venerdì 30 agosto 2019

Insalata di trota salmonata al sale di pomodoro, lattuga, avocado e cipolle marinate

Un bel piatto estivo, colorato, saporito e leggero.
Una ricetta veloce, nella mezz'ora che ci vuole per marinare il cipollotto, si fa tutto il resto.
Va bene dall'antipasto, nel qual caso queste dosi vanno bene per 4 persone, al secondo. Per me è stato un eccellente piatto unico.
Ho cotto il filetto di pesce nel forno a microonde, profumandolo con sale al pomodoro, un goccio di olio e vino bianco. Sono sufficienti 3/4 minuti a 700 W.
Dopo che è intiepidito elimino la pelle e lo sfaldo.
Vi ricordate come fare il sale al pomodoro? Se non avete voglia di scartabellare nel blog, cliccate QUI.
Dosi per 2.

-ricetta-
300 g filetto di trota salmonata
100 g cuore di lattuga
1 cipollotto affettato sottile
1 avocado piccolo (haas)
1 lime
olio evo
vino bianco
aceto aromatico di frutti rossi
sale al pomodoro
sale in fiocchi

Adagio il filetto di pesce su un piatto appena sporcato di vino e olio, lo spolvero di sale al pomodoro, condisco con qualche goccia di olio e di vino bianco. Copro con pellicola alimentare adatta al microonde e faccio cuocere max. 4' a media potenza. Lascio 5' in forno senza scartarlo.
Intanto spezzo con le mani il cuore di lattuga (iceberg, oppure radicchio variegato) e preparo la base dell'insalata.
Sbuccio e riduco a dadi l'avocado, lo salo e lo bagno con il succo di mezzo lime.
Metto a mollo il cipollotto, che affetto con la mandolina di ceramica, in una ciotolina con vari aceti aromatici, lasciandolo 30'.
Distribuisco sull'insalata la trota privata della pelle e sfaldata, l'avocado e il cipollotto scolato.
Nel succo di lime rimasto verso qualche fiocco di sale e un filo d'olio, emulsiono e condisco il piatto.
Ci abbiamo abbinato un vino strano: un orange wine a base di malvasia istriana di Giorgio Clai, vendemmia 2013, macerato sulle bucce, il che gli dà quel caratteristico colore e sapore.
Matrimonio perfetto. Entusiasmante secondo il consorte-sommelier. Vino da servire a 14°, non meno.



mercoledì 28 agosto 2019

Caprini fritti e cicorino

Mi sono ispirata agli sciàtt, che vengono portati in tavola su un letto di cicorino tagliato a chiffonade.
Al posto delle frittelle di grano saraceno ho però impanato piccoli fiori di caprino, morbidi e giustamente sapidi. Lavorando con delicatezza rimangono soffici e non si disperdono in frittura.
Un antipasto poco impegnativo ma di gran gusto.
Le dosi fatele voi. Questo tipo di formaggini li trovo in confezioni da 6 e ne servo da uno a due per persona.

-ricetta-
8 caprini tondi
100 g cicorino
1 uovo
pangrattato
olio evo e succo di limone
sale
olio per friggere

Sbatto l'uovo in una ciotolina, aggiungendo un pizzico di sale.
In un'altra ciotolina metto del pangrattato.
Passo ogni singolo caprino nell'uovo e poi nel pangrattato, rivestendolo completamente. È un'operazione delicata ma non impossibile. Se volete lavorare meglio tenete i caprini un quarto d'ora in freezer.
Scaldo abbondante olio di semi di arachidi in una pentolina e friggo i caprini quattro alla volta.
Quando sono dorati li metto a scolare su carta da cucina.
Stendo il cicorino su un piatto di servizio, lo condisco con una citronette a base di olio, sale e succo di limone e sopra appoggio i caprini caldi.



domenica 25 agosto 2019

Biscotti deliziosi

Buona domenica amici amanti dei dolci.
Che ne pensate di mettere una busta di preparato per budino o crème caramel nell'impasto dei biscotti?
Idea balzana che ho copiato da un sito australiano. Ci ho provato e sono venuti bene.
Sto svuotando la dispensa a casa della mamma e cerco di recuperare quello che non è scaduto. Lei, da brava nonna, teneva sempre dei budini per mio nipote e mio marito.
Ne ho trovato ancora qualche busta... e siccome io crème caramel e simili preferisco prepararli di sana pianta mi seccava fargli prendere la via del secchio della spazzatura.
Chi cerca trova! Sono incappata in questa ricetta di instant pudding bisquits.
Adesso ve la descrivo, dopo che l'ho corretta nelle dosi di zucchero e burro -che sono sempre esagerate- e convertita da cups a grammi.
Naturalmente ho scelto una giornata bollente per fare la prova e così pur avendo messo l'impasto in frigorifero a rapprendersi, si sono allargati tutti sulla placca, tanto che ho dovuto ritagliarli col coppapasta. Inutile che vi dica che i ritagli sono evaporati alla velocità della luce. Sono sicura che d'inverno l'impasto sarà più lavorabile e terrà meglio. Oppure li cuocerò in pirottini da bonbon, poiché sapore e consistenza sono ottimi.
Le dosi sono per 40 pezzi, più o meno.

-ricetta-
250 g farina multicereali
200 g burro morbido
150 g cioccolato tritato o in gocce
90 g zucchero canna
40 g zucchero bianco
6 g lievito
2 uova
1 busta per budino o crème caramel
3 g sale
In una boule mescolo farina, sale e lievito.
In un'altra monto leggermente burro e zuccheri, poi aggiungo il preparato per budino, le uova e le polveri.
Per ultimo aggiungo il cioccolato tritato o le gocce.
Metto l'impasto al fresco, così si rassoda e si modella meglio.
Formo delle palline e le allineo su due placche rivestite di cartaforno.
Faccio cuocere per 15' circa in forno caldo a 180°.
Tolgo le placche dal forno, faccio raffreddare un po' e poi trasferisco i biscotti sulle gratelle, perché raffreddino completamente. Se anche a voi dovesse succedere che si allargano in un'unica soluzione, dopo 3' che li avete estratti dal forno ricavatene dei dischi con un coppapasta, i ritagli sbriciolati sono ottimi sopra del gelato alla crema o al cioccolato.




giovedì 22 agosto 2019

Rillettes di stinco d'agnello

Già vi vedo, a chiedervi dove andare a prendere uno stinco di agnello.
Per chi vive in zone di allevamento di carni ovine non sarà difficile reperirli ma per chi come me soffre di non trovare altro che carne di agnelli da latte e solo cosce, anteriori o costine... è un'impresa quasi inattuabile.
In effetti ne faccio scorta in Francia, quando li trovo in macelleria me li faccio mettere sottovuoto e li riporto a casa. Questo arriva da un meraviglioso mercato di Nizza. Sempre dai cuginetti d'oltralpe ne trovo a volte di già arrostiti e confezionati, in genere in zone del centro della Francia.
E pensare che in Gran Bretagna e Francia, al ristorante, lo stinco di agnello è una pietanza prelibata.
Detto ciò... se volete ripetere a casa questa saporita ricetta di sfilacci di carne di agnello, usate una spalla arrostita o una parte di cosciotto, anche carne arrosto avanzata, tanto la si spolpa sfilacciandola.
Quella dello stinco è succosa e magra, gelatinosa quanto basta.
Le rillettes hanno bisogno di una parte grassa che nel caso di quelle di anatra è data dal grasso dello stesso animale, in media pari a un quarto del peso della carne.
Per queste ho usato sottili fettine di lardo venato che ho battuto al coltello per renderle cremose e un pochino di crescenza di capra.
Un antipasto da servire con grossi grissini o fettine di pane caldo, molto molto rustico e allo stesso tempo insolito e goloso.
Lo stinco crudo pesava circa 350 g, una volta cotto ed eliminato l'osso ho ricavato 210 g di polpa.

-ricetta-
210 g carne di agnello cotta
50 g lardo venato
50 g crescenza di capra
Sfilaccio a mano la polpa di agnello.
Trito a coltello, o meglio batto con un coltello pesante, il lardo sul piano di lavoro sino a che non diventa una crema.
Questo darà grassezza e salinità alle rillettes.
Schiaccio riducendola a crema la crescenza.
Mescolo agnello lardo e crescenza nella boule sino a che non ottengo una pasta densa, spalmabile.
La trasferisco in una ciotolina, la sigillo e la conservo in frigorifero sino a una settimana.
La porto in tavola con fettine di pane caldo, dischetti di polenta arrostita o grissini, a seconda dell'occasione.

martedì 20 agosto 2019

Melanzane all'arrabbiata

Tra le indiscusse verdure regine dell'estate ci sono le melanzane. Versatili al punto che ci si può inventare di tutto con loro.
Cucinate in questo modo, potete stare certi che non ne avanzerete un solo pezzetto.
Non è una parmigiana perché manca totalmente il formaggio, ci sono invece capperi, peperoncino a insaporire e spingere la salsa di pomodori datterini che è già molto gustosa di suo.
Se non usate alici per dare ulteriore sapore alla salsa, è un piatto vegano.
Due sole melanzane bastano per oltre 6 persone. Si sbucciano e si friggono brevemente, ho scelto la varietà violetta striata, che è compatta e senza semi.
Un contorno estivo che vi invoglierà a fare scarpetta col sugo che abbonda nel piatto. Oppure le servite scolate e usate il sugo come condimento per un piatto di maccheroni.

-ricetta-
2 melanzane violette striate (circa 800 g)
450 ml passata di pomodori datterini
peperoncino piccante o sambal
capperi dissalati
basilico
1 scalogno
olio evo
Sbuccio le melanzane e ne ricavo fettine irregolari allungate, tagliandole come quando preparo patate al forno a spicchi. Le salo e le metto a spurgare in un piatto.
Nel frattempo che loro perdono parte della loro acqua, preparo la salsa.
Trito lo scalogno e lo faccio appassire in un velo d'olio evo, aggiungo la passata e il sambal, in dosi generose altrimenti che arrabbiata è?, e lascio sobbollire per 15'. Alla fine aggiungo alcune foglie di basilico spezzettate e una manciata di capperi.
Regolo di sale, se occorre. Non serve quasi mai perché il sambal dà un gusto preciso e di sale, oltre che piccante, e la passata di datterini è molto saporita.
Se volete al posto del sale potete mettere nel soffritto qualche filetto di alice sott'olio, ben scolato.
Elimino l'acqua e tampono le melanzane poi le friggo brevemente in abbondante olio, sempre evo, le scolo quindi le verso nel tegame col sugo e le lascio insaporire 5'.

Ungo una pirofila di ceramica quadrata, di quelle belle da portare in tavola e ci verso le melanzane con tutto il loro sughetto.
Passo la pirofila in forno a 200° per 15', lascio riposare 10' e porto in tavola.
Un contorno ultra saporito e delizioso, le melanzane fondono in bocca e il sugo è spettacolare.


domenica 18 agosto 2019

Bermuda Rose cocktail

Un altro cocktail inventato da un guru della mixology degli anni 50, tale Gaz Regan.
A base di gin, necessita di un buon liquore di albicocche, l'apricot brandy, non troppo facile da trovare.
Del resto è il destino di tutti gli aspiranti barman DIY, quello di trovare i liquori giusti. Per fortuna, ora con internet è più facile; ci sono molti siti che li consegnano direttamente a casa, non proprio a buon mercato ma ricordate che, tranne nel caso delle basi, le parti che profumano o caratterizzano un cocktail sono spesso dosate pochissimo, quindi le bottiglie durano abbastanza.
Questo si shakera e si versa filtrato nella classicissima coppa da cocktail.

-ricetta-
60 ml gin
15 ml apricot brandy
15 ml vermouth rosso
5 ml granatina
ghiaccio

Verso nello shaker, agito per bene e verso filtrando il ghiaccio.
Vi ricordo di non preparare assieme mai più di due cocktail alla volta.


venerdì 16 agosto 2019

Seppioline speziate con patate, piselli e cipolle

Buondì a chi cucina e agli amanti della buona tavola.
Avete trascorso bene il Ferragosto? Noi al solito, in buona compagnia e con un eccellente corollario di cibi e vini. Sono tra i momenti di aggregazione e di condivisione che amo di più. Abbiamo avuto in sorte anche un clima paradisiaco, aria temperata e una leggera brezza che ci ha consentito di rimanere in terrazza senza essere oppressi dal caldo.
Questo secondo piatto può diventare un piatto unico se servito con riso in bianco, un profumato Loto, Jasmin o Basmati, che servirà ad assorbire il saporito sughetto.
Il mix di spezie che ho usato arriva dall'Egitto, gentile omaggio di una pazientina del consorte.
È a base di cumino, coriandolo, peperoncino nero e rosso macinati. Una polvere che prepara la mamma della bimba, molto profumata e piccante al punto giusto che per me è fondamentale. In sostanza vuol dire che, pur non infiammando la bocca, si percepisce sia l'aromatico che il piccante.
Le seppie piccole non vanno cotte troppo pena il rischio che diventino gommose.
Perciò si prepara prima l'intingolo di cipolle e curry, si lessano piccole patate e per ultime si aggiungono le seppie e i pisellini.
C'è pure il tempo per lessare del riso, mentre si ha cura che le cipolle diventino fondenti.
Dosi per 3

-ricetta-
350 g seppioline pulite
300 g patate
150 g pisellini
1 cipolla bianca grande
2 cucchiai colmi di polvere di spezie
olio evo
sale
riso profumato per contorno

In una padella scaldo un velo d'olio e ci faccio tostare le spezie stando bene attenta che non brucino.
Metto a lessare le patate in acqua fredda salata.
Aggiungo alle spezie tostate la cipolla affettata e la faccio fondere a fiamma bassa, aggiungendo se occorre un po' di acqua calda, di quella in cui cuociono le patate.
Intanto sciacquo e lesso il riso di accompagnamento.
Quando la cipolla è diventata tenera verso nella padella le seppie pulite, lavate e tamponate assieme ai pisellini.
Faccio rosolare, salo e lascio sobbollire per massimo 15', aggiungendo acqua calda per mantenere morbido il sugo.
Sbuccio le patate lessate e le taglio a rondelle.
In una terrina di servizio faccio intiepidire le seppie e sopra ci metto le patate.
Mescolo e porto in tavola col riso scolato e il sughetto.

mercoledì 14 agosto 2019

Bocconcini di pane integrale acciughe e formaggio

Non appena le temperature lo consentono, ossia quando rientrano nella norma, mi piace servire nelle cene di gruppo piccoli sfizi di pasta lievitata.
Questi sarebbero ideali da servire al tradizionale picnic di domani. Caspiterina, è già arrivato Ferragosto! Noi lo trascorreremo in terrazza, tempo permettendo.
Quando non ho molto tempo uso pasta integrale già impastata, ne trovo di buona e so che non potrei fare di meglio.
Un consiglio che voglio darvi è di non usare la pasta fresca appena acquistata, io la lascio maturare qualche giorno in frigorifero, così i lieviti maturano, i panini si gonfiano bene e la pasta è più digeribile.
Il tempo è sempre tiranno quando le portate sono almeno sei!
Cambio spesso il ripieno e li servo assieme all'aperitivo, eventualmente con un salume abbinato, che non manca mai visto che ogni volta che andiamo in giro da qualche parte riporto a casa formaggi e salumi.
Spendete qualcosa in più ma usate alici sott'olio di ottima qualità. Vi assicuro che la differenza si sente, eccome.
Quanto al formaggio... fontina, toma alpina, un delicato primosale, scamorza. Scegliete pure tra quello che avete in casa o che più vi piace. Ci sta bene quasi tutto, tranne un erborinato che già ci sono le alici a dare una ben definita nota salina.
Dosi per 20 panini.

-ricetta-
800 g pasta per pane integrale
10 filetti di alici sott'olio
150 g formaggio preparato a dadini
polvere di olive o capperi

Impasto brevemente il panetto di pasta sul piano di lavoro infarinato e lo divido in porzioni da 40 g.
Una alla volta le allargo un po' sul palmo della mano, come si fa col riso per le arancine, e al centro metto mezzo filetto di alice, se sono grandi, e un pezzetto di formaggio, che ho tagliato a dadini di 1,5 per lato.
Richiudo e formo una pallina col panino.
Li metto su una placca rivestita di cartaforno o foglio di silicone, distanziandoli un po', che in cottura crescono.
Li copro con un canovaccio e li lascio riposare un'ora in un luogo riparato e tiepido.
Li spennello appena con un po' di olio e sopra metto un pizzico di polvere di olive o di capperi.
Faccio cuocere in forno a 200° per circa 20', con una ciotolina di acqua appoggiata sul fondo del forno, che aiuta a mantenere un'umidità adeguata.
Quando sono gonfi e l'aspetto è di pane cotto, spengo e li lascio nel forno mezzo aperto a intiepidire per 15', poi li sposto su una gratella a raffreddare completamente.



domenica 11 agosto 2019

Mousse di pesche bianche e lamponi


Ricetta francese: sono abbonata alla rivista Cuisine et vins de France dalla quale traggo molti spunti.
Adoro le pesche bianche, mi ricordano le vacanze passate in campagna dalla nonna, dove potevo mangiare le pesche che crescevano in alberi piantati a capo dei filari di viti. Le vere pêches de vigne, con la buccia pelosa e arrossata in vari punti e polpa bianca striata di rosso.
Avevano un profumo unico, sapore dolce e acidulo e polpa succosa. Adesso ne trovo di molto simili, coltivate nel bresciano. Sono ideali per questa mousse e per fare il mitico Bellini cocktail.
Usiamole adesso che sono di stagione, che poi ci tocca aspettare un anno intero!
Abbiate l'accortezza di preparare questo dessert con un giorno di anticipo, per dare modo alla crema di rassodare. Non contenendo troppa gelatina ha bisogno di una decina di ore di frigorifero.
Le dosi sono per 10 bicchieri, facili da dimezzare.

1 kg di pesche bianche
200 g lamponi
70 g zucchero bianco
10 g gelatina in fogli
300 ml panna fresca
vaniglia, una bacca
Sbuccio le pesche, elimino il nocciolo e le faccio a pezzi. Con la frusta a immersione le riduco in purea, verso in una pentola con lo zucchero e la bacca di vaniglia aperta e raschiata, scaldo senza far bollire e aggiungo la gelatina strizzata, che ho messo ad ammollare in acqua fredda.
Mescolo bene per farla dissolvere in modo uniforme e lascio raffreddare prima di incorporare la panna montata. Uso una marisa e ne aggiungo poca alla volta per non smontarla.
Divido la crema in bicchieri non troppo alti e metto due/tre lamponi interi per ciascuno. Affondano, è giusto così.
Quelli che avanzano mi servono per il coulis di guarnizione.
Sigillo con pellicola e metto in frigorifero a rassodare. Meglio tutta la notte. La consistenza rimarrà media ma è voluto, dopotutto è una mousse. -Non c'è niente di peggio che una mousse o panna cotta che contenga troppa gelatina-.
Prima di servire frullo i lamponi rimasti con qualche fragola e un cucchiaio di succo di limone.
Decoro la superficie dei bicchieri col coulis, una fettina di pesca e qualche confettino di cioccolato bianco.

giovedì 8 agosto 2019

Tranci di baccalà ammollato al forno

Un piatto per tutte le stagioni. Con pane tostato e una fresca insalata verde diventa un piatto estivo, accompagnato da fette di polenta abbrustolita è perfetto per un pranzo invernale.
Quello che è certo è che si può imbastire con anticipo e cuocerlo prima del bisogno.
Il fondo su cui sono adagiati i tranci è un saporito intingolo preparato con porri, cipolle e pelati.
I filetti li ho leggermente infarinati e rosolati in padella prima di appoggiarli sul sul fondo rosso.
Assolutamente goduriosi. Una prelibatezza semplice.
Non vi metto dosi precise, scegliete tranci grandi e tutti della stessa dimensione, calcolando un pezzo a testa.

-ricetta-
baccalà ammollato in tranci spessi e polposi
1 scatola di pelati grande
2 cipolle bianche
1 porro
1 scalogno
capperi, origano
olio evo
farina
sale e pepe
Inizio dall'intingolo. Affetto le cipolle sbucciate, lo scalogno e il porro, ben lavato e privo delle foglie esterne e dell'apice. Lascio una parte verde.
Passo al mixer i pelati.
Metto un po' di farina in un piatto e ci passo i filetti asciugati con carta da cucina.
Li rosolo in una larga padella con un velo d'olio, quando si è formata una crosticina sui due lati, li scolo su un piatto.
Scaldo un po' d'olio in un tegame e faccio appassire le verdure affettate, devono fondere senza bruciare, altrimenti diventano impossibili da digerire.
Salo poco e verso i pelati passati.
Lascio sobbollire 10' poi trasferisco il sughetto in una pirofila oliata.
Ci appoggio sopra tutti i tranci di pesce e li cospargo di origano e capperi, accuratamente sciacquati, sia che li usiate sotto sale che sotto aceto.
Spolvero con poco pepe e inforno a 180° per 20'.
Faccio riposare un quarto d'ora.
Servo con un contorno a piacere o con polenta, se la stagione lo consente.

martedì 6 agosto 2019

Raviole salate di funghi e prosciutto

Con un rotolo di pasta brisée si possono fare tante cose, soprattutto snack e antipasti sfiziosi.
Stavolta ho scelto la forma di grandi ravioli rotondi, con un rotolo ne vengono giusti quattro e coi ritagli ho preparato sigarette al formaggio, farciti con funghi pleorotus e prosciutto cotto.
Accompagnati a un cocktail alcolico erano perfetti.

-ricetta-
1 rotolo di pasta brisée
200 g funghi pleorotus
2 fette di prosciutto cotto
olio evo
aglio
prezzemolo
semi di papavero

Pulisco i funghi e li faccio a pezzetti che rosolo in una padella con uno spicchio di aglio, ho usato quello confit, li salo e al termine della cottura aggiungo qualche foglia tritata di prezzemolo.
Li verso in una boule e li mescolo col cotto tritato. La farcia è pronta.
Ritaglio 8 dischi dal rotolo di pasta. Tengo da parte i ritagli che assemblo alla bell'e meglio e farcisco con pezzetti di zola o pecorino e arrotolo.
Metto un cucchiaino di farcia al centro di 4 dei dischi che ho preparato e li sigillo con gli altri 4. Li inumidisco e li spolvero di semi di papavero. Sigillo bene i bordi coi rebbi di una forchetta, così saranno anche ben decorati.
Trasferisco le raviole su una placca rivestita di cartaforno e faccio cuocere per circa 25' nel forno a 190°.
Faccio intiepidire e servo.

domenica 4 agosto 2019

Confettura di lamponi e peperoni rossi

Buona prima domenica di agosto a tutti!
Che fate? Siete in vacanza? Divertitevi e riposatevi. E siate curiosi di assaggiare cose nuove quando siete lontani da casa.
Le mie vacanze sono ancora assai lontane ma qui, in riva al fiume, è quasi come stare sempre in vacanza. Mi inganno vedendo lo scorrere lento dell'acqua e poi c'è un mondo di persone che frequenta le sponde tanto che non vedo l'ora che arrivino le 19.30 di sera quando rientrano a casa e tutto tace.
Cosa vi propongo oggi? Una confettura versatile e strana. Amo le stranezze, chi mi conosce lo sa!
Buonissima da sola, di sicuro alternativa per una colazione insolita, ideale accoppiata a formaggi saporiti.
Non appena ho letto su una rivista francese di questo accostamento e ho visto il bel colore che aveva, mi sono precipitata ad acquistare l'occorrente.
I lamponi sono di stagione, approfittiamone.
Per farla non occorre aggiungere pectina, io l'ho pressoché abolita da quando uso il metodo di macerazione di Christine Ferber, mitica pasticciera alsaziana: dopo che si è preparato il materiale, lo si lascia riposare una notte e il mattino dopo in soli 15' di bollitura la confettura è pronta.
Con queste dosi ne ho fatti 4 vasetti medi.
Vi posso assicurare che ha un sapore divino e un colore acceso e vivo.

p.s.: Uso questa pagina per chiedere a Michela, una collega foodblogger che commenta quasi ogni mia ricetta da mesi, chi sia Lisa. "Varie volte mi chiami così... la prima volta ho creduto ti fossi confusa ma visto che lo fai spesso e, a quanto pare non leggi i miei commenti di risposta, ebbene, mia cara Michela, grazie per la tua assiduità e i tuoi più che graditi complimenti. Mi fa molto piacere corrispondere con i miei lettori, la maggior parte dei quali lo fa a voce o via facebook, o non lo fa per niente (per pigrizia, suppongo. E perché io, come ho scritto più volte, sono pessima nelle public relations di me stessa e del mio blog, preferendo dedicare il mio tempo alla cucina piuttosto che al web-). Mi chiamo Jo! come del resto si evince dal nome del mio blog.
Ciaoooo!"

-ricetta-
300 g lamponi
300 g peperoni rossi puliti
500 g zucchero
mezza mela
1 limone
Dopo aver lavato e pulito il peperone, sbuccio la mezza mela conservando la buccia e il torsolo che chiudo in una garzina.
Trito nel cutter entrambi e schiaccio i lamponi con una forchetta.
Spremo il limone e grattugio parte della sua buccia, mi raccomando che sia edibile.
Metto tutto in una ciotola, di vetro o smaltata, assieme allo zucchero, mescolo e lascio riposare al fresco tutta la notte.
La mattina dopo verso il composto in una pentola e la pongo sul fuoco, aggiungo la garzina con buccia e semi di mela, porto a ebollizione e faccio bollire a fuoco vivace senza smettere di mescolare.
Tempo un quarto d'ora e la confettura è pronta per essere subito invasata in barattoli di vetro ben puliti.
Li tappo e li capovolgo per creare il sottovuoto, una volta tiepidi li rigiro e li etichetto prima di conservarli al buio della cantina.
Il test col primo vasetto, che ho accostato a formaggi di capra ed erborinati, è stato esaltante e molto apprezzato.

venerdì 2 agosto 2019

Crocchette di pollo senapate

Fritta è buona anche una suola di scarpa. Ma le polpette sono meglio.
Qui nella mia cucina ne faccio parecchie, recuperando tutto il possibile o con ingredienti freschi.
Grazie anche alla scuola di frittura che mi hanno fatto mamma e papà. Padelle giuste, molto olio alla giusta temperatura - e riutilizzato massimo una volta per lo stesso genere di fritti-, pochi pezzi alla volta in pentola, scolare su carta da cucina. Solo così si può stare certi di avere fritti leggeri, asciutti e digeribili. Senza bisogno di ingombranti quanto inutili friggitrici.
Ricordo che, poco dopo il matrimonio, mi regalarono una friggitrice. Era ovale, enorme. Ci volevano minimo tre litri di olio per poterla utilizzare. Bella scoperta, così se ne buttava via un sacco ogni volta. E poi il consumo di energia elettrica delle resistenze -ancora non c'era traccia di classi energetiche...-! Naaa, non faceva per me e la regalai a mia volta. Volete mettere la comodità delle mie padelle di ferro? Ne ho di diverse misure e le conservo gelosamente.
Queste crocchette le ho preparate con pollo scottato e tritato, così si ha la certezza che sia veramente cotto. Lascio a voi la scelta delle parti da usare, dalle sovracosce al petto.
Io scelgo sempre le sovracosce perché sono più morbide.
Al pollo ho mescolato patate lesse, pane ammollato e pochissima besciamella con senape all'antica, quella coi grani interi.
Bocconi morbidi e saporiti, economici, che conquisteranno tutti.
Se poi proprio l'idea di friggere non vi convince, cuocetele in forno. Un procedimento più lungo ma valido. Anche se non sono proprio uguali...

-ricetta-
6 sovracosce di pollo senza pelle
1 patata lessa
1 panino bagnato nel latte e strizzato
100 ml besciamella
2 cucchiai di senape all'antica
sale
uovo e pangrattato per impanare
olio di semi di arachidi/girasole per friggere

Rosolo in padella, a secco, le sovracosce, lascio che prendano colore in modo uniforme, quando pungendole non esce liquido sono pronte, salo e spengo.
Le spolpo e le trito fini col cutter a intermittenza.
Mescolo alla carne la patata schiacciata, il panino sbriciolato, la besciamella e la senape. Di solito non aggiungo sale.
Col composto ottenuto formo palline grandi come noci che passo in uovo sbattuto e pangrattato.
Posso anche non friggerle subito e conservarle stese su vassoi nel frigorifero.
Scaldo abbondante olio nella padella adatta e friggo massimo 6 pezzi alla volta, che scolo su carta da cucina quando sono dorati da tutte le parti.
Le servo calde assieme a una salsa saporita, come una maionese alle erbe o una guacamole, e insalata di verdure di stagione come la macedonia che vi ho proposto lo scorso mercoledì.






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