in autunno, e quindi una ricetta che ha una sua connotazione non proprio estiva ci sta. Soprattutto se la carbonara è rimaneggiata e alleggerita, infatti ho aggiunto melanzane e scalogni eliminando il guanciale. So che c'è chi griderà all'eresia... ma per una versione vegetariana dovevo pur sempre creare sapore omettendo il guanciale.
La potrei definire una versione estiva, con poco pecorino ma con l'aggiunta della ricotta salata.
Un piatto super goloso, che è stato apprezzato da tutti.
La melanzana fritta a dadini si può preparare con un certo anticipo. Il formato di pasta fa senza alcun dubbio la differenza. Le mezze maniche o maccheroni sono ideali con l'aggiunta delle verdure al classico composto di uova e formaggi.
Repetita juvant, sulla qualità delle materie prime. Uova praticamente usate a crudo, quindi freschissime, pasta di grano duro certificato. Che tiene la cottura e ha un sapore... che non lo dimentichi.
A costo di rischiare l'effetto frittata ho messo 1 uovo intero intere e il resto in tuorli, ma fate conto che le dosi che ho preparato erano per 12! Ad ogni modo i tuorli si calcolano uno a persona.
Qui scrivo dosi per 6 persone, abbondanti.

-ricetta-
600 g mezze maniche
5 tuorli grandi
1 uovo intero grande
1 melanzana grande a dadini
3 scalogni
60 g pecorino grattugiato
40 g ricotta salata
olio evo
pepe
Ricavo dadini dalla melanzana pulita e lavata, alla quale mantengo la buccia, e li friggo in abbondante olio evo molto caldo. Li metto a scolare su carta da cucina.
In una ciotola mescolo i tuorli, l'uovo intero e il pecorino. Macino pepe nero fresco.
In una padella capiente, meglio se wok, dove poi farò saltare la pasta, rosolo velocemente gli scalogni pelati e fatti a spicchi con un goccio di olio evo.
Scaldo abbondante acqua, la salo e ci cuoio le mezze maniche scolandole piuttosto al dente.
Riscaldo gli scalogni in padella e verso la pasta nel wok, la faccio insaporire nel condimento di scalogni, aggiungo 4/5 cucchiai della sua acqua di cottura, faccio un po' mantecare e spengo la fiamma.
Verso il composto di uova e le melanzane fritte.
Mescolo bene per amalgamare.
Servo nelle ciotole completando con una grattata di ricotta salata e porto in tavola con altro pepe nero, per chi ne volesse.



martedì 11 settembre 2018

Mini quiche senapate ai datterini

Un aperitivo tra amici o l'apertura di una cena, un gusto stuzzicante che invoglia a brindare con un buon calice di vino.
Idealmente brindo così alle mie imminenti vacanze.
La ricetta, com'è naturale, è dei nostri cugini d'oltralpe. Il gusto della senape ravviva l'appareil di uova e panna che lega il tutto.
Un'idea veloce eppure molto gradita. Vi consiglio di servire le piccole quiche dopo una decina di minuti al massimo, giusto il tempo che non scottino. Uno dei loro pregi sta infatti nella fragranza del ripieno che, se servite pochi minuti dopo che sono state tolte dal forno, è morbido e gonfio.
Vive la France...
Perfette con uno Champagne Brut Premier Cru, il Rosé de Saignée di Geoffroy. Già il colore mi incanta. Il resto lo lascio immaginare. Detesto chi cataloga i rosé come vini declinati al femminile, adatti alle donne. Ci sono rosé che tutto hanno meno che caratteristiche femminili e che si abbinano a piatti saporiti arricchendo e gratificando il palato di chi li beve.
Dosi per 8 pezzi

-ricetta-
1 rotolo di pasta brisée
16 pomodori datterini
senape forte
2 uova
100 ml panna
20 g grana grattugiato
polvere di capperi
sale

Dal rotolo di pasta brisée ricavo 8 dischi di circa 10 cm di diametro, coi quali rivesto 8 stampi monoporzione leggermente unti o imburrati.
Taglio a metà i datterini, li spolvero di sale e dopo 10' li strizzo con le dita. Uscirà un po' d'acqua di vegetazione, così rimarranno più asciutti.
In una boule mescolo le uova con la panna e il grana, salo il giusto.
Con un cucchiaino distribuisco della senape sul fondo dei dischi di brisée, in ognuno metto 4 mezzi datterini e poi verso il composto liquido a cucchiai, senza arrivare al bordo della pasta.
Spolvero con polvere di capperi, il mio trucchetto cattura sapore.
Faccio cuocere in forno a 190° per circa 20/25'.
Sforno, lascio intiepidire giusto il tempo per poter sformare le quiche, mi aiuto con una spatolina per staccarle facilmente, e le servo.

domenica 9 settembre 2018

Marmellata di lime e peperoncini piccanti

Sarà una marmellata adatta ai formaggi e dedicata a chi ama i gusti piccanti. Pronta in tempo per la ripresa delle nostre serate di degustazione o per gli omaggi natalizi. Anche se devo ammettere che sarebbe già quasi pronta, alla luce dell'assaggio fatto alcuni giorni fa, con la scusa di fare la foto.
Il gusto non si può ancora percepire interamente, perché si completi ha bisogno di almeno un mese di riposo. Facciamo che ne porterò un vasetto in vacanza, da provare con qualche pecorino stagionato. Poi potrò esprimere un giudizio.
Ho già comunque una lista di destinatari, che riceveranno il loro vasetto come omaggio natalizio.
Del resto è per questo che lavoro tanto d'estate, la stagione migliore e più prolifica per fare scorta di confetture e marmellate.
In questo caso essendo la quota di agrumi pari alla metà del resto della frutta si può proprio parlare di marmellata, per tutte le altre conserve similari la dicitura esatta è confettura. Anche se le mie di confettato hanno ben poco, dal momento che lo zucchero caramella quel tanto che basta ad addensare la massa, senza scurire e prendere quel gusto caratteristico e un po' stracotto delle conserve delle nonne di un tempo.
Confetture e marmellate devono cuocere lo stretto necessario, solo così mantengono il colore e sapore originari della frutta e/o verdura di partenza.
Comunque sono certa che troverò qualcuno che oserà provare a fare questa, magari anche solo con metà dosi, giusto per provare.
Via via che la preparavo ho corretto il gusto facendo varie aggiunte. Non ho sbucciato i lime che hanno pertanto mantenuto una buona dose di amaro, i peperoncini erano davvero molto piccanti anche se per la maggior parte ancora verdi, e perciò ho aggiunto in corso d'opera sciroppo di zucchero di canna, miele, uva bianca. Nell'insieme sono soddisfatta del risultato.
Buona fine estate e buona domenica... per quest'anno ho finito con le conserve, voglio sperare. Ho la dispensa piena zeppa ma non posso mai stare tranquilla, chissà cosa non mi toccherà inventarmi all'isola.

-ricetta-
500 g lime
400 g peperoncini
100 g uva bianca senza semi
1 limone non trattato
800 g zucchero
100 ml succo arancia fresco
100 ml sciroppo di zucchero di canna
200 ml acqua
25 g miele
Metto a bagno i lime, dato che fanno un lungo viaggio dal Messico sono certamente cerati in superficie. Pertanto meglio lasciarli a bagno in acqua e bicarbonato per almeno 4 ore, e poi spazzolarli bene.
Li risciacquo bene per metterli in una pentola coperti di acqua che porto a ebollizione, facendoli bollire per 5'. Scolo e ripeto il procedimento. Spengo e li scolo.
Elimino i due fondelli e li taglio a fettine sottilissime, versandoli in una bacinella d'acciaio assieme a uguale peso di zucchero, quindi circa 500 g.
Li lascio 12 ore coperti.
Preparo i peperoncini. Li lavo e tampono e indosso un paio di guanti perché a maneggiarne tanti le dita bruciano e bisogna fare attenzione a non toccarsi mai la faccia!
Li apro a metà per eliminare filamenti e semi, li taglio a tocchetti e metto anche loro a sudare e macerare col resto dello zucchero per 6 ore.
Prendo una pentola e ci verso i peperoncini e i lime col loro zucchero, verso anche 200 ml di acqua, porto a bollore e faccio cuocere per 30' a fiamma vivace, mescolando spesso.
Spengo, faccio intiepidire e poi mescolo nella stessa pentola anche il succo del limone, l'uva, il miele e lo sciroppo di zucchero di canna.
Porto di nuovo sul fuoco e faccio bollire a fiamma media per 30'. Frullo con la frusta a immersione per ridurre a minuscoli pezzi tutto l'insieme.
Controllo la densità della marmellata, se si solidifica nel piattino è pronta. Se dovesse essere ancora troppo liquida la lascio sul fuoco ancora un po'.
La invaso bollente in barattoli non troppo grandi, ben puliti e asciutti, tappo e capovolgo.
Una volta freddi li rigiro ed etichetto, pronti per il riposo di almeno un mese in cantina.


venerdì 7 settembre 2018

Lasagne di melanzane

Lasagna o parmigiana? Entrambe. C'è un po' dell'una e dell'altra in questa teglia golosissima.
Melanzane passate sulla bistecchiera rovente che imitano gli strati di pasta, un bel ragù vegetale fatto come si deve, con della salsa fatta in casa approfittando dei pomodori stagionali e tanto formaggio: fiordilatte o mozzarelle o scamorze, parmigiano e... tutto quello che c'è da consumare.
Una ricetta vegetariana e priva di glutine, ma ricca di sapore e realmente succulenta.
Buona calda, tiepida o a temperatura ambiente.
Meglio usare melanzane oblunghe, o le violette enormi. Belle turgide e con la buccia lucida. A voi la scelta se mantenerla o sbucciarle o eliminarla a strisce. Per me eliminarla del tutto non ha senso.
Le fette sono più grandi e la teglia si riempie prima. Ci vuole anche meno tempo a grigliarle. A tutte però faccio perdere un po' della loro acqua di vegetazione, salandole prima.
Dosi per 6/8

-ricetta-
3 o 4 melanzane grandi
salsa di pomodori fresca
300 g sedano, carota e cipolla a dadini
1 spicchio aglio
200 g fiordilatte/mozzarella/scamorza bianca/burrata o stracciatella
60 g parmigiano/grana grattugiato
olio evo
sale, pepe
Affetto le melanzane -devo ricavare almeno 6/8 fette da ciascuna- e le spolvero di sale, mettendole in una ciotola e inclinandola, in modo che perdano parte dell'acqua di vegetazione.
Scaldo molto bene una bistecchiera appena unta di olio e ci metto a grigliare le melanzane, poche alla volta.
Intanto preparo il ragù vegetale: scaldo un filo d'olio in una pentola per rosolare il trito di verdure e lo spicchio d'aglio -io uso quello confit che si scioglie bene-, quando inizia a prendere colore salo e poi verso la salsa di pomodori. Porto a leggero bollore, abbasso la fiamma e continuo al cottura per almeno 30'. Se piace profumate e insaporite con un po' di sambal o peperoncino fresco.
Correggo di sale e aggiungo anche un po' di pepe nero.
Affetto le mozzarelle e lascio che perdano la loro acqua. Se invece uso la scamorza questo passaggio non occorre. La stracciatella o la burrata le aggiungo a cucchiaiate.
Prendo una teglia capiente, la ungo con un filo d'olio e faccio un primo strato di melanzane, ricoprendo tutto il fondo.
Condisco lo strato con un mestolo di ragù, distribuendolo in modo uniforme, e lo spolvero di formaggio grattugiato.
Ripeto un nuovo strato di melanzane, sugo e formaggio e poi ne faccio un terzo.
Termino distribuendo sulla superficie il formaggio a fette o quello a cucchiaiate.
Distribuisco su tutto un filino d'olio e faccio cuocere la lasagna in forno a 170° per circa 25'.
La faccio riposare almeno 20' prima di servirla.




mercoledì 5 settembre 2018

Torta salata di pane, zucchine e pomodori

Ricetta vista sul sito di Sale&Pepe, mi è piaciuta immediatamente, con l'occhio alla dispensa dove d'estate non mancano mai zucchine e pomodori. Per non dire del pane, sempre in esubero.
Un ottimo piatto unico per queste ultime giornate estive, abbandonato il timore di accendere il forno della prima quindicina di agosto, adesso si può fare.
Ho utilizzato uno stampo quadrato, ma andrà bene anche una teglia da 24 cm.

-ricetta-
pane casereccio o panini raffermi
5 uova
400 g zucchine grattugiate grosse
2 pomodori ramati grandi (o cuore di bue)
100 ml panna fresca
70 g emmental grattugiato
70 g grana grattugiato
60 ml olio evo
30 g erbe aromatiche tritate (origano, timo, maggiorana, basilico)
pangrattato
sale, pepe
Ricavo fette spesse dal pane.
Sbatto le uova con la panna, un pizzicone di sale e pepe macinato fresco, e le erbe aromatiche tritate.
Passo le fette di pane nel miscuglio -conservo quello che avanza per dopo- e le adagio nello stampo che ho rivestito di cartaforno bagnata e strizzata, coprendolo per intero e facendo risalire il pane anche sui bordi, così da formare un guscio.
Passo la teglia in forno caldo a 200° per circa 7'. La tolgo e faccio intiepidire.
Intanto salto in un velo d'olio le zucchine grattugiate finché asciugano, le salo un pochino e spengo.
Faccio intiepidire anche loro allargandole su un piatto, altrimenti cuocerebbero le uova.
Preparo il ripieno della torta mescolando alle uova e panna rimaste le zucchine, 50 g + 50 g dei formaggi e lo verso nel guscio di pane.
Sopra metto uno strato di pomodori a fette, li cospargo coi restanti formaggi e una bella spolverata di pangrattato. Irroro con un filo di olio evo e metto a cuocere in forno a 180° per circa 45'.
Servo la torta tiepida, tagliata a quadrotti.



domenica 2 settembre 2018

Biscotti speziati mele e uvetta

Buona domenica golosi!
No, non sono improvvisamente impazzita e non è la fotocopia della ricetta di domenica scorsa... questa è nuova ma, avendo trovato un'altra mela solitaria... mi sono messa a cercare qualcosa di nuovo, per non ripetermi. Non che i melini non fossero buoni, anzi! Ma sapete che mi piace cambiare e questa ricetta arriva dall'altra parte del mondo, viene dall'Australia.
È ovvio che anche in quel continente coltivano molte varietà di mele. Bestrecipes.au consiglia di preparare questi dolcetti per colazione, e hanno ragione: un paio di queste delizie ti aiutano ad affrontare la giornata secondo i migliori auspici.
Si conservano al riparo dall'aria per massimo una settimana, ma ci arriveranno?
Non con mio marito nei paraggi.
Sono decisamente più speziati degli altri, un cucchiaino di cannella si sente. Scegliete poi se grattugiare con un attrezzo a fori grossi la mela, oppure se farla a dadini. Io ho preparato entrambe le versioni. E non saprei decidermi sulla migliore.
Con queste dosi ne ho fatti circa 30 pezzi.

-ricetta-
280 g farina multicereali
200 g mela (una media)
150 g burro
110 g zucchero
100 g uva sultanina
1 uovo grande
6 g lievito
5 g cannella in polvere
2 g sale
vaniglia estratto naturale
Setaccio farina, cannella e lievito. Aggiungo il sale e a questi ingredienti secchi mescolo il burro morbidissimo, l'uovo sbattuto, lo zucchero, l'uvetta e la mela sbucciata e fatta a dadini piccoli/grattugiata.
Amalgamo con un cucchiaio di legno o una spatola senza lavorare troppo.
Distribuisco l'impasto a mucchietti su una placca rivestita di cartaforno, distanziandoli fra loro.
Porto il forno a 190° e faccio cuocere per circa 15', prolungando di pochi minuti se necessario.
Controllate che il fondo dei biscotti sia ben cotto. Ma senza che si colorino troppo sopra.
Rimangono morbidi e facilmente masticabili nella loro incompostezza.
Sono dei brutti ma buoni, dice il consorte.


Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...