giovedì 28 novembre 2019

Arrosti di tacchino ai carciofi e pancetta coppata

Coraggio Jo, datti da fare che il blog piange.
Nessuna ricetta programmata, hai finito tutte le scorte. Ma ci vuole tempo, e fisico, e voglia. Già...
Da cosa inizio? Tanto per lamentarmi un pochino: mi basterebbe un po' di tregua dalla pioggia, che mi mette spesso di malumore, figuriamoci quando perdura da un mese e più. I notiziari sono bollettini di guerra: viadotti che crollano, strade franate, zone allagate. Il mio fiume è alto ma qui non preoccupa ancora, più a sud invece è a livelli di guardia.
Da dove ricomincio?
Da un secondo economico che vi regalerà grande soddisfazione. Qualcuno potrebbe pensare che è un po' laborioso da fare. Certo disossare le sovracosce di tacchino non sarà semplice per molti di voi ma vi posso assicurare che con un buon coltello si può fare. In fondo c'è un solo osso da scalcare. Il pezzo di carne che ne risulta è polposo e succulento, morbidissimo una volta cotto perché si sa, la carne delle cosce e sovracosce è molto più morbida del petto.
Approfitterò del tipo di volatile per fare gli auguri agli americani che mi seguono. Oggi, quarto giovedì di novembre, per loro è il giorno del tacchino, non c'è festa del Ringraziamento senza questo pennuto in tavola.
In questa versione è di sicuro più godibile che intero e cotto al forno, con tutto quel petto che se lo vuoi ingoiare devi affogarlo di salsa gravy! Sarà pur bello da vedere nella sua imponenza e ben dorato... ma no, per me è un no.
All'interno della carne disossata ho messo fettine di pancetta coppata e spicchi di carciofi che ho prima stufato. Con quelli che ho avanzato ho preparato la salsa, frullandoli. E con la salsa avanzata assieme al fondo di cottura ho preparato un risotto.
Calcolo una sovracoscia ogni due persone. Se ne dovesse avanzare, è sempre ben accetto nei giorni a venire.
In questo caso ne ho cotti 5 per 10 persone.

-ricetta-
5 sovracosce di tacchino
10 fettine di pancetta coppata
4 carciofi
6 scalogni
prezzemolo
50 ml vino bianco
100 ml marsala
olio evo
sale e pepe
farina
Si comincia con il preparare i carciofi.
Li pulisco eliminando le foglie esterne più coriacee, li spunto e li divido in 6 spicchi. Li metto a bagno in acqua acidulata con mezzo limone.
Scaldo un velo d'olio in una padella e ci rosolo uno scalogno tritato prima di aggiungere i carciofi.
Li mescolo e li salo, poi li sfumo con mezzo bicchiere di vino bianco e li faccio stufare a fiamma dolce. Non appena sono teneri ma non disfatti spengo e cospargo con prezzemolo tritato.
Nel frattempo disosso i pezzi di tacchino.
Una volta pronti li allargo sul tagliere e incido la carne senza arrivare a tagliarla del tutto, per allargare le parti più spesse.
Condisco con una macinata di sale e copro con due fettine di pancetta e qualche spicchio di carciofo.
Arrotolo e chiudo con qualche giro di spago, formando degli involti da cui non escano i carciofi.
In una padella grande scaldo altro olio evo e ci rosolo le sovracosce che ho prima passato in un velo di farina.
Le salo, le faccio rosolare da ogni lato girandole con due pinze e poi le sfumo con il marsala, quando è evaporato le trasferisco in una teglia che le contenga tutte.
Nel fondo di cottura della padella metto i carciofi che mi sono avanzati, che ho passato con la frusta a immersione. Diluisco il sughetto con un poco di acqua bollente e verso sulla carne.
Dispongo il resto degli scalogni spellati.
Faccio cuocere in forno a 180° per 20', poi abbasso la fiamma e proseguo la cottura per altri 30', girando gli arrosti ogni 10'.
Quando sono cotti spengo e copro con un foglio di stagnola.
Per servirli: elimino lo spago e li taglio a fette spesse.
Li porto in tavola nappati col sugo passato al setaccio, assieme a un contorno di carciofi e patate.

Lo sposalizio è stato perfetto con 'Instinct parcellaire' un rosso delle Côtes de Provence che, per essere un vino del sud, è molto gradevole ed elegante, tutt'altro che grosso e materiale. Questo Château des Bormettes ci era già piaciuto all'assaggio in azienda, lo scorso giugno. E il riassaggio non ci ha deluso. Leggete la specifica nel retro etichetta.





martedì 26 novembre 2019

Datteri alle mandorle e zola, rivestiti di pancetta

Un altro modo per creare uno stuzzichino da servire con l'aperitivo o un calice di bollicine.
Qualcosa che mescoli dolce, salato, croccante e untuoso.
Il mix perfetto per un boccone goloso, adatto alla stagione invernale.
Facili e veloci, basta scegliere una pancetta tesa, affumicata o no, piuttosto magra.
Sarebbe meglio che i datteri fossero di quelli al naturale, ma mi avevano regalato una confezione di quelli canditi e pertanto ho preferito consumare quelli piuttosto che acquistarli appositamente.
Quelli al naturale sono più carnosi ma qui la dolcezza degli altri contrasta bene con il gorgonzola piccante -ottimo anche di capra- e la pancetta dolce tesa
Dosi? Fate voi in base a quanta pancetta a fettine avete. Una scatola di datteri, quelli col rametto di plastica per intenderci, ne contiene una trentina, più o meno.

-ricetta-
una confezione di datteri
200 g zola piccante
mandorle con la buccia, tostate
pancetta a fettine sottili

Elimino il nocciolo ai datteri e preparo tocchettini di gorgonzola di 2 x 1 cm.
Tosto le mandorle, mettendole in un padellino sul fuoco e scuotendo spesso.
Preparo la pancetta vicino al tagliere.
Metto una mandorla e un pezzetto di zola nel cuore del dattero e lo avvolgo in una fettina di pancetta.
Una volta che sono tutti pronti li metto su una placca che posiziono sotto il grill del forno, lasciandoli 5'.
Li servo ancora caldi.




domenica 24 novembre 2019

Sazerac, un cocktail 'indimenticabile'

Cocktail ufficiale I.B.A. classificato tra gli Unforgettables, nasce nel 1834 dalla fantasia di un farmacista creolo trasferitosi dalle Antille a New Orleans.
In qualità di farmacista si inventò molti bitter, ai tempi usati come tonici e rinvigorenti, che mescolava a cognac o rye whiskey.
Si prepara direttamente in un bicchiere, aromatizzato da assenzio. Meglio se è un tumbler, anche se il mio personal bartender ha usato una coppetta Martini.
Non deve mancare l'indispensabile aggiunta di un bitter creolo.
Il consorte al posto del cognac ha usato un bourbon di segale americano.
Auguro a tutti una buona domenica, l'ennesima grigia e umida e oggi pure ventosa.
Questo mese di novembre, che sarà ricordato tra i più piovosi da decenni, è stato scandito da continue allerte meteo, dall'esagerata acqua alta a Venezia che ha prodotto danni notevoli e per i danni a tante altre belle città, vedi Matera, sommerse da fiumi di acqua.

-ricetta-
5 parti di cognac o Bourbon
1 parte di assenzio
2 gocce di bitter Truth creole
ghiaccio

Si versa l'assenzio direttamente nel bicchiere assieme a qualche cubetto di ghiaccio.
Dopo un paio di minuti si sarà raffreddato e le pareti avranno acquistato l'aroma della fata verde.
A questo punto si aggiungono bourbon e bitter.
Si elimina il ghiaccio e si può servire.




venerdì 22 novembre 2019

Bocconcini al formaggio e scalogno

Arranco un po' con le ricette. Non sono troppo incline a stare al computer e pertanto le troverete diradate. Restate in ascolto... prima o poi mi rimetterò al 100% e ritroverò l'antico smalto.
Nel mentre vi propongo questa ricetta per uno stuzzichino di antipasto facile e veloce.
Sono soffici bocconcini che sembrano bigné o gougères.
Davvero una bella idea, poco impegnativa, con questa dose ne ho preparati 18 in stampi da muffin medi, di quelli in silicone.
Ho aggiunto anche 50 g di prosciutto cotto tritato finemente ma potete non metterlo se preferite una ricetta vegetariana. Oppure potete sostituirlo con speck per un gusto più deciso.
15 minuti per impastare e 15 per cuocerli. Che ne pensate?
Noi li abbiamo portati in tavola con un cocktail margarita.

-ricetta-
150 g formaggio tipo emmental grattugiato
130 g farina autolievitante
50 g prosciutto cotto
3 g bicarbonato
2 g sale
1 scalogno tritato finemente
1 uovo
120 ml latte
Mescolo in una boule l'uovo col latte poi aggiungo il formaggio, il prosciutto tritato fine, lo scalogno e la farina.
Aggiungo anche sale e bicarbonato, mescolo con una forchetta per amalgamare bene.
Verso un cucchiaino di composto negli stampi da muffin, che anche se sono di silicone ho unto con una goccia di olio.
Metto a cuocere in forno caldo a 190° per circa 15'.
Verificate sempre che siano cotti, non tutti i forni sono uguali.
Li sformo e li faccio intiepidire su una gratella.

martedì 19 novembre 2019

Pesto di spinacini e zucchine con mandorle

Grazie alle serre oramai le zucchine si trovano tutto l'anno.
Ricordo che circa 40 anni fa, quando il consorte iniziava la sua professione, collaboravo con lui e consigliavo alle neo mamme come preparare il brodo vegetale per lo svezzamento. A quei tempi questo ortaggio non si trovava tutto l'anno ma solo in tarda primavera-estate. In alternativa consigliavo broccoletti, foglie di insalata o spinaci.
Adesso abbiamo risolto il problema ma il sapore delle zucchine estive non si batte.
Comunque sia, ho molte amiche che non mangiano il pesto tradizionale col basilico perché non lo digeriscono. Per loro, ovvio utilizzando altri prodotti verdi che assicurino oltre che un bel colore anche un buon sapore finale.
Lascio a voi decidere se aggiungere o meno formaggio. Io lo metto, ma chi volesse preparare un pesto vegano può ometterlo.
Per le dosi regolatevi secondo la necessità. Se ne doveste avanzare si conserva imbustato nel congelatore, pronto per una voglia estemporanea.

-ricetta-
100 g spinacini freschi
3 zucchine, solo la parte verde
50 g mandorle non pelate
50 g formaggio grana/parmigiano grattugiato
4 g sale
olio evo q.b.

Lavo e taglio le zucchine eliminando la polpa centrale che userò per una zuppa vegetale.
Sbollento le lunghe strisce verdi e le foglie di spinacino per 1' in poca acqua bollente salata.
Le scolo conservando l'acqua di cottura.
Metto zucchine e spinaci nel bicchiere alto della frusta a immersione e con l'aggiunta di un mestolino di acqua della sbollentatura frullo per ottenere un composto cremoso cui aggiungo le mandorle, il sale e olio a filo, montando con le fruste fino ad ottenere il pesto che deve rimanere fluido al punto giusto.
Condisco col formaggio, frullo ancora brevemente e il pesto è pronto all'uso.
Lo conservo in un vasetto pulito, ricoprendo la superficie di olio e tenendolo ben chiuso.
Ottimo per condire pasta o riso, oppure su patate o pesce bollito. Con quello che avevo avanzato ho preparato delle crocchette di riso.

domenica 17 novembre 2019

Old Pale -cocktail I.B.A. dal 1961

Inventato negli anni cinquanta negli Stati Uniti, si prepara con rye whiskey/ Bourbon/ Canadian whisky, Vermouth Dry e Bitter Campari in proporzioni uguali.
È quindi facilissimo da replicare a casa: per la facilità con cui si possono reperire gli ingredienti e perché basta un mixing glass o una piccola caraffina.
Si serve in bicchieri da Martini, la classica coppetta a cono rovesciato.
Aprire la disquisizione sulle differenze tra whisky, whiskey, rye, bourbon, irish ecc. diventerebbe una roba lunga.
A seconda di dove vengono prodotti sono a base di vari cereali, anche misti, per lo più mais, segale e orzo maltato, in varie proporzioni. Se ne avete curiosità, cercate su Google e troverete tutte le riposte che cercate. Non vorrei mai tediarvi con un trattato sui superalcolici.

-ricetta-
1/3 di whiskey rye
1/3 Vermouth Dry
1/3 bitter Campari
ghiaccio
scorza di arancia

Verso nel mixing glass i tre liquori e alcuni cubetti di ghiaccio.
Mescolo con un cucchiaino lungo e poi verso nella coppetta Martini, trattenendo il ghiaccio con lo strainer.
Si serve con una scorzetta di arancia.

venerdì 15 novembre 2019

Bruschetta con guacamole e spada affumicato

Buondì a tutti.
Oggi vi spiego come fare un antipasto fresco, valido per tutte le stagioni.
Gli ingredienti si trovano sempre e ovunque. L'assemblaggio è una cosa da ragazzi... e in molti apprezzeranno il gusto fresco e saporito dell'insieme.
Usate, se potete, pane rustico come quello di Altamura o quello sciocco toscano.
Il guacamole è facile da fare. Tanto tempo fa pubblicai anche la ricetta.
Ricordate che l'avocado va schiacciato con la forchetta, poi dovete aggiungere pomodorini a cubetti molto piccoli, cipollotto tritato, peperoncino piccante e succo di lime. E una bella presa di sale.
Niente altro... facile, no?
Con un avocado potete preparare almeno 6 bruschette grandi.

-ricetta-
pane rustico a fette
120 g pesce spada affumicato
1 avocado
1 lime
1 cipollotto
4 pomodorini
1 peperoncino piccante o 1 cucchiaino di sambal
sale

Inizio dal guacamole, che posso fare anche con un certo anticipo. Sopra vi ho spiegato come farlo.
Preparo il pane grigliato su una bistecchiera rovente.
Spalmo il pane con abbondante guacamole e sopra metto una fettina di pesce affumicato e ancora un cucchiaino di guacamole.
Porto in tavola.
Ottime servite con un Rosé de Provence o un Chiaretto di Bardolino.

mercoledì 13 novembre 2019

Cestini di polenta con zola e speck

Che ne pensate di un antipasto rustico e comfort?
È senza dubbio il periodo giusto per gustare la polenta, insaporita e arricchita da formaggio gorgonzola dolce e una fettina di buon speck dell'Alto Adige.
Ho servito questi cestini come antipasto assieme a un calice di champagne. Abbinamento perfetto.
La bollicina ha sgrassato quel tanto che serviva e tutti hanno apprezzato. È anche vero che abbiamo scelto un prodotto di pregio, la Maison De Sousa produce questo Brut blanc de blancs ad Avize, un grand cru réserve di tutto rispetto pur essendo un s. a., con un perlage cremoso e sentori di crosta di baguette.
Naturalmente io preparo la polenta rimestandola con pazienza per circa un'ora ma so che ci sono anche i pigri... che possono ricorrere a quella precotta che si prepara in una decina di minuti.
Ho usato una farina semi-integrale, 300 g bastano in abbondanza per 10 cestini, ma si può arrivare sino a 12. Io però non ci faccio troppo caso se me ne avanza, il giorno dopo ne ricavo crostini da portare in tavola con un po' di formaggio.
Apprezzo molto la polenta riscaldata, vecchio retaggio di quando andavo dalla nonna in Veneto, lei ce la serviva abbrustolita sulla stufa a legna assieme a una scodella di latte caldo -quello però non mi piaceva affatto... preferivo di gran lunga una fetta di sopressa-.

-ricetta-
300 g farina da polenta
1,5 litri di acqua
sale
10 g burro
100 g zola dolce
50 g parmigiano grattugiato
10 fettine di speck

Scaldo l'acqua per la polenta, ne uso mezzo litro per etto di farina perché quella integrale assorbe più acqua. Quando inizia a bollire la salo e ci metto una nocciola di burro.
Verso a pioggia la farina e mescolo per evitare la formazione di grumi.
Lascio che cuocia lentamente mescolandola spesso per circa 1 ora.
Alla fine spengo la fiamma e incorporo il parmigiano.
Mentre è ancora calda la verso in stampini da crème caramel imburrati, aiutandomi con il fondo di un bicchiere formo un cestino, in modo da poter mettere al suo interno il formaggio.
I cestini così pronti possono attendere anche per qualche ora il successivo passaggio in forno.
Basta lasciarli al fresco, coperti con pellicola.
30' prima di servirli li passo in forno a 180° per 15' in modo che diventino un poco croccanti, poi metto sul fondo un pezzetto di zola e tutto intorno al bordo interno la fetta di speck.
Rimetto in forno per altri 15', abbassando la temperatura a 150°.
Li servo dopo averli tolti dagli stampini.

domenica 10 novembre 2019

Pannacotta con latte alla nocciola

Buona domenica amici golosi! Eccoci in pieno novembre con temperature conformi alla stagione.
Oggi vi propongo un dolce che richiede poco lavoro ma dà grande soddisfazione al palato.
Ero in vacanza e tra le varie proposte di alimenti alternativi al latte vaccino ho visto questo brick di bevanda alla nocciola.
Laggiù sono sprovvista di forno ma dovendo accudire a pranzo e cena due baldi giovani e il consorte mi ha stuzzicato l'idea di finire un pranzo con la pannacotta, che è uno dei pochi dolci che gli scarsi mezzi a disposizione in loco mi consentono di preparare.
Mi basta il frigorifero e un po' di pazienza per il raffreddamento.
La ricetta è semplice e veloce, non si sporca quasi nulla tranne un pentolino.
Prima di servirla, sformata o direttamente nel bicchiere, è preferibile decorarla con una bella grattugiata di cioccolato.
Le dosi sono per 6/8 persone, dipende dalla capienza dei bicchieri.

-ricetta-
600 ml bevanda alla nocciola
250 ml panna fresca
60 g zucchero
12 g colla di pesce (gelatina in fogli)
cioccolato grattugiato

Metto a bagno la gelatina in acqua fredda.
Nell'attesa che si ammorbidisca scaldo in un pentolino il latte, la panna e lo zucchero. Ne basta poco perché questo tipo di bevande sono già zuccherate.
Non appena giunge a bollore spengo, strizzo la gelatina e la mescolo al composto caldo facendola sciogliere molto bene.
Verso in bicchieri piuttosto larghi e bassi oppure in ciotoline.
Lascio intiepidire e poi trasferisco il vassoio, sigillato con pellicola, in frigorifero per almeno 6 ore.
Prima di servire grattugio del cioccolato. Sformo la pannacotta in piattini individuali e sopra metto il cioccolato preparato.


venerdì 8 novembre 2019

Lampughe all'acquapazza

La lampuga, pesce pelagico che mio marito cattura in abbondanza al mare, in alcune zone d'Italia viene chiamato anche pesce capone.
Ha carni bianche e nervose, ottime se maneggiate il meno possibile.
Figuratevi come posso mai cuocere questi lunghi pesci al mare, dove non ho padelle sufficientemente grandi.
Pur avendole private della lunga coda biforcuta ci stavano a malapena nella bistecchiera.
Non mi restava che scegliere una ricetta semplice come l'acquapazza, ovvero aromi e pomodorini e soffocarle con stagnola per cuocerle.
I tre commensali hanno gradito, dopo che le ho spinate.
Il sapore delle bianche carni, già esaltato dal semplicissimo condimento, è migliorato con un filo di olio evo a crudo.

-ricetta-
lampughe eviscerate
un mazzetto di prezzemolo
pomodorini
cipollotto
olio evo
vino bianco
sale, pepe

Una volta che ho eviscerato il pesce, elimino con una forbice le pinne più grandi e la coda, con la lampuga il compito è facilitato dal fatto che è un pesce privo di squame.
Prendo una padella capiente e ci verso un filo d'olio, mezzo bicchiere di vino bianco, qualche gambo con foglie di prezzemolo.
Accomodo i pesci e li salo, aggiungo i pomodorini aperti a metà, il cipollotto diviso in quattro e circa un bicchiere di acqua.
Copro con un foglio di stagnola.
Accendo la fiamma e faccio cuocere a fuoco dolce sinché la carne non è tenera e l'occhio dei pesci un po' estruso, girandoli a metà cottura con l'aiuto di due palette.
Elimino la lisca centrale e servo i pesci in tavola. La pelle verrà via senza problemi.

martedì 5 novembre 2019

Zucca violina e cipolle al forno, un contorno autunnale

Uh, com'è dura riprendere. Mi scuso, ma mi rendo conto che pubblico solo ricette facili e veloci.
Mentre si è impegnati in preparazioni più complicate è utile pensare di preparare un contorno che si cuoce da solo, al caldo del forno.
Basta solo affettare le verdure scelte, spolverarle di sale aromatico tipo il mio sale della strega, ungerle con un filo di olio e mettere tutto in forno per un'ora circa.
Il piacere di assaporare lo lascio a chi vorrà ripetere questo mio suggerimento.
La zucca violina, quando è di dimensioni intorno al chilo, è quasi priva di semi, se ne trovano pochi solo verso il bulbo. È compatta e ha un sapore dolce senza essere stucchevole.
Sbizzarritevi con le cipolle. Da quelle giganti alle dolci di Tropea, senza trascurare quelle allungate. Nel piatto da portata comporranno un bel mix.

-ricetta-
1 zucca violina piccola
1 cipolla grande
1 cipollotto grande
sale della strega
olio evo

Ricavo dalle verdure fette spesse circa 1,5 cm. Taglio il cipollotto in 4 spicchi.
Le sistemo su una placca rivestita di cartaforno, le spolvero di sale e le irroro con un filo di olio evo.
Metto la placca in forno a 160° per circa un'ora.
Fatto! Trasferisco le verdure su un vassoio e porto in tavola. Sono buone a qualsiasi temperatura.
Se ne avanzano, tritatele grossolanamente e conditeci una pasta, aggiungendo dell'olio evo a crudo e formaggio a piacere.

domenica 3 novembre 2019

Quadrotti al cioccolato con yogurt, noci e blackcurrant

Una forma di brownies, se si vuole. Però sono diversi nell'impasto, quindi meglio chiamarli quadrotti dalla forma che si ricava dopo averli cotti in uno stampo rettangolare.
Un impasto ricco e sostanzioso dedicato agli amanti del cioccolato fondente, del quale ne basta poco per saziarsi.
Si sporcano un po' di ciotole ma ne vale la pena.
Ho usato uno yogurt intero alla frutta, nello specifico ciliegie e amarene, ma potete cambiare il gusto a vostro piacimento rimanendo sempre tra la frutta un po' acidula e senza usare i magri, che persino i dietologi più seri sconsigliano. Non è quella piccola percentuale di grassi in più che fa la differenza.
Troppo spesso consumiamo prodotti "senza" dimenticando di valutarne le opportunità e i vantaggi che, guarda caso, sono più spesso svantaggi. 'Less is not better' per forza.
Se non siamo celiaci o fortemente intolleranti al glutine, per esempio, è inutile e dannoso consumare alimenti privi di glutine. Lo stesso dicasi per il lattosio, lo zucchero ecc. Prendiamo lo zucchero, troppo spesso sostituito con sostanze peggiori dello spauracchio bianco, additato assieme ad altri alimenti 'bianchi' tra i peggiori che possiamo assumere, da cui dobbiamo stare alla larga.
Io penso che, invece, sia una questione di quantità. L'eccesso e l'abuso è sempre da condannare non l'uso moderato. Mangiamo variato e in modiche quantità di tutto un po' e non dovremmo avere problemi.
Dunque... eccovi la ricetta dolce per questa domenica che chiude il ponte di Ognissanti, che non è stato un granché dal punto di vista meteorologico dalle mie parti.
Al posto dei blackcurrant disidratati, che poi sono bacche di ribes nero, potete usare ribes rosso o lamponi freschi.
Crederete mica che mi sia ricordata di fare la foto al dolce sfornato e raffreddato! Illusi! Per mia fortuna ho quella che ho scattato prima di infornare.
Dosi per tante persone... e se ne avanza, un quadratino a colazione è sempre gradito. Si conserva in scatole di latta o in buste di cellophane cristallino.

-ricetta-
200 g cioccolato fondente al 70%
125 g yogurt intero ai frutti rossi
175 g farina multicereali
150 g zucchero
100 g burro
50 g noci tritate
50 g bacche rosse disisdratate /100 g lamponi freschi
30 g cacao amaro
3 uova
8 g lievito
2 g sale
Trito sul tagliere il cioccolato e lo faccio fondere col burro che ho tenuto a temperatura ambiente, o nel microonde oppure a bagnomaria. Lascio intiepidire.
Sbatto le uova con lo zucchero, unisco il cioccolato fuso, il sale e lo yogurt.
Mescolo con una spatola e poi aggiungo poco alla volta la miscela di secchi, ovvero farina, lievito e cacao setacciati.
Da ultime metto le noci tritate grossolanamente.
Verso in uno stampo rettangolare (33x23) rivestito di cartaforno bagnata e strizzata, livello il composto e sopra distribuisco le bacche. Se fossero troppo secche le metto a bagno in acqua bollente per 10', le scolo e le tampono.
Cuocio in forno caldo a 165° per circa 30'. Come per tutti i dolci col cioccolato è meglio cuocere un po' di meno piuttosto che troppo.
Trasferisco il dolce a raffreddare su una gratella e quand'è freddo lo taglio a quadrotti.


venerdì 1 novembre 2019

Sfizi di zucchine e merluzzo demi-sel

Buona festa di Ognissanti. Spero che possiate trascorrere al meglio questo piccolo ponte.
Ricordate che giorni fa vi ho raccontato di come potete rendere più appetibile del merluzzo fresco?
Bene, con parte di quel merluzzo ho preparato queste frittelle, davvero uno sfizio.
In estate ci capita di fare molti aperitivi in terrazza e un fritto è sempre ben accetto e gradito. Oltre che veloce. E poi vi svelo un segreto... chi frigge non mangia fritti. Io per esempio ne assaggio una e poi tra una cosa e l'altra è già tanto se ne assaggio una seconda a tavola.
Per queste frittelle basta mescolare zucchine grattugiate col disco a fori grossi, merluzzo scottato al microonde, poca farina e un uovo.
Però il gusto è delicato e saporito al contempo.

-ricetta-
2 zucchine medie
200 g merluzzo fresco demi-sel
1 uovo grande
farina
sale, curcuma
Con la grattugia a fori grossi sminuzzo le zucchine, lavate e spuntate.
Le salo e le faccio scolare in un colino per 30', poi le strizzo con le mani per eliminare l'acqua in eccesso.
Metto il merluzzo demi-sel ben risciacquato in un piatto, lo sigillo con pellicola e lo passo al microonde, a potenza massima, per 2'.
Quando è tiepido lo sbriciolo con le mani.
In una boule mescolo le zucchine col merluzzo, un uovo un po' sbattuto, un cucchiaino di curcuma e la farina che assorbe per ottenere un composto non troppo asciutto (di solito ne bastano due cucchiai colmi).
Dopo averlo fatto riposare un quarto d'ora preparo le frittelle versando il composto a cucchiai in una padella velata di olio evo.
Le appiattisco col dorso del cucchiaio e le faccio dorare da ambo i lati, poi le trasferisco su carta da cucina ad asciugare.
Ripeto l'operazione con tutto il composto, se occorre aggiungo nuovo olio e aspetto che si scaldi, sorvegliando che non arrivi al punto di fumo. Basta un attimo di distrazione e bisogna buttarlo e ripetere l'operazione.
Porto in tavola le frittelle calde.
Abbinamento perfetto con una bollicina in versione rosé, come questo champagne di Nathalie Falmet a base di Pinot Noir e Meunier, Tentation, un rosé de saignée prodotto da questa piccola azienda di récoltant manipulant nella Côte de Bar.



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