venerdì 10 gennaio 2014

Lampughe al forno con porri e patate

Buongiorno a tutti.
Mi sto preparando a una gita nella bassa padana, sono impaziente di esplorare il cremonese, parmense, reggiano e mantovano. Speriamo che ci sia poca nebbia.
Per l'occasione ho preparato una confettura invernale di cachi e pere martine, o Martin sec, da regalare agli amici artisti di Soqquadro Italiano che andremo ad ascoltare in concerto al teatro di Casalmaggiore.
Metterò la ricetta appena mi sarà possibile.
Oggi però è venerdì e quindi parliamo di pesce. Di lampughe nello specifico. Ricetta servita a ottobre, non ci crederete ma arrivo a scriverla solo adesso.
Dovevo pur cucinarle e infatti, poco dopo il nostro rientro dalle vacanze, ho liberato il congelatore da almeno 3 pezzi forti che lo ingombravano. Ne parlo ora perchè queste giornate grigie mi fanno diventare nostalgica di mare, lunghe nuotate, patio ombreggiato dai pini marittimi e orizzonti contornati dalle isole dell'arcipelago toscano.
Quest'anno il consorte ha avuto tanta fortuna e ha pescato molte lampughe, un bel pesce predatore, la Coryphaena hippurus, che accosta in cerca di piccoli pesci, sardine, sgombri, sugarelli o aguglie.
E' molto apprezzata dai pescatori sportivi perchè, una volta catturata dall'esca a traina costiera, lotta con vigore facendo grandi salti fuori dall'acqua mostrando la livrea del dorso vivacemente colorata da riflessi verde-blu.
Appena issata in barca ha colori vividi e bellissimi, di un colore argenteo e giallo sui fianchi e sul ventre, ma dopo pochi minuti perde l'arcobaleno di colori.
E' di pezzatura medio-grande, i suoi esemplari arrivano sino agli 8 kg, ed è molto lunga.
Tra quelle pescate quest'anno, un paio di esemplari sfioravano i due chili.
Ha carni bianche saporite e sode, molto apprezzate.
Gli esemplari più grandi, tagliati in tranci, rendono benissimo cotti al forno, è praticamente priva di squame e ha poche spine, piuttosto grandi ed evidenti.
E' generalmente cucinata con contorno di patatine novelle e pomodorini, cui io ho aggiunto la dolcezza dei porri.

-ricetta-
lampughe eviscerate
pomodorini ciliegino
porri
patatine novelle
olio evo
vino bianco
sale, pepe
Taglio in tranci le lampughe, calcolandone uno o due a testa a seconda dello spessore (mediamente da un pesce di circa 800 g si ricavano 4/5 pezzi) lavo e pelo le patatine che ho prima sbollentato per 5' per facilitarmi l'operazione, apro a metà i datterini e taglio in trancetti i porri, già puliti e ben lavati.
Conservo le teste che possono servirmi per fare un fumetto di pesce.
Prendo una pirofila capiente, bagno il fondo di olio e ci adagio i tranci di pesce inframezzandoli con le verdure. Bagno con un bicchiere di vino bianco, condisco con sale e pepe e appena un filo d'olio e metto a cuocere in forno caldo a 180° per circa 30'.
Se dovesse seccare troppo in cottura, copro la parte superiore con un foglio di alluminio.
A metà cottura rigiro i tranci di pesce aiutandomi con due posate o una pinza.
Porto in tavola dopo aver fatto riposare per qualche minuto. Dovesse avanzare del pesce, è ottimo anche il giorno dopo, privato di pelle e lisca centrale.

2 commenti:

Any ha detto...

Mi piace moltissimo questo modo di cucinare il pesce e penso che anche lo sgombro possa andare bene, vero?
Ti auguro un felice fine settimana! Bellissima la gita che hai organizzato!

Jo ha detto...

ma perchè arrivo sempre così in ritardo a rispondere ai commenti? la gita è stata bellissima, è sempre un piacere riabbracciare gli amici e poter tornare a casa con un sacco di cose buone da cucinare!
Credo che qualsiasi pesce azzurro vada bene, magari scegli sgombri un po' grossi!
Buona settimana a te!

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