domenica 4 maggio 2014

Bugnes Stéphanoises

Come per le chiacchiere nostrane, la storia delle bugnes parte da molto lontano, sin dall'epoca romana, quando tradizionalmente venivano preparate per carnevale.
Sono poi approdate nel ducato di Savoia e infine sono diventate il dolce tipico di tutta la fascia francese che abbraccia Lione e la Valle del Rodano e il Delfinato sino alla Francia Contea, passando per Saint-Étienne, dove le fanno alte e soffici, mentre a Lione sono sottili e croccanti e, nel 1800, si preparavano anche durante la Quaresima ma senza latte burro e uova, ossia con pasta fritta fatta di farina, acqua e lievito, una vera quaresima!
Ho seguito la ricetta di Saint-T'É, quindi le mie sono morbide e soffici, profumate con acqua di fiori d'arancio ma si possono aromatizzare, a piacere, con buccia di limone o rum.
Essendo morbide si mantengono fragranti per un paio di giorni al massimo, quindi vi consiglio, al contrario delle chiacchiere, di cuocerne una dose giusta in modo che non ne avanzino.
Pertanto ho aggiustato le dosi per farne un bel vassoio per 6/8 persone, vedrete che non ne resterà neanche una briciola.
Ho avuto solo una volta la fortuna di assaggiarle in loco, deliziosamente profumate ai fiori d'arancio, eravamo in costa del Rodano per la settimana della Découverte en Côte du Rhône (manifestazione enologica che si tiene ogni due anni nella regione) e le panetterie le offrivano in entrambe le varianti.
L'impasto rimane piuttosto morbido, meglio lasciarlo riposare in frigorifero qualche ora e poi stenderlo non troppo sottile, non è affatto dolce ma, come per le chiacchiere, ci penserà lo zucchero a velo che le ricopre a compensare.
Come d'abitudine vi auguro una buona, dolce domenica.
Dosi per 8

-ricetta-
350 g farina
75 g burro morbido
50 g fecola
30 g zucchero
2 uova
100 ml latte
3 cucchiai da tavola di acqua fiori d'arancio
1 bustina di lievito di birra disidratato
sale
zucchero a velo per decorare
olio arachidi per friggere
Impasto nella planetaria tutti gli ingredienti (tranne lo zucchero a velo), lavoro sino ad ottenere una palla liscia e morbida, la metto in un contenitore e la sigillo con pellicola prima di riporla in frigorifero a riposare per qualche ora.
Intanto preparo la macchina per tirarle, ho la fortuna di usare un'Imperia a motore, ma la nonna papera tradizionale a manovella o il mattarello, vanno ugualmente bene.
Tiro la pasta piuttosto spessa, ne ricavo dei fazzoletti piuttosto grandi che incido con due tagli verticali. Li allineo su vassoi spolverati di farina e li copro per non farli asciugare troppo. Reimpasto i ritagli e tiro nuove sfoglie fino a che non ho terminato tutta la pasta.
Scaldo abbondante olio nella padella per friggere e ci cuocio due, massimo tre, bugnes alla volta, le faccio colorare da entrambi i lati poi le metto a scolare su carta da cucina.
Man mano che raffreddano le allineo su un vassoio e le spolvero di zucchero a velo.

1 commento:

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