venerdì 13 aprile 2012

Radiatori con asparagi e polpettine in fricassea

Ma come mi piacciono i formati di pasta 'strani'... li compro tutti!
I radiatori, pasta corta con una serie di fessure che ricordano appunto il radiatore, raccolgono molto bene i sughi e hanno anche un bell'aspetto nel piatto.
Per carità, vanno bene anche penne e maccheroni, conosco amiche che acquistano sempre quei 3/4 formati e basta.... si vabbè ma che noia! suvvia, concediamoci qualche cambiamento, a volte basta un formato diverso e il solito ragù è già diverso e poi la pasta cuoce più o meno sempre nello stesso tempo, formati extra-giganti a parte.
E, per sollecitare questa stagione che non ingrana, condiamoli con un bel sughetto primaverile a base di carne e verdura, un altro esempio di piatto unico da completare con la solita frutta o con altre verdure.
Gli asparagi sono una ricchissima fonte di vitamine, sali minerali e aminoacidi, la storia narra della loro coltivazione in tutto il bacino Mediterraneo già in epoca egizia e romana poi diffusasi, dal XV secolo, in tutta Europa, a partire da Francia e Inghilterra.
Oggi i maggiori produttori sono, indovinate un po'?, i cinesi che ne fanno un gran consumo interno, mentre quelli che ne esportano di più sono Messico e Perù.
Noi nel nostro piccolo abbiamo delle eccellenze che hanno ottenuto la Dop e la Igp, dal verde di Altedo ai numerosi bianchi, più delicati e raffinati, di Verona, di Bassano del Grappa, di Cimadolmo, oppure il violetto di Albenga e il rosa di Mezzago.
Tutti ottimi, acquistateli coi turioni (le punte) ben turgidi e chiusi e, a seconda delle specie, non abbiate timore a scartare le parti dure sbucciando con un pelapatate i gambi, se occorre, e ricordate di lavarli molto bene sotto acqua corrente per eliminare i residui terrosi e sabbiosi della coltivazione.
Dovete sapere che quelli bianchi, totalmente privi di reazione di fotosintesi clorofilliana, sono coltivati in apposite asparagiaie sommersi di terriccio fine e drenante, invisibile a occhio nudo.
Oltre alle specie coltivate sia verdi che bianchi, ne esistono di selvatici, più sottili e amari, che si trovano lungo le stradine di campagna o nei boschetti proprio in questo periodo, assieme ai germogli del luppolo, chiamati bruscandoli.
Per fricassea si intende carne stufata e condita con succo di limone e uovo, quella che in Grecia chiamano 'avgolemono', una fresca salsina acidulata che riveste bocconcini di carne, guarda caso queste polpettine le ho ricavate dall'avanzo (congelato) del misto carni con cui ho preparato giorni fa le uova alla scozzese.

-ricetta-
320 g radiatori
1 mazzetto di asparagi, circa 400 g
250 g macinato misto per le polpettine
prezzemolo, cipollotto, formaggio grattugiato
1 scalogno, sale, pepe
olio evo
1 limone, 1 uovo

Pulisco gli asparagi eliminando la parte terminale del gambo che è molto coriacea, li sciacquo molto bene sotto acqua corrente per eliminare i residui di sabbia e li taglio a pezzetti, conservando le punte per un altro piatto.
Col macinato, un mazzetto di prezzemolo e il cipollotto tritati, un po' di formaggio grattugiato, un pizzico di sale e pepe preparo le polpettine, davvero 'ine', piccolissime.
Scaldo un giro di olio evo in una padella, ci metto lo scalogno tritato ad appassire poi butto le rondelle di asparagi, spolvero con sale e lascio che si stufino insieme ad un goccio di acqua.
Passati 5' metto anche le polpettine, le lascio rosolare altri 5' e poi spengo.
Sbatto in una ciotolina l'uovo e il succo di mezzo limone.
Lesso la pasta in acqua bollente salata e la scolo al dente.
Quando è quasi cotta riaccendo il fuoco nella padellina del sugo, verso il composto di uovo e limone, lascio che il sugo si addensi un pochino e ci verso la pasta scolata.
Mescolo molto bene, faccio saltare e servo, macinando pepe nero fresco.


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