domenica 31 luglio 2016

Sorbetto ananas e mango

Un sorbetto freschissimo per combattere il caldo eccessivo. Senza la necessità di usare la gelatiera.
Si dosano i due frutti quasi in parti uguali, si mescolano con zucchero e succo di lime e si mette il tutto in freezer per qualche ora.
Più semplice di così... contrariamente ai gelati istantanei tanto di moda adesso, quelli che si mette la frutta a cubetti nel congelatore e poi si frulla congelata, io preferisco avere il prodotto pronto da servire.
È questione di gusti. Se dovesse compattarsi troppo bastano un paio di minuti nel microonde con la funzione scongelante che ridiventa cremoso e perfetto.
E comunque utilizzo anche dello zucchero, che aiuta a gelare di meno il composto.
L'abbinamento tra i due frutti tropicali è divino. Se poi volete di più, scegliete frutta che arriva per via aerea, costa un sacco ma il costo è pienamente ripagato da una resa migliore e dal sapore assolutamente più intenso della frutta.
Io credo che approfitterò abbondantemente delle granite siciliane. ;)

-ricetta-
400 g polpa ananas
300 g polpa mango
200 g zucchero
30 ml succo di lime

Frullo la frutta pulita e sbucciata a pezzetti assieme allo zucchero e al succo di lime. Insisto a frullare sino a che il composto diventa finissimo. Travaso in un contenitore da gelato e ripongo in freezer per almeno 4 ore.

sabato 30 luglio 2016

Grissini arrotolati di pasta sfoglia

Quante domande che ci si pongono quando si gestisce un blog.
Capitano giorni, come l'altroieri, che le visite arrivino a triplicare, e ti chiedi come mai.
Domanda a cui non sai dare risposta, vedi solo che da una media giornaliera di 400/500 sono passate a 1400!
Forse è merito di qualche nuovo sito di aggregazione. Oppure di una ricetta particolarmente interessante. In ogni caso ringrazio chi perde qualche minuto del proprio tempo per leggere le mie ricette.
Spero che questa di oggi vi ispiri. Di prima mattina e la sera le temperature non sono così infuocate e ci si può permettere di accendere il forno. Almeno io mi regolo così. Torte, dolci e sfizi, per quanto possibile, li programmo in quelle fasce orarie.
Mi assenterò per qualche giorno. Ho deciso di accettare l'invito di una ragazza cui sono molto affezionata e, nonostante le cerimonie di matrimonio non siano la mia massima aspirazione, parteciperò volentieri alla celebrazione di quello di Martina, a Niscemi. Ma tranquilli, il blog è programmato e troverete le consuete ricette alle solite scadenze.
Buon sabato e sereno weekend. E buon viaggio a chi è in partenza per le vacanze.
Dunque... per uno snack aperitivo croccante, saporito e bello da vedere occorre molto poco tempo, poco materiale e giusto quel pizzico di manualità che serve.
Un rotolo di pasta sfoglia rettangolare, un avanzo di sugo o salsa di pomodoro, formaggio tipo mozzarella o altro filante a filetti e qualche aroma come origano o polvere di capperi.
Il tutto spolverato di paprika, semi di papavero, quello che più vi aggrada e una spennellata di tuorlo per colorare.
Oddio, letta in questo modo sembra che ci voglia un sacco di roba. Ma non è vero. Sono tutte cose che possiamo facilmente reperire in frigorifero e dispensa.
In ogni modo l'aperitivo scenografico, e ottimo, è assicurato.
Forza dai... vedete quante cose si possono fare con della pasta sfoglia pronta?
Per 12 torchon:

-ricetta-
1 rotolo di pasta sfoglia rettangolare
poca salsa/sugo di pomodoro
1 mozzarella o 100 g emmental a filetti
origano, polvere di capperi
paprika o altra spezia a piacere
1 tuorlo
Stendo la pasta sul piano di lavoro.
La spennello si salsa e su una metà abbondo un pochino, poi ricopro mezzo rotolo di formaggio e spolvero con un cucchiaio di origano secco e anche con polvere di capperi. La mia ovviamente. Oramai ne parlo così spesso che dovreste conoscerla.
Ripiego la metà appena sporca sull'altra col ripieno e aiutandomi con la carta, per non far attaccare il mattarello o le mani, la comprimo per farla aderire bene.
Quindi prendo la rotella tagliapizza e ricavo 12 strisce.
Le arrotolo su loro stesse attorcigliandole e quindi le stendo su una placca con cartaforno oliata.
Spennello i torchons con il tuorlo emulsionato con poca acqua e spolvero con paprika o semi di papavero.
Metto la placca in forno caldo a 190° per circa 25', o comunque sino a che i grissini non sono ben cotti e dorati. Poi li stacco dalla carta e li appoggio su una gratella a raffreddare prima di servirli.

giovedì 28 luglio 2016

Pomodori cuore di bue al forno

Che goduria i pomodori gratinati al forno. Di solito li usiamo crudi in insalata, ma avete mai provato a passarli in forno? Certo, con il caldo... solo pensare a quella macchina infernale che emette calore tutto intorno... magari di notte, con tutte le finestre spalancate... oppure passarli sulla griglia rovente. Potrebbe essere un'alternativa.
Il loro sapore si concentra, potrei dire che raddoppia per intensità. In più si fanno da soli e si conservano pronti per due/tre giorni.
Mica male...
L'importante è che il pomodoro sia maturo al punto giusto. Proprio come serve quando faccio perini confit: che devono essere ben rossi e maturi.
Qui basta aprirli a metà in orizzontale, insaporirli con aromi a piacere e metterli a gratinare in forno.
Facile, sin troppo semplice in rapporto al gusto che danno. Scegliete come aromatizzarli secondo il vostro gusto.

-ricetta-
1 pomodoro cuore di bue o costoluto per persona
polvere di capperi oppure origano o polvere di olive
sale
olio evo
Divido a metà, in senso orizzontale pomodori cuore di bue o costoluti, ben rossi e maturi.
Li appoggio a faccia in su, ovvero con la parte tagliata verso l'alto, su una placca rivestita dell'apposito foglio riutilizzabile oppure di cartaforno usa e getta.
Li spolvero con, dipende dal secondo con il quale li accompagnerò, polvere di capperi o di olive, sale in fiocchi, pepe, origano. Di sicuro li spolvero con un cucchiaino di zucchero grezzo di canna.
Metto la teglia in forno a 150° per circa 1 ora.
I pomodori devono gratinare asciugandosi.
Li posso servire a qualsiasi temperatura, da caldi a freddi. L'olio lo aggiungo a gocce, poco prima della cottura, eventualmente li condisco un po' di più ma quando sono cotti.


martedì 26 luglio 2016

Pennette risottate al pesto di spinaci con asparagi e pomodori secchi

Dunque, sempre di mezzi recuperi si tratta.
Non aveta idea di quante ciotoline con cucchiaiate di poca roba mi ritrovo dopo pranzi e cene per 12 persone e oltre. Dovrò pur farne qualcosa.
Mi succede anche se ho pochi ospiti.
Ieri ho salutato due amici che ci hanno fatto visita nel fine settimana: un artista meraviglioso, Vincenzo Capezzuto, danzatore e voce del gruppo Soqquadro Italiano, di cui è direttore artistico e creativo Claudio Borgianni. Per non so quale congiunzione astrale hanno tenuto uno spettacolo a Milano, su invito dell'associazione Amici della Musica, svoltosi lo scorso sabato sera nella splendida cornice del Cortile delle Armi del Castello Sforzesco.
Quando mi dissero dello spettacolo in programma nella mia città, loro che migrano per l''Europa e per il mondo con la loro musica, non ci potevo credere.
Infatti un buon 30% del pubblico era straniero.
Ad ogni modo spettacolo coinvolgente il loro Stabat Mater, voce e danza di Vincenzo accompagnato da fiati, contrabbasso, arciliuto, tastiere e sintetizzatore, il tutto sapientemente arrangiato e diretto da Claudio.
Sono fiera di avere amici così profondamente artisti! Si sono trattenuti da noi due giorni, durante i quali abbiamo gozzovigliato e chiacchierato in totale relax.
Ho cucinato per loro e posso garantirvi che ho qualche avanzo in frigorifero.
Grazie ragazzi! Ci avete fatto un regalo enorme!
Sono certa, però, di essere in buona compagnia e che anche a voi capiti di ritrovarvi con rimasugli di vario genere. Non gettiamoli. Liberiamo un po' di fantasia e inventiamoci qualcosa.
Qui ho recuperato dei gambi di asparagi, le punte le avevo messe nella panzanella in verde e in ogni caso non servono per dare sapore ma sono solo decorative, e un po' di spinacini, ridotti in pesto per vestire la pasta.
I pomodori secchi, fatti da me, sono sempre a disposizione per donare salinità e sapore.
Una ricetta veloce, completa, facile e che rende molto. Quando dosate la pasta per risottarla, calcolatene al massimo 60 g, ma potete farcela alla grande con mezzo etto a testa e, come per magia, il piatto si riempie di pasta e condimento.
Il brodo fatelo in casa. Ci vuole pochissimo e il sapore è tutta un'altra cosa. Tuttavia... ci sono in commercio buoni prodotti liofilizzati privi di glutammato e con pochi grassi. Che poi... quali grassi vanno mai messi in un brodo vegetale? Perché?
Dosi per 4

200 g pennette
150 g gambi di asparagi puliti
60 g pomodori secchi sott'olio
50 g pesto spinaci
1 cipollotto
1 litro di brodo vegetale
olio evo
Coi gambi di asparagi ridotti a tocchetti preparo il soffritto, assieme al cipollotto tritato e un po' d'olio evo unito a un cucchiaio di quello di conserva dei pomodori secchi.
Intanto trito i pomodori e tengo anche qualche cappero di quelli che ho messo nel vasetto per insaporirli.
Appena il soffritto è pronto verso la pasta, la faccio tostare e poi inizio a bagnarla col brodo bollente, aggiunto a mestoli man mano che asciuga.
Per risottare della pasta ci vuole più tempo che per lessarla. E abbastanza materia liquida.
Comunque, quando le pennette sono cotte al dente verso il pesto e i pomodori secchi.
Mescolo per mantecare e amalgamare, si possono mettere dei formaggi a piacere, ma a me piace sentire solo il sapore delle verdure.
Piuttosto, un po' di buccia e qualche goccia di lime ci stanno a meraviglia.





domenica 24 luglio 2016

Sorbetto di pompelmo rosa e limone

Pochissimi ingredienti e niente gelatiera per questo dessert di fine pasto, anche abbondante, che combatte la calura.
Un perfetto sapore mescolato di dolce-amaro-asprigno.
Succo fresco di pompelmi appena spremuti, un pochino di limone, sia la buccia che il succo- quindi prevedete l'acquisto di limoni naturali adesso che si trovano i primi raccolti della varietà verdelli- e sciroppo di zucchero di canna.
Facilissimo, si mescola tutto e si mette in una vaschetta per almeno una notte in freezer.

-ricetta-
3 pompelmi rosa
1 limone al naturale
200 ml sciroppo di zucchero di canna
Spremo i pompelmi e il succo di mezzo/1 limone, dipende da quanto ne esce, fino ad ottenere 500 ml di succo, filtrato di semini vari. Ho messo la dose di tre pomplemi perché ne ho trovato di molto succosi, ma potrebbero servirne di più.
Mescolo al succo lo sciroppo e grattugio la scorza di mezzo limone.
Metto tutto in freezer per almeno 6 ore, o di più.
Posso scegliere se servirlo cremoso, nel qual caso lo verso in un contenitore e lo passo con la frusta a immersione per 30'', oppure lo ammorbidisco con un breve passaggio nel forno a microonde, funzione scongelante, o ancora lo gratto come una granita.
Una cosa è certa, le dosi sono per 6 e state certi che non ne avanza. Conquisterà anche i più scettici.


sabato 23 luglio 2016

Clafoutis salato al formaggio di capra

Ci pensate mai a fare un flan morbidissimo a base di uova, formaggio e verdure?
Un'entrée da servire calda e ancora fumante, per poterne apprezzare la sofficità, facendo solo attenzione a non addentare in un sol boccone il pomodorino al centro, per non finire come Fantozzi nel mitico film... che correva disperato alla ricerca di una pozza d'acqua dove spegnere il fuoco in bocca che l'esplosione del pomodorino ustionante gli aveva procurato.
A voi scegliere le verdure che fanno da contorno al formaggio. Ho messo le zucchine per tenere fede alla ricetta francese, ma potrebbe trattarsi di asparagi, spinaci, carciofi, fagiolini, basta farli saltare in padella e poi tritarli nel mixer.
Procuratevi 4 cocottine da ramequins in ceramica.
Dosi per 4

-ricetta-
200 g bouche de chèvre
1 zucchina grande
4 pomodorini ciliegia
3 uova
150 ml latte
75 g farina
basilico
olio evo
sale, pepe

Scaldo il forno a 200° e imburro le cocottine.
Lavo e asciugo i pomodorini, lasciando loro il peduncolo.
Grattugio la zucchina e la faccio dorare in padella con un filo d'olio, magari profumato da uno spicchio di aglio. Salo alla fine.
Schiaccio il formaggio, ridotto a bocconcini, con una forchetta.
Sbatto le uova e aggiungo prima la farina, quindi la zucchina, sale, pepe.
Verso il latte, incorporo il basilico tagliato a striscioline con una forbice e il formaggio.
Mescolo e divido tra le cocotte, in ognuna posiziono al centro un pomodorino, poi metto a cuocere in forno per circa 25'.
Servo dopo un riposo di 5', quando sono ancora gonfi e fumanti.






giovedì 21 luglio 2016

Pacchettini di zucchine e asiago

Cercate uno snack aperitivo che non siano le solite patatine o nachos?
Con un pochino di pazienza, poca davvero, si possono preparare queste delizie alle zucchine.
Occorre grigliare in anticipo i nastri di zucchina, ma una volta fatti durano anche un paio di giorni in frigorifero e si possono usare come contorno, come condimento per pasta o riso, oppure così, avvolti attorno a sottili bastoncini di formaggio, che poi si fanno scaldare pochi minuti sotto il grill.
Mica tutti gli snack aperitivo devono essere fritti o prodotti industrialmente. Se per giunta avete una produzione esuberante di zucchine dell'orto... comprenderete meglio quanto tornino utili ricette alternative per consumarle.
Le dosi fatele voi a seconda delle esigenze.

-ricetta-
zucchine a fettine lunghe
bastoncini di asiago
salsa di olive, oppure di carciofi
polvere di capperi
olio evo
sale
Affetto le zucchine, lavate e spuntate, con la mandolina, ricavando nastri spessi 3/4 mm.
Le spolvero di sale e le lascio a perdere un po' della loro acqua per qualche ora.
Poi le scolo, le tampono e le passo su una griglia rovente, oliata appena.
Metto tutti i nastri su un piatto, quelli più regolari li uso per fare questi pacchettini.
Li spalmo con un po' di salsa di olive o di carciofi, prodotti che mi fornisce mia cognata e che prende in frantoi della Liguria, poi li avvolgo attorno a bastoncini di formaggio Asiago e li stendo su una placca, spolverandoli con un pizzico di polvere di capperi.
Li metto sotto il grill rovente per 5', poi in un vassoio e li servo come aperitivo.



martedì 19 luglio 2016

Torta salata con pane avanzato

Avete vecchie michette, una baguette o una ciabatta che vi sono avanzati? Non gettateli.
Questo è un recupero intelligente e goloso, che piacerà anche ai bambini, ottimo come secondo piatto alternativo oppure come aperitivo rustico.
Basta solo che il pane non abbia una crosta molto spessa, nel qual caso eliminatene un po', e non sia del tutto secco. L'ideale è quando è gommosetto e tiramolla.
Si impasta tutto in un sacchetto di plastica, poi si compatta in una tortiera e via in forno a gratinare.
È una ricetta che ho catturato al volo sul mensile di cucina di AliceTv.
Dosi per 6

-ricetta-
150 g pane avanzato, un po' raffermo
100 g grana/parmigiano grattugiato
50 g gruyère o emmental a cubetti
80 g pancetta dolce
150 ml latte
3 uova
erbe aromatiche fresche (cipollina, basilico, origano)
burro
sale, pepe
Taglio il pane prima a fettine poi a dadini, di circa 2 per 2 cm.
In una boule rompo le uova, le condisco con sale e pepe e diluisco col latte. Profumo con le erbe aromatiche sforbiciate.
Prendo un sacchetto per alimenti e ci metto il pane col condimento preparato. Aggiungo la pancetta e il formaggio grattugiato. Chiudo il sacchetto e lo maneggio per mescolare bene tutti gli ingredienti, quindi lo lascio lì a riposare giusto il tempo che ci mette il forno ad arrivare a 180°.
Ungo con burro una tortiera di 24 cm di diametro e ci verso il preparato del sacchetto, sopra metto i dadini di gruviera e inforno per circa 40'.
Sforno la torta salata, lascio che intiepidisca 5', poi la sposto in un piatto e la servo a spicchi.
Vedrete... è un'ottima idea di riciclo, semplice e gustosa.
Naturalmente potete decidere di farla totalmente vegetariana eliminando la pancetta e mettendo dadini di zucchina o melanzana trifolate, oppure cambiare formaggio o salume. Tutto è lecito quando si tratta di recuperare qualcosa che da solo non basta per fare altro, regolatevi con quello che c'è in frigorifero o secondo i vostri gusti.

domenica 17 luglio 2016

Crostata di brisée pazza, con more e prugne

Buona domenica, popolo di golosi.
In barba a tutto l'orrore che sta avvenendo nel mondo, uno dei pochi modi che conosco per non pensarci troppo è cucinare. Dedicarmi agli altri rendendoli felici mi gratifica e sposta l'attenzione su qualcosa di buono.
Perché brisée pazza? Beh, secondo voi una che svuota la dispensa e pesa 300 g di farine assortite non è pazza?
Quando finisce l'inverno mi ritrovo con fondi di pacchetti di farine varie, integrali, di farro, di castagne.
Che ci faccio? nessuna basta a se stessa per una sola ricetta. E se le mescolassi, cosa potrà mai succedere? Basta provare e sperare di azzeccare il misto ideale per non ritrovarsi con una torta che è un mattone.
La golosità di questa torta è nella crema frangipane che sta sotto allo strato di frutta, una sorta di telo impermeabile goloso e morbido, che evita alla brisée di macerarsi coi succhi della frutta.
Il risultato ammetto che non è stato niente male, e proprio per questo ve lo propongo prima che siate tentati di buttare quei fondi di confezione, casomai foste nelle mie stesse condizioni.
La farina di castagne è la vera chiave di lettura di questa folle brisée. Le dona un sapore unico.
Dosi per 6/8

-ricetta-
100 g farina integrale
80 g farina di castagne
80 g farina farro
40 g farina bianca 00
150 g burro freddo a cubetti
50 g zucchero
5 cucchiai di acqua gelata
per la frangipane
55 g farina mandorle
55 g zucchero
30 g farina 00
40 g burro morbido
1 limone, la buccia grattugiata
1 uovo

300 g prugne
150 g more
1 uovo
zucchero di canna
Nella planetaria con la frusta a K oppure in un cutter preparo la brisée con tutte le farine, burro, zucchero e l'acqua necessaria a formare una pasta compatta ma malleabile che appiattisco e avvolgo in pellicola per farla riposare in frigorifero per 30'.
Intanto mi dedico alla frangipane, mescolando la farina di mandorle con quella bianca, il burro sciolto e freddo e lo zucchero. Profumo con la scorza del limone.
Lavo e preparo la frutta a pezzi.
Stendo la brisée in un disco di 28 cm di diametro, lo metto sul fondo di una tortiera rivestita di cartaforno, sopra spalmo la frangipane lasciando un bordo di 3 cm libero poi al di sopra di questa crema profumata al limone metto la frutta. Ripiego il bordo e lo spennello di uovo sbattuto, poi lo spolvero di zucchero di canna semolato.
Metto a cuocere in forno a 180° per circa 45'.
Sformo la torta e la servo fredda con una pioggia di zucchero a velo.

sabato 16 luglio 2016

Saltimbocca di orata

Come si fa ad andare avanti in questo periodo? Tutto l'orrore che sta subendo questo povero nostro mondo è difficile da gestire per chiunque. Viviamo uno stato di lutto pressoché permanente e non si vedono soluzioni all'orizzonte. Si resta a guardare e ci si adatta a vivere con una visuale fatalista, però non è giusto. Quando si tratta di disgrazie sono più che sicura che con minori interessi personali e di cadreghino si potrebbero evitare tante vittime. Se invece sono stragi di varia matrice... non credo che basti più appellarsi a un credo, qualsiasi esso sia. Cerco di non pensarci, ma ogni volta che accendo la radio o entro in un social non so più cosa aspettarmi.
Tuttavia... buon sabato a tutti. Meglio che mi distragga cucinando.
A tal proposito penserete che sto uscendo di testa. Proprio di orata parlo, quel magnifico pesce dalla carne pregiata che ora si trova abitualmente grazie ad allevamenti in mare. Se si scelgono bene, anche queste non sono da buttare. Parlo di pesci prodotti in mari sicuri in allevamenti controllati.
Del resto come si potrebbe sopperire a tutta la richiesta di pesce con il solo pescato a lenza? Che oltretutto spesso raggiunge dimensioni ragguardevoli e prezzi esorbitanti.
La paternità di questa ricetta non è certo mia ma di quel cavallo pazzo di Simone Rugiati.
Credo abbia girato qualche puntata pilota di un programma di cucina registrato a casa sua che, guarda caso, ho beccato in rete. E faceva proprio i filetti di orata in questo modo.
Mi sono talmente incuriosita, vista la semplicità della ricetta, che subito mi sono adoperata per replicarla.
Beh, provatela anche voi, non ne rimarrete delusi.
Inutile dire che la qualità del crudo dovrà essere buona se non ottima. Al limite anche dello speck potrebbe funzionare, ma non ho provato e il suo essere affumicato magari fa perdere freschezza al tutto, coprendo il sapore dell'orata.
Non si deve nemmeno privare il filetto della pelle e relative squame, che fungeranno da protettivo permettendo alla carne del pesce di non perdere umidità.
Tempo di preparazione 5', cottura circa 10'. Una ricetta all'apparenza sbrigativa che di trascurato non ha niente e che entusiasmerà i vostri commensali.
Dosi libere. Tanti filetti, altrettante fette di prosciutto crudo, il doppio di foglie di salvia.
Facciamo che io, la prima volta ne ho cotti tre.

-ricetta-
filetti di orata, tutti delle stesse dimensioni
fette di prosciutto crudo
foglie di salvia
burro
olio evo
50 ml vino bianco
sale in fiocchi
Sciacquo e tampono i filetti di orata, poi li stendo dal lato della pelle su un largo tagliere e sopra ognuno appoggio due foglie di salvia e una fetta di crudo, cercando di mantenerla entro i confini dei filetti.
Scaldo una noce di burro e un velo d'olio in una larga padella e spargo anche qualche scaglia di sale.
Quando sono caldi metto i filetti col lato della pelle a contatto del grasso.
Lascio soffriggere a fiamma vivace per circa 5', poi sfumo col vino bianco che faccio evaporare, quindi copro per 2' e alla fine spengo. Non uso un vero coperchio ma un paraspruzzi che consente a parte del vapore di uscire.
Dopo un riposo di soli 3' posso servire il pesce, la sua carne rimarrà morbida e non stopposa. Succulenta e insaporita dal prosciutto.
Grazie per l'idea, Simone!
La foto a piatto pronto? E vabbè, lo sapete che a volte mi distraggo. Immaginate... potete. ;) E invece, sorpresa! ne ho trovata una sul cellulare, della volta che li ho serviti con sottaceti di pomodori verdi.

giovedì 14 luglio 2016

Sottaceti di pomodori verdi e cipolle

Una conserva golosa che si mantiene un paio di settimane in frigorifero, ma fidatevi... non ne avanza molta una volta aperto il vasetto.
In più si fa in un baleno. Casomai è più complicato trovare i pomodori verdi, ma con un po' di fortuna... si può fare razzia dei pochi costoluti, camoni, cuore di bue, perini che si trovano in giro.
Tanto per provare, iniziate con mezzo chilo, che non è poi molto e sarete sicuri di consumare.
Buon 14 luglio ai cugini francesi! Mi sono sempre ricordata di questa data perché era anche il giorno in cui mio papà festeggiava il compleanno. Il 'vecchietto' oggi sarebbe stato a -1 dai 90!

-ricetta-
1/2 kg pomodori verdi
1 cipolla grande
un pezzo di zenzero fresco
250 ml aceto bianco
250 ml acqua
2 cucchiai di sale
1 cucchiaio di zucchero
Affetto a rondelle i pomodori ben lavati e asciugati, e così faccio con la cipolla, usando la mandolina.
Prendo un barattolo di vetro piuttosto grande e a bocca larga.
Pelo lo zenzero e lo taglio a fettine sottili.
In una pentolina porto a ebollizione acqua, aceto, sale e zucchero. Faccio bollire 5' poi spengo.
Compongo nel vaso strati di pomodoro, cipolla e zenzero, poi ricopro con il liquido caldo.
Tappo e faccio raffreddare, pongo a riposo in frigorifero per due giorni prima di iniziare a consumarli.

martedì 12 luglio 2016

Frittelle di pollo al curry

Un altro modo di mangiare carne di pollo. Dopo le recenti rivelazioni, a dire il vero prevedibili, sull'industria di elaborazione di prodotti avicoli, vale sempre più il consiglio che ripeto spesso.
Le cotolette, i nuggets, le polpette, tutto quanto si può elaborare dalla carne di pollo, e non solo, si può fare facilmente in casa, con minor spesa, poco tempo ma, soprattutto, con la certezza di quello che mettiamo nel piatto.
Acquistando carne tracciata possiamo stare certi di non mettere nel piatto dei nostri familiari o commensali prodotti di scarto, dei quali neanche gli animali si nutrirebbero.
Per cui, queste frittelle aromatizzate al curry sono ideali per una cenetta in famiglia. Se ne avanzano sono buone persino fredde.
Ma non ne avanzano, credetemi.
Al posto del petto intero di pollo, che in ogni caso va tritato, spenderete meno se sceglierete i filetti più piccoli, quelli che normalmente hanno una forma a triangolo allungato. Un modo per risparmiare ritrovandosi nel piatto carne con gli stessi valori proteici del petto più grande.
Lo stesso discorso del do it yourself vale anche per la panatura, che io preparo con pane vecchio grattugiato. Al quale aggiungo sempre un po' di semola e qualche corn flakes sbriciolato finemente, per dare maggiore croccantezza.
Dosi per 4

-ricetta-
450 g filetti di petto di pollo
2 uova
30 g farina
30 g pangrattato
1 cucchiaino di curry in polvere
1 spicchio di aglio
mezza zucchina e una cipollina
olio evo
olio per friggere
sale, pepe
mix per impanare
Metto nel cutter il pollo tagliato a bocconcini assieme allo spicchio di aglio.
Aziono le lame a intermittenza e stacco la carne che si attacca ai bordi, devo ottenere un trito non troppo fine. Non mi serve una crema di pollo, i pezzetti stracciati si devono percepire bene.
A questo trito aggiungo la zucchina e la cipollina passate alla grattugia a fori piccoli.
Condisco con sale e pepe, il curry e due cucchiai di olio, poi compatto un po' l'impasto con la farina e il pangrattato.
Lascio marinare e riposare 30' in frigorifero poi, con le mani umide, formo delle frittelle appiattite che passo prima in un velo di farina, poi nelle due uova sbattute e infine nel mix per impanatura che vi ho spiegato sopra.
Ricordatevi che la carne di pollo deve cuocere bene fino al cuore, per quello la forma delle frittelle è piatta.
Scaldo due dita di olio di semi di arachidi in una larga padella e ci metto a cuocere 6/7 frittelle alla volta, facendole dorare lentamente da ambo i lati. Ci vogliono circa 4' per parte.
Poi le metto a scolare su carta da cucina e infine le servo in tavola con un contorno a piacere ed eventualmente una salsa a scelta, dal ketchup alla maionese, oppure di yogurt e menta.
Preferite una versione più light? Stendetele su una placca rivestita di cartaforno, oliatele appena con un filino d'olio e mettetele in forno a 180°, girandole dopo 15' e facendole cuocere in tutto circa 30'.


domenica 10 luglio 2016

Torta fondente al cioccolato con ciliegie

Una golosità tutta francese per festeggiare la domenica.
Oddio, con il gran caldo di questi giorni non è il massimo, ma gli amanti del cioccolato non rinunciano a questo peccato di gola nemmeno all'Equatore.
Dovrei parlarvi di rinfrescanti sorbetti, tipo quelli che mi hanno servito ieri nel piccolo ristorante di Vincenzo de Gasperi a Egna. Se siete in zona non perdetevi una sosta gourmand da Johnson & Dipoli, questo è il nome del locale sotto gli antichi portici del piccolo centro alle porte dell'Alto Adige. Quando Vincenzo mi ha chiesto se avessi gradito i due sorbetti preparati con cura dal suo chef, gli ho risposto che erano quasi buoni come i miei. Che sfacciata! Eppure con questo caldo non ci sarebbe modo migliore di concludere un pranzo. E infatti i miei ospiti odierni potranno scegliere tra ben tre gusti.
Però è ancora tempo di ciliegie e questa è una grande torta di cioccolato fondente, che rimane cremosa al centro, ben farcita di rossi frutti.
Wow! Finché ci sono, diamoci da fare. Non è, come ho specificato nell'introduzione, un dolce estivo, tutto questo cioccolato e il burro... ma se proprio dobbiamo fare un peccato di gola, facciamolo bene. Poi, in altre stagioni, potremmo ripetere la stessa torta sostituendo la frutta. Che so? prugne? uva magari. O morbidi pezzi di pera.
Però se appena appena non ci sono 40°... quasi quasi...
Per me è stata anche l'occasione per terminare l'ultimo cioccolato delle uova di Pasqua, ebbene sì, ne avevo ancora circa mezzo chilo regalatomi da un'amica che ha scomposto un uovo di ben 10 kg!
Dosi per 12

-ricetta-
300 g cioccolato fondente
300 g ciliegie snocciolate
175 g burro
150 g zucchero
75 g farina
4 uova
zucchero a velo
sale
Accendo il forno impostando 180°.
In una ciotola di vetro sciolgo il cioccolato a pezzetti, posso farlo 30'' alla volta nel microonde, mescolando ogni volta sino a che non è sciolto del tutto e rimane ben lucido. Sciolgo anche il burro e lo mescolo al cioccolato.
In un altra boule monto le uova con lo zucchero, poi aggiungo la farina, un pizzico di sale e per ultimo il composto fuso di burro e cioccolato.
Mescolo bene. Rivesto uno stampo da 26 cm di cartaforno bagnata e strizzata e sul fondo distribuisco le ciliegie, già lavate e denocciolate. Le ricopro con l'impasto, metto in forno e faccio cuocere per 25'.
La torta deve creparsi leggermente in superficie ma il suo centro deve rimanere morbido.
La faccio intiepidire, poi la sformo ed elimino la carta.
Prima di tagliarla a fette la spolvero con zucchero a velo.

sabato 9 luglio 2016

Gougères al gruyère

È sabato. Il che per noi di solito vuol dire  gustarsi un aperitivo con chi c'è o passa di qua. Oggi però siamo in tour in Alto Adige, andiamo a fare visita e acquisti da alcuni dei nostri produttori più amati. Il consiglio aperitivo vale lo stesso, anzi, questo appetizer è così buono che ci sta sempre.
Le gougères sono bigné salati, tipico snack aperitivo francese.
Si mangiano nature anche se l'amica Daniela, a una delle nostre degustazioni, ne ha servito una versione gigante farcita come un pan bagnat niçois. Assolutamente goduriosi, devo assolutamente replicarli.
Ricordo che in occasione della nostra partecipazione ai Grands Jours de Bourgogne del 2012, in quasi tutti i buffet allestiti dal BIVB (Bureau Interprofessionel des Vins de Bourgogne) erano presenti montagne di queste prelibatezze, soffici e saporite.
Quindi... pasta choux arricchita da tanto formaggio e uno zic di noce moscata.
Ideali per qualsiasi buffet, come finger food o appetizer con un calice di bollicine o un buon cocktail, tipo il Campari shakerato della foto qui sotto. ;)
Fatevi sotto.
Dosi per 30 grandi bigné.

-ricetta-
250 ml acqua
80 g burro
150 g farina 00
150 g gruyère grattugiato
4 uova
noce moscata
sale
In una pentolina scaldo acqua e burro con un pizzicone di sale.
Quando bolle verso tutta in una volta la farina, tolgo dal fuoco e mescolo energicamente per amalgamare, poi rimetto sul fuoco e mescolo in continuazione sino a che l'impasto si stacca sfrigolando dalla parete della pentola.
Questo è un passaggio fondamentale per la riuscita dei bigné, se si sbaglia qualcosa in questa seconda cottura questi non si gonfieranno a dovere.
Ritolgo dal fuoco e aggiungo un uovo alla volta mescolando con forza. C'è chi usa la planetaria... vedete voi.
Quando le quattro uova sono assorbite aggiungo una grattatina di noce moscata, poi trasferisco tutto in un sac à poche e formo tanti mucchietti distanziati su una placca rivestita di cartaforno.
Con un dito inumidito abbasso i becchi lasciati e faccio cuocere in forno già a 200° per circa 25'.
Sforno, faccio raffreddare e li servo soli o accompagnati da quel che c'è.



giovedì 7 luglio 2016

Wrap di lattuga, verdurine e pollo

L'idea l'ho copiata dai soliti... australiani o americani. E chi se lo ricorda, mi ero limitata a un'istantanea dallo schermo, allargando l'immagine senza includere il link.
Una sorta di involtino primavera crudo, carote e verdurine grattugiate con pollo arrosto, naturalmente un avanzo, tritato e ben condito, il tutto avvolto in foglie di lattuga iceberg che rimane croccante.
Un antipasto ma anche un secondo estivo e fresco. Se poi volete rimanere nel vegetariano, al posto del pollo potete mettere striscioline di frittata, formaggi, tonno in conserva o pesce. Sono tutte validissime alternative.
L'importante è mantenere l'idea originale, e condire con spezie varie che aggiungono sapore al condimento. I cetriolini erano freschi, ma potete usare quelli in agrodolce.
Ho condito con soia, buccia e succo di limone, zenzero.
Dosi per 6

-ricetta-
6 foglie grandi di lattuga iceberg
100 g carote grattugiate a filetti
100 g cetriolini a filetti
100 g formaggio emmental o latteria a filetti
mezzo petto di pollo arrosto
1 limone naturale non trattato
salsa di soia
zenzero fresco
olio evo
pepe
Riduco carote, cetrioli e formaggio a filetti sottili, ossia a julienne.
Sfilaccio il petto di pollo al quale ho eliminato la pelle.
Metto tutto in una boule e salo con la salsa di soia, macino poco pepe, grattugio un po' di zenzero e la scorza di mezzo limone, aggiungo un filo d'olio e un paio di cucchiai di succo di limone.
Mescolo bene poi divido il composto tra le sei foglie di lattuga, alle quali ho tolto parte del gambo che è più coriaceo e rischierebbe di far rompere il rotolino mentre lo avvolgo.
Richiudo prima le ali, poi avvolgo a involtino. Una volta pronti posso lasciarli in frigorifero per un'ora prima di servirli. In questo modo i sapori del ripieno si compenetrano assieme.


martedì 5 luglio 2016

Pennette con tagliatelle di calamari


Ho imparato come fare le tagliatelle di calamaro, che si possono preparare con largo anticipo, cuociono in pochissimo tempo e sono una vera scoperta, da una master class di Masterchef Australia.
Non ricordo chi le avesse realizzate, se George o Gary. In ogni caso una gran furbata.
È fuor di dubbio che è una ricetta da fare in due tempi. Quindi cominciate col procurarvi dei bei calamari freschi e condizionarli.
Si puliscono i calamari, quindi si arrotolano ben strette le sacche intere e aperte a libro, e si ripongono nel congelatore ben avvolte in pellicola alimentare o alluminio. Con gli scarti, ossia le pinnette e i tentacoli, fateci un risotto. Al bisogno se ne estrae una/due, si affetta a rondelle e poi si sbollentano le tagliatelle ricavate nella padella con poco o niente olio. Assolutamente divine.
Una cottura velocissima, che rispetta la delicatezza della loro carne senza farle diventare gommose.
Ho usato un paio di questi calamari per condire queste penne, di formato mignon o mezze penne.
Veloci e risottate a dovere.
Un primo piatto ricco di sapore grazie ai pomodori freschi in dadolata e a una manciata di erbe aromatiche e/o alla mia insostituibile polvere di capperi.
Dosi per 4

-ricetta-
2 calamari da circa 200/250 g cadauno
320 g mezze penne
150 pomodori datterini
1 spicchio aglio
1 cipollotto rosso di Tropea
polvere di capperi
origano fresco
lime
olio evo
sale
Mentre si scalda la pentola con l'acqua per cuocere le penne, in una padella adatta a saltare la pasta soffriggo lo spicchio d'aglio pulito, meglio se fresco che è saporito ma più leggero, col cipollotto pulito e affettato, in un velo d'olio assieme ai pomodori freschi a dadini. Lascio insaporire e cuocere per circa 5'.
Condisco con polvere di capperi e qualche fogliolina di erba profumata fresca, tipo origano, e regolo di sale, se occorre. La polvere di capperi dovrebbe salare abbastanza.
Lesso la pasta molto al dente e la scolo conservando un po' dell'acqua di cottura, non si sa mai che mi serva.
Nel soffritto metto i calamari, che ho estratto 10' prima dal congelatore, e ho tagliato a fettine sottilissime come se fossero tagliatelle. Lascio giusto che prendano calore e sapore, poi verso la pasta, la salto velocemente ed è fatta.
La porziono nei piatti, grattugio poca buccia di lime e intorno metto un pizzico di polvere di capperi prima di portare in tavola.





domenica 3 luglio 2016

Ciliegie sciroppate al sole

Vabbè dai, è andata com'è andata. Addio al sogno europeo per la nostra squadra di calcio. Un addio mesto che si è perfettamente adeguato alla tristezza della giornata, dopo i sanguinosi avvenimenti di Dacca, dove una decina di italiani, lì per lavoro, hanno perso la vita.
Preferisco parlare di qualcosa di buono e dolce.
Per comodità preparo questo tipo di conserva invasando le ciliegie il giorno dei santi Pietro e Paolo, così dopo quaranta giorni abbondanti, in genere la vigilia di Ferragosto, le travaso in vasetti più piccoli dato che avranno perso molta parte del loro volume.
Il problema sta nel mantenerle al sole... ma d'estate si può sperare in una buona maggioranza di giornate fauste. Cosa che avviene normalmente, ma non quest'anno. Anche ieri sera ha tempestato furiosamente. Questo mese di luglio per ora si sta comportando come giugno.
Invidio chi può preparare questa delizia con le amarene... niente da fare, non ne trovo da nessuna parte. Mia zia Flavia mi aveva insegnato a farla con quelle, ma il procedimento è identico.
Circa un chilo di frutta, ben lavata asciugata e vagliata, non ce ne dev'essere nessuna toccata, e la metà abbondante di zucchero.
Si invasano a strati, uno di ciliegie e uno di zucchero, poi si tappa e si lascia macerare al calore del sole per almeno 40 giorni, avendo l'accortezza di capovolgere e agitare ogni tanto.
Poi si travasano e si usano nei dessert o sul gelato.
Buon lavoro! e buona domenica.

sabato 2 luglio 2016

Polpettine di pane e formaggio

Eccoci a luglio. Per ora non mi lamento. Bombe d'acqua che minacciose incombono e a volte scaricano sulla nostra testa ettolitri di acqua consentono alle temperature di rimanere accettabili.
E io cucino indefessa.
Anche se adesso ho trovato una vecchina che cerca pane vecchio da dare alla sue galline, mi spiace sempre sprecare il pane e cerco comunque di riutilizzarlo se ne avanza.
Farne polpette povere è una buona soluzione. Al loro interno possiamo mettere quel che più ci piace: formaggi vari -dalla ricotta alla mozzarella passando per tome o casera- salumi tritati oppure tonno sbriciolato o anche verdure cotte. Oppure profumarle con poco pesto.
Che dite? Vi ho tentato a sufficienza? 
Cominciamo da una ricetta base. Tanto è la frittura il segreto della loro bontà, ma tranquilli, queste le ho cotte in forno.
Dosi per 4

-ricetta-
150 g pane raffermo
150 g ricotta + mozzarella
100 g grana grattugiato
3 uova
farina
un'erba aromatica a piacere: prezzemolo, origano, maggiorana, basilico, menta
olio di semi di arachidi
sale, pepe
Spezzo il pane e il formaggio, metto tutto nel robot assieme ai formaggi, alle uova, un bel pizzico di sale, pepe e una manciata di foglie di basilico o altre erbe.
Aziono il cutter ottenendo un impasto omogeneo che metto in frigorifero a rassodare, dopo 30' con le mani umide formo piccole polpette della dimensione di una noce e le appiattisco.
Le passo nella farina e quando sono tutte pronte le friggo in abbondante olio di semi.
Una volta che sono dorate le scolo su carta da cucina e le servo assieme a una salsa di pomodoro, per esempio.
Io avevo già il forno acceso perciò lì le ho cotte per circa 20' a 170° senza bisogno di infarinarle.
Buonissime ugualmente.
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