martedì 2 maggio 2017

Amaretti? Nooo... ceci! Niente è quel che sembra

Ditemi voi se dalla foto non sembrano amaretti. Se non fosse per quell'ago di rosmarino...
Invece sono il derivato di una fallita cecina, nel senso che stavo sperimentando un nuovo testo per cuocerla, bello bellissimo, in rame largo e basso come lo cercavo da tempo... ma ho sbagliato le dosi. Lo soooo! Dovevo fermarmi prima senza versare tutta la pastella, mettendo quella in eccedenza in un altro stampo, invece chiacchierando amenamente al telefono l'ho versato tutto e messo in forno.
Chiaramente era troppo spessa e non si è formata quella bella crosticina, né la farinata ha assunto il suo aspetto migliore.
Stanca di far ribollire il forno a 230° ho tolto il testo dal forno e versato la massa cotta ma impresentabile in una boule.
Ci penserò domani, mi sono detta. La cena incalzava e avevo mille altre cose da seguire.
Il giorno dopo, al fresco della dispensa all'aperto dietro la cucina, ho ritrovato la boule con l'ammasso mezzo cotto/mezzo abbrustolito.
E adesso? le cellule grigie del mio cervello hanno cominciato a girare vorticosamente. Sembra strano ma, oltre ai capelli grigi, ne ho ancora un mazzetto, di queste cellule. Che, miracolosamente, pare funzionino ancora!!!
Ho mescolato con energia l'informe impasto e ho aggiunto formaggio grattugiato e un uovo.
Poi ho formato delle palline grosse come albicocche e le ho stese su una placca rivestita di cartaforno, le ho unte con un filino di olio e messe in forno.
Divine! Il calore le ha spaccate formando il classico disegno craquelé e le ho potute servire come goloso antipasto assieme a uno dei super cocktail del consorte.
Questo per ribadire, a quelli di voi che mi seguono e che magari non sono così sgamati, che non bisogna arrendersi mai e da quello che sembrava un fallimento si può rimediare qualcosa di valido.
Com'è andato per voi questo periodo di feste e ponti, in generale? Io sono quasi contenta che sia finito. Dal viaggio in Costa del Rodano iniziato il 19 aprile sino a ieri non ho praticamente avuto soste. Benvenuti questi duegiornidue di riposo.

-ricetta-
250 g farina ceci
750 g acqua
60 g formaggio grattugiato
45 ml olio evo
1 uovo
sale, rosmarino
Preparo l'impasto della cecina mescolando la farina di ceci con acqua, olio e sale. La faccio riposare qualche ora poi la verso in una teglia ben oliata, la cospargo con qualche ago di rosmarino e la cuocio in forno caldissimo, 225°, sino a che non si è formata una bella crosticina.
In alternativa posso preparare una polentina in pentola, facendo cuocere per almeno 20', sempre mescolando.
Poi faccio raffreddare, spezzetto l'ammasso e lo mescolo con un uovo e il formaggio grattugiato.
Con l'impasto ottenuto, freddo e compatto, formo con le mani inumidite delle palline grosse come una grande albicocca. Le allineo su una placca rivestita di silpat o cartaforno, le ungo leggermente e le appiattisco un pochino, e le faccio asciugare in forno a 180° per circa 20', rigirandole a metà tempo.
Poi le sforno e quando sono tiepide le servo.


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